Il poeta è il saltimbanco della vita che con le sue capriole leggere è in grado di rovesciare il senso-direzione di un discorso, di una parola, di un’emozione, di un significato, mostrando o, meglio, svelando gli inganni, le grettezze, le ipocrisie, le superficialità con cui si diventa prigionieri dei conformismi, dei sensi comuni d’intendere...
Il poeta, con un occhio sdoppiato alla vita e alla verità, è il testimone/specchio che osserva, come un biologo nel vetrino, la vita che prende forma, colore, spazio e tempo, che poi trascrive con una pluralità di immagini, di sensazioni, di lievi percezioni, di infinite figure.
Da A Colamonico. La poesia movimento dell’anima. Oliveto Citra, 30 maggio 2010"La poesia come il piano più profondo della conoscenza apre ai valori universali e richiama le menti a non perdersi nei discorsi effimeri, stupidi che non hanno possibilità storica. Solo nel novecento, il secolo della tecnologia, del petrolio e della plastica la poesia è divenuta una donna sottomessa, un’ancella che vive nascosta dietro le quinte della scena storica.
Perdendo il rapporto con la poesia la nostra Società ha di fatto tagliato il filo dell’invisibile che annoda il tempo presente nella rete dell’infinito. Rinunciando al poeta la Società dell’automobile ha di fatto perso il senso profondo della vita e questa, circoscritta all’attimo di presente, si è bruciata, frantumandosi nei rigagnoli della stupidità dell’effimero che muove le mode.
Declassando la poesia si è di fatto declassato l’uomo all’animalità, al consumare la vita senza avere coscienza del valore di essere una scheggia di finito che si apre al tutto dell’infinito. Essere parte del creato, essere respiro della Storia, essere coscienza dell’umanità, essere parte di Dio, sono queste le mete a cui la poesia ci fa approdare, rive di grande significato che danno sazietà..."
Da A Colamonico. Il ruolo della Poesia nella Storia , Oliveto Citra, 21 Giugno 2008Nell’azione poetica l’osservatore coglie brandelli di verità che con un gioco di ombre/luci danno forma al frattale poetico, quale struttura a spugna con nicchie-stanze di significati che possono essere visualizzati sotto molteplici prospettive.
La poesia, come forma geometrica, intreccia, in un tempo di presente, i piani di passato-futuro, racchiudendo l’anima profonda della dialogica vitale. In tale capacità a leggere in simultaneità la vita, come un entanglement, la Poesia assume immagine, ricamo:
(Da A. Colamonico. Le stagioni delle parole. © Bari, 1994)
© 2011- Antonia Colamonico