1°GIORNO – Autostrada Milano(A 4), poi Milano Laghi(A26) fino a Domodossola dove si esce per prendere la direzione della Valle Antigorio- -Val Formazza. Si attraversano per tutta la lunghezza, le valli solcata dal fiume Toce passando da vari paesi e paesini (Crodo-Baceno-Premia-Rivasco, le varie frazioni di Formazza con ancora tante casette in pietra e tetti di ardesia e simpatiche chiesette dai campanili aguzzi. Interessante notare inoltre la varie cave di granito,gli “orridi di Uriezzo” e la cascata della Frua di ben 150mt. La strada termina a Riale proprio al grande parcheggio dei camper sotto la diga, dove inizia la gita (Mt 1728).
Si procede su strada (interdetta al traffico) utilizzando alcune scorciatoie fino alla diga del Lago Morasco e subito si è rapiti da affascinante panorama; si costeggia il bacino sul lato DX fino quasi alla partenza della teleferica, dove si scende sulla sx su evidente tracciato fino a un bivio con paletto segnaletico (mt.1815 - 20’)
A dx sentiero B/R G 39 che tralasciamo per proseguire dritti nonostante l’indicazione della possibilità che il sentiero sia chiuso. Il sentiero s’inerpica sul lato dx del ripido canalone con frequenti gradoni fino al traliccio della vecchia teleferica, dove finalmente si riprende fiato per proseguire in più agevole pendenza fino al pianoro dove insiste il “baitello Zum Stock”(Mt 2200- h 1- dsl 385)(che è anche il punto di incontro del G 39);interessante notare sulla dx in alto sul crinale la sagoma del rifugio Busto Arsizio.
Si procede ora sul versante SX dopo aver attraversato il torrentello; all’inizio labile traccia sulla morena ma comunque evidenziata dagli”ometti”a seguire bella traccia che gradualmente prende quota fino un dossetto dove s’intravvede la diga, ancora breve tratta fino a un grande traliccio e il sentiero ora si sviluppa quasi pianeggiante fino alla stazione della teleferica,scarto deciso sulla SX e con pochi passi si giunge al rifugio Mores(Mt 2515 – h 1 15’ –dsl 315).
Dopo la meritata sosta si ritorna sui propri passi per scendere alla diga e subito ci appare un panorama molto emozionante con le montagne innevate e i ghiacciai che si riflettono nelle gelide e cristalline acque del lago Sabbione con ancora lastre di ghiaccio e banchi di neve. Per inciso la diga è a gravità alleggerita per una lunghezza di Mt 300- alta 60 con spessore alla base di 55-volume complessivo di calcestruzzo 140.000 mc e 400/milioni mc di acqua. Si costeggia la sponda DX del lago con splendida vista dei picchi e ghiacciai e in alto a DX si intravvede sul crinale il rifugio 3 A che si raggiungerà direttamente a un bivio girando a DX;si procede invece sempre dritti su bella e comoda traccia fino a raggiungere il rifugio Claudio e Bruno(mt2.750 – 50’ –dsl 250 –Totale h 3 25’-dsl 935 -km-6.047)
Più che meritata la sosta dopo la bella sgambata; il tempo di rilassarsi e subito a tuffarsi con lo sguardo e l’anima nell’incomparabile panorama che ci circonda. In senso orario, da SX Corno di Ban – gemelli di Ban – punta Arbola – Punta Sabbione e relativo ghiacciaio che si congiunge con quello dell’Hosandhorn e alle spalle il massiccio del Blindenhorn(vette tutte sopra i 3.000mt).
2°giorno Si riparte verso il rifugio 3 A risalendo la propaggine del Blindenhorn attraversando alcuni canaloni ancora carichi di neve e con graduale pendenza e passo cadenzato che ci permette sempre sguardi mozzafiato su quanto ci circonda. Senza sforzo alcuno si arriva al rifugio 3 A(Mt 2.960-55’-dsl 200).
Sulla terrazza del rifugio sono posti due paletti con infissi dei tubicini con stampigliato il nome dei monti che s’intravvedono nell’orifizio. Si riparte dopo l’ultimo sguardo da “addio ai monti” verso il prossimo rifugio. Si scende dal ghiacciaio dei Camosci (ora nevaio) su pista battuta dal gatto delle nevi a grandi falcate fino a raggiungere il pian dei Camosci (Mt 2.440) e procedendo ora su bel sentiero, a tratti sul crinale e con modesta pendenza si raggiungerà il rifugio Busto Arsizio (Mt 2.480 h 1 20’ –dsl 368).
Si riprende il cammino su comodo sentiero che gradualmente con ampi tornanti(con relative scorciatoie) porterà al vasto e verdeggiante pianoro dell’alpe di Bettelmat fino a intersecare un tratturo che terminerà all’inizio della valle di Morasco inserendosi in comoda carrareccia che seguiremo per breve tratto per prendere una scorciatoia sulla SX che ripidamente ci porterà al fondo valle in prossimità della partenza della teleferica. Tratto molto panoramico con ampia visuale sul lago e Morasco e nei prati un tripudio di profumi e colori . Si costeggia nuovamente il lago fino alla diga indi al parcheggio (h 1-dsl 297-tot. dal 3 A h 3 dsl 1.135-km 6.841)