1956

giovedì 3 aprile 2014, 11:20

Ed eccoci al 1956, anno di grandi cambiamenti a Sanremo.

La data fu posticipata e il festival si svolse ai primi di marzo; poi gli organizzatori decisero di affidare le sedici canzoni prescelte a dei cantanti debuttanti, per far sì che restassero protagoniste le canzoni e non gli esecutori. Presentarono il festival Fausto Tommei con Maria Teresa Ruta, e fu trasmesso sia dalla radio che dalla TV.

Vinse una certa Franca Raimondi, ma colei che ebbe maggior successo come cantante fu Tonina Torrielli, anch’essa, ovviamente, debuttante.

La canzone affidata alla Raimondi, quella che vinse, si chiama “Aprite le Finestre”, una canzoncina allegra, vispa, che rappresentò un cambiamento di genere rispetto agli anni precedenti, così come stava cambiando la vita degli italiani, dopo aver in parte ricostruito l’Italia post-bellica.

Le canzoni quell’anno vennero eseguite una sola volta e non due come nelle tre versioni precedenti del festival.

“Aprite le Finestre”, in una analisi particolareggiata come viene fatta quando la si suona, non sembra nemmeno una canzone vincitrice di un tale festival: troppo semplice, troppo scarna.

Io ho una teoria, e cioè che a farla vincere non fu la musica, né il testo, né l’interprete, ma quel versetto che recita:

“Nel cielo tra le nuvole d’argento, la luna ha già fissato appuntamento”, una sorta di “trottolino amoroso” che fece colpo nelle menti dei giurati del tempo, privi e bisognosi di stimoli nuovi e nuova fantasia. Ma questa è solo una insana mia teoria. Fatto sta che questa canzoncina trova la sua guadagnata collocazione negli annali del Festival di Sanremo, addirittura come canzone vincitrice.

Ve la ripropongo suonata con la Hohner 270.

Carlo