Si parte alla volta di Marcheno VT, al primo semaforo si gira a DX , Via Gitti, per la Zona Industriale di Rovedolo e si parcheggia la macchina nei pressi dell’acquedotto appena passato il Mella. Sia va via dritti in direzione Est passando davanti ad una autofficina,e, di fronte si passa sopra un ponticello con alla sinistra il segnavia B/R n. 361. Girando a DX siamo alla località Seracche, si costeggia alcune case e dopo un cento metri di strada cementata alla prima curva a SX, si procede dritti entrando nel bosco dove troveremo sempre ed abbondanti segnavia e quindi non si avrà nessun problema sulla via da seguire. Si procede, come predetto in direzione EST in mezzo ad una stretta valle con alla DX orografica le propaggine della Punta Carneda e del Monte Seridondo, a SX invece i pendii scoscesi del Monte Sant Emiliano, S.Cecilia, Corne Rosse ed il Calvario, in mezzo scorrono le acque limpide e canterine del torrentello Vandeno, in fondo la Valle è chiusa dal M.Piralonga che lascia trasparire i primi raggi di sole. Si procede in bella traccia che si alza gradatamente senza sforzo alcuno tranne qualche tratto di roccette affioranti o a qualche tornantino. Il percorso è interessante in quanto ci sono dei cartelli propedeuci indicanti la natura del terreno, i massi e la vegetazione. Dopo una cinquantina di minuti si arriva al Vallone che è un grande e stretto canalone che precipita dal M. Serindondo, con area attrezzata , ancora un 10 minuti de si arriva alle Gere dove il sentiero aggira valletta dal terreno friabile. Qui si trova anche in bivio sulla DX che porta a S. Emiliano,ma, lo trascuriamo in quanto molto ripido e poco battuto. Ancora un tratto di sentiero e siamo ad una altro bivio, e, dritti si va alla cascina Vandeno ormai abbandonata, mentre la nostra direzione è sulla sinistra che si snoda su dei ripidi ma brevi tornanti che aggirano in alto la cascina. Qui, poco innanzi, si trova altro bivio sulla SX che porta alla Punta Carneda. Ora il sentiero aggira alcune vallette con brevi tratti pianeggianti fino all’ultimo attraversamento dove si prende la direzione SUD per raggiungere in breve la selletta di Vandeno(1h e 55’)
Interessante come nella risalita il bosco è variato : all’inizio carpini e taere, a metà troviamo anche alcune querciole e macchie di agrifoglio mentre l’ultima parte alla DX orografica prato scosceso con roccette e farnie mentre a SX alti e robusti faggi proprio alla sorgente dl Vandeno. Alla selletta del Vandeno si apre una grande radura erbosa denominata GRASSI con nel mezzo vetusto cascinale il tutto racchiuso dalla Punta Sendrai, M. Sonclino ed il Crinale del Buco dai quali nasce il torrente Redocla che scende precipitosamente nella Valle di Sarezzo. Il paletto segnaletico che si trova nelle immediate vicinanze indica di girare a DX e tutto a mezza costa aggirando la valletta si entrerà in piccola pineta, ma , per breve tratto in quanto ormai siamo al Santuario di S.Emiliano(20’ – totale salita 2h 15’).
Qui da maggio ad ottobre si trova posto di ristoro ed area attrezzata su bel prato fronte sud con panoramica della Valle di Sarezzo chiusa alla estremità dal Monte Palosso. Si riparte in direzione OVEST risalendo alcuni gradini in pietra per immetterci su carrareccia che aggirando la Val Mura, i Gromi Alti, la Val Dobbia ci porterà al Paer situato ad una grande curva sulla SX di marcia. Qui la sosta è d’obbligo in quanto si apre un vasto panorama sulla media val Trompia che si estende dal possente Golem al gruppo del Maniva con sottostanti i vari paesi, paesini,pascoli ecc. Ora si procede in direzione SUD ma per breve tratto, si trascura il segnavia B/R n.361 per prendere poco più avanti una mulattiera che dopo un paio di tornanti , diventando poi sentiero, finirà sul crinale della Punta Remenghi. Si costeggia sulla SX una casina ed avanti un cento metri, direzione OVEST, si troverà un cancelletto,(sul Crinale, trascurando segnavia sulla SX che va via sulla SX)senza entrare, sulla DX, a NORD, si trova una piccola selletta con il sentiero che rapidamente con un paio di tornanti ci immette nella Val Larga(alla selletta sulla DX si trova segnavia che non consideriamo affatto). Il sentiero si snoda fra bosco caratterizzato dal faggi, frassini e taere dal lungo ed affusolato tronco in quanto la valle è sempre nella penombra e gli alberi cercano disperatamente il sole. Non c’è possibilità alcuna di sbagliare, anzi in un tratto ci sono gli ” ometti”. Finito il bosco la valle si allarga e termina sulla SX in vasto prato con grande cascinale da dove diparte una bella ma ripida mulattiera. Alcuni tornanti e siamo alla località Dazze(con agriturismo) dove inzia la stradina asfaltata che in breve ci porterà al punto di partenza.(ritorno 2h)