Arte armonica e percezione

di Claudia Cinquemani Dragoni

Siamo intrappolati nel nostro mondo, incapaci di andare oltre le nostre dimensioni eppure dove si trovano le Sacre Acque alle quali attinge il Genio, l'artista?

L'essere umano si trova immerso in un continuo e complesso campo di radiazioni che lo influenzano. Fra le energie generate, le più nobili sono quelle prodotte dal suono, da una struttura architettonica armonica e dal colore. Le opere che seguono i principi della matrice armonica dell'Universo tornano al logos primevo, sostanza originaria di tutte le cose. Nella Briadaranyaka Upanishad il suono luminoso creatore che sta tra giorno e notte, fuoco e acqua è il prodotto di uno scambio e nasce dall' incontro di due forze antagoniste. E' il movimento che supera la dicotomia. In principio una parte di tale “Verbo – Luce” si convertì in materia senza che la sua natura si disperdesse. Così in ogni oggetto, in ogni frammento materico vi è parte della stessa sostanza sonora dalla quale ha preso origine. Come allora accogliere e percepire tangibilmente questa potenza? Nella Geometria Armonica che obbedisce alla Divina Proporzione risiede la Porta oltre la dimensione in cui viviamo. Ciò accade perché tale geometria racchiude la Chiave della Conoscenza.

Nelle minuscole particelle, come nei massimi sistemi cosmici, la scienza ha riconosciuto forme di base e strutture complesse che presentano la stessa “matrice”. Quasi come se l’impulso generatore di ogni forma materiale obbedisse agli stessi principi geometrici. Il principio tramite il quale è possibile riscontrare questa similitudine è il numero aureo, conosciuto anche come phi. Ha un valore approssimativo di 1,618 ed è definito numero trascendente poiché i numeri dopo la virgola possono continuare all’infinito. Esso descrive numericamente un rapporto detto appunto “aureo”. Euclide, matematico alessandrino, nella sua opera “Elementi” lo descrive con semplicità: ”siano dati due segmenti in cui il maggiore sta al minore, come la loro somma sta al maggiore dei due”. I nostri progenitori, conoscendola perfettamente, se ne servirono per edificare opere e monumenti di spettacolare magnificenza. La Grande Piramide, Il Tempio di Luxor, la Cattedrale di Chartres, il Tempio di Salomone e la successiva Moschea di Al Aqsa, Anhkor Vat in Cambogia, le zigurrat babilonesi, il Partenone greco, Castel del Monte in Puglia, Pievi e Magioni Templari, antiche Abbazie cistercensi e benedettine, sono solo alcuni dei tanti edifici di culto costruiti secondo i dettami dell’antica arte di Thot: la Sacra Geometria.

Nell’universo della pittura, Leonardo da Vinci, Piero della Francesca, Albrecht Durer, Severini, Mondrian hanno utilizzato il valore del numero aureo come base numerico-geometrica per l’esecuzione delle loro opere. Leonardo Fibonacci, matematico pisano del XII secolo scoprì che una sequenza di numeri interi nei quali ogni singolo valore è il risultato della somma degli ultimi due, si esplicava in un diagramma che assumeva la forma di una spirale. Egli notò che dividendo ogni fattore per il successivo si otteneva la sezione aurea che Platone nel Timeo definì “la chiave della Fisica dei Cosmi”. Il valore della Sezione Aurea è insito nella natura. Il grado di crescita degli steli di una pianta detto anche “Fillotassi” rispetta la serie dei numeri di Fibonacci. La forma del guscio del Nautilus, della pigna, del girasole, del DNA, della morfologia dell’uomo stesso come rapporto tra la sua altezza e la distanza dall’ombelico, hanno tutti in sé la Sezione Aurea. La matematica ci dimostra che l’utilizzo di questo valore ha permesso alla natura di ottenere la massima efficienza in campo biologico. La Coclea dell’orecchio contiene il phi ed esso è a sua volta legato alle ottave musicali così da poter affermare che “ l’orecchio è stato creato dal suono”. Parafrasando Goethe potrei dire “Se non fossero musicali gli orecchi come potremmo udire la musica?”.

Il phi diviene quindi il valore matematico che premia la specie nella corsa verso la sua evoluzione. E’ un numero potente in natura perché permette il maggior risultato nel minimo sforzo. Esso è inoltre un numero sonoro frutto della sua diretta corrispondenza con le armoniche di un suono, le bande vibratorie del colore e la struttura del Dna. I magister murari e, ancor prima di essi, i grandi architetti egizi sapevano che carpendo alla natura questo segreto avrebbero edificato opere di elevato potere e capacità costruttive. Simboli arcaici si susseguono di epoca in epoca; le medesime impronte, echi di un linguaggio ancestrale, il Verbo divino scaturito dalla luce primordiale. Se tutto ha origine dal Caos esso è senza dubbio un Caos strutturato, una rete universale, il telaio cosmico. Esso unisce lo spazio-tempo alla materia-energia, è l’ordine in mezzo all’apparente disordine, universalmente applicabile e “ciclico”. E’ l’Ouroboros, il serpente che si morde la coda che fa della struttura delle galassie, della tela del ragno o della forma dei cristalli di ghiaccio una cosa sola. Possediamo già nel nostro corpo fisico ciò che l’Universo possiede come struttura armonica, sonoro-vibratoria, geometrica e numerica. I templi e le opere tutte, sviluppati secondo i dettami dell’armonia si caricano così di vibrazioni sonoro-visive coinvolgendo l’uomo in un’antica danza con l’Universo. Siamo quindi predisposti a “riconoscere” e “vibrare per simpatia” quando ci poniamo nella vicinanza di strutture armoniche per eccellenza, sia che esse provengano dalla natura o che siano state costruite ad autentica somiglianza di essa.

