Si parte alla volta di Gardone VT e al primo semaforo si gira sulla SX (per l’ospedale – Via S. Paolo) e alla rotonda si gira a DX per Via S. Francesco e poi Via Convento fino a una rotonda, dove si gira a DX per la Valle di Cardone (via Pascoli). Si percorre per tutta la lunghezza, prima su strada asfaltata e poi, dopo il ponticello, per breve tratto sterrato, fino a uno slargo, dove si parcheggia. Si prosegue sulla stradina di SX con segnavia B/R n. 311 (a DX si risale la val Anveno. Si prosegue sempre dritti anche al bivio sulla DX, e, in prossimità dell’acquedotto si gira a SX abbandonando il segnavia. Il sentiero s’immette bel castagneto in direzione Sud e piano piano tende a ovest fino a immettersi nella valle Codibolo. Tratto quasi pianeggiante fino alla cascina delle Piazze, dove si risale il prato e, in alto sulla DX ,si entra nuovamente nel bosco. Il sentiero tende a SX fino a prendere la direzione EST per raggiungere il limite di un prato; si entra nel cancelletto e si risale il prato fino alla signorile palazzina che domina le circostanti valli (località la” Scartada”- 1 h).
Il sentiero prosegue dietro la stessa passando fra due casette, poi un campo di bocce e una pozza dove si gira sulla DX, risalendo l’appostamento di caccia per proseguire sul crinale. Si entra nuovamente nel bosco passando da una casina e, proseguendo nel bosco, si arriva a uno sterrato, dove si gira a DX passando davanti al “Bait de Tomè”. Oltre la cascina, girando a DX, si risale nuovamente su un ripido crinale su tracciolino erboso fino a una selletta con DX una Croce di marmo infissa nel terreno (a Don Piero). Tratto veramente interessante con bella panoramica: a Sud la valle di Codibolo delimitata a Sud dalla Colma di Domaro, a DX la val Singlera delimitata dal M. Rodondone e dal M. Eclinetto e a Est l’ampia valle di Anveno con varie cascine e la caratteristica Palazzina del XV secolo con le due torrette circolari. Ora si gira a SX su tracciolino erboso a mezza costa immettendosi nuovamente nel bosco fino alla”Tesa” entrando nel roccolo con capanno; al faggio di fronte (ovest) parte il sentiero (a DX) che raggiungerà in breve una casetta e appostamento di caccia che risaliremo sulla DX e poi proseguendo sempre dritti si raggiungerà altro appostamento di caccia con casina che si aggira sulla DX andando a immettersi sul 3V riveniente da Sud da Santa Maria del Giogo. Ovviamente si gira a DX risalendo il dosso dove partono i parapendii e, in pochi minuti, si arriva al M. Rodondone(2h 15”).
La sosta è d’obbligo per ammirare il vasto panorama a 360°. Dagli Appennini, alle Orobie (se è sereno anche il M. Rosa), l’arco alpino della Valle Camonica, la punta Almana e dietro il “Golem”, e, naturalmente il sottostante lago d’Iseo con Montisola sovrastata dal Santuario della Madonna della Ceriola. Si ridiscende nel lariceto su ripido sentiero e si raggiungerà una tesa di faggi secolari tagliati a spalliera che termina alla località “Spiedo” (tempo addietro si passava nel mezzo delle due casette, (ora, dopo la ristrutturazione, sono state bellamente unite fra loro).Ora si percorre lo sterrato in direzione Est fino a un cascinale, dove gira a DX; si prosegue invece diritti seguendo sempre il segnavia B/A del 3 V per breve tratto sul prato e poi nel bosco dove il sentiero diventa in alcuni tratti alquanto ripido e sconnesso fino a raggiungere un appostamento di caccia al dosso Folcione. All’estremità della piccola radura erbosa insiste una simpatica casetta recintata con la caratteristica scritta “parva domus, magna quiete”. Si gira sulla DX e in breve si raggiungerà la Croce di Pezzuolo (dallo Spiedo 30’).
Si abbandona il 3 V per girare a DX riprendendo il sentiero B/R . 311 che scende ripidamente a sud su sterrato molto ripido fino a che , sulla DX, dopo un 10’, il sentiero riparte nel bosco(molto evidenti i segnavia). Tratto che si snoda quasi pianeggiante fino al limitare di un prato con la cascina “Mostaccio”dove si prenderà uno sterrato che andrà a confluire sulla stradina che scende dalla Croce di Pezzuolo. (località la “Madonnina”). Dopo alcuni tornanti con segnavia B/R sulla DX sulle piante, il sentiero si immette nuovamente nel bosco prendendo decisamente la direzione Sud snodandosi nel castagneto su traccia in alcuni tratti ripida e scivolosa, tendendo a portarsi sulla DX fino a confluire sul canalone dove scorre il Tronto . Poco sotto l’acquedotto comunale e allo slargo si riprende il sentiero della risalita(2h –tot.- 4h 15).