Il testo dell’art. 9 della Costituzione, a seguito della riforma costituzionale che vi introduce un nuovo comma, è il seguente:
«La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».
Il testo dell’articolo 41, a seguito delle modifiche apportate dalla riforma costituzionale approvata, così recita:
«L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali».
Il nuovo articolo 9 della Costituzione, laddove prevede che la Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni, richiama uno dei principi cardine del diritto dell’ambiente: lo sviluppo sostenibile.
Trattasi di un concetto definito dalla Commissione mondiale sull’ambiente nel rapporto Brundtland del lontano 1987, secondo il quale lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.
Il problema principale legato alla produzione di energia da nucleare è legato alle scorie radioattive ossia al combustibile nucleare residuo prodotto dalle centrali nucleari di fissione. A differenza delle centrali termoelettriche, che producono fumi, questi impianti emettono isotopi, ossia atomi altamente instabili e difficili da smaltire che perdurano nel tempo e producono radiazioni molto pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente.Le scorie nucleari, infatti, restando radioattive anche per migliaia di anni, possono causare pericolosi disastri ambientali e danni irreparabili per l’uomo, ad esempio malattie come la leucemia e gravi patologie del sistema nervoso.In prossimità degli impianti sono state, inoltre, rilevate alte percentuali di malattie congenite nei bambini ed un preoccupante aumento degli aborti spontanei o feti malformati.Ciò avviene presumibilmente a causa del fatto che i materiali prodotti dallo sfruttamento dell’energia nucleare emettono radiazioni alfa, beta e gamma, responsabili di alterare il patrimonio genetico delle cellule e dunque di arrecare gravi danni ai tessuti, di qui la proliferazione di malattie quali il cancro e patologie genetiche ereditarie.Oltre ad avere un impatto negativo da un punto di vista paesaggistico, gli impianti nucleari occupano aree territoriali molto estese che prevedono, dunque, l’allontanamento della fauna e implicano la scomparsa di eventuali edifici presenti.
L’eolico è sicuramente un’energia a più basso impatto ambientale rispetto alle fonti di energia tradizionale. A seconda delle specifiche tecniche e del luogo in cui sono costruiti gli impianti, l’impatto ambientale, soprattutto a livello paesaggistico, può essere più o meno evidente.
L’energia prodotta con l’eolico ha sollevato dubbi sulla sua natura ecologica. Le pale eoliche danneggiano infatti la fauna aviaria, causando numerosi decessi. Studiando però accuratamente i luoghi e le estensioni dei parchi eolici gli effetti dell’energia eolica sugli uccelli selvatici possono essere mitigati. In particolare, lo studio accurato è utile a diminuire i decessi soprattutto nelle specie di interesse conservazionistico.
Mentre gli effetti nefasti dell’utilizzo dell’eolico sugli uccelli sono evidenti e concentrati, nel tempo e nello spazio, gli effetti di altre energie sono invece distribuiti nel tempo e nello spazio. Per questo motivo destano meno preoccupazione e i loro effetti sulla avifauna selvatica vengono raramente studiati. Motivo per cui i dati per fare un paragone statistico tra impatto dell’eolico e altre fonti di energia sull’avifauna sono piuttosto scarsi in letteratura.