"...Figlio mio, benché io abbia assunto il nome di Profeta io non me ne voglio attribuire il titolo, di così alta sublimità per il tempo presente, perché 'Profeta è chiamato oggi colui che un tempo veniva chiamato veggente' poiché Profeta, in verità, figlio mio, è colui che vede cose lontane dalla naturale conoscenza di tutte le creature... non che io mi voglia attribuire la nomina né la facoltà profetica, ma per ispirazione rivelata, e come uomo mortale sono tanto lontano spiritualmente dal cielo, con i piedi in terra... ho composto libri di profezie, contenenti ciascuno cento quartine astronomiche di profezie che ho voluto oscuramente correggere, che costituiscono vaticini, da ora all'anno 3797 e mille altri fatti accadranno, con acque e continue piogge, come più chiaramente io ho redatto per iscritto nelle mie altre Profezie che sono composte dettagliatamente «in prosa» stabilendo i luoghi, i tempi, ed il termine prefissato che gli uomini nati dopo, conosceranno le vicende infallibilmente accadute come abbiamo indicato per gli altri, parlando più chiaramente nonostante siano mascherate, saranno comprese le intelligenze.- «ma una buona volta si dovrà eliminare l'ignoranza» ed allora l'avvenimento sarà più schiarito."
(Dalla lettera di Nostradamus al figlio Cesare)
Uno dei personaggi più misteriosi ed enigmatici di tutti i tempi può essere considerato senza ombra di dubbio il medico francese del XVI secolo Michel de Notredame, universalmente conosciuto col nome latinizzato di Nostradamus.
Medico, astrologo, filosofo, veggente, matematico, veggente ed alchimista, Nostradamus predisse oltre 1300 eventi di portata mondiale, tra i quali la Rivoluzione Francese (VI, 23; I,3; I,14; VII, 44; IX,20; IX,34; IX,77; VIII, 45; V,33; VIII,41; I,57), Napoleone (I, 60; VIII, 1; VI, 25; VII, 13; IV, 26; I, 77; IV, 82; IV, 75; I,23; I,32), la Rivoluzione Russa (I,45; I,54; III,67), le due guerre mondiali (VII,25; III,18; III,6; II,50; II,1; IX,100) (III,35; III,58; II,9; V,4; IV,56; II,40; I,20; I,37; I,72; I,78; II,77; II,78; II,16; II,54; I,89; III,70; III,71; I,100; V,16; III,68; III,10; I,31), lo scoppio delle bombe atomiche in Giappone (II,6; II,91), l'uomo sulla Luna (II, 58; IV, 31), Gorbaciov e la Perestrojka (III,95; IV,32), la catastrofe nucleare di Cernobyl (IV,67), l'Ayatollah Khomeini (I,70), la caduta del Muro di Berlino (II, 57; II,18).
Ma chi fu in realtà questo leggendario personaggio, che oltre 400 anni orsono predisse il futuro dell'umanità in 942 strofe enigmatiche e fitte di mistero? Fu Nostradamus davvero in grado di vedere e sentire le profezie come se avesse viaggiato nel futuro?
Nato a Saint Remy, in Provenza, nel 1503, in una famiglia di origine ebrea, ma convertita al cristianesimo, Michel de Notredame divenne medico a Montpellier nel 1529, dopo aver combattuto coraggiosamente un'epidemia di peste.... Molti dei suoi successi in questo campo furono senza dubbio dovuti al rifiuto di salassare i pazienti, una concezione rivoluzionaria per l'arte medica dei primi anni del XVI secolo. Ma Nostradamus eraall'avanguardia anche in altri campi: dichiarò che la Terra girava intorno al Sole cent'anni prima delle scoperte di Galileo. Tuttavia è singolare il fatto che proprio lui, che contribuì a guarire la Francia da varie epidemie di peste, nel 1535 perse proprio in una di esse la moglie Adriana de Loubejac ed i suoi 2 piccolissimi figli. Fu una tragedia così penosa per lui, che lo spinse a lasciare professione e posizione sociale e salire in groppa ad una mula, per trasformarsi lungo oltre 12 anni in un vagabondo errante della vecchia Europa ed in un instancabile investigatore degli arcani poteri che gli si stavano cominciando a manifestare. Egli non fece mai mistero della tecnica da lui usata per scrutare nel futuro. Sistemava semplicemente una bacinella d'acqua sopra un treppiede di ottone, vi immergeva dentro i piedi dove poneva in mezzo una bacchetta, una verga, cospargeva l'acqua di erbe particolari che aveva appreso dai nonni e guardava dentro, un pò come una veggente studia con attenzione la sua sfera di cristallo. Un'altra tecnica da lui usata era quella di lasciarsi andare all'autoipnotismo e concentrarsi sulla fiamma accesa nel suo studio posto appositamente nel buio, da cui scaturivano nel suo profondo le immagini divinatorie. La tecnica in questione si chiama piromanzia, cioè divinazione attraverso il fuoco, e veniva usata nel tempio di Delfo nell'antica Grecia.
Sia la tecnica della piromanzia sia quella della verga rabdomantica dell'acqua descritte nelle prime due quartine della sua opera, Nostradamus le lesse nel "De Mysteriis Aegyptorum" del filosofo neoplatonico Giamblico (283-333 d.C.), pubblicato anche a Lione nel 1547.
Ma di tanto in tanto le predizioni gli nascevano dentro spontaneamente, come in un lampo d'intuizione. Un giorno, nel suo pellegrinaggio per l'Europa dopo la morte della sua famiglia, cadde in ginocchio dinanzi a un monaco di passaggio, di nome Felice Peretti e, tra lo stupore del monaco stesso e degli astanti, esclamò: “M'inginocchio dinanzi a Sua Santità”. Nel 1585, quel monaco divenne papa col nome di Sisto V.
Un'altra volta, mentre riceveva in visita Caterina de' Medici, fu colpito da un fanciullo del suo seguito e dichiarò un giorno sarebbe diventato re di Francia. Quel fanciullo era Enrico di Navarra, che più tardi divenne Enrico IV. In un'altra occasione, un nobile francese, il Signore di Florinville, cercò di mettere alla prova i suoi poteri profetici e di confonderlo. Gli domandò dunque di predire il destino di due porcellini da latte che aveva nel suo cortile. La risposta di Nostradamus fu che il nobile signore avrebbe mangiato il porcellino nero, e un lupo quello bianco. Immediatamente, il nobile ordinò che il porcellino bianco venisse ucciso e preparato per la cena quella sera stessa. Più tardi, mentre cenava con Nostradamus, fu assai stupito nell'apprendere che un lupetto addomesticato aveva rubato la carne del porcellino bianco e che, quindi, stavano mangiando proprio quello nero.
Nel 1547 tornato in Francia dal suo vagabondare per le corti d'Europa, si stabilì definitivamente a Salon de Provence, una cittadina non molto lontana dal paese natio Saint Remy, si risposò con una ricca vedova, Anne Ponsard, che gli diede ben 6 figli e che gli permise una certa tranquillità finanziaria. Nostradamus potè così finalmente dedicarsi a tempo pieno alla disciplina che l'avrebbe reso immortale: l'astrologia. Le sue "Vrayes Centuries et Propheties de Naistre Michel Nostradamus" (una raccolta di 10 manoscritti siglati in numero romano, formati da 100 profezie ciascuno, da cui si spiega il nome Centurie) uscirono a Lione nel 1555, dedicate al figlio Cesare, dove vi si trova tutt'ora l'edizione originale conservata alla Biblioteca Universitaria di Alby, mentre un altro manoscritto originale si trova alla Biblioteca Nazionale di Parigi.
Si trattava di brevi oracoli in forma di quartina che descrivevano avvenimenti fino al quarto millennio d. C., e coprivano ogni genere di accadimento: dai mutamenti politici alle catastrofi naturali, ottenne subito un tale successo che Caterina de' Medici assunse Nostradamus come astrologo personale dei figli e Carlo IX lo nominò medico di Corte.
Nostradamus scrisse inoltre anche 58 Sestine e i Presagi composti da 143 quartine scritte dal 1555 al 1566, i quali dovevano entrare a far parte della prima edizione delle Centurie ma rimasero sempre opera a parte, le Predizioni, pubblicate postume e le varie lettere a personaggi illustri del suo tempo che Nostradamus inviò nel corso della vita. Gli sono attribuiti inoltre gli Almanacchi, ritenuti apocrifi ed altre interpretazioni (di geroglifici egiziani, ecc...).
Prima di morire, nel 1566, il profeta fece testamento ed incise una data su una piccola targa di metallo, lasciando istruzioni perchè fosse sistemata col suo corpo dentro la bara. Nel 1700, il sarcofago venne rimosso dalla tomba dove era rimasto per 134 anni e sistemato in un luogo più adeguato. La targa di metallo era ancora sullo scheletro del profeta: la data segnata era ... 1700 !
Le sue spoglie mortali furono riseppellite di nuovo e lasciate indisturbate per ancora 91 anni, quando, durante la Rivoluzione Francese, alcuni soldati francesi, mentre imperversavano i disordini, non esitarono, in cerca di prede, a profanare perfino le tombe, non risparmiando neppure quella dell' illustre medico e, delusi nelle loro aspettative, ne dispersero le ossa. Non solo le brame dei furfanti rimasero inappagate, ma una tremenda Nemesi li colse il giorno successivo in cui tutti i partecipanti all'atto sacrilego caddero trucidati in una imboscata. E' un episodio questo noto col nome della "maledizione di Nostradamus", il quale aveva avvertito coloro i quali avessero profanato la sua tomba che sarebbero incorsi in morte violenta, come è anche adombrato nella quartina 7 della IX Centuria. Fortunatamente, per Nostradamus, i suoi resti vennero pietosamente raccolti dal sindaco di Salon e vennero inumati nella chiesa di San Lorenzo, dove attualmente si trovano. Nella dedica al figlio col quale introduce le Centurie, Nostradamus spiegava che era entrato in possesso di libri di filosofia occulta rimasti nascosti per molti secoli. Da questi rari volumi che poi bruciò perchè non se ne facesse un abuso, come probabilmente sarebbe accaduto, il veggente aveva appreso antichissime tecniche di profezia e di autoilluminazione che gli avevano permesso di squarciare il velo sul lontano futuro. Per timore di non rivelare troppo e per non essere condannato a morte dalla Santa Inquisizione a causa delle sue pratiche magiche, Nostradamus aveva utilizzato un linguaggio simbolico, e soprattutto, organizzato le sue profezie in ordine sparso e non cronologico senza corredarle di alcuna data; per di più le scrisse in un francese arcaico e infarcito di parole in lingue straniere quali il latino, il greco e l'italiano, con numerosi giochi linguistici quali anagrammi, ellissi (artifici grammaticali che consistono nell'omettere lettere, parole o frasi che si possono sottintendere) e sineddoche (artificio retorico in virtù del quale la totalità è espressa da una parte di essa: ad esempio "Parigi" sta per "Francia"), tanto da rendere enormemente difficile l'interpretazione delle profezie, delle quali è spesso impossibile stabilire l'epoca a cui si riferiscono, l'avvenimento cui alludono e i personaggi che ne sono protagonisti. In ogni modo, risulta evidente come le quartine - e sono molte - che si riferiscono a previsioni che sono state confermate siano esposte con maggiore chiarezza di quelle che si riferiscono ad avvenimenti non ancora avvenuti o non ancora identificati. Negli ultimi quattro secoli, molti studiosi consapevoli dell'importanza degli avvenimenti di Nostradamus, si sono dedicati all'interpretazione e al riordino logico delle sue quartine. Senza però, per la verità, ottenere risultati di grande rilievo. Negli ultimi anni poi ci si è orientati verso un'interpretazione di tipo matematico e che fa ricorso a strumenti della matematica, sostenendo che questo è l'unico modo per arrivare a conclusioni effettive.
Forse vi è una sopravvalutazione delle formule matematiche e dell'informatica: la chiave interpretativa potrebbe anche essere meno complessa...
Era però possibile, per sua stessa affermazione, riorganizzarle secondo un codice a lui noto che gli studiosi ricercano da secoli... tutti gli indizi fanno pensare che esso sia desumibile da una lapide ora distrutta posta sulla facciata della Domus Morozzo di Torino, che così commemorava una visita del profeta nel capoluogo piemontese:
I556
NOSTRE DAMUS A LOGE ICI
ON ILIIA LE PARADIS LENFER
LE PVRGATOIRE IE MA PELLE
LA VICTOIRE QVI MHONORE
AVRALA GLOIRE QUI ME
MEPRISE OVRA LA
RVINE HNTIERE
Da questa lapide infatti sia il classicista Renucio Boscolo che l'analista programmatore, ora in pensione, Ottavio Cesare Ramotti sostengono di avere trovato una chiave interpretativa delle Centurie attraverso la lettura crittografica della suddetta lapide. Renucio Boscolo pensa che le quartine debbano essere interpretate traducendole secondo la lingua del Paese in cui l'evento probabile accadrà, mentre Ottavio Cesare Ramotti sostiene di essere riuscito a trovare l'ordine cronologico delle quartine. Quest'ultimo ha capito, usando una tecnica cabalistica, che dall'iscrizione di Torino, elaborata per 4 volte in successione secondo la formula sequenziale 1-5-5-6 ricavabile dalla data posta, si estrae un testo non più ermetico in cui il profeta predice che la sua PROLE (cioè i traduttori) continuerà a chiarire la sua opera. Applicando una formula simile anche alle quartine, appaiono espliciti riferimenti agli eventi a venire nonché considerazioni e raccomandazioni per l'umanità futura. Un grande colpo Ramotti lo ottenne alcuni anni fa quando lesse per caso che nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma era stato trovato un misterioso manoscritto lasciatovi dal figlio Cesare Nostradamus, il "Vaticinia Michaelis Nostradami de futuri Christi Vicarii ad Cesarem filium", composto da Tavole illustrate senza commenti scritti. Ebbene scoprì in realtà quello che nessun studioso di Nostradamus aveva mai sospettato: cioè i quadri originali del grande veggente destinati al papa del 1620 Urbano VIII. Questi quadri recano chiari riferimenti simbolici, in ugual modo alle profezie di Malachia, ai regni dei 32 papi che si succedono dal 1620 fino all'incirca il 2011.
Ebbene papa Karol Wojtyla è stato il 30° nella lista mentre l’attuale è indicato sia da un gallo (simbolo della Francia) situato sopra la testa del pontefice nella raffigurazione simbolica di Giovanni Paolo II - il che significa a quale successore (probabilmente un francese) aveva pensato nelle sue indicazioni per il conclave - sia dalla stessa tavola illustrata del successivo papa, nella quale il pontefice regge in mano un pastorale con una croce di Lorena, tipica del clero francese, il che fece pensare a Ramotti che avrebbe dovuto essere probabilmente l’ arcivescovo di Parigi Jean-Marie Lustiger ( ma come si vede tale interpretazione non corrisponde alla realta’!).
Sia perché si richiama ai motivi degli stemmi papali, sia perché allude agli eventi storici che riguardano i pontefici, in questo libro i secoli precedenti alla fine del potere temporale dei papi (1870) vengono sommariamente riassunti, tranne la predizione della Rivoluzione francese e la prima Tavola, raffigurante S.Francesco di Sales. Appena visibile, sul petto del Santo appare la sigla M. N. : Michele Nostradamus e così pure sopra la testa delle monache in ginocchio.
Ecco quindi che notando questa sigla M. N. sulle Tavole papali ed osservando anche i piedi marcianti intorno alla scala graduata di un'astrolabio, che compaiono inscritti in uno stemma circolare posto sopra l'iscrizione tombale del profeta, Ramotti ha intuito che tale sigla, mediante un procedimento grafico sinusoidale, è la chiave di ordinamento nel tempo delle quartine profetiche, restando però insoluti i problemi di traduzione ed interpretazione. Ora Ramotti aveva capito tutto questo da una cosa: dato che la sinusoide viene generata da un punto sulla circonferenza di un cerchio, il fatto gli suggeriva un possibile supporto fisico ai calcoli delle quartine, un quadrante di orologio o appunto un astrolabio che Nostradamus aveva usato quindi come "macchina per crittografare".
Nel frontespizio della prima edizione pubblicata a Lione nel 1555 appare anche un rosone con la stella magica a 7 punte: da esso Ramotti ha ricavato il sistema col quale si muovono le lancette dell’astrolabio in modo da ottenere i numeri puntatori delle quartine in ordine cronologico nel tempo e formare così la sinusoide. La sinusoide allaccia tutte le quartine in modo da formare un’onda, la cui forma rappresenta anche la sigla M N: Michele Nostradamus. Con tale metodo Ramotti ha scoperto quindi i numeri puntatori dell'ordine cronologico delle quartine, il cosiddetto "Grand tappis plié", come presagito anche da Nostradamus nella quartina 61 della VI Centuria. Il "grande tappeto piegato" infatti non è altro che l'output di computer a striscia continua che contiene i puntamenti ai numeri delle quartine relative agli avvenimenti di oltre 500 anni, in ordine cronologico. Ramotti suppone infine che Nostradamus fosse in possesso di una formula ricavata nella tradizione di Ermete Trismegisto, l'antichissimo sacerdote- Re dell'Egitto a cui si attribuiscono una ventina di preziosissimi sacri scritti, donata in questo momento all'umanità affinché riesca concretamente ad avvicinarsi al proprio destino e, quando possibile, correggerlo coscientemente, secondo il proprio libero arbitrio.
Vari altri metodi di interpretazione
Un'altra interessante considerazione fatta sulle quartine di Nostradamus è quella del metodo cabalistico di interpretazione delle Centurie elabo- rato dallo studioso tedesco C. L. Loog negli anni '30 del secolo appena passato. Loog fu uno studioso molto acuto nelle sue interpretazioni poichè, allo scoppio dell'ultima guerra, egli era già famoso grazie al suo libro "Die Weissagungen des Nostradamus" del 1921, nel quale aveva svelato con la massima esattezza la profezia della quartina 57 della III Centuria che dice:
Sept fois changer verrez gent Britanique,
Taints en sang en deux cens nonante an
Franche non point par appuy Germanique
Aries doubte son pole Bastarnan.
Britannica gente cambiar vedrete sette volte,
in duecentonovant'anni di sangue tinta:
libera non per germanica protezione,
(che) il suo popolo Bastarnan in Ariete teme.
La "britannica gente", ovviamente, sono gli Inglesi, che hanno avuto dall’epoca di Nostradamus fino ad oggi sette cambiamenti dinastici sul trono d’Inghilterra, mentre il termine "Bastarni" è citato da Ovidio e designa una popolazione dell'antica Russia, riconoscibile nei Polacchi. L'Ariete è il segno domiciliare di Marte, pianeta simbolo della guerra. Loog, sulla base di interpretazioni precedenti di altri studiosi, sommò i 290 anni del secondo verso con la data storica 1649 (che è la data in cui fu decapitato il re Carlo I durante la Guerra Civile e si impose per 11 anni la Repubblica di Oliver Cromwell) e ottenne 1939; in quella data, Polonia e Inghilterra si sarebbero trovate in una grave situazione legata alla guerra e all'ingerenza della Germania. E purtroppo, la storia lo confermò: nel 1939 la Germania invase la Polonia e l'Inghilterra entrò in guerra contro i Tedeschi.
Ma torniamo al metodo cabalistico di Loog: egli partì dall'ipotesi che, poichè in tutto il libro delle Centurie compaiono soltanto 24 frasi in latino, queste dovessero avere un particolare significato (notiamo, per inciso, che lo stesso ragionamento è compiuto da chi cerca messaggi occulti nella Divina Commedia). Loog estrapolò dunque queste frasi, le scompose e le riordinò, basandosi sullo schema dei quadrati magici (quadrati composti da numeri la cui somma è sempre la stessa nelle file orizzontali, verticali e diagonali) e collegando i quadrati magici agli schemi dei pianeti ottenne una chiave di lettura che applicò al materiale così rielaborato. Il risultato dell'intelligente operazione fu questo importante messaggio:
1. Michel Nostradamus produsse in prosa molto diligentemente e liberamente tutto ciò che vi è di segreto per Cesare Nostradamus, suo figlio.
2. Solo coloro che sono scelti dall'Essere Divino profetizzano e annunciano i particolari con spirito profetico.
3. Poichè tutto mi si presenta chiaro e aperto sia nella totalità del tempo sia nei singoli avvenimenti temporali, non posso assolutamente errare.
4. Tuttavia non dovete dare ciò che è sacro ai cani nè gettare le perle davanti alle scrofe, affinchè essi non le calpestino con le zampe e non si rivoltino e non vi strazino.
5. Perchè la verità sulle cose future non deve essere delineata come sicura in tutti i suoi punti.
6. Così io colpirò l'ingiustizia nei suoi [della verità] confronti con verghe di ferro e la batterò con la frusta.
7. Poichè non dobbiamo sapere il tempo e l'ora tu hai, Signore, celato questo ai saggi e agli intelligenti, cioè ai potenti e ai regnanti, e l'hai messo dentro, come il nocciolo nel suo involucro, nei piccoli e nei deboli.
8. Il mare è diventato rosso per le battaglie marine affinchè si odano i gemiti degliincatenati e si liberino i figli degli uccisi.
9. Chi oggi viene designato profeta si chiamò un giorno veggente.
10. Ciò non muterà in alcun tempo.
11. Io li colpirò dunque, li schiaccerò e non avrò alcuna compassione.
12. Ma quando sarà il tempo che l'ignoranza dovrà finire effonderò il mio spirito su tutta la carne e i vostri figli e le figlie profetizzeranno sul destino in treppiede ferreo, con talento naturale donato da Dio.
Questo messaggio rivela diversi livelli di lettura delle profezie di Nostradamus, in quanto esiste - ed è sottolineato dal profeta stesso - un livello ultratemporale dal quale nasce e nel quale si situa la sua opera.
In questo testo distinguiamo tre tematiche principali:
- il tema morale, la condanna dell'ingiustizia, lo scopo edificante dell'opera (punti 6, 8, 11);
- il tema del voluto oscuramento della comprensibilità dei testi (punti 4, 5, 7);
- il tema dell'origine divina del dono profetico (punti 2, 3, 9, 10, 12).
Quest'ultimo raggruppamento contiene tutta la questione dell'atemporalità del mondo simbolico, una delle poche spiegazioni convincenti al problema della precognizione.
Fu Jung, il celebre psicoanalista svizzero allievo di Freud, che formulò il principio di sincronicità. Insieme al fisico Pauli, teorizzò un universo assoluto, fuori dal tempo e dallo spazio, nel quale si manifestano sia l'universo psichico sia quello materiale.
