Alice continuò: - Vorresti dirmi per dove devo andare?
- Dipende molto dal luogo dove vuoi andare - rispose il Gatto.
- Poco m'importa dove... - disse Alice.
- Allora importa poco sapere per dove devi andare, - soggiunse il Gatto.
- ...purché giunga in qualche parte, - riprese Alice come per spiegarsi meglio.
- Oh certo vi giungerai! - disse il Gatto. - Non hai che da camminare.
Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie
È tempo di iscrizioni e i ragazzi e le ragazze che frequentano la Scuola secondaria di primo grado stanno scegliendo l'istituto in cui trascorreranno i prossimi cinque anni della loro vita. Noi vi presentiamo il nostro: il Convitto nazionale "Umberto I".
Noi siamo Ludovica e Steven e siamo entrati nel mondo del Convitto nazionale “Umberto I” l’anno scorso.
Partiamo con la premessa che iniziare il primo anno di liceo con una pandemia mondiale non è stato affatto semplice anche perché era molto più complicato relazionarsi, conoscere i compagni e mostrare loro le proprie emozioni. Un fattore che ci ha agevolato molto è stato essere semiconvittori; infatti grazie a questo abbiamo potuto passare i pomeriggi in compagnia e studiare insieme. Nel primo quadrimestre abbiamo compreso l’importanza del relazionarci con i compagni dopo tutto il periodo dell’adolescenza che abbiamo perso a causa della pandemia.
Io sono Ludovica e studio al Liceo Economico Sociale. Per me entrare a far parte del Convitto mi ha motivata a fare nuove amicizie. All’inizio non ero entusiasta di essere una semiconvittrice perché pensavo che mi avrebbe portato via del tempo importante, ma mi sono ricreduta perché quel tempo mi rende parte integrata della classe, motivandomi a passare più tempo in compagnia pur essendo a scuola. Iniziando il liceo ho scoperto nuove sfaccettature di me che non conoscevo, grazie al modo in cui il Convitto permette di rendere tutti membri integrati di una classe e non ci tratta solo come un numero su un elenco.
Io sono Steven e anch’io studio al Liceo Economico Sociale. Io avevo studiato all'Umberto I anche alle medie. La mia scelta di rimanere al Convitto è stata condizionata da un’esperienza passata molto positiva e tutt’ora la percepisco e la vivo alla stessa maniera. Iniziando questo nuovo percorso ho scoperto l’importanza di relazionarmi con gli altri, del conoscere nuove materie e quindi dell’iniziare un nuovo capitolo della mia vita.
Queste nostre impressioni si ripresentano anche nelle esperienze dei nostri compagni, che ci accomunano così tanto.
In conclusione speriamo che chiunque entri a far parte del Convitto possa avere un’esperienza positiva che renda questo percorso scolastico piacevole e appassionante.
Ludovica Lovisetto
Steven Hu
Essere stato semiconvittore all’Umberto I significa per me “valore aggiunto”.
Quando nel 2013 iniziai la mia avventura al Liceo Classico Europeo era per me la prima volta che mettevo il naso fuori dal mio paesino e l’ambiente convittuale ha rappresentato sin da subito un saldo e sicuro approdo cui affidarmi nei momenti di difficoltà. Ben presto la vita in via Bligny iniziò sempre più ad assumere le sembianze di familiarità e confidenza, e il maggior contributo offerto in questo senso provenne dalla figura di straordinaria importanza rivestita dagli educatori e dalle educatrici dell’Umberto I, baluardo del Convitto. Negli occhi del me stesso quattordicenne rivedo le levatacce mattiniere alle 5:00 per giungere in orario a Torino, e ripercorro numerose volte i primi difficili mesi in cui diverse volte era balenata l’idea di chiedere un supporto e vivere in Convitto. Tuttavia, con gli occhi del me stesso odierno, sono fiero di aver perseguito la linea da subito intrapresa, poiché essere semiconvittore richiede certamente un sacrificio, soprattutto per chi non vive nelle vicinanze dell’istituto, ma ripaga ogni sforzo con gli interessi, è un investimento, dà senso alla formula “proiezione al futuro”. Il Fabio Nača universitario è un agglomerato di valori, personalità, interessi, curiosità, sogni segnati dal Convitto. Allo stesso tempo, mi sento di poter affermare convintamente che il me stesso di oggi corrisponde a un futuro che prima del Convitto non potevo nemmeno immaginare, e il merito di tale esito è in buona parte frutto di un germoglio coltivato con