10 novembre

Giornata mondiale della scienza per la pace e lo sviluppo

Murales di Shamsia Hassani

Ouverture

Quanto accaduto e quanto ancora avviene nelle città e nelle campagne afghane è sulle spalle di tuttƏ noi. La sconfitta che consideriamo del popolo afghano, indegnamente lasciato al morboso braccio di morte e distruzione dell’estremismo religioso dei talebani e dei vari gruppi fiancheggiatori, è in realtà e soprattutto una rotta paragonabile a quelle di Saigon e Dunkerque, con la differenza che in questo caso gli effetti erano tutt’altro che imprevedibili.

Tralasciando le impronte digitali sullo scenario geopolitico abbandonate più o meno incautamente da parte dei diretti responsabili, l’attenzione nostra e del mondo intero è da dedicare unicamente a quantƏ lasciatƏ indietro che non hanno più nemmeno la speranza di sperare in un futuro da quanto tragica è la situazione. Non è mai stato tollerabile, e a maggior ragione non lo può essere al giorno d’oggi, che donne e bambini siano alla mercé delle peggiori berciate messe in atto da una mentalità retrograda e terroristica. Non è accettabile voltarsi in silenzio e puntare il dito contro la “mancanza di volontà” di difendersi della popolazione afghana, a dire il vero addirittura fin troppo pacifica di chi per decenni (adesso) e secoli (prima) ha approfittato dello splendido territorio del Paese per i propri interessi.

La soluzione c’è ed è sempre esistita, e sicuramente non è riconducibile ad un altro inutilmente dispendioso (da tutti i punti di vista) intervento militare. La pace non si fa né si difende con le armi, bensì con la condivisione, il rispetto, la fratellanza. Finché si cercherà di imporre una linea di pensiero con M4-A1, AC-130 e armamenti vari di sicuro si fanno i propri (sporchi) interessi, ma non quelli dell’umanità che, ancora una volta, esce con le ossa rotte da una lotta contro sé stessa.

Fabio Naca

Come per la copertina di sopra, anche queste realizzazioni appartengono tutte al genio di Shamsia Hassani, straordinaria artista afghana in grado di veicolare concetti ed emozioni dalla forza formidabile.

Per queste ed altre opere, vi rimandiamo al sito https://www.shamsiahassani.net/

L'Allegoria della Giustizia e della Pace,

Jacopo Palma il Giovane, 1620

Che cos'è il 10 novembre?

La Giornata mondiale della scienza per la pace e lo sviluppo viene celebrata ogni anno il 10 novembre, data indicata nel 2002 per la prima edizione della suddetta. Come per stessa ammissione degli organi UNESCO, istituzione responsabile e addetta alla rievocazione dell’occasione, questa ricorrenza “affonda le proprie radici nell’importanza del ruolo della scienza e degli scienziati per creare società sostenibili, così come nella necessità di informare e coinvolgere la cittadinanza mondiale nella scienza”. Quattro sono i propositi precipui di tale ricorrenza:

  • Rafforzare la consapevolezza pubblica circa il ruolo della scienza nel creare società sostenibili e pacifiche;

  • Promuovere la solidarietà (inter)nazionale per consentire uno spill-over scientifico tra stati;

  • Rinnovare l’impegno (inter)nazionale per sfruttare le potenzialità della scienza ai fini dei benefici sociali;

  • Focalizzare l’attenzione sulle sfide affrontate dalla comunità scientifica a supporto degli sforzi innovatori.[1]

In occasione delle celebrazioni di quest’anno, noi di IdeeVol@nti abbiamo deciso di trattare un tema all’apparenza lontano dai propositi del 10 novembre così come intesi dall’ONU, eppure al contempo inerente allo stesso. La situazione che affligge l’Afghanistan, straordinaria realtà culturale e sociale a livello mondiale, da ormai diversi mesi è sotto gli occhi di tuttə quantə: l’estremismo religioso ha infatti avuto la meglio sul razionalismo politico, ottica che, per quanto criticabile, è ineluttabilmente associata agli sviluppi secolari del positivismo e quindi fondata sulle capacità e pratiche umane. Il discorso qui presente aborra concetti quali “relativismo culturale” e “superiorità delle idee”. Tuttavia, l’arretratezza scientifica alla quale gli estremismi religiosi hanno sempre condannato le società in cui si sono insediati è un dato di fatto alla luce del Sole.

Per questo motivo parlare dell’Afghanistan è fondamentale, oggi 10 novembre ancora più che mai. La vera sfida della comunità mondiale non sta nello sfruttare istituzioni e collegamenti già predisposti tra paesi amici per rafforzare il proprio status di egemone tecnologico, bensì nel supportare ed aiutare chi è rimasto indietro o addirittura è condotto a ritroso da una mentalità retrograda. Portare l’Afghanistan fuori dal pantano del fondamentalismo religioso contribuirebbe senza dubbio a null’altro che vantaggi per la comunità internazionale, specialmente per quanto riguarda la giornata del 10 novembre.


[1] Le informazioni trattate in questo paragrafo sono state reperite, autonomamente tradotte e liberamente rielaborate dall’autore al sito https://www.un.org/en/observances/world-science-day


Fabio Naca