Si tratta di un assoluto mistico dotato di un ordine proprio, indipendente dalla volontà e dalla comune capacità di percezione umana e totalmente slegato dalle leggi di causa ed effetto. E' un luogo dove vengono meno tutte le differenze comunemente accettate tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto, nonchè la distanza fra mente e materia. Si comincia a intravedere che è in questa zona che va cercata la matrice della preveggenza... In questo universo assoluto, definito da Jung "realtà transpsichica", presente, passato e futuro si fondono e c'è una sola realtà. I mattoni di questo conturbante edificio sono gli archetipi, ossia i principi perennemente attivi dell'in- conscio collettivo, che racchiudono le esperienze e i ricordi comuni a tutta l'umanità (e qui si potrebbe spiegare il fatto anche di come si possa riuscire ad interpretare le quartine nelle varie lingue come deduce Renucio Boscolo). Quindi, se c'è una zona - quella dell'inconscio collettivo - dove continua ad agire l'energia degli archetipi, essa funzionerà come fonte perpetua di energia psichica che si estende al di fuori del tempo e dello spazio. Riuscire a entrare in questo luogo dà la possibilità di gettare lo sguardo in tutte le direzioni, proprio perchè non esiste più alcun limite e quindi alcuna direzione temporale: ecco quindi che si spiega la frase del terzo punto del testo rivelato da Loog sulla totalità del tempo. Questo della totalità del tempo è un concetto molto ben espresso anche dallo studioso francese Jean-Charles de Fontbrune, senz'altro il più preparato ed uno dei più qualificati nel mondo che si legga su Nostradamus. Fontbrune infatti pensa, tenendo anche conto delle teorie moderne dell'astrofisica che non attribuiscono alcun senso alla traiettoria del tempo e non escludono che esso possa andare a ritroso, che Nostradamus avesse avuto accesso ad una facoltà in cui era in grado di percepire contemporaneamente i tre tempi (passato, presente e futuro) ed anche di vedere i luoghi degli avvenimenti: una sorta insomma di "viaggio" in una parte del blocco spazio-tempo , già formulato nella sua teoria della relatività generale da Einstein. Tutto ciò Fontbrune lo desume sia dalla lettera di Nostradamus al figlio Cesare che è la prefazione alle Centurie, sia dalla lettera di Nostradamus al re Enrico II. Infatti solo per citare un indizio di questa teoria del viaggio nel blocco spazio-tempo, Fontbrune fa notare che Nostradamus, in quest'ultimo documento, mette a confronto il generale De Gaulle con Trasibulo, il liberatore di Atene dal giogo spartano nel corso della Guerra del Peloponneso scoppiata nel 431 a.C. La somiglianza è davvero notevole, perchè sembra avere visualizzato in assoluta concomitanza questo conflitto e la Seconda Guerra mondiale.
Il sistema politico vigente a Sparta era in tutto e per tutto accostabile al nazionalsocialismo. All'età di dieci anni i ragazzi venivano sottratti alle madri e inquadrati in movimenti giovanili, mentre i vecchi, i bambini affetti da malformazioni, le bocche inutili erano soppressi, proprio come nella Germania di Hitler. Gli spartani, per giunta, proprio come i nazisti, erano xenofobi e ad essi veniva fatto divieto di contrarre matrimonio con meticci, con stranieri. Quando fu instaurato ad Atene da Sparta il regime dei Trent'anni, molti ateniesi scelsero la via dell'esilio (proprio come fece De Gaulle dopo la caduta di Parigi nel 1940), mentre altri andarono formando gruppi di delatori "professionisti", i cosiddetti sicofanti ( la polizia politica), incaricati di denunciare all'occupante qualsiasi individuo che si fosse rivelato ostile a Sparta (guarda caso proprio come il governo fantoccio dei collaborazionisti francesi del maresciallo Pétain a Vichy).
Alla testa dei transfughi, rifugiatisi a Tebe, potenza democratica alleata di Atene (ossia l'Inghilterra nella Seconda Guerra mondiale), si pose un generale, Trasibulo, che da quella città lanciò un appello alla resistenza contro l'invasore spartano. Poi, al comando di un manipolo le cui schiere s'ingrossavano di giorno in giorno, gli riuscì di liberare Atene dall'oppressore. Come se questo parallelismo tra la Guerra del Peloponneso e la Seconda Guerra mondiale non fosse abbastanza eloquente, dopo la liberazione della città Trasibulo ristabilì ad Atene la Costituzione di Solone, ossia la costituzione democratica prima dell'invasione. Altrettanto fece De Gaulle dando vita alla Quarta Repubblica, posto che l'occupante tedesco aveva segnato la morte della Terza. Tra i due conflitti si ravvisa dunque un'analogia sorprendente.
Tutto si svolge, per Nostradamus, come se avesse dinnanzi agli occhi un "muro d'immagini", la raffigurazione collettiva di una "tranche d'histoire" di venticinque secoli. In altre parole, nel 1555 egli avrebbe fruito di una visione parallela dei due conflitti in questione, mentre per re Enrico II, suo contemporaneo, la Guerra del Peloponneso era acqua passata e la Seconda Guerra mondiale un evento di là da venire. Si tratta di un'ipotesi d'importanza capitale, perchè scarta la tesi del determinismo e spiega il motivo per cui Nostradamus fa leva sul libero arbitrio di cui parla nel passaggio della prefazione al figlio Cesare. Scopo delle quartine è infatti quello di denunciare le follie omicide del genere umano ed avvertirlo perchè si corregga. E' proprio grazie a questa suggestiva ipotesi che Fontbrune suggerisce un altro parallelismo storico fra il famoso condottiero degli Unni Attila e quello che viene citato spesso in varie quartine come quello che sarà il Terzo Anticristo (Nota: il primo è considerato dagli esegeti Napoleone, il secondo Adolf Hitler). In un passaggio dell'epistola al re Enrico II c'è scritto infatti: "Poi il grande impero dell'Anticristo comincerà nell' Atila e Zerfes a scendere in gran numero, muovendosi, tanto che la venuta dello Spirito Santo procedendo da 48 gradi, trasmigrerà, sconfiggendo l'abominio dell'Anticristo: combat- tendo contro il Re che sarà il Gran Vicario di Gesù Cristo e contro la sua Chiesa ed il suo regno 'per tempus et in occasione temporis' (nel momento in cui il tempo storicamente si realizza)" Come si nota immediatamente appare quella parola: Atila, che richiama subito alla mente il celebre condottiero barbaro che invase l'Italia nel Medioevo. Ebbene l'anagramma di Atila è Altai, una formazione montagnosa situata fra la Russia e la Mongolia. Se si anagramma anche la parola Zerfes si ottiene, sostituendo la "f" con la "v", Sevrez , una cittadina situata esattamente nel Piccolo Altai, piccolo staterello della Confederazione russa a nord della Mongolia (47°55 N). La capitale mongola Ulan Bator e il Grande Altai sono invece al 48°N parallelo, guarda caso proprio in linea con Parigi. Ecco spiegato quindi anche i 48 gradi citati nel passaggio: questa città è indicata quindi nella lettera di Nostradamus ad Enrico II come la città in cui nascerà il Terzo Anticristo che comanderà l'esercito (cinese?) ad invadere nuovamente come Attila l'Europa. Infatti anche per Napoleone ed Hitler, Nostradamus diede nelle sue quartine dei riferimenti geografici sul loro luogo di nascita. Per di più Fontbrune fa rilevare che l'eclissi solare avvvenuta lo scorso 11 agosto 1999 era totale a Parigi, sul 48mo parallelo e, altro parallelismo storico-geografico, ha notato che, considerando anche un altro personaggio storico sanguinario come Gensis Khan, proveniente anche lui dalla Mongolia, fra Attila, che invase l'antica Gallia nel 451 d.C. dall'Ungheria dove era giunto, e Gensis Khan, che raggiunse sempre l'Ungheria nel 1241, correrebbero circa 800 anni.
Quindi si desume che sommando 800 anni al 1241 si arriva al terzo condottiero mongolo che seminerà di nuovo il panico all'incirca nel 2041. Questa paurosa prospettiva viene costantemente fuori anche in altre quartine e nella stessa epistola ad Enrico II, se la si legge attentamente decrittandola dalla confusione dei versi voluta, come l'ultima fase di una terza spaventosa guerra mondiale (X, 72; IV,43; II, 59; III,1; II, 5; V,62; VI, 97; IX, 70; V,68; V,25; V,44; V,8; II,91; VIII,77; IV,43; X,60; II,47; II,22; II,1) che dovrebbe scoppiare nella metà del secolo appena entrato a causa di un'invasione araba sulle coste del Mediterraneo (II,4; III,82; VII,6; I,71; I,28; V,55), dopo che l'Egitto avrà risposto con le armi ad un periodo di forte tensione coi paesi vicini (II,60; sestine 45 e 46). Sembra che Parigi e Londra verranno distrutte da armi nucleari e batteriologiche (III, 84, VI, 43, V,30; X,66), New York farà la stessa fine (VI, 97; X,49), Roma verrà occupata e distrutta dagli invasori arabi ( I,69; X,20) ed il papa, rifiugiatosi in Francia, ucciso a Lione (II,97).
Ma questo non è tutto: sembra che il terribile Terzo Anticristo (VI,92; I,45; I,95), dopo che la guerra si sarà estesa dopo 27 anni su tutto il globo (VIII,77; I,48 ed epistola ad Enrico II ), invaderà l'Europa come abbiamo già detto col suo esercito (probabilmente cinese) in base ad ulteriori patti avvenuti cogli arabi, come fecero anche al loro tempo Attila e Gensis Khan trascinando nella loro guerra i popoli turcofoni dell'Asia e quindi islamici, e scatenerà la sua follia omicida sul genere umano usando un' arma nucleare così spaventosa da consumare persino l'ossigeno dell'aria e sconvolgere l'assetto naturale del pianeta (IX,83; II,92; epistola ad Enrico II: "Una eclissi solare precederà e sarà la più oscura e tenebrosa che vi sia stata dopo la creazione del mondo, fino alla morte ed alla passione di Gesù Cristo, e da quel tempo fino ad ora, ed avverrà nel mese di ottobre, che qualche grande cambiamento sarà fatto, tale che si crederà che la terra abbia perduto il suo naturale movimento e si stia inabissando nelle tenebre eterne" ). Insomma un'ipotesi davvero orribile e raccapricciante ! Però lo stesso Nostradamus ci dice che l'Occidente vincerà (IV, 39; X,74; VII,41; III,48; X,88; IX, 85) sotto la guida di un grande statista che chiama il grand Chyren [Chyren è l'anagramma di Henryc=Enrico] (II,79; VIII,54; IV,34; VI,70) e seguirà un periodo di mille anni (un'età dell'oro) in cui sulla Terra regnerà finalmente la pace (X,74; epistola ad Enrico II : "E dopo comincerà fra Dio e gli uomini una pace universale che durerà per mille anni ed il potere Ecclesiastico ritornerà nel più grande splendore e poi ritornerà disunito").
Che cosa ci riserverà quindi il futuro, che è la cosa cui ci preme di più? Nulla di buono se leggiamo le interpretazioni di Fontbrune, ma non solo le sue: se effettivamente questa ipotetica Terza Guerra Mondiale dovesse mai svolgersi tra, non si sa bene quando, ma mettiamo pure anche come abbiamo visto fra 30 o 40 anni, non possiamo altro che sperare che queste interpretazioni siano errate, mal interpretate, slegate fra loro o che comunque indichino cose meno gravi o più lontane nel tempo di quello che saremmo disposti a pensare. Sono solo delle quartine e niente di più... da prendere come un gioco, frammenti di un puzzle che non si sa bene come debba essere ricomposto, ammesso, di fronte a queste rivelazioni, che si abbia davvero voglia di ricomporlo. Ma quello che più dobbiamo considerare è il fatto che siamo naturalmente padroni del nostro destino come ha detto anche Nostradamus, pienamente consapevoli della nostra libertà di autodistruggerci o meno e quindi della facoltà di mutare il nostro libero arbitrio, un libero arbitrio, purtroppo dobbiamo constatarlo, troppo spesso votato al male, troppo incline alla violenza turpe e bestiale, come i recenti tragici avvenimenti accaduti vicino anche a casa nostra ci hanno fatto tristemente riflettere.
Quindi non lasciamoci prendere dal panico per questi vaticini, ma prendiamoli solo come un monito, un monito severo di un uomo che fece dono di queste sue straordinarie visioni all'umanità più di 400 anni fa. "Chi è ragionevole può apprendere dalle mie profezie come trovare la strada giusta da prendere, come se sulla sabbia trovasse le orme di qualcuno che è passato prima di lui. Studiate la storia delle culture antiche. Gli antichi hanno lasciato testimonianze di silenzio interiore, radiosità, benedizione e bellezza, mentre le popolazioni future seguiranno la via della malattia e della morte. Ogni generazione nuova svilupperà armi di distruzione più terribili rispetto alla precedente, e questo processo non si potrà fermare perchè gli uomini saranno diventati schiavi della loro stessa paura. La gente potrà diventare ragionevole solo se potrà perdere la paura che ciascuno ha nei confronti di se stesso e degli altri" (Nostradamus ad un giovane studente che gli aveva fatto visita)
Bibliografia:
- M. Ferrario - A. Pamparana; Nostradamus, il passato, il presente, il futuro; Acanthus; 1989
- Lamberti Bocconi Anna; Nostradamus: le profezie da oggi al 2200; De Vecchi Editore ; 1995
- Fontbrune Jean-Charles de; Nostradamus. Le nuove profezie fino al 2025; Oscar Mondadori; 1996
- Buron Joaquin Gomez; La fine del mondo? Le profezie del duemila; Fenice 2000; 1993
Nostradamus tra Scienza e parapsicologia
La precognizione è quella facoltà da parte dell'essere umano di vedere accadimenti, persone e luoghi di un tempo futuro. E' un discorso che interessa non solo i parapsicologi, ma anche gli scienziati che studiano il cervello ed il pensiero, i neurofisiologi. Naturalmente non siamo ancora arrivati a giungere di spiegare il meccanismo di questa facoltà, ma si fanno delle teorie. Le moderne teorie parapsicologiche spiegano la precognizione come:
1. l'ipotesi della "quarta dimensione" ove coesistono passato, presente e futuro come abbiamo già visto precedentemente (la sincronicità e l'inconscio collettivo di Jung). Qui si deve specificare che per quarta dimensione si intende una dimensione spirituale, se si tiene conto delle tre dimensioni materiali (peso, inerzia, forma) o delle specie (animale, vegetale, minerale), perché è già noto che il tempo, nella teoria della relatività generale di Einstein (la quale si occupa del nostro mondo macroscopico in cui viviamo) sullo spazio- tempo, è una quarta dimensione, intendendo in questo caso una proprietà intrinseca della natura. Lo spazio ha tre dimensioni (lunghezza, larghezza, altezza), lo spazio- tempo della relatività generale ha quattro dimensioni, di cui la quarta è proprio il tempo. Mentre nelle tre dimensioni dello spazio si può andare avanti e indietro a piacimento, nella dimensione temporale si può andare solo in avanti. Se ci si riferisce infatti allo spazio- tempo si dovrebbe in effetti parlare, per quanto riguarda il principio di sincronicità di Jung, di “quinta dimensione”.
2. l'ipotesi del "campo Psi" ove gli psichismi sono intercomunicanti ed in cui si possono "captare" "copie" di "campi di futura realtà". Per farla breve in questo caso la precognizione è interpretata come espressione di un fenomeno telepatico: secondo questa versione, infatti, il veggente sarebbe in grado di "leggere la mente" della persona coinvolta nell'evento futuro.
Il futuro secondo alcuni parapsicologi è completamente "predeterminato" e inciso, secondo altri è un "divenire materializzabile", non assoluto e fisso, e di quest’ultimo parere ad alcuni sembrerebbe proprio che Nostradamus ne fosse consapevole, poichè nelle sue quartine dà dei "consigli" e degli "avvertimenti", seguendo i quali potrebbe essere possibile evitare un futuro quindi probabilistico in accordo con il libero arbitrio (vedere quartine III.23-24-43-87, IV.46). In un testo intitolato "Ipnotismo, magnetismo e suggestione" è stato messo in evidenza come l’essere umano abbia un organo, il cervello, il quale non sia altro che una stazione ricetrasmittente, un complesso elettro-biopsicologico con un circuito centrale (o asse elettro-cerebro-spinale) ed un circuito elettro-nervoso periferico, con correnti bioelettriche cerebrali e circolatorie elettrochimiche. L’impiego da parte di Nostradamus del seggio di bronzo, il contatto dei piedi con l’acqua che è elettroconduttrice, la concentrazione sul fuoco, la verga che può ben costituire una speciale antenna, le erbe particolari che sprigionavano vapori profumati e un pò allucinogeni, gli permisero di destare l’energia dei poteri psichici chiamati anche dagli yoga indiani Kundalini-shakti, sicuramente di farlo entrare in "onda", di stabilire un "contatto" con un’altra dimensione ricevendo comunicazioni psichiche simili a quelle radiotelevisive, ma di natura precognitiva. Viene sfiorata quindi anche l'affascinante teoria della psicofonia, cioè della possibilità che entità di un'altra dimensione (forse anche gli spiriti dei morti) tentino di comunicare coi vivi attraverso l'elettromagnetismo degli strumenti tecnologici moderni (magnetofono, radio, televisione, computer, ecc...)
Parlando proprio di "altra dimensione" è stato ipotizzato recentemente da alcuni fisici teorici e scienziati la possibilità che tra non molto tempo (circa vent'anni), con una nuova tecnologia dei computer basata sui quanti, sarà possibile poter scoprire tramite un'esperimento dei nuovi universi. L'ipotesi di "universi paralleli" era già stata formulata negli anni cinquanta a Princeton dal fisico americano Hugh Everett, il quale per risolvere alcuni paradossi scaturiti dalla fisica quantistica che, come è noto, descrive la realtà a livello subatomico solo in termini di probabilità (cioè sappiamo che una particella è presente in un determinato punto dello spazio e contemporaneamente in tutti gli altri stati) dissentiva dalla "classica" interpretazione di Copenaghen per la quale non esiste un universo reale al di là della sua osservazione; anche da come viene vista dall'altro fisico teorico che difende le idee di Everett e che ha ideato proprio questo futuro esperimento, David Deutsch, esiste infatti una realtà oggettiva, una realtà che si scinde in un numero infinito di universi paralleli. Secondo l’interpretazione di Copenaghen, il punto in cui la funzione d’onda precipita da uno stato all’altro non è qualcosa che accade in un preciso istante, ma ha a che fare col momento in cui il sistema considerato (per esempio il gatto di Schrodinger rinchiuso nella camera a gas) viene percepito consciamente dall'osservatore. Per Deutsch questo momento di transizione è molto significativo, perché è il punto in cui le diverse interpretazioni si dividono. Per l’interpretazione tradizionale, è in quel momento che accade qualcosa: l’osservatore fa precipitare la funzione d’onda, il gatto muore o sopravvive, e il mondo è trasformato per sempre. Al contrario, per Deutsch l’esito dell’esperimento si ha nel punto in cui il campione radioattivo (per continuare con l’esempio del gatto) esercita il suo 50 per cento di probabilità di emettere una particella; e questo è un evento che si verifica in modo del tutto indipendente da qualsiasi osservatore.
In quell’istante le due versioni possibili dell’esperimento esistono in due insiemi paralleli di universi. L’esito osservato dallo sperimentatore quando lo sportello della camera verrà aperto sarà diverso a seconda che egli si trovi nell’uno o nell’altro universo. Per una sorta di verifica della sua ipotesi, Deutsch immaginò di costruire una "memoria quantica", un congegno in grado di osservare e registrare l’esito di un esperimento di quantizzazione sotto forma di un insieme di stati quantici, insomma un computer.
Bene, recenti scoperte fatte nel 1998 da alcuni scienziati al prestigioso Politecnico della California (che contende al celebre MIT di Boston il primato mondiale di qualità e di rigore scientifico) hanno permesso di tele-trasportare un fotone , una particella di luce, da un punto all’altro dello spazio. Ciò indica che sarà possibile teletrasportare in futuro anche molte particelle, ma è soprattutto evidente che il "teletrasporto", una volta messo a punto con precisione di risultati, influenzerà potentemente l’uso dei computer da quanto riferiscono altri scienziati. I fisici quantistici, colleghi dell’altrettanto prestigiosa Università di Caltech, hanno infatti dichiarato testualmente: "Non è pensabile che il futuro dei computers non sia quantistico" ma, avvertono ancora gli scienziati di Caltech, ci vorranno almeno 20 anni. Ecco quindi che l'esperimento di David Deutch come vediamo sarà allora possibile ! Da un punto di vista parapsicologico si ritiene che se la teoria degli universi paralleli sarà davvero esatta e cioè che riusciremo a “vedere” questi universi coi computer quantistici inizialmente almeno al livello subatomico delle particelle, sarebbe soltanto attraverso siffatta teoria forse possibile spiegare "razionalmente", quasi scientificamente, lo sconcertante fenomeno paranormale della precognizione. E’ infatti possibile che la mente umana, in momenti di particolare sensitività (che consenta la perforazione d’ogni tipo di curvature spaziotemporali), sia in grado di scivolare attraverso qualche "galleria" fra questi universi, proprio come i famosi cunicoli (i "wormholes"), ipotizzati molto speculativamente dai fisici quantistici, con i quali, sostengono questi stessi scienziati, sarebbe possibile un giorno (sempre se la tecnologia in un lontano futuro ce lo consentirà) di sforacchiare con una macchina denominata “del Super- spazio” le curvature di ogni orizzonte spaziale - attraverso i buchi neri - dei vari universi e quindi di viaggiare proprio fisicamente nel tempo, come ha anche detto nel 1996 il celebre astrofisico inglese Stephen Hawking (sarebbe anche possibile percorrere in un baleno enormi distanze nell’universo, altrimenti impossibili a causa della velocità della luce che, come sappiamo, è di 300.000 km al secondo). E così talvolta può accadere a qualcuno - durante misteriosi flash - di visionare fotogrammi appartenenti al probabile futuro d’uno dei suoi innumerevoli "mondi paralleli"… di tanti mondi uguali come il nostro dove la storia è completamente diversa e ha preso altre direzioni (vedi anche le teorie dello scienziato Premio Nobel Ilya Prigogine sulla biforcazione dei destini umani nel libro "La fine delle certezze")
Bibliografia:
- "Giornale dei Misteri" n° 332 - giugno 1999
- Patrian Carlo; Nostradamus le profezie; Edizioni Mediterranee; 1978
- Woolley Benjamin; Mondi virtuali; Bollati Boringhieri; 1993
Considerazioni storico-scientifiche precise sulle quartine
Un fatto che tanti studiosi di Nostradamus hanno notato è che l'illustre medico del '500 abbia usato nei suoi scritti dei termini troppo avveniristici per il suo tempo: come è infatti possibile ad esempio che conoscesse la parola "iornaux" (giornali) (II,30), una parola del tutto inusuale a quell’epoca, dal fatto che la stampa era stata appena inventata da Gutemberg nel 1454 e non c'erano che poche copie di libri per una società (quella medievale) completamente analfabeta e di giornali, manco a dirlo, neanche a parlarne? (N.B. Sarebbero nati solo intorno al 1665, un secolo dopo la morte di Nostradamus). Come faceva a conoscere i termini "holocauste" (epistola ad Enrico II) riferito al genocidio ebraico, "Rousseau"(I,7), il filosofo illuminista del '700, avere citato una "foresta" e la città di Varennes (IX,20), dove nel 1791 furono effettivamente arrestati Luigi XVI e la famiglia reale in fuga, "Hister" (II,24), troppo simile al nome del dittatore tedesco, "Franco" e "Ribière" (IX,16) che naturalmente richiamano i protagonisti della guerra civile in Spagna Francisco Franco e Primo de Rivera, "De Gaule" (IX,33), stranamente somigliante al nome del generale francese De Gaulle. Sono interrogativi che lasciano sconcertati e che quindi ci inducono al fatto che non dobbiamo liquidare la faccenda solo come a delle straordinarie somiglianze di parole e nomi con quelli che ci sono divenuti familiari solo in questo nostro tempo. Alcuni matematici hanno sottoposto le quartine che indicano una data precisa al calcolo delle probabilità. La domanda che innesca il calcolo è la seguente: quante probabilità ci sono che l'avverarsi di una certa profezia sia una semplice coincidenza? In altre parole, se Nostradamus avesse buttato lì una profezia ciarlatana, quante probabilità avrebbe avuto questa di avverarsi? Ricordando che l'unica legge matematica da tenere presente è che "la probabilità che due eventi si verifichino insieme è il prodotto delle loro rispettive probabilità di accadere separatamente", seguiamo dunque il processo di questo calcolo.
