Si parte alla volta di Gardone VT girando a SX al primo semaforo verso l’Ospedale (via S. Paolo), e, in prossimità dello stesso, si gira a DX prendendo la via S. Francesco e proseguendo dritti, Via Convento passando per l’appunto dall’interessante complesso monastico di notevole valore artistico e culturale del secolo XV con la di Chiesa S. Maria degli Angeli con affreschi del Moretto. Si prosegue ancora dritti fino ad intersecare via Diaz dove si gira a SX e si parcheggia davanti alle scuole medie/elementari. Si parte risalendo la ripida stradina asfaltata di Via S. Maria del Giogo al termine dalla quale inizia la vecchia strada romana che collegava direttamente a Sulzano/Pisogne( segnavia B.R. n.311). Tempo mezzoretta di ripida ascesa su acciottolato alquanto sconnesso e ripido fino ad arrivare ad un manufatto detto “ricovero Santel de Pusola”, ancora un 15’ minuti di faticoso procedere e si arriva ad uno sterrato nella località Paule caratterizzata da verdissimi prati sulla SX ed a maggio con spettacolare fioritura di ciliegi, mentre sulla DX casine sparse nel bosco immerse in piccole radure circondate da alti castagni e noci. Ora il tracciato si snoda più agevolmente aggirando le varie vallecole che scendono nella vallata di Gombio con bella panoramica a Sud della dorsale che parte dal Pizzo Cornacchia fino al Quarone. Proseguendo si arriva ad altra distesa prativa all’inizio della quale si trova una casa rossa con dipinte sulla facciata due finestre con ragazze che salutano gli escursionisti. Breve tratto pianeggiante e si arriva alla località Domaro con due bianche casine e relativa piccola chiesina incastonata fra loro. La mulattiera ora quasi pianeggiante s’inoltra nel bosco passando davanti ad un piccolo chalet immerso nel silenzio del bosco al termine del quale altra radura prativa denominata Cuca(Cucca) con la caratteristica casetta con murato un specchio che resiste da tempo alle intemperie. Proseguendo si arriva a località Pozzuolo con altrettanto caratteristica casetta con passerella che la collega al declivio del monte, e, poco innanzi a DX in alto, la Palazzina. Trattasi di residenza fortificata risalente al XVI secolo su bastione a base rettangolare terrapienato con due torri scarpate a tre piani con edificio e chiesetta incorporata e edificata per il controllo del traffico, delle merci rivolto verso il lago. Ancora una ventina di minuti e si arriva al passo, dove s’interseca il sentiero 3 V e, girando sulla SX, troviamo il confortevole rifugio/trattoria(2h).
Si prosegue in direzione SUD per dei cinque minuti e si arriva al panoramicissimo santuario di S. Maria del Giogo risalente al secolo XV. Al limitare del grande piazzale una statua della Madonna, con il Suo dolce e rasserenante sguardo, abbraccia tutto il lago sottostante. Per il ritorno si percorre lo stesso tragitto fino alla Cuca (oCucca)dove si abbandonerà la mulattiera per proseguire dritti verso la dorsale su una carrareccia che si lascerà alla prima curva per proseguire dritti verso la casina dove si girerà sulla DX in direzione Sud/Est. Ora il sentiero si snoda in leggera ascesa sulla dorsale limitata ai lati da carpini, capezzati per la cacciagione e numerose piante di agrifoglio fino ad arrivare a un roccolo oltre il quale il sentiero porta a una cascina che si aggirerà sulla SX per seguire nuovamente la dorsale evitando la recinzione di filo spinato. Si arriva in alcuni minuti al vasto prato della Colma di Domaro con cascinale molto bellamente ristrutturato. Si scende in direzione Sud e al limitare del prato si gira a SX prendendo una piccola mulattiera che porterà in una decina di minuti al grande cascinale di fronte alla casina rossa incontrata nella risalita. Ovviamente ora si gira a SX e si proseguirà sulla mulattiera contrassegnata in B/R n. 311 fino al punto di partenza (tempo ritorno 2h 25’)