La novità Prima parte - Seconda parte
Chino sulle sere getto le mie tristi reti in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici. Gli uccelli notturni beccano le prime stelle che scintillano come la mia anima quando ti amo. Galoppa la notte sulla sua cavalla cupa spargendo spighe azzurre sul prato. Pablo Neruda
Ogni significato storico parte da una scoperta privata che fa dare il nome, il quale circoscrive l'identità di quel compreso da veicolare e da traslare nei complessi strati di acquisizioni; tali operazioni rendono estesa la parola, facendole assumere un corpo, una struttura profonda che si fa nicchia di tale identità.
Assumendo, ad esempio, la meta-posizione per fare emergere come la coscienza stessa di Antonia abbia isolato l'epistemologia Biostoria si può tranquillamente sostenere che:
Nella facoltà di poter giocare con le parole e i loro versi, si attua la spaziatura del pensiero che assumendo profondità, può invertire gli ordini e passare attraverso gradi-lenti più affinati di lettura.
Quando, nella mia esperienza pedagogica di docente, mi resi conto che operando con quell'oggetto didattico, la finestra, si stava attuando una rivoluzione nell'impostazione architettonica del sapere storico, compresi che dovevo cercare un nome per dare casa a quell'imprevisto.
Ero approdata, infatti, ad una “cosa nuova” che non era la solita storiografia, ma un insieme di nodi-echi che prendevano rete in reti di campi di eventi, di piani di passato-futuro, come proiezioni d'immagini colorate di caleidoscopio.
Più si procedeva nell'apertura degli spazi e nelle zoomate delle finestre che allontanavano o avvicinavano i sistemi degli osservati e più la materia storica si animava, prendeva velocità, molteplicità, con l'ammodernamento, di volta in volta, di forma e di significato.
Fu così che per distinguere quella novità, scelsi il nome:
Dare il nome segna l'atto di nascita, il momento in cui l'embrione si fa cosa a sé. In tale istante si acquista identità storica e si apre, nel contempo, la nicchia-casa che pone quel nome in relazione con il suo indirizzo semantico e con tutto quanto il complesso gnoseologico.
L'attivazione di un nome, segna il confine, il contorno di un quid che inizia ad acquisire un verso storico, distinguendosi e districandosi.
In tale operazione si applica il doppio principio di esclusione/inclusione, come unico sistema a doppio effetto d'azione:
Nel campo precedente si è sottolineato come il dinamismo del pensiero dialogante sia stato per Socrate una autentica forma di cosa viva, interna alla stessa operatività del cervello da cui prende forma-cornice la parola-pietra viva, “particella topologica”ii, in grado di racchiudere in sé un verso storico da proiettare nello spazio della coscienza/mondo.
La parola è il timone di azioni, in virtù di un valore-verità che attribuisce il peso storico, con la proprietà di indirizzare le decisioni fattuali.
Accettare l'incarnazione di parola, implica vederla con uno spazio definitoiii che si distingue nell'atto del suo stesso porgersi, conservando la proprietà di guanto che può essere rovesciato e assumere una sfumatura nuova di direzione-senso.
L'essere viva è nella possibilità di ribaltamento che apre con un salto di perimetro l'ampliamento di spazio. In tale effetto si creano i rispecchiamenti-analogie, delle limature con tutte le operazioni di affinamento che fanno irraggiare le proiezioni di senso:
Tali attività funzionali si strutturano nella stessa attività neuronale, infatti, nel processo di appropriazione e definizione della realtà, un'azione basilare la svolgono i neuroni a specchio, che si pongono come “promotori” di attivazioni visive atte a identificare e a riconoscere immagini precedentemente memorizzate.
Indagando sull'azione del vedere, oggi, si possono identificare due differenti livelli di astrazione teoretica riferiti alla mente-pensiero:
Tra lo sguardo biomedico e quello biostoricoiv, c'è una diversità di messa a fuoco dell'oggetto di lettura del medesimo topos storico:
In tal senso l'occhio biostorico è puntato più sugli stati degli apprendimenti individuali e di gruppo che su quello delle casistiche.
Fig. 1
Amsterdam, maggio 2010: Studio presentato da Maddie Groom (Nottingham University) al Forum Europeo di Neuroscienza che evidenzia, la rilevazione di ‘marcatori’ per una tempestiva diagnosi di disturbi come la schizofrenia, la demenza, l'epilessia. “Se possiamo identificare le persone che hanno un elevato rischio di sviluppare la schizofrenia tramite marcatori neurocognitivi del cervello - ha detto Maddie Groom - allora potremmo essere in grado di ridurre il rischio”. Fonte: salute.agi.it
Fig. 2
Potenza, ottobre 2007: Studio presentato da Antonia Colamonico (Il Filo S.l.r. Palestre della Mente, Acquaviva F. Bari) al 50° Convegno Nazionale Insegnanti di Geografia,“Nella mappa si nota la dinamica del pensiero come un tracciato di più spazi-tempi e più quanti informativi. Considerare la mente come un topos, equivale a vedere le dinamiche di costruzione di azioni-idee-emozioni… Il pensiero, oggi, può essere coltivato, così come lo fu, la terra, nel Neolitico...”.Fonte: Le carte biostoriche e la geografia del pensiero complesso - ( pp 92-97) Atti 50° Convegno Nazionale dell’A.I.I.G. Ed. Pagina, Bari 2008.