Sveliamo cosi’ il grande e semplice insegnamento; quello di vivere in un Tutto interconnesso ed armonico dove le sole dissonanze sono quelle che l’uomo crea per odio, volontà di potere e di distruzione.

Ho condotto tempo fa uno studio su uno degli edifici più “vibratori” d’Italia che è l’Abbazia di Sant Antimo in Toscana. In questo luogo gli antichi mastri costruttori hanno saputo accordare il violino naturale che è la Madre Terra nei suoi elementi con le forze cosmiche. Le corde di questo violino, questo ponte con il cosmico, sono proprio l’Abbazia nel suo insieme. Qui il tempo si annulla come succede anche per la Basilica di Collemaggio all'Aquila. Il pellegrino che vi sosta percepisce sensazioni e opera con gestualità che provengono dal passato senza averne prima acquisito conoscenza. Come se i luoghi sacri fossero vibranti di energia di antica provenienza carica di informazioni che investe il visitatore per “risonanza”. Non soltanto un ponte fra cielo e terra ma un Graal, un contenitore informativo a–temporale.

Ciò che maggiormente si percepisce in questi luoghi, è la sensazione di espansione del nostro corpo fisico contrapposta ad una volontà di raccoglimento in sé. E' una forma di danza, spesso anticamente indotta con il ritualistico percorrere dei labirinti. Il percorso rituale ci conduce alla diretta esperienza con il Tutto. Diceva Gurdjieff: ”Bisogna imparare a pensare per forme”. Siamo invece abituati a pensare per associazioni utilizzando parole espressivamente incapaci di spiegare i nostri sentimenti. Il simbolo invece parla da sé con il suo suono e la sua ossatura è proprio la geometria armonica.

I costruttori delle Cattedrali Gotiche hanno arricchito la Potenza Armonica con il colore tramite il Fuoco di Rota, inserendo nelle strutture le vetrate a piombo multicolori. Ben sapevano che Luce e Colore con la loro frequenza coesistono in Essenza Suprema di Forma. L' Arte Pura è quindi Suono. Ogni forma puramente armonica pervasa di colore ha un corrispondente psichico, una precisa vibrazione spirituale, una determinata manifestazione di energia. “Tutte le particelle elettriche lasciano tracce permanenti nello spazio-tempo sotto forma di una linea di Universo polarizzata. E' in questo modo che le particelle muovendosi nello spazio-tempo e interagendo vicendevolmente, tessono una simile ragnatela. I punti di spazio polarizzati sulla ragnatela vengono ordinati in sequenza dal passaggio delle particelle attraverso lo spazio–tempo. Lo spazio propriamente detto è composto dagli spazi intermedi della ragnatela: all'una e all'altro si applicano leggi differenti”.

L'arte realizzata in forma armonica permette di inserirci negli spazi intermedi che sono ritmicamente associati al nostro desiderio presente, attivando così una trasmissione involontaria informativa che ci permette di cogliere la memoria ovvero i ricordi delle interazioni passate. Purtroppo solo i ricordi più potenti- quelli ritualizzati per esempio – o i più recenti vengono conservati; quelli lontani si degradano per il numero delle interazioni frapposte tra il momento in cui sono avvenuti e il presente. Le memorie sono orme del passato fossilizzate nella materia.

Esiste uno strumento, esiste il metodo ma dove attinge l' artista?

L' onda pensiero che è di natura vibrazionale va alla ricerca di un' analoga vibrazione nella Coscienza Oggettiva dell'Universo. Tale onda trasmette questo meccanismo di risonanza analogica e amplifica con la sua forza decadendo poi in un' onda di forma abbastanza definita da permettere la visualizzazione creativa. Si parla di trasferimento non energetico di informazioni da un sistema ad un altro. L' onda vibrazionale rimane congelata nell'opera stessa che a causa di questo “scivolamento” mantiene il suo potenziale vitale e che pertanto non è materia inerte come siamo abituati a credere. Ne rimane imprigionata fin che un altro osservatore non viene investito della sua natura. A questo punto si genera un potente accordo vibrazionale che produce esperienze particolari nell'individuo. Deve però intervenire una “portante generativa” che condurrà alla creazione artistica se da sempre il Genio si esprime principalmente come singolo individuo. Se lavorare con la Geometria sacra può permettere l'accesso ad altre dimensioni ma non per tutti gli operatori, deve per forza esistere un altro elemento che concorre all'innesto del processo. Una forza esterna che agisca come il fenomeno della “risonanza stocastica” dove tramite un rumore di fondo è possibile amplificare un rumore appena percettibile all'udito.

Questa forza deve necessariamente essere presente ovunque ma agire con la coscienza dell'operatore stesso. Il metodo esiste come esistono gli strumenti. Come ben ha saputo cogliere la ricercatrice aquilana Maria Grazia Lopardi, il famoso palindromo del Sator è lo strumento per eccellenza, la Chiave di accesso alla Matrice della Creazione. Lo strumento apre la porta ma oltre la soglia dove comincia la Selva è il nostro Karma che ci guida.

CREDITI

Il velo di Einstein – Anton Zeilinger

La mente estesa – Rupert Sheldrake

I quanti e la vita – Niels Bohr

Il tao della Fisica – Fritjof Capra

La trama del Cosmo: spazio, tempo, realtà – Brian Green

La danza dei maestri Wu Li – Gary Zukav

I sentieri del caso – David Peat

Il quadrato magico del sator – Maria Grazia Lopardi