Si prenda la quartina 77 della III Centuria:
Le tiers climat sous Aries comprins
L'an mil sept cens vingt & sept en Octobre,
Le Roy de Perse par d´Egypte prins
Conflit mort, perte: à la croix grand opprobre
Compreso sotto Aries il clima terzo,
nell'anno 1727 nell'ottobre,
catturato da gente d'Egitto di Persia il re,
infamia grande alla croce, conflitto, perdita, morte.
E' una profezia che si è avverata in tutti i dettagli: nell'ottobre 1727, quando i Turchi e Persiani stipularono uno storico trattato di pace, dopo la conquista del potere da parte dei Turchi ("gente d'Egitto" perchè l'Egitto a quell'epoca faceva parte dell'Impero Ottomano e di conseguenza rappresentava quindi figurativamente anche i Turchi). L' "infamia grande alla croce" è riferita al fatto che lo Scià di Persia Ashraf firmò l'aggiudicarsi delle città persiane di Tauris, Hamadan ed Emran ai Turchi e riconobbe il Sultano come legittimo successore al Califfo. Il potere Ottomano dei Turchi continuò con la forza fino a questo secolo e nessun altra Crociata fu mai più causata dai Cristiani.
Quante probabilità avrebbe avuto Nostradamus di indovinarla per puro caso? La probabilità si scrive con una frazione. Esempio: una probabilità di 5/100 vuol dire che ci sono 5 probabilità su 100 che un fatto si verifichi.
1. Probabilità di indovinare l'anno esatto. E' una sul numero d'anni considerati nelle profezie, cioè 1/2242 (perchè le profezie vanno dal 1555 al 3797, quindi comprendono 2242 anni, cioè 3797 - 1555)
2. Probabilità di indovinare il mese. Ovviamente, è 1/12 (i mesi dell'anno)
3. Probabilità di indovinare le due nazioni in conflitto. Qui il calcolo si fa più complicato, e per brevità riportiamo solo il risultato, che è 1/105 (cioè sappiamo che le nazioni sulla Terra sono 105).
4. Probabilità di indovinare la nazione vincitrice. E' ovviamente 1/2, essendo due le nazioni in lotta.
5. Probabilità di indovinare l'effetto per la cristianità (la "croce" dell'ultimo verso) dell'esito del conflitto: ancora 1/2, perchè le possibilità sono due (effetto favorevole oppure dannoso).
Questi sono tutti gli elementi della quartina sui quali si può esercitare il calcolo delle probabilità. La probabilità totale, come già detto, è data dal prodotto di tutte le singole probabilità, per cui: 1/2242 x 1/12 x 1/105 x 1/2 x 1/2 = 1/11.299.680
Nostradamus, se avesse tirato a indovinare, avrebbe avuto poco più di una possibilità su undici milioni e trecentomila di azzeccare esattamente la sua previsione. Un pò scarsa, non è vero? Bisogna ammettere che sarebbe stato di gran lunga più sorprendente come ciarlatano che come chiaroveggente! Lo stesso discorso vale anche per la quartina 51 della II Centuria:
Le sang du iuste a Londres fera faute,
Bruslez par foudres de vingt trois les six:
La dame antique cherra de place haute,
De mesme secte plusieurs seront occis.
Il sangue del giusto a Londra farà difetto,
Colpito dalla folgore dei venti tre il sesto:
La dama antica lo rimpiazzerà nell'alto seggio,
Della medesima setta molti saranno uccisi
Essa si riferisce al Grande Incendio di Londra avvenuto nel 1666 e la data viene indicata adottando l'uso italiano di tralasciare le prime due cifre dell'anno: cioè tre volte 20 (60) + 6 = 66. Anche qui, quante probabilità aveva di indovinare per puro caso la città (Londra) e la data dell'incendio (66) ? Resta infine solo un'ultimo interrogativo già posto: si potrà mai scoprire la chiave per risolvere in modo definitivo le enigmatiche Centurie ? Nostradamus veramente in alcune stesse quartine ed anche nella dedica al figlio Cesare dice che ciò succederà: infatti un altro importante studioso del profeta provenzale, Carlo Patrian, interpreta alcune strofe quali la scoperta del sepolcro di un console Romano (VIII, 66), il ritrovamento di un tesoro e di importanti manoscritti (V, 7) come gli episodi fondamentali che sveleranno dopo 500 anni dalla morte (quindi all'incirca nel 2066) la chiave definitiva delle Centurie (III, 94).
Bibliografia:
- Patrian Carlo; Nostradamus le profezie; Edizioni Mediterranee; 1978
- Lamberti Bocconi Anna; Nostradamus: le profezie da oggi al 2200; De Vecchi Editore; 1995
Fontbrune Jean-Charles de; Nostradamus. Le nuove profezie fino al 2025; Oscar Mondadori; 1996
Il problema del destino
Rassegnarsi od osare? Ma nel copione della vita possiamo intervenire Se c'è un tema filosofico che si presta alle più svariate applicazioni nella vita di tutti i giorni questo è il problema del destino. Infatti, non solo l'umanità si divide volentieri fra quelli che credono che vi sia un destino per ogni cosa e coloro che, invece, ne negano persino l'esistenza. Ma, per giunta, nella vita di ciascuno di noi vi sono dei periodi nei quali, per così dire, siamo più fatalisti, soprattutto quando le cose sembrano andarci peggio, mentre in altri momenti, che spesso coincidono con i nostri successi, rivendichiamo la piena libertà e l'assoluta autonomia delle nostre scelte. La ragione umana, scriveva Leibniz nei "Saggi di Teodicea", si smarrisce assai di frequente in due labirinti. Il primo riguarda l'alternativa fra la libertà e il destino, il secondo la questione della divisibilità infinita. Tuttavia, se quest'ultimo, proseguiva Leibniz, mette alla prova solo l'ingegno dei matematici e dei filosofi, l'altro, sin dall'antichità, getta nell'imbarazzo l'intero genere umano.
Fra la fine del II secolo d.C. e l'inizio del III, Alessandro di Afrodisia, il principale commentatore di Aristotele dell'età antica, dedicò agli imperatori Severo e Caracalla un breve opuscolo filosofico, denso e rigoroso. Si trattava de "Il destino", ora tradotto per la prima volta nella nostra lingua in un prezioso volume dell'editore Rusconi (a cura di Carlo Natali, versione di Elisa Tetamo e Carlo Natali). Alessandro vi osserva che gli uomini non si comportano allo stesso modo a seconda che credano o no nell'assolutezza del destino, sicchè essi fanno dipendere da questa fede l'orientamento stesso della loro vita morale. Sullo sfondo delle parole di Alessandro c'è quel giro di pensieri che già Cicerone, nel "De fato", definiva con l'efficace espressione di "ragione pigra".
Se è destino che tu guarisca di una malattia - argomenta la "ragione pigra" -, tu guarirai, sia che chiami, sia che non chiami il medico. Viceversa, se è destino che tu non guarisca, che tu lo chiami o no, non guarirai. Allora, se il tuo destino è una delle due eventualità, se ne conclude che è assolutamente inutile chiamare il medico, come fare qualsiasi altra cosa. A questo argomento i maestri della filosofia stoica, grandi apologeti del destino, aggiungevano un'obiezione che, a parer loro, avrebbe dovuto scuotere gli uomini dal torpore della rassegnazione, indirizzandoli all'impegno mondano, ma che in realtà, rendeva ancora più soffocante la morsa del fato. Anche la scelta di andare o non andare dal medico, essi dicevano, in quanto evento compossibile della guarigione e della malattia, è determinata dal destino e noi non siamo affatto liberi di sottrarcene con il rifiuto dell'azione, ma, semmai, solo di assecondarla consapevolmente. L'alternativa tra rassegnazione e temerarietà è la risposta più banale che il mondo della vita dà al decreto inesorabile del destino. Qui, tuttavia, non è ininfluente se del destino si abbia un'idea determinata o indeterminata, nè la scelta della scala degli eventi che si assume per attribuire al destino un senso. Il fatto di sapersi mortali è, per gli uomini, un destino comune e indifferenziato, che cambia assai poco l'orientamento della loro esistenza. Non lo è, invece, l'evento particolare che determina, con precisione e nel dettaglio, la durata della vita di ciascuno, come accade ai malati terminali o come vorrebbero stabilire, per ogni uomo, gli stregoni dell'ingegneria genetica. La lettura de "Il destino" di Alessandro di Afrodisia ci conduce, nonostante la venerabile età del testo, verso l'opzione fondamentale che, ancor oggi, benchè la casualità sia stata rimossa dall'orizzonte del pensiero moderno, sottostà all'approccio del determinismo o della libertà dettato dal senso comune. Si tratta della diversa concezione di ciò che si intende per causa, ovvero se la serie causale degli accadimenti sia continua o discontinua. Infatti, se noi immaginiamo gli eventi del mondo come il prodotto di un'ininterrotta catena di cause, non possiamo sottrarci alla trappola della fede nel destino. Ma se noi pensiamo alla differenziazione e alla molteplicità delle cause e, soprattutto, alla discontinuità dei processi causali che prevede che le cose, per avere un senso per l'uomo, abbiano un inizio e una fine, allora si apre lo spazio per l'agire libero e responsabile. Infatti, usando un esempio caro ai filosofi dell'epoca di Alessandro, il fatalista è colui che si rapporta alla vicenda della sua esistenza come l'attore e lo spettatore di un dramma scritto da altri e destinato solo ad essere replicato. L'antifatalista, invece, pensa che, nella complessa trama della vita, si presentino dei momenti decisivi in cui all'uomo, oltre che recitare ed ascoltare un copione, è concesso di intervenire nella stesura del dramma, cambiandone i dettagli e, alcune volte, anche l'esito finale.
(Articolo apparso su "Il Gazzettino" di Venezia del 9 marzo 1997)
Il tempo oltre la mente
-Siamo tutti precognitivi- L’asserzione di Bohm che ogni coscienza umana ha la propria fonte dell’ordine implicito sottintende che tutti abbiamo la possibilità di accedere al futuro, e anche questo è sostenuto da prove. La scoperta di Jahn e della Dunne che anche individui normali ottengono buoni risultati nei test sulla visione precognitiva a distanza è un’indicazione della natura diffusa di questa capacità. Molte altre scoperte, sia sperimentali che aneddotiche, forniscono ulteriori prove. In una trasmissione della BBC del 1934, Dame Edith Lyttelton, membro della famiglia Balfour, politicamente e socialmente importante in Inghilterra, e presidentessa della British Society for Psychical Research, invitò gli ascoltatori a inviare resoconti delle loro esperienze precognitive. Fu inondata di lettere, e anche dopo aver eliminato i casi che non avevano prove a sostegno, ne aveva ancora abbastanza da riempire un volume sul soggetto. In modo analogo, indagini condotte da Louisa Rhine rivelarono che le precognizioni si verificano più frequentemente di qualunque altro tipo di esperienza paranormale. Gli studi mostrano anche che le visioni precognitive tendono a focalizzarsi su tragedie, e le premonizioni di eventi infelici superano quelli felici in ragione di quattro a uno.
Predominano i presentimenti di morte, gli incidenti sono al secondo posto e le malattie al terzo. La ragione di questo sembra ovvia. Siamo così profondamente condizionati a credere che non sia possibile percepire il futuro, che le nostre doti precognitive naturali si sono assopite. Come la forza sovrumana che gli umani mostrano durante le emergenze che mettono a rischio durante la vita, esse si espandono nelle nostre menti consce soltanto durante momenti di crisi – quando qualcuno che ci è vicino sta per morire, quando i nostri bambini o qualcun altro che amiamo è in pericolo, e così via. Che la nostra “sofisticata” comprensione della realtà sia responsabile della nostra incapacità sia di cogliere che di utilizzare la vera natura della nostra relazione col tempo è evidente nel fatto che le culture primitive hanno quasi sempre un migliore risultato nei test di ESP rispetto alle cosiddette culture civilizzate.
Ulteriore prova del fatto che abbiamo relegato le nostre innate capacità precognitive al retroterra dell’inconscio è fornita dall’intima associazione fra le premonizioni e i sogni. Alcuni studi mostrano che dal 60 al 68 percento di tutte le precognizioni si verificano durante il sogno. Abbiamo forse bandito la nostra capacità di vedere il futuro dalle nostre menti consce, ma essa è ancora molto attiva negli strati più profondi della psiche. Le culture tribali sono ben consapevoli di questo fatto, e le tradizioni sottolineano quasi universalmente l’importanza del sogno nella divinazione del futuro. Perfino le nostre scritture più antiche fanno omaggio al potere premonitorio dei sogni, come è evidenziato nel resoconto biblico del sogno del faraone delle sette mucche grasse e le sette mucche magre. L’antichità di simili tradizioni indica che la tendenza delle premonizioni a verificarsi nei sogni è dovuta a qualcosa di più che la nostra attuale attitudine scettica verso la precognizione. La prossimità della mente inconscia al regno atemporale dell’implicito potrebbe anch’essa giocare un ruolo. Poiché il nostro io che sogna è a un livello psichico più profondo di quello conscio – ed è perciò più vicino all’oceano primordiale nel quale passato, presente e futuro diventano una cosa sola – può essergli più facile accedere a informazioni riguardo al futuro. Qualunque sia la ragione, non dovrebbe sorprendere il fatto che anche altri metodi per accedere all’inconscio possano produrre informazione precognitiva. Ad esempio, negli anni Sessanta Karlis Osis e l’ipnotizzatore J. Fahler riscontrarono che i soggetti sotto ipnosi ottenevano risultati significativamente più alti nei test sulla precognizione dei soggetti non ipnotizzati. Anche altri studi hanno confermato che l’ipnosi ha un effetto di accrescimento dell’ESP. Comunque, nessuna somma di aridi dati statistici ha l’impatto di un esempio di vita reale. Nel suo libro The Future is Now: The Significance of Precognition, Arthur Osborn registra i risultati di un esperimento di precognizione sotto ipnosi che coinvolgeva l’attrice francese Irene Muza. Dopo essere stata ipnotizzata, le fu chiesto se potesse vedere il futuro, e la Muza rispose: <<La mia carriera sarà breve: non oso dire quale sarà la mia fine: sarà terribile>>. Sorpresi, gli sperimentatori decisero di non dire alla Muza quello che aveva riferito e le diedero il suggerimento postipnotico di dimenticare tutto ciò che aveva detto.
Quando si svegliò dalla trance, non ricordava quello che aveva predetto per se stessa. Anche se lo avesse saputo, non avrebbe causato il tipo di morte che subì. Pochi mesi più tardi, il suo parrucchiere rovesciò per sbaglio dell’alcol minerale su un fornello acceso, causando l’incendio dei capelli e dei vestiti della Muza. In pochi secondi, elle fu avvolta dalle fiamme e morì in ospedale poche ore più tardi. Quanto accadde a Irene Muza solleva un importante interrogativo. Se la Muza fosse stata al corrente del destino che aveva previsto per sé stessa, sarebbe stata in grado di evitarlo? In altre parole, il futuro è congelato e completamente predeterminato, o è possibile cambiarlo? A prima vista, l’esistenza dei fenomeni precognitivi sembra indicare a favore della prima ipotesi, ma questo sarebbe uno stato di cose davvero inquietante. Se il futuro è un ologramma di cui ogni dettaglio è già fissato, significa che non abbiamo libero arbitrio. Siamo soltanto pupazzi del destino, che si muovono stupidamente attraverso un copione che è già stato scritto. Fortunatamente, le prove indicano in modo schiacciante che non è così. La letteratura è colma di esempi di persone che sono state in grado di usare le loro visioni precognitive del futuro per evitare disastri, casi nei quali individui previdero un incidente aereo ed evitarono la morte non salendovi, o che ebbero una visione dei loro figli che affogavano in un’alluvione e li portarono fuori pericolo appena in tempo. Vi sono diciannove casi documentati di persone che ebbero barlumi precognitivi dell’affondamento del Titanic – alcuni sperimentati da passeggeri che prestarono attenzione alle loro premonizioni e sopravvissero, alcuni da passeggeri che ignorarono il presentimento e annegarono, e alcuni da individui che non erano in nessuna delle due categorie. Questo tipo di avvenimenti suggerisce fortemente che il futuro non è predeterminato, ma plasmabile, e può essere cambiato. Ma questa teoria porta con sé anche un problema. Se il futuro è ancora in uno stato fluido, a cosa attinge Croiset quando descrive la persona che siederà in una particolare sedia diciannove giorni dopo? Come può il futuro esistere e non esistere al tempo stesso? Loye fornisce una possibile risposta. Egli crede che la realtà sia un gigantesco ologramma, e che in esso passato, presente e futuro siano davvero fissi, almeno fino ad un certo punto. Il problema è che questo non è il solo ologramma. Vi sono molte di queste entità olografiche che fluttuano nelle acque prive di tempo e spazio dell’implicito, scontrandosi e nuotando l’una intorno all’altra come tante amebe.
“Queste entità olografiche potrebbero anche essere visualizzate come mondi paralleli, universi paralleli”, dice Loye. Quindi, il futuro di un qualsiasi universo olografico è predeterminato, e quando una persona ha una visione precognitiva del futuro, si sta sintonizzando soltanto col futuro di quel particolare ologramma. Ma come amebe, questi ologrammi occasionalmente si inghiottiscono e si travolgono anche reciprocamente, fondendosi e biforcandosi come dense gocce protoplasmatiche di energia che in effetti sono. A volte questi impatti ci fanno sobbalzare e sono responsabili delle premonizioni che di volta in volta ci travolgono. E quando agiamo in seguito ad una premonizione e sembriamo alterare il futuro, quello che stiamo facendo in realtà è saltare da un ologramma all’altro. Loye definisce questi balzi intra olografici “olobalzi” e ritiene che siano ciò che ci fornisce la vera capacità sia dell’intuito che della libertà.
Bohm ricapitola la medesima situazione in maniera leggermente diversa. “Quando le persone sognano di incidenti e non prendono l’aereo o la nave, non è il vero futuro che vedono. E’ soltanto qualcosa nel presente che è implicito e si sta muovendo verso la creazione di quel futuro. In effetti, il futuro che hanno visto differiva dall’effettivo futuro, perché lo hanno alterato. Perciò penso sia maggiormente plausibile dire che, se questi fenomeni esistono, esiste un’anticipazione del futuro nel- l’ordine implicito nel presente. Come si usava dire, gli eventi futuri fanno ombra sul presente. Le loro ombre vengono proiettate nel profondo dell’ordine implicito”.
Le descrizioni di Bohm e Loye sembrano essere due modi diversi di esprimere la stessa cosa – una visione del futuro come ologramma, che è abbastanza sostanziale da essere percepito, ma abbastanza malleabile da essere suscettibile di cambiamento.
Altri hanno usato parole ancora differenti per riassumere quello che sembra essere basilarmente lo stesso concetto. Cordero descrive il futuro come un uragano che sta iniziando a formarsi e ad accumulare impeto, divenendo più concreto e inevitabile man mano che si avvicina. Ingo Swann, un sensitivo di talento che ha prodotto risultati ragguardevoli in vari studi, inclusi quelli sulla visione a distanza di Puthoff e Targ, parla del futuro come composto di “possibilità che si vanno cristallizzando”. Anche i kahuna hawaiani, ampiamente stimati per i loro poteri precognitivi, parlano del futuro come fluido, solo però nel processo di “cristallizzazione”, e credono che i grandi eventi mondiali siano cristallizzati con maggiore anticipo, e così pure gli eventi più importanti della vita di una persona, come matrimonio, incidenti e morte. Le numerose premonizioni che è ora risaputo precedettero entrambi gli assassini dei Kennedy e la Guerra Civile (perfino George Washington ebbe una visione precognitiva della futura guerra civile che avrebbe in qualche modo coinvolto l’”Africa”, la questione che tutti gli uomini sono “fratelli”, e la parola Unione) sembrano corroborare questa credenza dei kahuna.
L’opinione di Loye che vi sono molti futuri olografici e che scegliamo quali eventi si manifesteranno e quali no balzando da un ologramma all’altro comporta un’altra implicazione. Scegliere un futuro olografico piuttosto che un altro è essenzialmente lo stesso che creare il futuro. Come abbiamo visto, vi sono molte dimostrazioni del fatto che la coscienza gioca un ruolo significativo nel creare il qui e ora. Ma se la mente può vagare al di là dei confini del presente e occasionalmente incedere nel vago paesaggio del futuro, abbiamo parte anche nella creazione degli eventi futuri? In altre parole, le stravaganze della vita sono davvero casuali, o giochiamo letteralmente un ruolo nello scolpire il nostro destino? Sorprendentemente, esistono dimostrazioni avvincenti che la seconda possibilità sia corretta.
