Consueta gita sui nostri monti, su sentieri oramai quasi abbandonati, e solo tenuti agevoli grazie ai cacciatori. La Val Bertone offre una variegata possibilità di percorsi alla “scoperta” di vallette, sorgenti,boschi,capanni,roccoli ,fiori ecc. Si parte nuovamente dal parcheggio appena dopo Caino all’inizio della valle suddetta. Si percorre per tutta la lunghezza, lo sterrato immerso nel verde, contornato da lussureggianti monti e pace assoluta; solo lo scrosciare del torrente Garza, ora giù nella forra ora a fianco. In ordine di marcia su percorso quasi pianeggiante si passa dalle due casette delle “Daze” (cargadùr) e a seguire l’area attrezzata del pic nic nella pineta, il bivio sulla DX per passo Viglio, una sbarra, una breve salitella e, proprio sull’ansa del torrente (poco prima che termini la strada) lo si attraversa per prendere il sentiero che si inoltra n el bosco(50’).
All’inizio la direzione è verso ovest fino a fiancheggiare in alto un canalone per poi proseguire a sud fino a uscire dal bosco. Si prosegue ora in direzione SUD/EST in rado bosco e arbusti con ampi tornanti e a tratti alquanto ripidi fino a entrare in folto bosco di castagni e macchie di agrifoglio. A un bivio (55’) si procede sempre dritti tralasciando il sentiero sulla DX che porta alla Passata delle Gabbie. Ora il sentiero si dipana in direzione EST su bella traccia che si alza più gradualmente fino a arrivare al dosso erboso del Monte Civelle (15’ – tot.2 h Mt 735), caratterizzato da capanno fisso e roccolo a semicerchio,fronte N/E, di secolari faggi, e punto di arrivo della teleferica.
La sosta è doverosa, sia per riprendere fiato sia per avere appagante panoramica, seppur presa nella giusta considerazione, per la mancanza di profondità di vedute. Interessante comunque notare il susseguirsi dei monti che dal Passo del Cavallo arrivano fino al Passo Viglio e Coste Lunghe poi dirigersi verso le Coste di S. Eusebio con i monti Sete, Gnone e Pino per chiudersi in seguito a Sud con il Monte Ucia, Dragone e Dragoncello; a ovest la visuale è sulla dorsale del M.Paradiso. Per il ritorno si prende il tracciolino che si snoda sul crinale a SX (direzione EST) all’inizio alquanto ripido e accidentato per poi proseguire in leggere discesa fino a un dosso erboso sotto un boschetto di pini. Proprio al termine di questo, sulla SX prosegue il sentiero (direz. N/E) ora ben più marcato che con ampi tornanti con tratti che si alternano a graduale pendenza a pianeggianti e sempre in fitto bosco con disseminati tanti pini. Al termine della discesa, a un bivio, si può indifferentemente andare a DX o SX perché il sentiero termina sul greto del torrente, e attraversandolo, si arriva sullo sterrato, poco dopo il bivio di passo Viglio (55’). Ora non resta che seguire nuovamente a ritroso il cammino dell’andata e in 35’ si arriva al parcheggio (tot.1h 40’.)