Le differenze dei due linguaggi e delle corrispondenti carte, rientrano sempre nell'esercizio del vedere, nell'arte dello svelare, del partorire dal vuoto uno schizzo informativo:
La mega-struttura gnoseologica (campo tutto del Sapere) assume a sua volta una forma porosa, a frattale, con nicchie tematico-disciplinari che sono più propriamente la spugna del pensiero collettivo che versa (travasa) la dialogica dell'io-sé nelle dialogiche dei tanti io/sé sociali, quale comunicazione silente che rende visibile il "marchio di qualità" di una data Epoca:
In tale orizzonte relazionale si può iniziare a parlare di occhio eco-biostorico che si fa sacca-utero, membrana, del nuovo pluri-verso sistemico che come nella ipotesi di una matriosca, ha la capacità di contenere e in ciò far armonizzare su una stessa frequenza d'onda gli avvistati e gli organizzati, rendendo simultanee le conversazioni emisferiche private e sociali, che saranno avvistate, da una postazione a punto infinito, come tante esplosioni di rose pirotecniche fattuali.
Interessante è capire come il mondo scientifico stia oggi rileggendo, alla luce delle nuove teorie e dimostrazioni, la capacità di lavorare sugli strati sottili spaziotemporali che aprono tipologie profonde, celate, di costruzioni naturali. I fisici quantistici, ad esempio, stanno tracciando una struttura di universo a più versi che si posiziona su due differenti processi generativi, uno soggetto a una causalità formale non-locale che si fa sfondo (nicchia) a tempo immaginario e quello, a tempo reale, osservabile con i radiotelescopi, causalità classica:
La correlazione tra lo stato degli studi sull'universo esterno e lo stato degli studi eco-biostorici sull'universo interno all'osservatore sono una dimostrazione concreta di come viaggi la conoscenza su quel filo sottile che rende coesa e snodata la visione tra la parte esterna e interna dell'occhio-mente umano.
In tale inquadratura si può parlare di geografia mente-spazio e di topologia dell'occhio-mente a visione sdoppiata a dentro/fuori.
Le nuove carte che si stanno iniziando a tessere, sono la visione proiettiva di una realtà a multi-verso con gradi sempre più complessi di spazi ordinati, in tanti confini di universi distinti e paralleli che dialogando tra loro su una “interazione zero” danno le sintropie degli ordini multipli.
La novità Prima parte - Seconda parte
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i A. Colamonico. Edgar Morin and Biohistory: the story of a paternity. Op. Cit. 2005.iiA. Colamonico. Biostoria. Op. Cit. 1998.iiiA. Colamonico. Alla palestra della mente. Costellazioni di significati per una topologia del pensiero complesso. Il filo, Bari 2006.iv“… Se nella vecchia impostazione tradizionale la disciplina Storia era stata identificata, erroneamente, con la storiografia (= scrittura) del passato, con la nuova, essa ha assunto la dimensione della Vita-bios, come la dinamica evolutiva, in tempo reale a Tempo 0, degli eventi quantici. Quanti che si aprono, come evoluzioni naturali, alle trame o echi, di passato-futuro. In tale gioco dinamico di lettura, l’occhio può indirizzarsi, liberamente in funzione dei campi d’interesse o verso il passato, dimensione del Ricordare o verso il futuro, dimensione del Sognare. Il Ricordare e il Sognare si collocano come i due poli dell’Immaginazione e questa è il campo profondo da cui prendono corpo le azioni, a tempo 0, cioè quei reali che fanno di quegli immaginati una “res storica..”, p. 134. A. Colamonico. Dall’esplorazione biostorica alla geografia del Pensiero Complesso, in AA. VV. Cultura e Pedagogia della Riforma. Cacucci Bari, 2006,vIl termine "entanglement", inteso come intreccio tra particelle, costituisce la sfida maggiore per fisici e filosofi da quando Werner Heisenberg cominciò a scandagliare i misteri dell'infinitamente piccolo; con esso si indica, in fisica quantistica, il fenomeno in cui una minima azione su una particella abbia immediatamente effetto sulla particella gemella anche se questa è stata spedita a miliardi di anni luce. La più spettacolare applicazione del fenomeno dell'entanglement è il teletrasporto quantistico, una procedura che permette di trasferire lo stato fisico di una particella a un'altra particella, anche molto lontana dalla prima. D. Aczel Amir. Entanglement. Il più grande mistero della fisica. R. Cortina, 2004. Molti spiegano la telepatia con tale fenomeno, l’aspetto interessante è che per la prima volta nel mondo scientifico, si ammette l’esistenza di processi non locali che agirebbero insieme, come un accordo silenzioso a distanza, una quasi sinfonia istantanea. Se si accetta una struttura quantistica della mente, tale fenomeno potrebbe essere alla base di una visione “a occhio multiplo”, come una forma fisica di “altro” senso. Accettare una tale possibilità di visualizzazioni sdoppiate, a multi-verso e interconnesse, apre ad una topologia di pensiero de-coerente che crea le coerenze simultanee, il fenomeno è alla base delle aperture logiche alla base della struttura logica di Spazioliberina (metafora del pensiero complesso). A. Colamonico, M. Mastroleo. Verso una geometria multi-proiettiva della mente. Op. cit.. 2010viI. Licata. Osservando la sfinge, pp. 223-224. Op. cit. 2009.© 2011- Antonia Colamonico