(Capitolo tratto dal libro “Tutto è uno” di Michael Talbot, Edizioni Urrà, 1998)
Lo Spazio-Tempo.
Cos’è lo spazio-tempo? Si tratta forse di uno dei più grandi misteri della conoscenza umana? Oppure è qualcosa di già insito nella nostra mente? Certo, il fatto che esistano quattro dimensioni e non tre sole può stupire in un primo momento, ma non credo che il 4 sia un numero che ricorre raramente in natura.
Ricordiamo che quattro sono le forze della natura (gravitazionale, nucleare forte, nucleare debole, elettromagnetica), quattro sono gli stati di aggregazione della materia (solido, liquido, gassoso, plasma), quattro sono gli aminoacidi del DNA (Adenina, Guanina, Citosina, Timina). E ancora quattro sono le direzioni (Nord, Sud, Est, Ovest). Il quattro è un numero che ha una valenza universale nel mondo materiale.
Torniamo alle quattro dimensioni. Tre sono dimensioni spaziali, una è una dimensione temporale. C’è una differenza? La prima differenza che si nota è che nelle tre dimensioni dello spazio si può andare avanti e indietro a piacimento, mentre nella dimensione temporale si può andare solo in avanti. In altre parole, se vado a Roma, posso sempre tornare a Catania, ma se mi trovo nel 1998 non posso tornare nel 1972 (anche se molti farebbero di tutto per poterlo fare…). A meno che non si pensi all’esistenza dei viaggi nel tempo. In seguito vedremo come e perché tali viaggi si potrebbero realmente fare. L’altra differenza evidente è che lo spazio lo posso "vedere" con i miei occhi, mentre il tempo lo posso solo "percepire". Per misurare il tempo con precisione ho bisogno di un orologio, cioè di qualcosa che ha almeno una sua parte in movimento. Anche gli orologi atomici si basano sull’oscillazione di un atomo, mentre quelli al laser si basano sull’oscillazione delle onde luminose. L’orologio è quindi formato da qualcosa (cioè da almeno una sua parte) che si muove "nello spazio". In questo si vede già una connessione molto intima tra lo spazio e il tempo. Lo spazio-tempo è la base della Teoria della Relatività Speciale (o Ristretta) di Einstein. Questa teoria tratta i sistemi fisici "inerziali" cioè quelli che si muovono tra loro con moto rettilineo uniforme. Un esempio di tali sistemi potrebbe essere dato da due automobili in due corsie diverse che si incrociano ad una certa velocità (costante). La Relatività Generale tratta invece dei sistemi "non inerziali" cioè quelli in cui si rilevano moti accelerati. Un esempio di questi potrebbe essere quello formato dalla Terra e da un oggetto che vi cade sopra; questo oggetto si muoverà con moto accelerato rispetto alla Terra. È da quest’ultima teoria che vengono fuori i fenomeni più affascinanti dell’Universo, come i buchi neri, le "lenti gravitazionali", i "ponti di Rosen-Einstein" (trattati nel film "Contact", essi permetterebbero i viaggi nell’iperspazio).
Veniamo ai rudimenti della Relatività Speciale. Einstein pose tre postulati fondamentali:
1. La velocità della luce è uguale in tutti i sistemi di riferimento.
2. Non esiste un sistema di riferimento assoluto.
3. La velocità della luce è un limite invalicabile, pertanto è la massima velocità consentita in natura.
Da questi semplici postulati nasce la più grande rivoluzione scientifica di questo secolo. Le conseguenze sono di enorme portata. Basti solo pensare al fatto che la luce è la velocità limite. Se io osservo una stella distante 100 anni luce, significa che la vedo non com’è adesso, ma come era 100 anni fa. Osservando il cielo vedo il passato. Si pensi che sono state osservate galassie che si trovano a 13 miliardi di anni luce di distanza, questo significa che noi le vediamo com’erano 13 miliardi di anni fa. Una stima dà per l’Universo un’età tra i 15 e 18 miliardi di anni. Quando si osservano galassie così distanti in realtà non stiamo facendo altro che osservare l’Universo come era ai primordi, poco dopo il Big Bang! Un’altra conseguenza, forse la più famosa, è la dilatazione del tempo (con la conseguente contrazione delle lunghezze) tra due sistemi fisici che si muovono tra loro. Se mi trovo su un’astronave che si allontana dalla Terra ad una velocità prossima a quella della luce, ascoltando una trasmissione radio proveniente dalla Terra, sentirei le voci umane simili a quelle di un disco che gira molto lentamente. Se l’astronave fosse in avvicinamento, sentirei le voci come da un disco che gira molto velocemente. Questo è dovuto al fatto che la velocità della luce è finita. Se fosse infinita questi effetti non si avrebbero. Vediamo perché. Per semplicità consideriamo che sulla Terra ci sia un trasmettitore radio che emette un impulso al secondo (misurato con un orologio terrestre). Sulla nostra astronave che si allontana c’è anche un trasmettitore uguale e un orologio sincronizzato con quello sulla Terra. Eppure se il pilota dell’astronave misura il tempo che intercorre tra due impulsi consecutivi del trasmettitore sulla Terra, misurerà un tempo sensibilmente superiore ad un secondo.
Vediamo cos’è successo: Supponiamo che io, preso da una rabbia incontenibile, tiro ad un tizio che mi ha fatto seccare una pietra ogni secondo. Se questo si sta fermo gli arriverà ovviamente una pietra ogni secondo. Se scappa, la situazione è diversa, perché ogni volta la pietra che ho lanciato lo deve "inseguire" per un certo tratto; la stessa cosa succede per la pietra successiva e per quella successiva ancora. Se il tizio corre alla stessa velocità delle pietre, allora nessuna pietra lo raggiungerà mai. Se si muove ad una velocità inferiore, in ogni caso non gli arriverà più una pietra al secondo. Lui crederà che gli sto tirando una pietra ogni due secondi, ad esempio. (Effetto Doppler relativistico).
Se il malcapitato dovesse, per disavventura, avvicinarsi a me mentre gli tiro le pietre, lui verrà incontro a queste, quindi per lui l’intervallo tra due pietre successive non sarà più di un secondo, ma di meno. Questo esempio è analogo a quello degli impulsi del trasmettitore che arrivano all’astronave. Poiché l’astronave si muove, gli impulsi la devono "inseguire"; per questo motivo l’osservatore non vedrà più una periodicità di un secondo, pertanto gli intervalli saranno "dilatati". Se l’astronave si potesse muovere esattamente alla velocità della luce, nessun impulso proveniente dal trasmettitore la potrebbe mai raggiungere. Il pilota osserverebbe quindi che sulla Terra il tempo si è "fermato".
È da notare che questo effetto è perfettamente simmetrico, perché anche un osservatore posto sulla Terra osserverebbe la stessa dilatazione su segnali provenienti dall’astronave. Se su un ruscello faccio cadere un fiore ogni secondo (stando fermo), un osservatore a valle osserverà passare un fiore ogni secondo. Se camminando mi allontano dall’altro osservatore (sempre continuando a buttare nella corrente un fiore ogni secondo), si capisce subito che lo spazio tra un fiore e l’altro sarà dato dalla somma dello spazio che la corrente gli fa percorrere più lo spazio che ho percorso io camminando. In questo caso l’osservatore a valle rileverebbe una dilatazione dei tempi con cui io butto i fiori nel ruscello, perché i fiori sono più distanziati, mentre la velocità della corrente non è cambiata.
Questi esempi fanno capire una cosa: la dilatazione è un effetto "relativo", cioè il viaggiatore che sta sull’astronave non sperimenta alcun rallentamento del tempo, così come il tizio che butta i fiori sul ruscello ogni secondo continua sempre a buttare un fiore ogni secondo (secondo il "suo" orologio).
La relatività ristretta distrugge anche il concetto di simultaneità.
Vediamo come succede.
Supponiamo di avere due lampadine a1 e a2, poste ad una certa distanza D l’una dall’altra.
Queste lampadine si accendono in un istante tale che un osservatore posto esattamente nel mezzo tra le due, le vede accendersi contemporaneamente.
Se l’osservatore si sposta dal punto centrale sperimenterà il fenomeno per cui gli eventi a1 e a2 non sono più contemporanei.
Se, ad esempio, l’osservatore si trova più vicino alla lampadina a1, si capisce subito che, dato che la distanza a1- osservatore è minore della distanza a2- osservatore, la luce la coprirà in un tempo inferiore. Pertanto l’osservatore vedrà a1 accendersi "prima" di a2. Se invece l’osservatore si trova più vicino ad a2, sarà convinto che è questa lampadina ad accendersi per prima. Un esempio pratico di questo fenomeno ci viene dall’osservazione delle stelle, infatti queste hanno distanza sufficienti per mettere in evidenza fenomeni del genere. Si deve ricordare che tali effetti relativistici nella vita quotidiana hanno scarso peso e questo è dovuto alla altissima velocità della luce. Infatti l’esempio delle lampadine funzionerebbe solo se queste fossero molto distanti fra loro, altrimenti la differenza dei tempi di accensione sarebbe minima. Un’altra conseguenza interessante della relatività ristretta è l’aumento della massa. Un oggetto che si muove ad una certa velocità ha una certa massa. A basse velocità (come quelle che sperimentiamo ogni giorno in macchina, in treno, in aereo) l’effetto dell’aumento della massa è talmente piccolo che non possiamo accorgercene. La stessa cosa non si può dire quando si raggiungono velocità vicine a quelle della luce. Man mano che ci si avvicina al limite della velocità della luce la massa tende addirittura all’infinito! Un oggetto dotato di massa non può quindi neanche "raggiungere" questa velocità, perché appena assumerebbe una massa infinita si fermerebbe immediatamente! Ci si chiede come mai i fotoni di muovano alla velocità della luce. È semplice: i fotoni hanno massa nulla! Pertanto possono muoversi "solo" alla velocità della luce. Alcune ipotesi, molto affascinanti, di alcuni scienziati (spiegate nel libro "Le molecole del tempo" di Ludovico F. Giulio. Bollati Boringhieri, 1991), getterebbero una nuova luce sullo spazio-tempo. Queste teorie affermano che un’idea di spazio-tempo è già insita nella stessa natura della mente umana.
Perché il tempo scorre solo in avanti e nella meccanica quantistica invece non c’è distinzione tra tempo positivo e negativo? Nel mondo macroscopico, lo sappiamo tutti, il tempo scorre (purtroppo) solo in avanti. Noi invecchiamo, moriamo, i bambini crescono, le cose si guastano, tutto va sempre a peggiorare (!). Lungi dal rappresentare qualcosa di pessimistico, questa osservazione mette in evidenza (non dimenticando che molte cose invece tendono a migliorare) che lo scorrere del tempo è unidirezionale e in particolare si osserva che esso scorre in avanti. Dal passato al futuro e non viceversa. Non si può più tornare nel passato. Se invece osserviamo un sistema microscopico, notiamo un comportamento completamente diverso. Facciamo un esempio: una particella urta contro un’altra particella; se osserviamo un filmato di questo evento proiettato al contrario non si nota alcuna differenza con il filmato originale. Si vede solo una particella ferma che viene urtata da un’altra, quest’ultima si ferma e la prima schizza via.
Se invece consideriamo un vaso che cade per terra e si frantuma in mille pezzi la cosa è molto diversa. Se osserviamo un filmato dell’evento proiettato al contrario, ce ne accorgiamo immediatamente. C’è qualcosa di strano nel vedere un vaso rotto che improvvisamente si ricompone sul tavolo! Nel mondo microscopico la direzione dello scorrere del tempo non ha alcuna importanza, mentre nel mondo macroscopico il tempo scorre solo in avanti. Perché questa fastidiosa asimmetria? Molti e autorevoli scienziati si sono messi al lavoro per risolvere la questione.
Il noto fisico teorico australiano Paul Davies ha fornito (a mio parere) la proposta più convincente (ed affascinante) per spiegare il problema. Egli dice che meccanica quantistica (che studia il mondo microscopico) e termodinamica (che studia un’ampia classe di fenomeni macroscopici) non sono altro che visioni molto parziali di quella che noi chiamiamo "realtà". Quindi il problema sarebbe fittizio, nel senso che si suppone di essere incappati solo in una trappola logica. È ovvio che il tempo non scorre in maniera diversa nel microscopico e nel macroscopico, ma forse lo scorrere in avanti del tempo macroscopico sarebbe dovuta ad una differenza "strutturale" dei due aspetti. Osserviamo innanzitutto che la "probabilità" che un vaso si rompa è relativamente alta, mentre che si ricomponga (spontaneamente) è estremamente bassa. Non si è mai visto un vaso rotto per terra i cui frammenti se ne risalgono sul tavolo (contro la legge di gravità) andandosi a collocare esattamente nelle posizioni originarie! La cosa è impossibile. Se ne conclude che anche nel macroscopico il tempo non ha una direzione privilegiata, privilegiata è solo la sequenza di azioni in cui si ha una probabilità crescente che avvengano.
Lo scorrere del tempo in avanti sarebbe dunque una "illusione" dovuta al fatto che certi eventi sono molto più probabili di altri.
Ricordiamo che in meccanica quantistica il tempo è solo un parametro, non ha alcuna importanza se è positivo o negativo. Potrebbe essere positivo per cinque minuti e negativo per altri due e poi di nuovo positivo e così via. Nel mondo macroscopico non si avvertirebbe alcuna differenza, infatti il vaso rotto per terra resterebbe rotto anche se il tempo si inverte, perché la probabilità che si ricomponga è pressoché nulla. Resta un altro enigma ancora non risolto. In meccanica quantistica il tempo è un parametro (cioè un numero), nella termodinamica un vettore unidirezionale (apparentemente, come abbiamo visto prima), nella meccanica relativistica è addirittura una "dimensione". Per dimensione si intende una proprietà intrinseca della natura. Lo spazio ha tre dimensioni, lo spazio- tempo ha quattro dimensioni, di cui una è proprio il tempo. Perché in meccanica quantistica il tempo è solo un parametro e in relatività è una dimensione? Non ci sarà forse sotto un’altra trappola logica come quella spiegata precedentemente?
E chi sarà capace di scovarla?
Le quartine citate
La rivoluzione francese
VI, Q.23
D'esprit de regne munismes descriés,
Et seront peuples esmeuz contre leur Roy,
Paix sainct nouueau, sainctes loix empirees,
Rapis onc fut en si tredur arroy.
I, Q.3
Quand la lictiere du tourbillon versee,
Et seront faces de leurs manteaux couuers,
La republique par gens nouveaux vexee,
Lors blancs & rouges [iureront][jugeront] à
l'enuers.
I, Q.14
De gent esclaue chansons, chants & requestes,
Captifs par Princes & [Seigneurs][Seigneur] aux
prisons:
A l'aduenir par idiots sans testes,
Seront receus par diuines oraisons.
VII, Q.44
Alors qu'un bour fera fort bon,
Portant en soy les marques de justice,
De son sang lors portant son nom
Par fuite injuste receura son supplice.
IX, Q.20
De nuict viendra par la forest de Reines,
Deux pars vaultorte Hene la pierre blanche.
Le moyne noir en gris dedans Varennes,
Esleu cap cause tempeste, feu sang tranche.
IX, Q.34
Le part soluz mary sera mitré,
Retour conflict passera sur le thuille:
Par cinq cens vn trahyr sera tiltré
Narbon & Saulce par couteaux auons d'huille.
IX, Q.77
Le regne prins le Roy coniurera
La dame prinse à mort iurez à sort,
La vie à Royne fils on desniera,
Et la pellix au fort de la consort.
VIII, Q.45
La main escharpe & la iambe bandee,
Longs puis n'ay de Calais portera,
Au mot du guet la mort sera tardee,
Puis dans le temple à Pasque saignera.
V, Q.33
Des principaux de cité rebellee
Qui tiendront fort pour liberté t'avoir.
Detrancher masles, infelice meslee,
Crys, heurlemens à Nantes piteux voir.
VI, Q.23
D'ispirito del regno baluardi screditati,
E saranno popoli insorgere contro loro Re,
Pace santa nuovamente, sante leggi peggiorate,
Parigi mai fu in si molto duro smarrimento.
I, Q.3
Quando la lettiga dal turbine rovesciata,
e saranno le facce dai loro mantelli scoperte,
la repubblica da nuove genti umiliata,
allora bianchi e rossi giudicheranno al contrario.
I, Q.14
Di gente schiava canzoni, canti e richieste,
prigionieri fatti da principi e signori alle
carceri:
all’avvenire da idioti senza cervello
saranno ricevuti per discorsi divini.
VII, Q.44
Allorchè un bour sarà forte buono,
Portando in sè i marchi di giustizia,
Di suo sangue allora portando suo nome
Per fuga ingiusta riceverà suo supplizio.
IX, Q.20
Di notte verra' per la foresta di Reines,
Due parti Valtorta Herne la pietra bianca:
Il monaco in grigio dentro Varennes,
Eletto capo causera' tempesta,fuoco sangue
trancio.
IX, Q.34
La parte sola il marito sar nsignito di mitra,
Al ritorno il conflitto passer ulla tegola:
Per cinque cento un traditore sar norato,
Narbon e Saulce con contenitori vende olio.
IX, Q.77
Il regno preso il Re invitera',
La dama prigioniera a morte dai giurati
sorteggiati,
La vita alla Regina figlio si neghera',
E la cortigiana al forte della consorte.
VIII, Q.45
La mano fasciata e la gamba bendata,
Lontano secondogenito da Calais porterà,
Alla parola d'ordine la morte sarà tardata,
Poi dentro il tempio a Pasqua sanguinerà.
V, Q.33
Dei principali della città ribelle
Che tenderanno forte per libertà riavere.
A pezzi maschi, infelice mischia,
Grida, urlamenti a Nantes pietoso vedere.
VIII, Q.41
Esleu sera Renard ne sonnant mot,
Faisant le saint public viuant pain d'orge,
Tyrannizer apres tant à vn cop,
Mettant à pied des plus grands sur la gorge.
I, Q.57
Par grand discord la [terre][trombe] tremblera,
Accord rompu dressant la teste au ciel,
Bouche sanglante dans le sang nagera,
Au sol la face ointe de laict & miel.
Napoleone
I, Q.60
Vn Empereur naistra pres d'Italie,
Qui à l'Empire sera vendu bien cher:
Diront auec quels gens il se ralie,
Qu'on trouuera moins prince que boucher.
VIII, Q.1
PAV, NAY, LORON plus feu qu'à sang sera,
Laude nager, fuir grand aux surrez:
Les agassas entree refusera,
Pampon, Durance les tiendra enserez.
VI, Q.25
Par Mars contraire sera la monarchie,
Du grand pescheur en trouble ruyneux;
Ieune noir rouge prendra la hirarchie,
Les proditeurs iront iour bruyneux.
VII, Q.13
De la cité marine & tributaire
La teste raze prendra la satrapie:
Chasser sordide qui puis sera contraire,
Par quatorze ans tiendra la tyrannie.
IV, Q.26
Lou grand eyssame se leuera d'abelhos,
Que non [salutan][sauran] don te siegen
venguddos.
[Denuech l'êbousq,][De nuech, l'embousque.]
lou gach dessous [les][las] treilhos
Ciutad trahido per cinq lengos non nudos.
I, Q.77
Entre deux mers [dreslera][dressera]
promontoire,
Que puis mourra par le mors du cheual:
Le sien Neptune pliera voile noire,
Par Calpre & classe aupres de Rocheual.
IV, Q.82
Amas s'approche venant d'Esclauonie,
L'Olestant vieux cité ruynera:
Fort desolee verra sa Romanie,
Puis la grande flamme esteindre ne sçaura.
VIII, Q.41
Eletto sarà Renard non proferendo parola,
Facendo il santo pubblico vivendo in modo
rozzo,
Tiranneggerà poi tutti d'un colpo
(improvvisamente),
Mettendo il piede dei più grandi sulla gola.
I, Q.57
Per grande discordie la tromba tremerà.
Accordo rotto alzando la testa al cielo:
bocca sanguinante dentro al sangue nuoterà:
al suolo la faccia unta di latte e miele.
I, Q.60
Un Imperatore nascerà accanto all’Italia,
che all’impero sarà venduto assai caro,
diranno con quali genti egli si unirà
che si troverà meno principe che macellaio.
VIII, Q.1
PAV, NAY, LORON più fuoco che a sangue
sarà,
Lodato navigherà, fuggire grande agli insorti:
Le gemme entrate rifiuterà,
Pamplona, Durance le terrà serrate.
VI, Q.25
Per Marte contrario sarà la monarchia,
Del grande pescatore in tribolato
sconvolgimento;
Giovane nero rosso prenderà la gerarchia,
I proditori avranno giorni brumosi.
VII, Q.13
Dalla città marina e tributaria
La testa rasata prenderà la satrapia:Cacciare
sordido che poi sarà contrario,
Per quattordici anni terrà la tirannia.
IV, Q.26
Il grande scame si leverà d'api,
Che non sapranno da dove siano venute.
Di notte,l'imboscata il curvo sotto il pergolato
Città tradita per cinque lingue non nude.
I, Q.77
Tra due mari eleverà promontorio
che poi morirà per il morso d’un cavallo:
il suo Nettuno ripiegherà vela nera,
da Calpre e flotta vicino a Rocheval.
IV, Q.82
Ammassamento si avvicina venente da
Esclauonie,
L'Olestant vecchia città rovinerà:
Forte desolato vedrà sua Romanie,
Più la grande fiamma estinguere non saprà.
IV, Q.75
Prest à combattre fera defection,
Chef aduersaire obtiendra la victoire:
L'arriere garde fera defension.
Les defaillans mort au blanc territoire.
I, Q.23
Au mois troisiesme se leuant le Soleil,
Sanglier, Leopart, au champ mars pour côbatre
Leopart [lassé][laissé] au ciel estend son oeil,
Vn Aigle autour du Soleil voyt s'esbatre.
I, Q.32
Le grand Empire sera tost translaté
En lieu petit, qui bien tost viendra croistre,
Lieu bien infime d'exigue comté,
Où au milieu viendra poser son sceptre.
La rivoluzione russa
I, Q.45
Secteur de sectes grand peine au delateur,
Beste en theatre dressé le ieu scenique,
Du faict antique ennobly l'inuenteur,
Par sectes monde confus & schismatiques.
I, Q.54
Deux reuolts faicts du maling falcigere,
De regne & siecles faict permutation:
Le mobil signe à son endroit si ingere,
Aux deux esgaux & d'inclination.
III, Q.67
Vne nouuelle secte de Philosophes,
Mesprisant mort, or, honneurs & richesses:
Des monts [Germanins][Germains] ne seront
limitrophes,
A les ensuyure auront appuy & presses.