cura dal personale dell’Umberto I e dall'aria di serenità che si respira all’interno di quelle mura. Il valore aggiunto, che spesso viene dimenticato o addirittura ignorato dalle nuove leve dell’Umberto I, corrisponde al tempo pomeridiano che si può decidere di trascorrere al Convitto. È assolutamente normale che un(a) giovane adolescente possa sentirsi a disagio al solo pensiero di rimanere costrettə fino alle 18 in un ambiente scolastico per cinque giorni alla settimana. Tuttavia, mi sento di dirvi che non c’è scelta migliore che possiate fare. Ogni singolo attimo trascorso in più all’interno del Convitto trasmette qualcosa, che sia una conoscenza finalizzata allo studio o una semplice relazione interpersonale con compagni, docenti, educatori, personale ATA. E soprattutto, studiare nel pomeriggio presso il Convitto aiuta a rafforzare l'etica del lavoro per il futuro universitario e professionale, poiché abituarsi a dare il 120% per 10 ore al giorno è sinonimo di successo personale. Pertanto, percorrete il sentiero che vi porterà tra le calde e sagge mura del Convitto nazionale Umberto I: non c’è scelta migliore che potreste fare, innanzitutto per voi stessə. Alla fine del quinquennio non vorrete aver preso una strada diversa, perché decidere di diventare convittore/convittrice è il più grande atto di amore che possiate farvi in questo momento.
Fabio Nača
ex allievo del Convitto Umberto I
dal 2013 al 2018
Pensare a come la mia esperienza all’Umberto I mi abbia formata nel corso degli anni è sicuramente difficile, in quanto non è caratterizzata da singoli eventi ma da molteplici fattori che non possono essere visti singolarmente e che insieme mi hanno aiutata ad essere la persona che sono.
Mi chiamo Arianna e l'anno scorso ho studiato negli Stati Uniti d’America, più precisamente in Ohio, come exchange student. Ho sempre ritenuto che il Convitto Nazionale Umberto I sia una scuola che ti apre al mondo e questa affermazione è stata sicuramente confermata dal mio arrivo in America. Come molti di voi sapranno, il sistema scolastico all’estero è completamente diverso. Tutti saranno a conoscenza dei famosi armadietti e del fatto che ogni materia scolastica venga abbinata ad una specifica aula della scuola. Ma il sistema americano non si ferma solo a questo. Il metodo didattico è formativo più che accademico, perciò le lezioni frontali sono estremamente rare, i lavori di gruppo e le ricerche individuali sono all'ordine del giorno. Inoltre la scuola è una comunità, è il luogo in cui si vive tutta la giornata e dove si partecipa a numerose attività. Viene infatti a crearsi un forte spirito di appartenenza che coinvolge tutti gli studenti. Questi elementi, per quanto possano essere differenti da ciò che caratterizza la scuola in Italia, non mi sono affatto nuovi. Il Convitto è infatti rinomato per la presenza degli armadietti e inoltre, durante il mio secondo anno, ho avuto la possibilità di muovermi tra le aule ad ogni cambio di disciplina (il che non avviene più solo a causa del Covid). Ho sempre avuto la possibilità di lavorare in gruppo con i miei compagni, per realizzare progetti estremamente interessanti e coinvolgenti. Inoltre, la mia esperienza come semiconvittrice mi ha insegnato a non vedere la scuola solamente come uno spazio didattico ma anche come un luogo di condivisione e d’incontro.
In conclusione, vivere un anno all’estero è stato sicuramente difficile, e bisogna possedere molta forza di volontà, ma sono convinta che le esperienze di vita che la mia scuola mi ha fornito mi abbiano reso tutto un po’ meno complicato.
Arianna Occigano
Caro studente/Cara studentessa, mi sembra che sia passato solo qualche giorno da quando ero al tuo posto e, forse, anche tu stesso/a ti starai accorgendo di come i primi mesi del tuo percorso liceale siano già volati via, nonostante le difficoltà e le emozioni, in apparenza insormontabili, che hai dovuto affrontare. Se ripenso al mio primo periodo al Convitto, ricordo in modo vivido ogni istante, come l'ansia delle prime verifiche, il fascino del nuovo ambiente e la consapevolezza di sentirmi "più grande". Ogni giorno era una nuova scoperta: conoscevo persone nuove, studiavo materie che mi interessavano e scoprivo ciò che la nostra scuola offre per ampliare le proprie capacità.
