“Il tempo che vivremo non sta di fronte a noi come un contenitore vuoto, una promessa o una minaccia”, avverte l’antropologo Marc Augé, eppure ora sembra proprio che sia così: troppe incognite gravano sul futuro e la speranza è sopraffatta dal timore dei cambiamenti, delle incertezze. Riusciremo ad avere un futuro? Quale futuro avremo? Come possiamo immaginarlo? Come possiamo costruirlo?
“Sono interessato al futuro perché è là che passerò il resto della mia vita” diceva Charles F. Kettering, capo del settore ricerche della General Motors; perciò cominciamo a disegnarlo, il nostro futuro, nella sua complessità. Proprio per questo è nato il progetto Laboratorio di futuro, che intende dare voce alle giovani generazioni, impegnandole in un percorso di “alfabetizzazione al futuro” composto di 4 fasi (la riflessione; lo studio; l’immaginazione; il cambiamento) in cui la dimensione personale e quella collettiva si intrecciano continuamente.
Il laboratorio è promosso da vari enti che lavorano nel campo dell'educazione alla cittadinanza attiva, fra cui la Rete Nazionale delle Scuole per la Pace, ed è un contributo al programma dell’Unesco Futuri dell’educazione: imparare a diventare (Futures of Education: Learning to Become).
Noi parteciperemo, e vi faremo sapere come immagineremo il nostro futuro.
Dal 19 al 25 aprile 2021 si è svolta la Settimana Civica “Noi come cittadini. Noi come popolo”, organizzata dalla Rete Nazionale delle Scuole per la Pace insieme ad altri enti e associazioni che sostengono l’educazione alla cittadinanza attiva.
In occasione della Festa della Liberazione e nell’anno in cui celebriamo il 160° anniversario dell’Unità d’Italia e il 75° anniversario della Repubblica, abbiamo avuto l’opportunità di riflettere sulla cultura dei diritti e delle responsabilità e sui valori fondamentali della nostra Costituzione e della civiltà umana.
Al centro della Settimana Civica c’è stata l’idea che non siamo solo abitanti. Siamo cittadini. E non siamo solo cittadini. Siamo popolo. L’educazione civica deve aiutarci a trasformarci da abitanti a cittadini appartenenti ad un popolo con valori, diritti e responsabilità. La pandemia ci ha insegnato che non siamo individui isolati, ma parte di una comunità che riconosce i diritti fondamentali e che richiede un forte senso di responsabilità personale e collettiva per immaginare come ri-costruire la comunità.
La Settimana Civica è stata dedicata alla memoria di Luca Attanasio, riconosciuto come “cittadino esemplare”, perché la sua testimonianza possa ispirare le scelte e i comportamenti di tutti.