Le due guerre mondiali
VII, Q.25
Par guerre longue tout l'exercice expulser,
Que pour soldats ne trouueront pecune,
Lieu d'or, d'argent, cuir on viendra cuser,
Gaulois aerain, siege, croissant de Lune.
III, Q.18
Apres la pluye laict asses longuette,
En plusieurs lieux de Reims le ciel touché:
O quel conflict de sang pres d'eux
s'[apprester][appreste],
Peres & fils Roys n'oseront approcher.
III, Q.6
Dans temple clos le foudre y entrera,
Les citadins dedans leur fort greuez.
Cheuaux, boeufs, hômes, l'onde mur touchera,
Par faim, soif, soubs les plus foibles armez.
IV, Q.75
Presto a combattere vi sarà defezione,
Capo avversario otterrà la vittoria:
La retroguardia farà difensiva.
I feriti morti al bianco territorio.
I, Q.23
Al terzo mese levandosi il sole,
cinghiale, leopardo al campo di Marte per
combattere.
Leopardo lascia al cielo estendere suo sguardo,
un’aquila attorno al sole vede divertirsi.
I, Q.32
Il grande impero sarà presto trasferito
in luogo piccolo che in breve crescerà:
luogo davvero infimo d’esigua contea,
ove nel mezzo verrà a posare il suo scettro.
I, Q.45
Settario di sette grandi preme al delatore:
bestia in teatro, alzato il gioco scenico:
del fatto antico nobilitato l’inventore,
a causa delle sette, il mondo confuso e
scismatico
I, Q.54
Due rivoluzioni compiute dal malvagio
falcigero
del regno e secoli fatto scambio
(permutazione):
in mobile segno si inserisce al suo luogo
ai due uguali e d’inclinazione.
III, Q.67
Una nuova setta di filosofia,
Disprezzando morte, oro, onori e ricchezza:
Dei monti Germani ne saranno limitrofi,
A seguirli avranno appoggio e masse.
VII, Q.25
Per guerra lunga tutto l'esercito spossato,
Che per soldati ne troveranno pecunia,
Luogo d'oro, d'argento, cuoio si verrà battere,
Gallico erario, segno, crocesanta di Luna.
III, Q.18
Dopo la pioggia di latte assai lunga,
In molti luoghi di Reims il cielo toccato:
Oh quale conflitto di sangue presso di loro
s'avvicina,
Padre e figli del Re non oseranno avvicinarsi.
III, Q.6
La folgore entrerà nel tempio chiuso,
I cittadini sfiniti dentro al loro forte.
L'ondata di buoi, uomini, cavalli colpirà il
muro,
Per fame, sete, sottomesse le armate più deboli.
II, Q.50
Quâd ceux d'Hainault, de Gâd & de Bruxelles,
Verront à Langres le siege deuant mis:
Derrier leurs flancs seront guerres cruelles
La playe antique fera pis qu'ennemis.
II, Q.1
VERS Aquitaine par insuls Britanniques
De par eux-mesmes grandes incursions
Pluyes, gelees feront terroirs iniques,
Port Selyn fortes fera inuasions.
IX, Q.100
Naualle pugne nuit sera superee.
Le feu aux naues à l'Occident ruine:
Rubriche neufue, la grand nef coloree,
Ire à vaincu, & victoire en bruine.
III, Q.35
Du plus profond de l'Occident d'Europe,
De pauures gens vn ieune enfant naistra,
Qui par sa langue seduira grande troupe,
[Sont][Son] bruit au regne d'Orient plus
croistra.
III, Q.58
Aupres du Rhin des montaignes Noriques
Naistra vn grand de gens trop [trard][tard]
venu,
Qui defendra Saurome & Pannoniques,
Qu'on ne sçaura qu'il sera deuenu.
II, Q.9
Neuf ans le regne le maigre en paix tiendra,
Puis il cherra en soif si sanguinaire,
Pour luy [][grand]peuple sans foy & loy
mourra[][,]
Tué [][par] vn beaucoup plus debonnaire.
V, Q.4
Le gros mastin de cité dechassé,
Sera fasché de l'estrange alliance,
Apres aux champs auoir le cerf chassé
Le loups & l'Ours se donront defiance.
IV, Q.56
Apres victoire de rabieuse langue,
L'esprit tempré en tranquil & repos:
Victeur sanguin par conflict faict harangue,
Roustir la langue & la chair & les os.
II, Q.40
Vn peu apres non point longue interualle,
Par mer & terre sera faict grand tumulte:
Beaucoup plus grande sera pugne nauale,
Feux, animaux, qui plus feront d'insulte.
I, Q.20
Tours, [Oriens][Orleans], Blois, Angers, Reims
& Nantes,
Cités vexees par subit changement.
Par langues estranges seront tenduës tentes,
Fleuues, dards Renes terre & mer tremblement.
II, Q.50
Quando quelli d'Hainault, di Gad e di Bruxelles,
Verranno a porre l'assedio davanti al Langres:
Dietro ai loro fianchi vi saranno crudeli
combattimenti
La piaga antica sarà peggiore dei nemici.
II, Q.1
Verso Aquitania, dalle isole Britanniche,
E dalle medesime grandi incursioni:
Piogge, gelate, sconvolgeranno le terre,
Porto Selin farà forti invasioni.
IX, Q.100
La battaglia navale di notte sara’ vinta,
Il fuoco, alle navi dell'Occidente rovina,
Astuzia nuova, la grande nave colorata,
Ira al vinto, e vittoria nella nebbia.
III, Q.35
Dal più profondo dell'Occidente d'Europa,
Da povera gente un giovane fanciullo nascerà,
Che per il suo linguaggio conquisterà molti
seguaci,
La sua fama al regno d'Oriente molto
aumenterà.
III, Q.58
Vicino al Reno delle montagne Noriche
Nascerà un grande da gente troppo tardi
venuta,
Che difenderà Saurome e Pannonia,
Che non si saprà cosa sarà divenuto.
II, Q.9
Per nove anni il magro terrà il regno in pace,
Poi cadrà in una sete così sanguinaria,
Per lui un gran popolo senza fede, né leggi,
morirà,
Ucciso da uno di aspetto molto più mansueto.
V, Q.4
Il grosso mastino da città scacciato,
Sarà irritato dalla dalla straniera alleanza,
Vicino ai campi aver il cervo cacciato
Il lupo e l'Orso si tratteranno diffidenti.
IV, Q.56
Dopo vittoria di rabbiosa lingua,
Lo spirito temperato in tranquillità e riposo:
Vittorioso sanguinario per conflitto farà
arringa,
Arrostire la lingua e la carne e le ossa.
II, Q.40
Poco dopo un lungo intervallo,
Per mare e per terra sarà fatta una grande
rivolta:
Ben più grande ancora sarà la battaglia navale,
E fuoco e animali faranno maggior rovina.
I, Q.20
Tours, Orleans, Bloys, Angiers, Reims e Nantes
città oppresse da improvviso cambiamento:
da lingue straniere saranno alzate le tende
fiumi, dardi Regni, terremoto e maremoto.
I, Q.37
Vn peu deuant que le Soleil s'absconde,
Conflict donné, grand peuple dubiteux:
Profligez, port marin ne faict response,
Pont & sepulchre en deux estranges lieux
I, Q.72
Du tout Marseille des habitans changee,
Course & poursuite iusqu'au pres de
Lyon,
Narbon, Tholouse par Bourdeaux outragee,
Tuez captifs presque d'vn milion.
I, Q.78
D'vn chef vieillard naistra sens hebeté,
Degenerant par sçavoir & par armes:
Le chef de France par sa soeur redouté,
Champs diuisez, concedez aux gendarmes.
II, Q.77
Par arcs, feux, poix & par feux repoussez,
Cris hurlements sur la minuit ouys:
Dedans sont mis par les rampars cassez,
Par cunicules les traditeurs fuys.
II, Q.78
Le grand Neptune du profond de la mer,
De gent punique & sang Gaulois meslé:
Les Isles à sang pour le tardif ramer,
[Puis][Plus] luy nuira que l'occult mal celé.
II, Q.16
Naples, Palerme, Sicile, Syracuses,
Nouueaux tyrans, fulgures feux celestes:
Force de Londres, Gand, Bruxelles & Suses,
Grand hecatombe, triomphe faire festes.
II, Q.54
[Pour][Par] gent estrange, & Romains
loingtaine,
Leur grand cité apres eaue fort troublee:
Fille sans [mains][] trop different domaine,
Prins chef, ferreure n'auoir esté riblee.
I, Q.89
[Touts][Tous] ceux de [Iler ne][Ilerde] seront
dans la Moselle,
Mettant à mort tous ceux de Loire & Seine:
Le cours marin viendra pres d'haute velle,
Quand Espagnols ouurira toute veine.
III, Q.70
La grand Bretaigne comprinse
[d'][l']Angletterre,
Viendra par eaux si haut à inonder
La Ligue neuue d'ausonne fera guerre,
Que contre eux ils se viendront bander.
III, Q.71
Ceux dans les isles de long temps assiegez,
Prendront vigueur force contre ennemis:
Ceux par dehors morts de faim profligez,
En plus grand faim que iamais seront mis.
I, Q.37
Un poco prima che il sole si nasconda
data battaglia, gran popolo dubbioso:
sbaragliati, porto marino non fatta risposta,
ponte e sepolcro in due luoghi strani.
I, Q.72
Del tutto Marsiglia cambierà d’abitanti,
fuga e inseguimento fin presso Lione.
Narbon, Tolosa da Bordeaux oltraggiata:
uccisi prigionieri quasi un milione.
I, Q.78
D’un capo vecchio sentirà senso indebito,
degenerando per sapere e armi
il capo di Francia da sua sorella temuto:
campi divisi, concessi ai gendarmi.
II, Q.77
Per archi di fuoco, respingeranno con fuoco e
pece,
Grida ed urli si udiranno a mezzanotte:
Entro i rifugi distrutti si metteranno,
Per i cunicoli di traditori fuggiranno.
II, Q.78
Il grande Nettuno dal profondo del mare,
Mescolato di gente punica e di sangue
Francese:
Le isole a sangue per il tardivo armarsi,
Più gli nuocerà che l'occulto mal celato.
II, Q.16
Napoli, Palermo, Sicilia, Siracusa,
Nuovi tiranni, folgori, fuochi celesti:
Forze di Londra, Gand, Bruxelles e Susa,
Grande eccidio, trionfo far festa.
II, Q.54
Da gente straniera e dai Romani molto lontani,
La loro città presso l'acqua fortemente invasa:
Figlia senza mano, troppo differente domani,
Principe capo,Sciagura non essersi prima
ribellati.
I, Q.89
Tutti quelli di Ilerde saranno dentro la Mosella,
mettendo a morte tutti quelli di Loira e Senna:
soccorso marino verrà vicino ad alta vigna
quando gli Spagnoli apriranno tutte le vene.
III, Q.70
La grande Bretagna compresa l'Inghilterra,
Verrà per acque così potenti a inondare
La Lega nuova d'ausonia farà guerra,
Che contro di lui si vedrà circondata.
III, Q.71
Quelli delle isole da lungo tempo assediati,
Prenderanno vigore forza contro i nemici:
Quelli del di fuori morti di fame sconfitti,
In più grande fame che mai saranno messi.
I, Q.100
Long temps au ciel sera veu gris oyseau,
Aupres de Dole & de Toscane terre:
Tenant au bec vn verdoyant rameau,
Mourra tost grand & [finera][finira] la guerre.
V, Q.16
A son haut pris plus la lerme sabee,
D'humaine chair par mort en cendre mettre,
A l'isle Pharos par Croissars pertubee,
Alors qu'a Rodes paroistra deux espectre.
III, Q.68
Peuple sans chef d'Espaigne [][et] d'Italie,
Mors, profliges dedans le Cherronesse
Leur dict trahy par legere folie,
Le sang nager par tout à la traverse.
III, Q.10
De sang & faim plus grand calamité,
Sept fois s'appreste à la marine plage:
Monech de faim, lieu pris, captiuité,
Le grand, mené croc en ferree cage.
I, Q.31
Tant d'ans en Gaule les guerres dureront,
Outre la course du Castulon monarque:
Victoire incerte trois grands couronneront,
Aigle, Coq, Lune, Lyon, Soleil en marque.
Lo scoppio delle bombe atomiche in Giappone
II, Q.6
Aupres des portes & dedans deux citez
Seront deux fleaux, & onc n'apperceut vn tel,
Faim, dedans peste, de fer hors gens boutez,
Crier secours au grand Dieu immortel.
II, Q.91
Soleil leuant vn grand feu l'on verra,
Bruit & clarté vers Aquilon tendants:
Dedans le rond mort & cris l'on orra,
Par glaiue, feu faim, mort les attendants.
L’uomo sulla Luna
II, Q.58
Sans pied ne main dend ayguë & forte,
Par glob au fort de port & layné nay:
Pres du portail desloyal [transport][transporte],
Silene luit, petit[,][] grand [emmené][emmene].
IV, Q.31
La Lune au plain de nuict sur le haut mont,
Le nouueau sophe d'vn seul cerueau [la][l'a]
veu:
Par ses disciples estre immortel semond,
Yeux au mydi, en seins mains corps au feu.
I, Q.100
A lungo in ciel sarà visto un grigio uccello
vicino a Dole e alla terra toscana,
tenendo nel becco un verdeggiante ramo,
allora morirà un grande e finirà la guerra.
V, Q.16
A suo alto prezzo più la lerma sabea,
D'umana carne per morte in cenere mettere,
All'isola Pharos per Corsari perturbata,
Allorchè che a Rodes apparirà duro spettro.
III, Q.68
Popoli senza capo di Spagna e d'Italia,
Morti, sconfitti nel Chersoneso
Loro duce tradito per leggera follia,
Il sangue nuoterà ovunque alla traversa.
III, Q.10
Di sangue e fame la più grande calamità,
Sette volte si avvicina alla spiaggia marina:
Monaco affamato, luogo preso, prigionia,
Il grande, condotto all'uncino di ferro della
gabbia.
Q.31
Molti anni dureranno le guerre in Francia,
oltre la corsa di Castulon monarca,
vittoria incerte tre grandi coroneranno
aquila, gallo, luna, leone, sole nel segno.
II, Q.6
Presso le porte e dentro due città
Vi saranno due flagelli mai visti,
Carestia, peste dentro e fuori gente colpita dal
ferro,
Si invocherà soccorso al Gran Dio Immortale.
II, Q.91
Al Sol levante un gran fuoco si vedrà,
Rumore e chiarore rivolti verso Aquilone:
Dentro il cerchio si udranno morti e grida,
Per spada, fuoco fame, la morte li attenderà.
II, Q.58
Senza piede nè mano dente aguzzo e forte,
Dal globo con forze del porto e l'antico nato:
Presso il portale sleale trasporto,
La luna riluce, piccola, grande trasporto.
IV, Q.31
La Luna al piano di notte sopra l'alto monte,
Il nuovo saggio d'un solo cervello l'ha veduto:
Per suoi discepoli essere immortale venerando,
Occhi a mezzogiorno,in seni mani corpi al
fuoco.
Gorbaciov e la Perestrojka
III, Q.95
La loy Moricque on verra deffaillir.
Apres vne autre beaucoup plus seductiue:
Boristhenes premier viendra faillir.
Par dons & langue vne plus attractiue.
IV, Q.32
Es lieux & temps chair [ou][au] poisson donra
lieu,
La loy commune sera faicte au contraire:
Vieux tiendra fort puis osté du milieu,
Le Panta chiona philon mis fort arriere.
La catastrofe nucleare di Cernobyl
IV, Q.67
[Lors][L'an] que Saturne & Mars esgaux
combust,
L'air fort seiché longue traiection:
Par feux secrets, d'ardeur grand lieu adust,
Peu pluye, vent chaut, guerres, incursions.
L’Ayatollah Khomeini
I, Q.70
Pluye, faim, guerre en Perse non cessee,
La foy trop grand trahira le monarque:
Par la finie en Gaule commencee,
Secret augure pour à vn estre parque.
La caduta del muro di Berlino
II, Q.57
Auant conflict le grand tumbera,
Le grand à mort, mort, trop subite & plainte,
Nay miparfaict la plus part nagera,
Aupres du fleuue de sang la terre teinte.
II, Q.18
[Nouelle][Nouvelle] & pluye subite,
impetueuse,
Empeschera subit deux exercites.
Pierre ciel, feux faire la mer pierreuse,
La mert de sept terre & marin subites.
La prospettiva di una terza guerra mondiale
X, Q.72
L'an mil neuf cens nonante neuf sept mois,
Du ciel viendra vn grand Roy d'effrayeur:
Resusciter le grand Roy d'Angolmois,
Auant apres Mars regner par bon-heur.
III, Q.95
La legge Morica si vedrà fallire.
In seguito ad un'altra più seducente:
Boristhenes per primo vedrà fallire.
Per doni e lingua una più attraente.
IV, Q.32
In luoghi e tempi la carne e pesce darà l'uovo,
La legge comune sarà fatta al contrario:
Vecchio tenderà forte poi tolto di mezzo,
Il Panta chiona filone messo molto arretrato.
IV, Q.67
Allor che Saturne e Mars ugualmente
combusti,
L'aria forte secca lunga traiettoria:
Per fuochi segreti, d'ardore grande lugo
inaridirà,
Poca pioggia, vento caldo, guerre, incursioni.
I, Q.70
Pioggia, fame, guerra incessante in Persia,
la fede troppo grande tradirà il monarca,
con la fine in Francia cominciata:
segreto augurio per uno essere parco.
II, Q.57
Prima del conflitto il grande muro cadrà,
Il grande sarà ucciso, morte troppo repentina e
compianta,
La nave imperfetta la maggior parte nuoterà,
Presso il fiume la terra sarà tutta di sangue.
II, Q.18
Nuova ed improvvisa pioggia impetuosa,
Impedirà improvvisamente due esercitazioni.
Pietra dal cielo, fuochi faranno il mare pietoso,
Morte improvvisa di sette terre e mari.
X, Q. 72
L'anno millenovecentonovantanove e sette
mesi,
Dal cielo verrà un grande Re del terrore:
Resusciterà il grande Re d'Angolmois,
Prima e dopo Marte regnerà per buon ora.
IV. Q. 43
Saranno udite al cielo le armi battere,
Quello stesso anno i divini nemici:
Vorranno leggi sante ingiustamente dibattere:
Per folgore e guerre crocifissi a morte messi.
II, Q.59
Classe Gauloyse par apuy de grand garde,
Du grand Neptune, & ses tridens
[souldars][souldats].
Rongee Prouence pour soustenir grand bande:
Plus Mars Narbon, par iauelotz & dards.
III, Q.1
APRES combat & bataille nauale,
Le grand Neptune à son plus haut befroy:
Rouge aduersaire de peur viêdra pasle,
Mettant le grand Occean en effroy.
II, Q.5
Qu'en dans poisson, fer & lettre enfermee,
Hors sortira, qui puis fera la guerre,
Aura par mer sa classe bien ramee,
Apparoissant pres de Latine terre.
V, Q.62
Sur les rochers sang on verra pleuuoir,
Sol Orient Saturne Occidental:
Pres d'Orgon guerre à Rome grand mal voir,
Nefs parfondrees, & prins Tridental.
VI, Q.97
Cinq & quarante degrez ciel bruslera
Feu approcher de la grand cité neuue
Instant grand flamme esparse sautera
Quand on voudra des Normans faire preuue.
IX, Q.70
Harnois trenchans dans les flambeaux cachez,
Dedans Lyon, le iour du Sacrement,
Ceux de Vienne seront trestous hachez,
Par les cantons Latins Mascon ne ment.
V, Q.68
Dans le Danube & du Rin viendra boire
Le grand Chameau, ne s'en repentira:
Trembler du Rosne, & plus fort ceux de Loire
Et pres des Alpes Coq le ruinera.
V, Q.25
Le prince Arabe Mars Sol, Venus, Lyon
Regne d'Eglise par mer succombera:
Deuers la Perse bien pres d'vn million,
Bisance, Egypte ver. serp. inuadera.
V, Q.44
Par mer le rouge sera prins de pyrates,
La paix sera par son moyen troublee:
L'ire & l'auare commettra par sainct acte,
Au grand Pontife sera l'armee doublee.
IV, Q.43
Saranno udite al cielo le armi battere,
Quello stesso anno i divini nemici:
Vorranno leggi sante ingiustamente dibattere:
Per folgore e guerre crocifissi a morte messi.
II, Q.59
La flotta francese con l'appoggio della grande
guarnigione,
Dal grande Nettuno e dei suoi soldati marini.
Occupata la provenza per sostenere la grande
armata
Maggior guerra a Narbona con giavellotti e
dardi.
III, Q.1
Dopo conflitto e battaglia navale,
Il grande Nettuno sarà al suo più grande
potere:
Farà impallidire di paura il rosso avversario,
Ponendo in gran spavento l'Oceano.
II, Q.5
Colui che in pesce di ferro ed elettricità
racchiusa,
Uscirà ed in seguito farà la guerra,
Avrà nel mare ben armata la sua flotta,
Ed apparirà presso le terre italiane.
V, Q.62
Sopra la roccia sangue si vedrà piovere,
Sole Oriente Saturno Occidentale:
Presso d'Orgon guerra a Roma grande male
vedere,
Navi affonderanno, e preso Tridente.
IV, Q.97
L'anno che Mercure, Mars, Venus retrogrado,
Del gran Monarca la linea non fallirà:
Eletto dal popolo lusitano presso Gagdole.
Che in pace e regno verrà forte
invecchiamento.
IX, Q.70
Armi trancianti nascoste nelle fiaccole,
In Lione il giorno del sacramento,
Quelli di Vienna saranno tutti massacrati,
Dai cantoni Latini, Macon non mente.
V, Q.68
Dentro il Danubio e del Reno verrà bere
Il grande Cammello, non se ne pentirà:
Tremeranno del Rosne, e più forte quelli di
Loira
E presso di Alpi Gallo le rovinerà.
V, Q.25
Il principe Arabo Marte Sole, Venere, Leone
Regno d'Inglese per mare soccomberà:
Verso la Persia ben presso d'un milione,
Bisanzio, Egitto ver. serp. invaderà.
V, Q.44
Per mare il rosso sarà preso dai pirati,
La pace sarà per suo mezzo tribolata:
L'ira e l'avaro commetterà per santo atto,
Al grande Pontefice sarà l'armata raddoppiata.
V, Q.8
Sera laissé feu vif, mort caché,
Dedans les globes horrible espouuantable.
De nuict à classe cité en poudre lasché,
La cité à feu, l'ennemy fauorable.