Fin dalla fine della terza media, infatti, avevo aspettative elevate, poiché, durante gli open day, ero rimasta affascinata dai diversi laboratori offerti e dalla possibilità di fermarsi a studiare al pomeriggio, con la modalità del semiconvitto. In ciò l'Umberto I ha particolarmente soddisfatto le mie attese, poiché avere l'opportunità di studiare con i propri compagni di classe ed essere guidati, soprattutto nei primi anni, dalla figura dell'educatore è il più grande aiuto che uno studente possa ricevere. Non mi riferisco solo ad un supporto nello studio, ma anche ad un aiuto per sfruttare le proprie capacità e, come spesso mi è accaduto, per risolvere i propri dilemmi. All'inizio pensavo che la presenza dell'educatore fosse superflua, ma adesso credo che questa scuola non sarebbe la stessa senza il loro instancabile lavoro, che ti auguro di saper apprezzare.
Come puoi ben immaginare, caro studente/cara studentessa, tra le mura del Convitto ho scoperto, di anno in anno, me stessa e ho conosciuto alcuni degli amici a cui tengo di più, che spero mi restino accanto anche dopo la fine del liceo. Con loro ho vissuto la maggior parte delle esperienze di questo percorso, condividendo un milione di risate, che hanno alleggerito anche i periodi più intensi. In fondo, credo che un po' tutti gli adolescenti puntino ad incontrare i propri migliori amici negli anni della scuola superiore e spero che tu possa fare lo stesso.
Tuttavia, è mio compito avvisarti che non sempre vivrai in una sorta di "paese delle meraviglie", ma ci saranno dei momenti difficili, in cui ti sentirai perso/a, dubbioso/a sulla scelta scolastica che hai fatto e, magari, perderai fiducia nelle tue capacità. Però, nel buio assoluto in cui penserai di essere immerso/a, non dimenticare che potrai contare sempre sul sostegno dell'educatore e dei tuoi amici. Spesso, infatti, grazie al confronto con coloro che potevano avere le mie stesse incertezze, ho trovato la luce per credere di nuovo in me stessa e affrontare i miei problemi. Quindi, nonostante possano sembrare terribili, questi momenti mi hanno aiutata a crescere e a cambiare, diventando più consapevole dei miei obiettivi.
Perciò, ti consiglio di non spaventarti di fronte ad ansie e timori, ma di fronteggiarli perché avrai sempre la forza per farlo, oppure riceverai l'aiuto necessario; basta solo chiedere.
D'altra parte, tutti sono stati ragazzi e hanno provato le tue stesse paure; se ce l’hanno fatta loro perché non puoi farcela tu? Quindi, con la speranza che tu viva ogni minuto di questo straordinario percorso, ti saluto e ti auguro il meglio.
Irene Mammoliti
L’obiettivo del Convitto Nazionale Umberto I è sempre stato quello di offrire attività per ampliare le conoscenze e le competenze di noi studenti. Questo permette di scoprire nuovi interessi, che facilitano la scelta universitaria e potenziano le capacità individuali. La nostra scuola, infatti, offre diversi corsi pomeridiani che completano il programma svolto in classe, permettendo allo studente di applicarlo in modo concreto. Alcuni esempi sono i gruppi di alunni e docenti che si riuniscono durante la settimana, per affrontare temi proiettati sulla realtà del mondo in cui viviamo. Ciò accade nella redazione dell’Umbertimes, il giornale scolastico, negli incontri di Debate e Bibliomania oppure nel lavoro di elaborazione delle notizie affrontato da blog come ClickChina o il nostro Idee vol@nti. Altri laboratori, invece, puntano a supportare lo studente in determinate materie che possono risultare più complesse, come avviene nelle aule disciplinari e nelle consulenze individuali, oppure mirano a potenziare alcune abilità, attraverso i corsi di preparazione per raggiungere le certificazioni linguistiche, ad esempio. Le ore impiegate da noi studenti per svolgere questi lavori opzionali sono segnate nel curriculum formativo dell’allievo, al fine di completare il numero totale di ore settimanali di ogni indirizzo liceale. Questo permette al singolo alunno di scegliere, sulla base delle proprie preferenze, come arricchire la propria formazione tramite laboratori che stimolano i suoi interessi.