II, Q.91
Soleil leuant vn grand feu l'on verra,
Bruit & clarté vers Aquilon tendants:
Dedans le rond mort & cris l'on orra,
Par glaiue, feu faim, mort les attendants.
VIII, Q.77
L'antechrist trois bien tost annichilez,
Vingt & sept ans sang durera sa guerre:
Les heretiques morts, captifs exilez,
Sang corps humain eau rogie gresler terre.
IV, Q.43
Seront ouye au ciel [][les] armes battre,
Celuy au mesme les diuins ennemis:
Voudront loix sainctes iniustement debatre:
Par foudre & guerre bien croyans à mort mis.
X, Q.60
Ie pleure Nisse, Mannego, Pize, Gennes,
Sauonne, Sienne, Capuë Modene, Malte:
Le dessus sang, & glaiue par estrennes,
Feu, trembler terre, eau. malheureuse nolte.
II, Q.47
L'ennemy grand vieil dueil meurt de poison,
Les souuerains par infinis subiuguez:
Pierres plouvoir, cachez soubs la toison,
Par mort articles en vain sont alleguez.
II, Q.22
Le camp Ascop d'Europe partira,
S'adioignant proche de l'Isle submergee:
D'Araon classe phalange pliera,
Nombril du monde plus grand voix subrogee:
II, Q.1
VERS Aquitaine par insuls Britanniques
De par eux-mesmes grandes incursions
Pluyes, gelees feront terroirs iniques,
Port Selyn fortes fera inuasions.
L’invasione araba
II, Q.4
Depuis Monach iusqu'aupres de Sicille,
Toute la plage demourra desolee:
Il n'y aura fauxbourgs, cité, ne ville,
Que par Barbares pillee soit & vollee.
III, Q.82
[Ereins][Freins], Antibor, villes autour de Nice,
Seront gastees fort par mer & par terre:
Les sauterelles terre & mer vent propice,
Prins morts trousses, pilles sans loy de guerre:
V, Q.8
Sarà lasciato fuoco vivo, morte nascosta,
Dentro i globi orribile spaventoso.
Di notte la flotta città in polvere lasciata,
La città a fuoco, il nemico favorevole.
II Q.91
Al Sol levante un gran fuoco si vedrà,
Rumore e chiarore rivolti verso Aquilone:
Dentro il cerchio si udranno morti e grida,
Per spada, fuoco fame, la morte li attenderà.
VIII, Q.77
L'anticristo tre ben presto annichilirà,
Ventisette anni sangue durerà sua guerra:
Gli eretici morti, prigionieri esiliati,
Sangue corpi umani acqua rossa grandinerà
(sulla) terra.
IV, Q.43
Saranno udite al cielo le armi battere,
Quello stesso anno i divini nemici:
Vorranno leggi sante ingiustamente dibattere:
Per folgore e guerre crocifissi a morte messi.
X, Q. 60
Io piango Nizza, Monaco, Pisa, Genova,
Savona, Siena, Capua, Modena, Malta:
Alle suddette sangue, e spada come strenne,
Fuoco, terremoti, acqua, per sfortunato rifiuto.
II, Q.47
Il nemico ucciderà col veleno, l'afflitto grande
vecchio,
I sovrani saranno sottomessi da infiniti:
Cadranno pietre nascoste sotto il vello,
Invano saranno invocati articoli contro la
morte.
II, Q.22
Il campo Ascop d’Europa partirà,
Avvicinandosi presso l’isola sommersa:
La flotta Nato piegherà la falange,
Con molto più autorità sostituirà l’ombelico del
mondo.
II, Q.1
Verso Aquitania, dalle isole Britanniche,
E dalle medesime grandi incursioni:
Piogge, gelate, sconvolgeranno le terre,
Porto Selin farà forti invasioni.
II, Q.4
Da Monaco fino presso la Sicilia,
Tutta la spiaggia rimarrà desolata:
Non ci sarà sobborgo, città o villa,
Che dai Barbari non sia stata saccheggiata o
derubata.
III, Q.82
Freins, Antibor, città nei pressi di Nizza,
saranno devastate per mare e per terra:
Le cavallette per terra e mare vento propizio,
Prigionieri morti, sollevazioni, saccheggi senza
leggi di guerra:
VII, Q.6
Naples Palerne, & toute la Sicille,
Par main Barbare sera inhabitee:
Corsique, Salerne & de Sardeigne l'Isle,
Faim, peste guerre, fin de maux intentee.
I, Q.71
La tour marine troys foys prise & reprise,
Par Espagnols, Barbares, Ligurains:
Marseille & Aix, Arles par ceux de Pise,
Vast, feu, fer pillé Auignon des Thurins.
I, Q.28
La tour de Boucq craindra fuste Barbare,
Vn temps, long temps apres barque hesperique:
Bestail, [gês][gens], meubles, tous deux ferôt
grâd tare,
Taurus, & Libra, quelle mortelle picque?
V, Q.55
De la Felice Arabie contrade,
N'aistra puissant de loy Mahometique:
Vexer l'Espagne, conquester la Grenade,
Et plus par mer à la gent Lygustique.
Tensione fra Egitto e Paesi vicini
II, Q.60
La foy Punicque en Orient rompue.
Grand Iud, & Rosne Loyre & Tag changeront:
Quand du mulet la faim sera repue,
Classe espargie, sang & corps nageront.
Distruzione di Parigi e Londra
III, Q.84
La grande cité sera bien desolee,
Des habitans vn seul n'y demeurera
Mur, sexe, temple & vierge violee,
Par fer, feu, peste canon peuple mourra.
VI, Q.43
Long temps sera sans estre habitee,
Où Signe & Marne autour vient arrouser:
De la Tamise & martiaux tentee,
De ceux les gardes en cuidant repousser.
V, Q.30
Tout à l'entour de la grande cité,
Seront soldats logez par champs & villes.
Donner l'assaut Paris Rome incité
Sur le pont lors sera faicte, grand pille.
X, Q.66
Le chef de Londres par regne l'Americh,
L'Isle d'Escosse tempiera par gelee:
Roy Reb auront vn si faux Antechrist,
Que les mettra trestous dans la meslee.
Distruzione di New York
VI, Q.97
Cinq & quarante degrez ciel bruslera
Feu approcher de la grand cité neuue
Instant grand flamme esparse sautera
Quand on voudra des Normans faire preuue.
VII, Q.6
Napoli Palermo, e tutta la Sicilia,
Per mano Barbara sarà inabitata:
Corsica, Salerno e di Sardegna l'Isola,
Fame, peste guerra, fine dei mali intentata.
I, Q.71
La torre marina tre volte presa e ripresa
da Spagnoli, barbari, Liguri:
Marsiglia e Aix, Arles da quelli di Pisa
devastazione, fuoco, ferro, saccheggiata
Avignone dei Torinesi.
I, Q.28
La torre di Bouq ospiterà nave barbara,
un tempo molto tempo dopo barca esperica,
bestiame, genti, mobili tutt’ e due faranno
grande tara
Toro e Bilancia quale mortale picca!
V, Q. 55
Della Felice Arabia contrada,
Nascerà potente di legge Maomettiana:
Vesserà la Spagna, conquisterà la Granada,
E più per mare alla gente Ligustica.
II, Q.60
La fede Punica sarà rotta in Oriente.
Il grande Ebreo e Rodano, Loira e Tago
cambieranno:
Quando la fame del mulo sarà risolta,
Flotta dispersa, sangue e corpi nuoteranno.
III, Q.84
La grande città sarà ben desolata,
Degli abitanti uno solo vi dimorerà
Mura, sesso, templi e vergini violate,
Per ferro, fuoco, peste cannoni popolo morrà.
VI, Q.43
Lungo tempo sarà senza essere abitato,
Dove Senna e Marna intorno vengono a
scorrere:
Del Tamigi e marziale tentata,
Di quelli le guardie in credendo respingerle.
V, Q.30
Tutto all'intorno della grande città,
Saranno soldati alloggiati per campi e villaggi.
Darà l'assalto Parigi Roma incitata
Supra il ponto allora sarà fatto, grande
saccheggio.
X, Q. 66
Il capo di Londra col regno d'America (sarà),
L'isola di Scozia il gelo invaderà:
Re ribelle e mendace Anticristo avranno,
Che tutti quanti nelle dispute li spingeranno.
VI, Q.97
Cinque e quaranta gradi cielo brucerà
Fuoco s'avvicina alla grande città nuova
Istante grande fiamma sparsa salterà
Quando si vorrà dei Normanni fare prova.
X, Q.49
Iardin du monde aupres de cité neufue,
Dans le chemin des montaignes cauees:
Sera saisi & plongé dans la Cuve,
Beuuant par force eaux soulphre enuenimees.
Occupazione e distruzione di Roma da parte degli Arabi
I, Q.69
La grand montagne ronde de sept stades,
Apres paix, guerre, faim, inodation,
Roulera loin abismant grands contrades,
Mesmes antiques, & grands fondation.
X, Q.20
Tous les amis qu'auront tenu party,
Pour rude en lettres mis mort & saccagé.
Biens publiez par fixe grand neanty,
Onc Romain peuple ne fut tant outragé.
Uccisione del papa rifugiatosi a Lione
II, Q.97
Romain Pontife garde de t'approcher,
De la cité [qui][que] deux fleuues arrouse,
Ton sang [viendra][viendras] aupres de [la][là]
cracher
Toy & les tiens quand fleurira la rose.
Il terzo Anticristo
VI, Q.92
Prince de beauté tant venuste,
Au chef menee, le second faict trahy.
La cité au glaiue de poudre, face aduste,
Par trop grand meurtre le chef du Roy hay.
I, Q.45
Secteur de sectes grand peine au delateur,
Beste en theatre dressé le ieu scenique,
Du faict antique ennobly l'inuenteur,
Par sectes monde confus & schismatiques.
I, Q.95
Deuant moustier trouué enfant besson,
D'heroic sang de moine & vetustique:
Son bruit par secte langue & puissance son,
Qu'on dira fort esleué le vopisque.
Guerra estesa a tutto il globo
VIII, Q.77
L'antechrist trois bien tost annichilez,
Vingt & sept ans sang durera sa guerre:
Les heretiques morts, captifs exilez,
Sang corps humain eau rogie gresler terre.
X, Q. 49
Giardino del mondo vicino a città nuova,
Nella strada delle montagne cave:
Sarà catturato e immerso nel tino,
Bevendo per forza acque solforose avvelenate.
I, Q.69
La grande montagna rotonda di sette stadi,
dopo pace, guerra, fame, inondazione,
rotolerà lontano inabissando grandi contrade,
pure antiche, e grande fondazione.
X, Q. 20
Tutti gli amici che avranno retto un partito,
Da rozzo nelle lettere messi a morte e
depredati,
I beni pubblici dal fisco grande annientamento,
Mai Romano popolo fu tanto oltraggiato.
II, Q.97
Romano Pontefice non ti avvicinare,
Alla città bagnata da due fiumi,
Il tuo sangue là accanto sputerai
Tu ed i tuoi quando fiorirà la rosa.
VI, Q.92
Principe di beltà tanto venusta,
Al capo portato, il secondo fatto tradito.
La città alla spada, arsa dai tizzoni di polvere,
Per troppo grande morto il capo del Re odiato.
I, Q.45
Settario di sette grandi preme al delatore:
bestia in teatro, alzato il gioco scenico:
del fatto antico nobilitato l’inventore,
a causa delle sette, il mondo confuso e
scismatico.
I, Q.95
Davanti al monastero trovato fanciullo gemello
d’eroico sangue di monaco e antico:
sua fama per setta lingua e potenza sua
che si dirà ben elevato il vopisco.
VIII, Q.77
L'anticristo tre ben presto annichilirà,
Ventisette anni sangue durerà sua guerra:
Gli eretici morti, prigionieri esiliati,
Sangue corpi umani acqua rossa grandinerà
(sulla) terra.
I, Q.48
Vingt ans du regne de la Lune passez,
Sept mil ans autre tiendra sa monarchie:
Quand le Soleil prendra ses iours lassez:
Lors [accomplir][accomplit] & mine ma
prophetie.
Sconvolgimento dell’assetto naturale del pianeta
IX, Q.83
Sol vingt de Taurus si fort de terre trembler,
Le grand theatre remply ruinera:
L'air, ciel & terre obscurcir & troubler,
Lors l'infidelle Dieu & saincts voguera.
II, Q.92
Feu couleur d'or du ciel en terre veu,
Frappé du haut nay, faict cas merueilleux.
Grand meurtre humain: prinse du grand [le][]
neueu,
Morts d'[espactacles][espectacles] eschappé
l'orgueilleux.
X, Q.10
Tasche de meurdre, enormes adulteres,
Grand ennemy de tout le genre humain:
Que sera pire qu'ayeuls, oncles ne peres,
Enfer, feu, eaux, sanguin & inhumain.
La vittoria dell’occidente
IV, Q.39
Les Rhodiens demanderont secours,
Par le [neglet][neglect] de ses hoirs delaissee.
L'empire Arabe [reuelera][revalera] son cours,
Par Hesperies la cause redressee.
X, Q.74
Au reuolu du grand nombre septiesme,
Apparoistra au temps ieux d'Hecatombe:
Non esloigné du grand aage milliesme,
Que les entrez sortiront de leur tombe.
VII, Q.41
Les os des pieds & des mains enserrez,
Par bruit maison long temps inhabitee,
Seront par songes concauant deterrez,
Maison salubre & sans bruit habitee.
III, Q.48
Sept cens captifs attachez rudement,
Pour la moitié meurtrir, donné le sort:
Le proche espoir [vindra][viendra] si
promptement
Mais non si tost qu'vne quinziesme mort.
X, Q.88
Pieds & Cheual à la seconde veille,
Feront entree vastient tout par la mer:
Dedans le poil entrera de Marseille,
Pleurs, crys, & sang, onc nul temps si amer.
I, Q.48
Vent’anni del regno della luna passati
settemila anni un altro terrà la sua monarchia:
quando il sole prenderà i suoi giorni deboli
allora compiersi la mia profezia.
IX, Q.83
Il Sole dentro i venti gradi del Toro così forte
la terra trema,
Il grande teatro riempito crollerà. L'aria, Cielo
e terra, oscurati e turbati,
Quando l'infedele Dio e i santi invocherà
II, Q.92
Fuoco color d'oro sarà visto dal cielo in terra,
Colpito dall'alto nato, fatto caso meraviglioso.
Grande sterminio umano: preso il nipote del
grande,
Morte spettacolare colpito l'orgoglioso.
X, Q. 10
Imprese d'assassinii, enormi adulteri,
Grande nemico di tutto il genere umano,
Che sarà peggio di avi, zii e padri,
Nel ferro, fuoco, acque, sanguinario e
inumano.
IV, Q.39
I Rhodiens domanderanno soccorso,
Per la negligenza dei suoi eredi abbandonata.
L'impero Arabe ringhiottirà suo corso,
Per Hesperies la causa riconosciuta.
X, Q. 74
Al compimento del grande numero settimo,
Apparirà al tempo dei giochi d'Ecatombe,
Non lontano dalla grande età del millennio,
Che gli entrati usciranno dalle loro tombe.
VII, Q.41
Le ossa dei piedi e delle mani serrate
(imprigionate),
Per rumore casa lungo tempo inabitata,
Saranno per sogni in cavità dissotterrate,
Casa salubre e senza rumore abitata.
III, Q.48
Settecento prigionieri attaccati rudemente,
Per la metà assassinati, secondo la sorte:
La prossima speranza giungerà così
rapidamente
Ma non così presto che una quindicina morrà.
X, Q. 88
A piedi e a cavallo nella seconda veglia,
Entreranno dal mare devastando tutto:
Dentro il porto entrerà di Marsiglia,
Pianti, grida e sangue, mai alcun tempo (sarà)
così amaro.
IX, Q.85
Passer Guienne, Languedoc & le Rosne,
D'Agen tenan de Marmande & la Roolle:
D'ouurir par foy parroy, Phocê tiêdra sô trosne
Conflict aupres saint Pol de Mauseole.
II, Q.79
La barbe crespe & noire par engin,
Subiuguera la gent cruelle & fiere:
Le grand Chiren ostera du longin.
Tous les captifs par Seline banniere.
VIII, Q.54
Soubs la couleur du traicté mariage,
Fait par magnanime par grand Chyren selin:
Quintin, Arras recouurez au voyage,
D'espagnols fait second banc maclin.
IV, Q.34
Le grand mené captif d'estrange terre,
D'or enchainé au Roy Chyren offert:
Qui dans Ausone, Milan perdra la guerre,
Et tout son ost mis à feu & à fer.
VI, Q.70
Au chef du monde le grand Chyren sera,
Plus outre apres ayme, criant, redouté:
Son bruit & los les cieux surpassera,
Et du seul tiltre victeur fort contenté.
X, Q.74
Au reuolu du grand nombre septiesme,
Apparoistra au temps ieux d'Hecatombe:
Non esloigné du grand aage milliesme,
Que les entrez sortiront de leur tombe.
... in accordo con il libero arbitrio
III, Q.23
Si France [passe][passes] outre [mert][mer]
lygustique,
Tu te verras en isles & mers enclos.
Mahommet contraire, plus mer Hadriatique
Cheuaux & d'Asnes [ty][tu] rongeras les os.
III, Q.24
De l'entreprinse grande confusion,
Perte de gens thresor innumerable:
Tu n'y dois faire encore tension.
France à mon dire fais que sois recordable.
III, Q.43
Gens d'alentour de [Tain][Tarn] Loth, &
Garonne
[Grandez][Gardez] les monts Apenines passer:
Vostre tombeau pres de Rome & d'Anconne,
Le noir poil crespe fera [trophe][trophée]
dresser:
III, Q.87
Classe Gauloisse n'approche de Corsegue,
Moins de Sardaigne, tu t'en repentiras:Trestous
mourrez frustrez de l'aide grogne.
Sang nagera captif ne me croiras.
IX, Q.85
Passeranno la Guyenna, la Linguadoca, e il
Rodano, Di Agen le adiacenze di Marmanda e
la Roole, Apriranno con la fede la
parete,Foceno terra' il suo trono, Conflitto
vicino a san Pol de Mansole.
II, Q.79
La barba crespa e nera con macchine,
Sottometterà la gente crudele e fiera:
Il grande Enrico da lontano libererà.
Tutti i prigionieri sotto la bandiera della
mezzaluna.
VIII, Q.54
Sotto il colore del contratto matrimonio,
Fatto per magnanimo dal grande Chyren selin:
Quintino, Arras recuperare il viaggio,
Di spagnoli fatto secondo macello.
IV, Q.34
Il grande condotto catturato da straniera Terra,
D'oro incatenato al Re Chyren offerto:
Che dentro Ausonia,Milano prenderà la
guerra,
E tutto suo esercito messo a fuoco e a ferro.
VI, Q.70
A capo del mondo il grande Chyren sarà,
Più oltre vicino amato, paventato, temuto:
Sua fama e gloria i cieli sorpasserà,
E del solo titolo (di) vincitore fortemente
contento.
X, Q. 74
Al compimento del grande numero settimo,
Apparirà al tempo dei giochi d'Ecatombe,
Non lontano dalla grande età del millennio,
Che gli entrati usciranno dalle loro tombe.
III, Q.23
Se o Francia oltrepassereai il mar ligure,
Tu ti troverai tra le isole e il mare rinchiusa.
Maometto contrario, più mare Adriatico
Di Cavalli ed Asini tu rosicchierai le ossa.
III, Q.24
Nell'impresa grande confusione,
Perdite umane tesoro inestimabile:
Tu non devi provocare ancora tensione.
Fai in modo che la Francia sia ricordata.
III, Q.43
Gente dei dintorni di Tarn Lorena, e Garonna
Guardatevi dal passare i monti Appennini:
La vostra tomba presso Roma e Ancona,
Il nero popolo crespato farà trofei innalzare:
III, Q.87
Flotta Francese non avvicinarti alla Corsica,
Nè alla Sardegna, tu te ne pentirai:
Tutti morirete frustrati dall'affannoso aiuto.
Sangue scorrerà prigioniero non mi crederà.
II, Q.24
Bestes farouches de faim fleuues tranner;
Plus part du champ encontre Hister sera,
En cage de fer le grand fera treisner,
Quand rien enfant de Germain obseruera.
IV, Q.46
Bien deffendu le faict par excellence,
Garde toy Tours de ta proche ruine:
Londres & Nantes par Reims fera deffense
Ne passe outre au temps de la bruine.
II, Q.30
Vn qui les dieux d'Annibal infernaux,
Fera renaistre, effrayeur des humains.
Oncq' plus d'horreur ne plus pire iournaux,
Qu'auint viendra par Babel aux Romains.
I, Q. 7
Tard arriué l'execution faicte,
Le vent contraire lettres au chemin prinses:
Les coniurez XIIIJ. d'vne secte,
Par le Rousseau senez les entreprinses
IX, Q.20
De nuict viendra par la forest de Reines,
Deux pars vaultorte Hene la pierre blanche.
Le moyne noir en gris dedans Varennes,
Esleu cap cause tempeste, feu sang tranche.
II, Q.24
Bestes farouches de faim fleuues tranner;
Plus part du champ encontre Hister sera,
En cage de fer le grand fera treisner,
Quand rien enfant de Germain obseruera.
IX, Q.16
De castel Franco sortira l'assemblee,
L'ambassadeur non plaisant fera scisme:
Ceux de Ribiere seront en la meslee,
Et au grand goulfre desnie ont l'entree.
IX, Q.33
Hercules Roy de Rome & d'Annemarc,
De Gaule trois Guion surnommé,
Trembler l'Italie & l'vnde de sainct Marc,
Premier sur tous monarque renommé. Hercules
... il sepolcro del console romano
… il ritrovamento dei manoscritti
… la chiave delle Centurie
VIII, Q.66
Quand l'escriture D.M. trouuee,
Et caue antique à lampe descouuerte,
Loy, Roy, & Prince Vlpian esprouuee,
Pauillon Royne & Duc sous la couuerte.
II, Q.24
Bestie favolose di forme, traghettanti fiumi;
Da più parti del campo andranno incontro a
Hister,
In gabbie di ferro il grande le farà trascinare,
Quando nessuno osserverà la germania.
IV, Q.46
Ben difeso il fatto per eccellenza,
Guardati tu Tours dalla prossima rovina:
Londres e Nantes per Remis sarà difesa
Non passare oltre al tempo della Brina.
II, Q.30
Uno che gli Dei infernali di Annibale,
Farà rinascere, terrore degli umani.
I giornali non potranno descrivere orrori più
grandi,
Da Babilonia giungerà ai Romani.
I, Q.7
Tardi arrivato l’esecuzione fatta
il vento contrario, lettere al camino prese
i congiurati quattordici d’una setta
ad opera del Rosseau prudenti le imprese.
IX, Q.20
Di notte verra' per la foresta di Reines,
Due parti Valtorta Herne la pietra bianca:
Il monaco in grigio dentro Varennes,
Eletto capo causera' tempesta,fuoco sangue
trancio.
II, Q.24
Bestie favolose di forme, traghettanti fiumi;
Da più parti del campo andranno incontro a
Hister, In gabbie di ferro il grande le farà
trascinare, Quando nessuno osserverà la
germania.
IX, Q.16
Da castel franco sortira' l'assemblea,
L'ambasciatore non piacente fara' scisma,
Quelli di Ribiere saranno nella mischia:
E al grande abisso negheranno l'entrata.
IX, Q.33
Ercole Re di Roma e Danimarca,
De Gaule tre volte il Capo nominato,
Tremer 'Italia e qualcuno di S.Marco,
Premier su tutti i Monarchi rinomato.
VIII, Q.66
Quando l'iscrizione D.M. trovata,
E cava antica da lampada discoperta,
Legge, Re, e Principe Ulpiano provati,
Padiglione Regina Duca sotto il coperto.
V, Q.7
Du Triumuir seront trouuez les os, Cherchant profond thresor aenigmaique.
Ceux d'alentour ne seroit en repos.
Ce concauuer marbre & plomb metalique.
III, Q.94
De cinq cens ans plus compte [lon][l'on]
tiendra,
Celuy qu'estoit l'ornement de son temps:
Puis à vn coup grande clarté donra,
Qui par ce siecle les rendra trescontens.
IX, Q.20
De nuict viendra par la forest de Reines,
Deux pars vaultorte Hene la pierre blanche.
Le moyne noir en gris dedans Varennes,
Esleu cap cause tempeste, feu sang tranche.
V, Q.7
Di Triumviro saranno trovate le ossa,
Cercando profondo tesoro enigmatico.
Quelli dei dintorni non saranno in riposo.
Per concavo marmo e piombo metallico.
III, Q.94
Di cinquecento anni più conto si terrà,
Colui che fu ornamento del suo tempo:
Poi all'improvviso grande chiarezza donerà,
Che per quel secolo li renderà molto felici.
IX, Q.20
Di notte verra' per la foresta di Reines,
Due parti Valtorta Herne la pietra bianca:
Il monaco in grigio dentro Varennes,
Eletto capo causera' tempesta,fuoco sangue
trancio.
Epistola di Nostradamusal figlio Cesare
"Ad Cesarem Nostradamus Filium vita e felicità"
"La tua tardiva venuta, Cesare De Nostredame, figlio mio, ha fatto sì che spendessi le lunghe e continue veglie notturne della mia esistenza nella stesura per iscritto, per il bene degli esseri umani, di quanto la scienza di Dio mi ha permesso di conoscere attraverso le rivoluzioni astronomiche, perché sapevo che tu avresti abbandonato gli insegnamenti di colui il quale ti ha donato la vita.
"Dal momento che Dio immortale ha preferito che tu non giungessi alla conoscenza dell'illuminazione in modo naturale su questa terra che pullula di ogni genere di male e dato che non voglio rivelarti gli anni che ancora ti separano dall'ottenerla, ciononostante posso dire che durante mesi di lotta e di studio il tuo cedevole intendimento non potrà inventare ciò che sarò costretto a spiegarti dopo la mia stessa morte, visto che mi è impossibile lasciarti per iscritto qualcosa che in seguito risulterebbe falsata dal tempo. "Per questo motivo la mia predizione occulta verrà seppellita nella tomba insieme a me.
"Bisogna anche prendere in considerazione il fatto che gli avvenimenti dell'uomo rimangono incerti, dato che ogni cosa è retta e governata dall'immensa potenza di Dio.
"E' Dio che deve donarci l'ispirazione, e noi non dobbiamo tentare di conoscere l'avvenire mediante baldorie, orge o possessioni, ma soltanto mediante le certezze dell'Astronomia.
"Non per altro solo queste , ispirate da Dio, hanno il potere di predire gli avvenimenti con genio profetico.
"Molte volte, a più riprese e dopo aver precisato che le mie predizioni provenivano dall'ispirazione di Dio, sono stato in grado di predirre con largo anticipo avvenimenti che si sono poi realmente avverati in luoghi ben precisi. Ho anche annunciato avvenimenti felici o tristi che si sono verificati in varie parti del mondo.
"Ho voluto tacere o nascondere quelle cose che avrebbero potuto suscitare critiche ingiustificate o proibizioni, non tanto per i tempi presenti quanto per i tempi a venire. E' per questo che non ho svelato tutti gli avvenimenti relativi agli stati ed alle religioni, dal momento che questi subiranno talmente tanti mutamenti e diventeranno talmente tanto diversi da ora che , se avessi scritto chiaramente in quale modo cambieranno, i capi degli stati, delle sette, delle religioni e di qualsiasi altra credenza diversa, avrebbero trovato la cosa in disaccordo con i loro desideri, si sarebbero ritrovati a dover condannare i miei scritti ed impedirne la loro diffusione.
"Nonostante ciò i secoli che verranno conosceranno la realtà di questi avvenimenti, sia per il verificarsi degli avvenimenti stessi, sia per i seganli che li precederanno.
"Così considerando il principio del Salvatore:'Non donate quello che è santo ai cani, non gettate le perle ai porci per timore che le calpestino e che, ritorcendosi contro di voi, vi sbranino' ho utilizzato un linguaggio inusuale.
"E nondimeno ho ritenuto opportuno dare spiegazioni di avvenimenti che riguardano tutta l'umanità, usando però frasi ottuse ed imprecise riguardo le condizioni di questi avvenimenti, anche quelli più importanti fra quelli da me scoperti. In questo modo qualsiasi mutamento sostanziale si verifichi fra gli uomini i miei scritti non scandalizzeranno la morale di questi, dal momento che ho adombrato ogni cosa rendendola nebulosa.
"Perché così è scritto:'Hai nascosto queste cose ai saggi e ai prudenti ma le hai rivelate ai semplici e ai deboli, nonché ai profeti che, per mezzo di Dio immortale e degli angeli, hanno ricevuto lo spirito profetico, mediante il quale vedono gli avvenimenti del lontano futuro, e sono in grado di provedere in anticipo gli avvenimenti dell'avvenire'.
"Nessun avvenimento può essere nitidamente osservato senza la volontà di Dio, ma la sua potenza è talmente grande che coloro nei quali dimora possono essere perfettamente paragonati a dei geni. Questa nobile e potente virtù profetica ci si avvicina come un raggio di sole che lancia il suo influsso su ogni forma di vita.
"Per quanto riguarda noi esseri umani non abbiamo la possibilità, né per conoscenze che potremmo acquisire, né tramite il nostro intelletto, di poter arrivare a capire i segrti di Dio creatore, perché non spetta a noi calcolare i tempi ed i momenti. Nonostante ciò nella storia si possono individuare persone alle quali Dio ha voluto rivelare, mediante occulte immagini, alcuni segreti dell'avvenire tramite l'astrologia, così come in passato una facoltà divinatoria personale e potente si è manifestata attraverso una fiammella di fuoco.
"Ispirati in questo modo, queste persone sono state in grado di capire le ispirazioni umane e divine, perché le opere divine sono assolute e Dio le completa tramite queste. Quelle di mezzo tramite gli angeli, la terza tramite i diavoli.
"Ma comprendo, figlio mio, che ti sto parlando in modo oscuro.
"Riguardo a queste ispirazioni occulte che si possono ricevere solo tramite lo spirito di fuoco, posso dirti che esse alcune volte offuscano l'intelletto, così come accade quando si scruta il più distante dei pianeti, ma quando si riesce a prestare attenzione fino a poter comprendere la pronuncia delle parole, si resta sorpresi di poterle scrivere e pronunciare senza la paura di poter essere accusati di stare parlando senza rispetto. Ma questo dipende dalla potenza divina di Dio grande ed eterno, per merito del quale tutto esiste.
"E nonostante, figlio mio, abbia usato la parola profeta, non è mia intenzione attribuirmi un titolo tanto importante nei nostri tempi, dal momento che chi ora viene chiamato profeta nell'antichità si chiamava semplicemente veggente.
"Infatti il vero profeta, figlio mio, è colui il quale risulta in grado di vedere gli avvenimenti futuri senza rapporto con le conoscenze di cui siamo in possesso ora, cosicché quando la visione si manifesta, per merito della perfetta limpidezza della sua profezia, gli è concesso di vedere apparire nitidamente i fatti umani e divini che si verificheranno nei tempi; non potrà però viverli, dal momento che la predizione si estende su lunghi tempi dell'avvenire.
"Dal momento che i segreti di Dio risultano incomprensibili agli uomini, gli effetti che provocano al momento del loro compimento si estendono su arco di tempo molto lungo, che oltrepassa la lunghezza della conoscenza che l'uomo può acquisire durante la vita.
"Le conoscenze dell'uomo nascono dal suo stesso libero arbitrio, risulta quindi logico che la conoscenza degli eventi futuri non può essere acquisita tramite gli auguri o qualsiasi altra scienza occulta conosciuta nel creato, neanche per gli avvenimenti che si verificano in questi tempi, dal momento che il presente deriva dall'eternità che comprende tutti i tempi.
"Ma se dopo il momento dell'ispirazione estatica questa viene considerata niente altro che una parte indivisibile dal movimento delle stelle nell'eternità, allora le cause e gli effetti degli avvenimenti possono essere compresi tramite il movimento delle stelle.
"Io non sto dicendo, figlio mio, e tu devi comprendermi, che la conoscenza di questa disciplina non possa essere compresa dal tuo intelletto, e che le cause degli avvenimenti che si verificheranno nel lontano futuro non siano alla portata della comprensione di un essere intelligente, ma che questa conoscenza non è altro che, molto semplicemente, una creazione della nostra anima sulle cose del presente come di un futuro lontano che non risulti né troppo nascosto né troppo segreto.
"Una perfetta conoscenza dei fatti che si verificheranno in futuro non si può acquisire senza un'ispirazione divina, dal momento che l'ispirazione profetica si verifica solo tramite Dio creatore, e dipende poi dalla reattività dell'anima di chi la riceve e dagli influssi planetari. E' per questo che i tre elementi [ispirazione divina, capacità dell'individuo di intercettarla, aspetti planetari], che sono indipendenti uno dall'altro, si realizzano o non si realizzano indifferentemente, così il presagio può avvenire, si può compiere in parte, o può essere predetto esattamente.
"Così l'intendimento creato dalla ragione e dalla volontà dell'uomo non è in grado di vedere le cose occulte se non per mezzo della voce che viene dal Limbo tramite la fiamma, che permettte di conoscere come si svilupperanno gli avvenimenti dell'avvenire. "Dato ciò, figlio mio, ti imploro di non desiderare mai di impegnare la tua intelligenza a servizio di quei sogni e di quelle vanità che minano il corpo, deviano l'anima verso il male e logorano i sensi.
"La vanità di questa magia deplorevole è infatti già stata condannata dalle Sante Scritture e dai Divini Canoni, che però hanno fatto eccezione per le deduzioni che derivano dall'astrologia, tramite la quale dopo lunghi calcoli e per merito dell'ispirazione divina io ho creato e scritto queste profezie.
[.....]
"E' per questo, figlio mio, che malgrado le tue conoscenze puoi comprendere che gli avvenimenti futuri possono essere visti tramite gli astri e le visioni notturne, che sono da considerarsi naturali, e tramite lo spirito di Dio.
"Non voglio quindi considerarmi profeta, anche se il mio spirito è vicino al cielo quanto il mio corpo è vicino alla terra, perché io sono un peccatore come tutti gli esseri umani.
"Ma dal momento che a volte mi è capitato di essere pervaso dall'ispirazione per intere settimane, ho composto, dopo lunghi calcoli, dei libri di profezie che contengono cento quartine astronomiche e profetiche ciascuno, espresse in modo nebuloso e che parlano di avvenimenti che partono dai nostri giorni fino all'anno 3797.
Probabilmente molti dubiteranno di ciò a causa dell'estensione nel tempo delle mie profezie, ma in ogni caso queste si realizzeranno tutte entro la durata del regno della Luna, e potranno essere comprese da tutti. Anche tu, figlio mio, se vivrai fino all'età che un uomo di solito raggiunge, vedrai, studiando ed imparando a conoscere il tuo io, con l'aiuto della posizione degli astri, che sarai in grado di prevedere gli eventi futuri.
"Se Dio Eterno è l'unico a conoscere l'eternità in quanto questa proviene da Lui, dico sinceramente che tutte le persone alle quali la Sua immensa bontà ha permesso tramite un'ispirazione di cooscere gli avvenimenti del futuro, queste persone hanno potuto conoscere le due principali cause che è indispensabile comprendere per essere in grado di predirre qualunque cosa.
"La prima è quella che si insinua nell'intelligenza e la illumina con una luce soprannaturale, la seconda altro non è che un personaggio in grado di predirre, attraverso la lettura degli astri, gli avvenimenti, che altro non sono che una rivelazione divina.
"Per merito di questa ispirazione rivelata, al profeta è dato di giudicare ogni cosa, ed egli stesso è consapevole che questo dono di Dio gli appare sottoforma di una suggestione naturale. Così si accorge che quello che vede e sente è vero, perché nasce dal cielo così come lo Spirito Santo, e si avvererà e non sarà mai sorpassato.
"E lo studio dell'astrologia rende i filosofi talmente sicuri che, dopo essere stati investi e con l'aiuto dell'ispirazione, hanno potuto esplorare i più profondi abissi delle più alte scienze.
"Ma rifuardo a ciò, figlio mio, non vado avanti con le parole perché non posso esprimerti altri concetti talmente profondi che potrebbero sconvolgere il tuo spirito, anche perché gli scritti in merito a questi argomenti faranno una grandissima perdita. "So che il mondo, prima della conflagrazione finale che si verificherà, subirà talmente tante inondazioni e diluvi che nessuna terra resterà fuori dall'acqua, e queste inondazioni dureranno talmente a lungo che, fatta eccezione per coloro i quali vivono nel mare o sulle montagne, tutti moriranno.
"Nel periodo precedente e successivo a queste inondazioni, in parecchi luoghi pioverà raramente, e dal cielo cadranno pietre incandescenti e fuoco, che consumerà ogni cosa. Tutto ciò accadrà improvvisamente, prima dell'ultima conflagrazione.
"Prima che il pianeta Marte finisca di compiere il suo ciclo accadrà tutto questo, e non è detto che lo riprenderà, dal momento che i pianeti si troveranno tutti riuniti in parte nella costellazione della Vergine ed in parte in quella del Cancro.
"In questo periodo siamo condotti dalla Luna, così come Dio onnipotente ha stabilito. Quando questa avrà compiuto il suo ciclo sarà la volta del Sole, e poi di Saturno, ed il regno di quest'ultimo sarà quello più vicino alla rivoluzione.
"In questo momento posso affermare che, nel corso di centosessantasette anni, tre mesi e undici giorni, a causa di pestilenze, guerre e carestie, e soprattutto per colpa delle inondazioni, il mondo da quando fu creato a quando scomparirà, sarà talmente decimato e gli uomini saranno tanto pochi che i campi resteranno incolti per quanto tempo tanto quanto sono stati sfruttati precedentemente.
"Da quello che si può vedere dai movimenti degli astri, questo accadrà quando noi ci troveremo ancora nel settimo migliaio che conclude il tutto. Quando ci avvicineremo all'ottavo migliaio, cioé quando vedremo Saturno in cielo, allora Dio verrà a porre fine alla rivoluzione, e le immagini celesti ricominceranno a muoversi, cosicché la Terra non potrà restare più stabile e perderà la sua orbita.
[...]
"Presta attenzione ora, figlio mio, per quanto riguarda le cose che trovo nei miei calcoli effettuati tramite la rivoluzione dei pianeti, tramite la rivelazione ispirata da Dio: la morte si avvicina a noi sottoforma di peste e di guerre tremendamente più orrende di quelle combattute finora e anche sottoforma di carestie che colpiranno più e più volte la terra [...]
"E tantissimi altri avvenimenti si verificheranno tramite alluvioni e pioggie continue, cosa che ho indicato in altre mie profezie scritte in prosa, in cui preciso i luoghi ed i tempi degli avvenimenti, cosicché le genti che verranno conosceranno questi avvenimenti, che avranno già avuto luogo, quindi sapranno anche quelli che si verificheranno in seguito.
"Solo allora le intelligenze capiranno: ma solamente quando arriverà il momento in cui gli esseri umani saranno in grado di comprendere le cose l'avvenimento potrà essere chiarito in modo esauriente.
"Con questo finisco, figlio mio. Accetta questo dono da tuo padre, Michel Nostradamus, sperando che tu possa riuscire a comprendere ogni profezia racchiusa nelle quartine.
"Prego Dio che voglia donarti una lunga vita prosperosa di felicità."