Partecipare alla redazione di Idee vol@nti ci dà la possibilità di rivolgere il nostro sguardo su temi di attualità, legati all’ambito giuridico e sociale, di produrre degli articoli, di sviluppare il nostro pensiero critico e le nostre abilità di scrittura. Dal nostro punto di vista, infatti, è un ottimo modo per costruire delle basi solide su cui appoggiare il nostro pensiero, per comprendere e consolidare concetti già conosciuti e apprenderne di nuovi, attraverso una modalità più creativa ed interattiva; questo ci aiuta anche a capire meglio ciò che potrebbe essere il nostro futuro oggetto di studi.
Un altro esempio di laboratorio volto a farci riflettere sui mutamenti del mondo che ci circonda è la serie di incontri in compagnia della giornalista Farian Sabahi, che, attraverso sue ed altrui testimonianze, ha dato l’occasione a tutti gli studenti e a tutte le studentesse (e non solo) dell’Umberto I di conoscere in modo più approfondito la cultura afghana, al fine di comprenderne i mutamenti politici.
Pertanto, il curriculum formativo è un valore aggiunto di questa scuola, che sfrutta le conoscenze fornite in classe per trasformarle in competenze, utili nel futuro mondo universitario e professionale, partendo dagli interessi personali degli studenti, a cui è lasciata la libertà di scegliere come ampliare il proprio percorso scolastico.
Irene Gattiglia, Irene Mammoliti, Luisa De Ferrari
Start@unito è un progetto dell’Università di Torino che mette a disposizione degli studenti e delle studentesse numerosi insegnamenti online, gratuiti e aperti, che possono essere seguiti mentre si frequenta la scuola superiore e durante la carriera universitaria.
Gli insegnamenti sono pensati per chi si sta avvicinando agli studi universitari e per chi desidera studiare in modo autonomo. I contenuti multimediali possono, infatti, essere esplorati con il ritmo preferito e gli studenti e le studentesse possono mettersi alla prova con test di autovalutazione.
Start@unito accompagna gli allievi e le allieve prima e durante il loro percorso di studi: se devono ancora iscriversi all’università, esplorare start@unito servirà ad orientarsi nella scelta del corso di laurea più adatto ai propri interessi e alle proprie attitudini oppure ad ottenere già a inizio carriera un esame superato; se sono già iscritti e iscritte all'università, potranno inserire gli insegnamenti nel piano carriera e studiare autonomamente.
Gli studenti e le studentesse delle scuole superiori che vorranno sostenere l'esame dopo aver seguito il corso online, al termine del percorso, superato il test finale, otterranno un certificato di frequenza del loro primo insegnamento universitario e potranno accedere direttamente all’esame.
Molti corsi sono in inglese, per favorire l’internazionalizzazione.
Per iscriversi basta visitare la vetrina del progetto, scegliere i corsi più vicini ai propri interessi ed accedere con le proprie credenziali social.
Da diversi anni il Politecnico di Torino organizza il “Progetto di orientamento formativo”, dedicato agli studenti e alle studentesse dell’ultimo anno delle Scuole Secondarie Superiori, in coordinamento con le Scuole stesse.
Le attività proposte hanno l'obiettivo di
promuovere un'efficace collaborazione inter-istituzionale fra Scuola Superiore e Università;
predisporre, condividere, arricchire un database contente materiale didattico utile all'orientamento formativo;
sostenere gli allievi e le allieve nel passaggio dallo studio guidato dai docenti allo studio autonomo, in cui gli studenti e le studentesse hanno la libertà e la responsabilità dell'organizzazione del lavoro;
avvicinare gli allievi e le allieve alle metodologie proprie dell'insegnamento universitario utilizzando contenuti già noti delle singole discipline riproposti con nuove metodologie per raggiungere nuovi obiettivi;
offrire agli studenti e alle studentesse una panoramica degli insegnamenti e una serie di elementi utili ad affrontare la scelta universitaria in modo consapevole;
porre le basi per una riflessione su come affrontare il Test di ingresso.
Il calendario delle attività, che iniziano nei mesi di ottobre e novembre, è pubblicato ogni anno sul sito, nella pagina dedicata all'orientamento formativo.