Salon, il 1° marzo 1555
Epistola di Nostradamus a Enrico II
ALL'INVINCIBILE POTENTISSIMO E CATTOLICISSIMO ENRICO II, RE DI FRANCIA, MICHELE NOSTRADAMUS, SUO UMILISSIMO ED UBBIDIENTISSIMO SERVITORE E SUDDITO. VITTORIA E FELICITA'
Per quella sovrana visione che ho avuto, o Cristianissimo e Vittoriosissimo Re, dopo che il mio viso era stato per molto tempo offuscato, si presenta davanti alla deità di Vostra Maestà immensa, e la allora io sono stato sempre abbagliato, non desiderando che onorare e degnamente venerare quel giorno in cui per la prima volta mi presentai davanti ad essa, come ad una speciale tanto umana Maestà. Ora, cercando qualche occasione per la quale io possa manifestarle il buon cuore e franco coraggio attraverso quel mio potere, onde farmi adeguatamente conoscere dalla Nostra Serenissima Maestà. Ora, vedendo che in effetti, dichiararlo non mi era possibile, il mio singolare desiderio della mia tanto lunga ottenebrazione ed oscurità, mi hanno improvvisamente illuminato e trasportato al cospetto dell'occhio Sovrano, e del primo Monarca dell’universo; in tale modo ho dubitato a lungo a chi avrei dedicato queste tre ultime centurie che ancora rimangono delle mie Profezie, che completano il migliaio, e dopo avere a lungo riflettuto, con temeraria audacia mi sono indirizzato a Vostra Maestà, non restando stupito, come racconta l'autorevole autore Plutarco nella "Vita di Licurgo" come coloro che vedendo offerte e doni che si offrivano per i sacrifici ai templi degli dei immortali di quei tempi, e per timore che non fossero troppo adeguati per spesa e valore non osavano presentarsi ai templi. Ciò nonostante, vedendo il vostro Reale splendore, accompagnato da una incomparabile umanità, mi sono rivolto a voi, non come ai Re di Persia, dai quali non era affatto permesso di andarci né tanto meno di avvicinarsi. Ma ad un Principe prudentissimo e così saggio, io ho consacrato i miei calcoli notturni e profetici, composti con spontaneo intuito, accompagnati da estro poetico, più che da regola poetica, e la maggiore parte dell'opera è composta secondo i canoni del calcolo Astronomico, corrispondenti agli anni, mesi e settimane di regioni, contrade e della maggior parte delle città e paesi di tutta l'Europa, comprendendo l'Africa ed una parte dell'Asia con il cambiamento delle regioni che si avvicinano a questi climi formati da identiche caratteristiche; qualcuno risponderà che avrebbe bisogno di castigarsi essendo il ritmo tanto facile come è difficile la comprensione del senso. E per questo, o umanissimo Re, la maggior parte delle quartine profetiche sono talmente intricate che non si riuscirebbe a scoprirne l'arcano né tanto meno alcuna interpretazione, tuttavia, sperando di lasciare per iscritto gli anni, le città, regioni, nelle quali si realizzerà la maggior parte, anche dell'anno 1585, e dell'anno 1606, a partire dall'età presente che è il 14 marzo 1557, andando ben oltre fino agli avvenimenti che si verificheranno dopo l'inizio del settimo millennio esattamente calcolato, fintanto che il mio calcolo astronomico, e la mia scienza si è potuta estendere, allorché gli avversari di Gesù Cristo e della Chiesa cominceranno più numerosi a pullulare, tutto ciò è stato calcolato in giorni ed ore di elezione disposti quanto più esattamente mi è stato possibile. Ed il tutto "Minerva libera et non injuria" (con libero pensiero e senza ingiuria) computando quasi tanti avvenimenti del tempo futuro, quanti dei tempi passati, comprendendo il presente e ciò che con il passare del tempo di tutte le regioni si riconoscerà verificarsi esattamente come è scritto, senza aggiungervi nulla di superfluo secondo il detto: "Quod de futuris non est determinata omnino veritas" (In quanto, circa le cose future, il vero non è assolutamente determinato). È proprio vero, Sire, che per mio natura istinto che mi è stato trasmesso dai miei avi, non tema di presagire, aggiustando ed accordando quel naturale istinto, con i miei accurati calcoli, liberando l'animo, lo spirito, ed il coraggio, da ogni inquietudine, sollecitudine e malumore, con il riposo e la tranquillità dello spirito. Il tutto concordato e presagito sul tripode di bronzo. Benché siano in molti ad attribuirmi sia ciò che mi appartiene, sia ciò che non mi appartiene, Dio Solo Eterno che è scrutatore degli ardimenti umani, pio, giusto e misericordioso, è il vero giudice, ed è Lui che io prego di volermi difendere dalle calunnie dei malvagi, che vorrebbero così calunniosamente scoprire per quale ragione tutti i vostri antichissimi progenitori, Re di Francia, hanno guarito dalle scrofole, e delle altre nazioni hanno guarito dal morso dei serpenti ed altri hanno avuto una certa facoltà divinatoria ed altri casi che sarebbero troppo lunghi da raccontare qui. Ciò nonostante coloro ai quali la malvagità dello spirito maligno, non sarà repressa nel corso del tempo, dopo la mia terrena morte, varrà più il mio scritto che me vivente; tuttavia se io sbaglierò nel calcolo degli anni, non potrà essere imputato alla volontà di alcuno. Piacerà a Vostra più che imperiale Maestà, di perdonarmi, dichiarando davanti a Dio ed ai suoi Santi, che non ho alcuna pretesa di mettere per iscritto, in questa Epistola, niente che sia contro la vera Fede cattolica, nel riferire i miei calcoli Astronomici secondo il mio sapere, poiché lo spazio del tempo dei nostri antenati che ci hanno preceduto, sono tali, rimettendomi al giudizio più corretto, che il primo uomo Adamo visse prima di Noè circa 1242 anni, non contando i tempi secondo i calcoli dei Gentili, come ha scritto Varrone, ma solamente secondo le Sacre Scritture e secondo le debolezze del mio spirito ed i miei calcoli Astronomici. Dopo Noè, da lui e dal Diluvio Universale venne Abramo circa 1080 anni dopo, il quale è stato un abilissimo Astrologo, e secondo alcuni ha inventato per primo le lettere Caldee. Dopo circa 515 o 516 anni, venne Mosè, e tra il periodo di Davide e di Mosè è passato un tempo di circa 570 anni. Dopo di ché, tra il tempo di Davide ed il tempo del Nostro Salvatore e Redentore Gesù Cristo, nato dall'Unica Vergine, ci sono stati (secondo alcuni Cronografi) 1350 anni; qualcuno potrà obbiettare che questo calcolo non è esatto, perché differisce da quello di Eusebio. E dopo il tempo della Redenzione Umana, fino alla detestabile seduzione dei Saraceni sono trascorsi circa 621 anni, e da questa data in avanti si può facilmente controllare quanto tempo è passato, se il mio calcolo non è buono e valido per tutte le nazioni. per il fatto che tutto è stato calcolato secondo il corso celeste, per associazione di ispirate intenzioni in certe ore, di abbandono, per influsso dei miei antichi progenitori. Ma l'ingiuria del tempo, o Serenissimo Re, richiede che tali segreti avvenimenti non siano resi noti che tramite enigmatiche sentenze, non avendo che un solo significato e unica comprensione, senza averci aggiunto nulla di ambiguo né calcoli polivalenti; ma piuttosto sotto velata oscurità per naturale ispirazione avvicinandosi alla sentenza di uno dei mille e due Profeti, che vi sono stati dopo la creazione del mondo, come del calcolo e dalle Cronache Puniche di Joel: "Effundam spiritum meum super omnem carmen et prophetabunt ,filii vestri et filiae vestrae" (Effonderò il mio spirito su tutta la carne e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie). Ma quella Profezia proveniva dalla bocca dello Spirito Santo che è la Suprema Potenza Eterna, mentre a quella Celeste ed alcune di queste hanno predetto grandi e meravigliosi avvenimenti. Io, da questo punto di vista, non mi attribuisco affatto tale titolo, a Dio piacendo, confermo che tutto proviene da Dio ed a Lui rendo grazie, onore e lode immortale, senza averci mescolato la Divinazione che proviene dal Fato, ma da Dio a natura, per la maggior parte accompagnata dal movimento dei corpi celesti, tanto che guardo come in uno specchio ardente, come per nebulosa visione, i grandi avvenimenti tristi, prodigiosi e le avventure calamitose che secondo i principali cultori, si avvicinano. In primo luogo nei templi di Dio poi in quelli che sono più vicino alla terra, si avvicinerà una tale decadenza con mille altre calamitose avventure, che si vedranno nel futuro; poiché Dio guarderà la lunga sterilità della Gran Dama, che poi concepirà due figli importanti, ma essendo essa in pericolo, quello che sarà unito per l'audacia dell'età pur essendo in pericolo di morte nel diciottesimo anno, non ancora passato il trentaseiesimo, partorirà tre maschi ed una femmina e ne avrà due che non ne ebbe mai dallo stesso padre, i tre fratelli saranno talmente differenti, però uniti ed in accordo che i tre o quattro partiti d'Europa tremeranno; con il minore, la Monarchia Cristiana sarà sostenuta ed accresciuta, le sette innalzate e tosto abbassate, gli arabi cacciati ed i Reami uniti, nuove leggi promulgate; degli altri fanciu11i, il primo occuperà i leoni furiosi incoronati tenendo gli avi sopra le intrepide insegne. Il secondo si spingerà così avanti accompagnato dai Latini che sarà fatta la seconda via tremante e furibonda al Monte di Giove, discendendo per salire sui Pirenei, non sarà ridato all'antica Monarchia, e ci sarà la terza inondazione di sangue umano, né si troverà per molto tempo Marzo in Quaresima. E sarà data la figlia per la conservazione della Chiesa Cristiana, tenendosi al suo dominatore della setta pagana dei nuovi infedeli, essa avrà due figli: uno fedele e l'altro infedele per il crisma della Chiesa Cattolica, l'altro, per la sua grande confusione e tardo pentimento, la vorrà rovinare saranno tre regioni con grande differenza di fazioni: e precisamente la Romana, la Germania e la Spagna, che istituiranno diversi settori con mano militare, cedendo dai 50 e 52 gradi di latitudine e faranno atto di omaggio alle religioni lontane alla religione dell'Europa e del Settentrione di 48 gradi di latitudine che per primo tremerà per vana timidezza, poi le più occidentali, meridionali, tale sarà la loro potenza che ciò che si farà per concordia ed unione insuperabile delle conquiste belliche; saranno uguali per natura ma differenti molto per fede. Dopo di ciò, la Dama Sterile, molto più potente della seconda, sarà accolta da due popoli, dal primo risoluto da colui che ha avuto il potere su tutto, dal secondo e dal terzo che estenderanno le loro forze verso la parte orientale dell'Europa, fino ai Pannoni, dove è stato sconfitto e soccombente e per mare si estenderà verso la Trinacria Adriatica, Mirmidoni e Germanici completamente annientati, e sarà la compagine barbarica sconfitta e perseguitata dai Latini. Poi il grande impero dell'Anticristo comincerà nell'Atila e Zerses a scendere in gran numero, muovendosi, tanto che la venuta dello Spirito Santo procedendo da 48 gradi, trasmigrerà, sconfiggendo l'abominio dell'Anticristo: combattendo contro il Re che sarà il Gran Vicario di Gesù Cristo e contro la sua Chiesa ed il suo regno "per tempus et in occasione temporis" (nel momento in cui il tempo storicamente si realizza). Una eclissi solare precederà e sarà la più oscura e tenebrosa che vi sia stata dopo la creazione del mondo, fino alla morte ed alla passione di Gesù Cristo, e da quel tempo fino ad ora, ed avverrà nel mese di ottobre, che qualche grande cambiamento sarà fatto, tale che si crederà che la terra abbia perduto il suo naturale movimento e si stia inabissando nelle tenebre eterne; il tempo invernale avanzerà e seguiranno estremi cambiamenti, mutazioni di regni, grandi terremoti, pullulazione della nuova Babilonia, miserabile figlia, ingrandita dalla abominazione del primo olocausto, e durerà soltanto 73 anni e 7 mesi, poi uscirà dallo stelo quella che era stata così a lungo sterile, procedendo dal cinquantesimo grado, che rinnovellerà tutta la Chiesa Cristiana. Sarà fatta una grande Pace, unione e concordia tra uno dei fanciulli dei fronti sconvolti e separati dei diversi regni; e sarà fatta una tale pace che rimarrà appeso al più profondo baratro il suscitatore e promotore della fazione di guerra per la diversità delle religioni e sarà riunito il regno del Rabbioso che imiterà il saggio. E le contrade, città, paesi, regni, e province che avranno per prime le vie per salvarsi, rendendosi ancor più prigioniere, saranno segretamente private della loro libertà e, perduta la perfetta religione, cominceranno a colpire a sinistra, per ritornare a destra, ristabilendo la santità sconfitta da lungo tempo con la loro antica scrittura, così che dopo il grande cane, sorgerà il più grosso mastino che tutto distruggerà, anche ciò che prima era stato perpetrato, verranno ricostruiti i templi come nei tempi remoti, e sarà restituito il clero al suo primitivo stato, e ricomincerà la costituzione, la lussuria, il fare e commettere mille misfatti.
Ed essendo prossima un'altra desolazione, allorché essa sarà al vertice della sua dignità, si innalzeranno dei potenti e delle forze militari, e gli saranno tolte le due spade, e non gli resteranno che le insegne, delle quali, per mezzo della curvatura che le attira, il popolo le farà proseguire diritto, e non vorrà concedersi ad essi per lo scopo opposto alla tagliante autorità, toccando terra, volendo stimolare fino ciò che nascerà da un ramo della da lungo tempo Sterile, che libererà tutti i popoli dell'universo da quella schiavitù benigna e volontaria rimettendosi alla protezione di Marte, spogliando Giove di tutti i suoi onori e dignità, per la città libera, fondata e situata in un'altra esigua Mesopotamia. E saranno il capo ed il governatore gettati dal centro e messi in aria, ignorando la cospirazione dei congiurati con il secondo Trasibulo, che da molto tempo aveva manipolato tutto ciò. Allora le sozzure, le abominazioni, saranno con grande disonore obbiettate, e manifestate alle tenebre della offuscata luce, e cesserà verso la fine del cambiamento del suo regno, e le chiavi della Chiesa saranno in difetto dell'amore di Dio, e parecchi di essi rinnegheranno la vera Fede, e delle tre sette, quella di mezzo, per i suoi cultori, sarà un poco messa in minoranza. La prima interamente per l'Europa, la maggior parte dell'Africa sterminata dalla terza, grazie ai poveri di spirito, che adultereranno per errata educazione, e per libidinosa lussuria. Il popolo si solleverà, caccerà i seguaci dei legislatori e sembrerà che i regni siano stati indeboliti dagli Orientali, che Dio Creatore abbia slegato Satana dalle prigioni infernali, per far nascere il grande Gog e Magog, che provocheranno una così abominevole frattura alle Chiese, che né i rossi né i bianchi senza occhi e senza mani non potranno più giudicare, e sarà loro negata ogni potenza.
Allora vi sarà la più grande persecuzione alle Chiese di quanta ne sia mai stata fatta. E durante questi avvenimenti sorgerà una epidemia così vasta che due terzi del mondo periranno, tanto che non si riconosceranno gli appartenenti ai campi o alle case, e l'erba crescerà più alta delle ginocchia per le vie delle città; al Clero verrà fatta ogni angheria, ed i militari usurperanno ciò che proverrà dalla città del Sole di Malta e dalle isole Egadi e sarà aperta la grande catena del porto che prende il nome di bue marino. E sarà fatta una nuova incursione sulle spiagge del mare, volendo liberare Castulum dalla prima ripresa maomettana. E non saranno vani i loro assalti, e nel luogo che un tempo per la dimora di Abramo, saranno assaliti da persone che avranno in grande venerazione i Giovialisti. E la città di Achem sarà circondata ed assalita da tutte le parti con enorme massa di soldati. Saranno indebolite le loro forze marittime dagli Occidentali. Ed a questo regno verrà inflitta grande desolazione, le più grandi città saranno spopolate e quelli che vi entreranno, verranno sottomessi alla vendetta dell'ira di Dio. E il sepolcro tanto venerato sarà a lungo esposto alla vista del Cielo, del Sole, e della Luna. Ed il luogo sacro sarà trasformato in un ovile per armenti piccoli e grandi ed adattato per cose profane. Oh quali calamitose afflizioni colpiranno le donne incinte! La maggior parte saranno minacciate dal principale Capo Orientale, dai Settentrionali e dagli Occidentali vinti ed uccisi, sconfitti ed i restanti in fuga, ed i figli di molte donne imprigionati; allora si compirà la Profezia del Profeta reale: "Affinché udissero i gemiti dei prigionieri e liberassero i figli degli uccisi".
Quella grande oppressione che da loro sarà fatta sui Principi e Governatori dei Regni, perfino di quelli che saranno naviganti ed orientali e le loro lingue mescolate in grande società; la lingua dei Latini e degli Arabi per la comunicazione Punica, e tutti questi Re Orientali saranno cacciati sconfitti, sterminati non solamente dalle forze dei Re d'Aquilone,- e in prossimità del nostro secolo, per mezzo di tre segretamente uniti cercando la morte, ed insidiati per reciproche imboscate, il rinnovo del triumvirato durerà sette anni così che la fama di quella setta di estenderà per tutto l’universo e sarà mantenuto il sacrificio della Santa ed immacolata Ostia, e saranno allora in numero di duei Signori d'Aquilone vittoriosi sugli orientali ed intorno a loro sarà fatto gran rumore e tumulto bellico, che tutto l'Oriente tremerà di paura. per questi fratelli, non fratelli Aquilonari. E perciò SIRE, che con questo discorso, Voi Mi aiuterete a scacciare Satana nella sua infernale dimensione, dove sarà rinchiuso per un lunghissimo millennio e non potrà più disturbarvi. Formulo queste previsioni in modo un poco confuso, e quando queste potranno avverarsi con l'adempimento di esse, per il computo del tempo che fugge, che non è per niente o ben poco conforme al meglio, il quale, tanto per studi astronomici che per altri mezzi, perfino dalle Sacre Scritture, che non possono assolutamente sbagliare, tanti che se io volessi dare la datazione del tempo ad ogni quartina, si potrebbe fare, ma ciò non sarebbe gradito a tutti, neppure per interpretare fino a quando sire Vostra Maestà non mi abbia concesso ampia facoltà di farlo per non offrire ai calunniatori motivo per criticarmi. Nondimeno, contando gli anni dalla creazione del mondo fino alla nascita di Noè sono passati 1506 anni. E dopo la nascita di Noè fino al termine della fabbricazione dell'arca, avvicinandosi il Diluvio Universale, passarono 600 anni (non si sa se gli anni fossero solari o lunari, o delle due sorti) io giudico ciò che raccontano le Sacre Scritture cioè che siano solari. Alla fine di questi 600 anni, Noè entrò nell’arca per essere salvato dal Diluvio, e quel Diluvio fu universale sulla terra e durò un anno e due mesi. E dopo la fine del Diluvio fino alla nascita di Abramo passò un numero di anni pari a 295. Tra la nascita di Abramo e quella d'Isacco passarono cento anni. Da Isacco a Giacobbe 60 anni. Quando entrò in Egitto fino alla sua uscita passarono 130 anni. Dopo l'entrata di Giacobbe in Egitto fino alla sua uscita passarono 430 anni. Dopo l'uscita dall'Egitto fino alla costruzione del Tempio di Salomone nel quarto anno del suo regno, passarono 480 anni. E dopo l’edificazione del Tempio, fino a Gesù Cristo secondo il calcolo dei geroglifici. passarono 490 anni. E così da questi calcoli che ho fatto, secondo le Sacre Scritture sono circa 417, 3 anni ed otto mesi più o meno. Ora da Gesù Cristo in poi, per la diversità delle sette, io lascio, avendo considerato e calcolato le presenti Profezie, il tutto secondo l'origine degli avvenimenti, secondo le dottrine Astronomiche e secondo il mio istinto, e dopo qualche tempo ed in quello in cui Saturno tornerà al sette di aprile fino al 15 d'agosto, Giove dal 14 di giugno fino al 7 di ottobre, Marte dopo il 17 d'aprile fino al 22 di giugno, Venere dopo il 9 di aprile fino al 22 di maggio, Mercurio dopo il 3 di febbraio fino al 24 dello stesso mese. E (da quello?) al 24 di giugno e dal 25 settembre fino al 16 di ottobre, Saturno in Capricorno, Giove in Acquario, Marte in Scorpione, Venere in Pesci, Mercurio per un mese in Capricorno, Acquario e Pesci, la Luna in Acquario, la testa del Dragone in Bilancia; la coda del suo segno opposto, seguendo una congiunzione da Giove a Mercurio, con Marte in quadratura con Mercurio e la testa del Dragone sarà in congiunzione con Sole e Giove, l'annata sarà pacifica, senza eclissi ma non del tutto e sarà l'inizio che comprenderà quello che durerà. E cominciando da quell'anno, avverrà la più grande persecuzione della Chiesa Cristiana, quale mai era stata fatta in Africa e questa persecuzione durerà fino all'anno 1792 che si considererà essere un rinnovamento del secolo, dopo comincerà a sollevarsi il popolo Romano ed a cacciare alcune oscure tenebre riacquistando un poco del suo passato splendore noti senza però grandi divisioni e continui sconvolgimento, Venezia con grande forza e potenza innalzerà le sue ali molto in alto non molto dissimili ai fasti dell'antica Roma. In quei tempi molte vele Bizantine alleate ai Liguri per appoggio alla potenza Aquilonare, causeranno qualche impedimento, tanto che non sarà tenuta fede dai due Cretesi. Gli archi costruiti marziali si uniranno alle onde di Nettuno. In Adriatico sarà fatta discordia grande, ciò che era stato unito, sarà separato, si avvicinerà ad una casa, ciò cheprima era è una grande città, comprendendo il più potente, la Mesopotamia dell'Europa a 45 gradi ed altri, di 41, 42 e 37 gradi. Ed in quel tempo, ed in quelle contrade la potenza infernale metterà contro la Chiesa di Gesù Cristo la potenza degli avversari della sua legge che sarà il secondo Anticristo il quale perseguiterà quella Chiesa ed il suo vero Vicario con l'aiuto potenze dei Re temporali, che saranno per loro ignoranza sedotti, lingue che taglieranno più che una spada tra le mani di insensati, suddetto regno dell'Anticristo non durerà che fino alla morte questo ultimo e dell'altro nella città di Planco accompagnato dal letto di Modena, Fulcy per Ferrara, tenuto dai Liguri Adriatici in prossimità della grande Trinacria. Poi passerà il monte di Giove L'Ercole Gallico accompagnato da così gran numero (di soldati), da molto lontano sarà rappresentato dall'Impero della sua ed allora e qualche tempo dopo sarà sparso abbondantemente sangue di innocenti da parte di individui che si erano innalzati attraverso matrimoni, allora per grandi invasioni il ricordo cose contenute in tali strumenti decadrà, perfino le lettere,- che per volontà divina sarà per gli Aquilonari, ed una volta legato a Satana e sarà promulgata una pace universale fra gli uomini, sarà libera la Chiesa di Gesù Cristo da tutte le tribolazioni, così che Azostani, si vorrà mescolare il fiele con miele, e la loro funesta lusinga; ciò avverrà in vicinanza del settimo millennio, quando Santuario di Gesù Cristo non sarà più calpestato dagli infedeli verranno dall'Aquilone, avvicinandosi il mondo a qualche gran conflagrazione, secondo i calcoli delle mie Profezie il corso dei tempi andrà molto più lontano. Nella Epistola che negli anni passati avevo dedicata a mio figlio Cesare, avevo abbastanza chiaramente esposti alcuni eventi, senza presagi. Ma qui, o sire sono compresi molti grandi e meravigliosi avvenimenti che coloro che verran dopo, lo vedranno. E per quel calcolo Astrologico, rapportato alle Sacre Scritture, la persecuzione degli Ecclesiastici prenderà origine da potenza dei Re Aquilonari, uniti agli Orientali. Questa persecuzione durerà undici anni, od un po’ meno, quando da loro verrà meno il principale Re Aquilonario, e trascorsi tali anni giungerà il suo alleato Meridionale e perseguiterà ancor più duramente per tre anni le genti della Chiesa con la lusinga della Apostasia di uno che deterrà tutto il potere assoluto della Chiesa militante ed il santo popolo di Dio, osservante della Sua Legge, ed ogni ordine religioso, saranno fortemente perseguitati ed afflitti, tanto che il sangue dei veri Ecclesiastici scorrerà ovunque, ed uno dei terribili Re temporali sarà molto onorato dai suoi aderenti, egli avrà sparso più sangue umano degli Innocenti Ecclesiastici che non se ne potrà avere di più, come vino (sparso) e questo Re commetterà incredibili misfatti contro la Chiesa, scorrerà il sangue umano per le pubbliche strade e nei templi, come acqua per pioggia impetuosa, e arrossiranno di sangue i fiumi più vicini e per altra guerra navale si arrosserà il mare, tanto nel rapporto di un Re all'altro sarà detto: "Il mare si fece rosso per le battaglie navali". Poi nello stesso anno e nei successivi scoppierà la più terribile epidemia causata dalla precedente carestia e così grandi tribolazioni, mai avvenute dopo la fondazione della Chiesa Cristiana ed in tutti i paesi latini, si espanderà in alcune contrade della Spagna. Allora il terzo Re Aquilonario udendo il lamento del popolo della sua principale regione, formerà una grande armata e passerà per i territori dei suoi ultimi avi e bisavoli e li rimetterà per la maggior parte nei loro insediamenti, il grande Vicario della cappa sarà rimesso nel suo primitivo rango, ma desolato e poi del tutto abbandonato ed il Sancta Sanctorum tornerà ad essere distrutto dal Paganesimo ed il Vecchio ed il Nuovo Testamento saranno banditi e bruciati, in seguito l'Anticristo sarà ancora per l'ultima volta il Principe infernale, tremeranno tutti i regni della Cristianità, ed anche quelli degli infedeli per un periodo di 25 anni e vi saranno gravissime guerre e battaglie ed edifici bruciati, devastati, distrutti, con grande spargimento di sangue di vergini, spose e vedove violate, neonati scagliati e maciullati contro le mura delle città e si commetteranno tanti mali per mezzo di Satana, principe infernale che quasi tutto il mondo si troverà distrutto e devastato, prima di ciò alcuni strani uccelli grideranno nell'aria: huy, huy e svaniranno dopo qualche tempo. Dopo che quel periodo sarà durato a lungo, sarà quasi ripristinato un altro regno di Saturno, secolo d'oro; Dio Creatore, ascoltando i lamenti del suo popolo, disporrà che Satana sia cacciato nell'abisso del baratro, nella fossa profonda. E dopo comincerà fra Dio e gli uomini una pace universale che durerà per mille anni ed il potere Ecclesiastico ritornerà nel più grande splendore e poi ritornerà disunito.
Che tutte queste visioni siano giustamente adattate dalle Sacre Scritture alle cose celesti visibili, è da scoprire in Saturno, Giove e Marte e gli altri congiunti, e più chiaramente si potrà vedere in alcune quartine. Se avessi calcolato più profondamente ed adattato le une con le altre, ma vedendo, o serenissimo Re che qualcuno della censura trovasse delle difficoltà che potrebbe essere occasione di colpire i miei scritti ed il mio notturno riposo: "O Re, il più potente fra tutti i Re, avvenimenti eccezionali fra breve si verificheranno, ma tutti non li posso indicare in questa epistola, né lo voglio: ma per comprendere qualcuno dei più orrendi, è sufficiente chiarirne alcuni, sebbene tanto grande sia la tua maestà, la tua umanità, nei confronti di tutti, la tua fede in Dio ed il solo degno dell'autorevolissimo e cristianissimo titolo di Re e degno che ti si conferisca la suprema autorità religiosa". Ma solamente Vi chiedo, o Re clementissimo, per quella Vostra singolare e prudente umanità, di comprendere piuttosto il desiderio del mio coraggio e la deferenza che io ho di obbedire a Vostra serenissima Maestà dopo che i miei occhi furono così vicini al Vostro splendore solare che la grandezza del mio lavoro non raggiunge né ricerca.
Da Salon, il 27 giugno 1558.
Faceva Michele Nostradamus in Salon, terra di Provenza.