Punto, linea, superficie, spazio
Classe 3 AK
Classe 3 AK
Punto, linea, superficie, spazio.
Ognuno una parte dell'altro eppure un grande salto dall'adimensionale alle tre dimensioni.
Punto, linea retta, piano e spazio, sono i fondamenti della geometria, entità compenetrate l’una dentro l’altra in un passaggio dall’adimensionale al monodimensionale, fino al bidimensionale e al tridimensionale. Questa descrizione geometrica dello spazio è corrispondente anche a quanto applichiamo nel disegno tecnico, dove alla rappresentazione bidimensionale dei piani ortogonali affianchiamo quella tridimensionale dell'assonometria e della prospettiva. Ed è proprio nel disegno che troviamo il fondamento dell'arte astratta di Wassily Kandinsky, pittore e docente universitario russo del ‘900.
Il pensiero di Kandinsky
Punto, Linea, Superficie è un trattato del 1925 del pittore Wassily Kandinsky, innovatore della teoria dell’arte.
Kandinsky dal 1922 era docente al Bauhaus, scuola tedesca di arte, architettura e design, nel quale germoglieranno i semi di un nuovo modo di concepire la creatività, sia in pittura e scultura, con l’arte astratta, che in architettura e nel design, con il Movimento Moderno.
Punto, Linea, Superficie
Questo trattato di Kandinsky vuole porre le basi di una nuova filosofia della forma dove i nuclei fondanti sono i seguenti:
il punto, primo nucleo semantico di ogni composizione;
la linea, ovvero la traccia lasciata da un punto in movimento;
la superficie, il materiale di supporto destinato a ricevere l’opera.
Il Punto
Il punto è statico e nasce quando il pittore tocca la tela. Dall’aggregazione o la disgregazione dei punti riusciamo a definire i chiari e gli scuri.
La linea
La linea è formata da un punto in movimento, quindi è dinamica. Kandinsky definisce tre tipologie: curva, spezzata e mista. Inoltre ne definisce le tre direzioni principali: verticale, orizzontale o diagonale (obliqua).
La superficie
La superficie è il supporto materiale destinato a ricevere il contenuto dell'opera, si tratta solitamente di una tela, quindi ogni opera è generalmente delineata da due linee verticali e due linee orizzontali.
Nella lezione abbiamo evidenziato le varie tipologie di supporti artistici per il disegno, come il foglio di carta e cartoncino, la pelle, l’argilla, il tessuto, il legno e il muro.
Il rapporto con la musica
Kandinsky nel 1910 sta liberando l’arte dal riprodurre la realtà, in una corsa verso l’astrattismo che anche altri pittori stanno facendo, ma il primo ad arrivarci è proprio il pittore russo.
Nel quadro qui sopra sono ancora riconoscibili delle figure umane ed un pianoforte. Impressione III (concerto), questo è il suo titolo, rappresenta un concerto del compositore viennese Arnold Schönberg tenutosi a Monaco nel 1911. In alto, centralmente, spicca la forma del pianoforte nero su di un palco di colore giallo. Ai piedi del palco sono presenti spettatori di diversi colori, in lontananza si nota un albero arancione a sinistra e alla sua destra uno specchio d'acqua blu.
Schönberg è il fondatore della dodecafonia ovvero il "metodo di composizione con dodici note poste in relazione soltanto l'una con l'altra". La sua musica risulta prevalentemente dissonante (insieme di suoni tali che l'effetto complessivo risulti all'ascoltatore aspro e stridente) e si sviluppa in contrapposizione alla musica tonale del Romanticismo.
Riflessioni
V. Kandinskij - Primo acquerello astratto - 1910
Come Schoenberg fonda un nuovo modo di comporre la musica, Kandinsky inventa un nuovo modo di interpretare il quadro, molto più simile ad una melodia che ad un'opera pittorica.
Durante la lezione abbiamo ascoltato un brano del compositore austriaco, suite per piano Op.25 di cui lasciamo qui di seguito i link.
Abbiamo anche paragonato il brano al primo acquerello astratto di Kandinsky, traendone delle considerazioni, che presentiamo qui nel link al padlet.
Da queste risulta che entrambe le opere, sia quella di Schoenberg e che quella di Kandinsky, alle orecchie e agli occhi inesperti sembrano fatte “a casaccio”, come dice Thomas, ma al tempo spesso si coglie una certa innovazione, un modo di fare arte diverso.
“Magari sono io a non comprendere il vero significato del quadro, ma penso che non abbia un senso, però se ha fatto tutto questo successo ci sarà un motivo” ammette Bartolomeo, con molta onestà.
“Questo dipinto astratto è molto colorato e contiene forme particolari e va interpretato nella giusta maniera” osserva Riccardo.
“Secondo me in questo acquerello Kandinsky voleva rappresentare le emozioni”, aggiunge Penelope, “è come se si fosse se seduto e avesse dipinto di getto, facendo pennellate e forme. Inoltre è molto caotico e questo mi fa pensare che Kandinsky provasse emozioni contrastanti visto che usa sia colori forti che colori tenui”.
Colori, emozioni, suoni
Per Kandinsky il colore è una vibrazione che tocca le corde dell'interiorità. Egli descrive i colori in base alle sensazioni e alle emozioni che suscitano nello spettatore, paragonandoli a strumenti musicali.
Il giallo viene paragonato al suono di una tromba. Il giallo indica gioia e allegria.
L'azzurro che tende ai toni più chiari è paragonabile al suono d'un flauto.
Il blu scuro viene paragonato al suono di un organo. Suggerisce quiete.
Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto. È paragonato al suono di una tuba.
L'arancione esprime energia, movimento, è paragonabile al suono d'una campana.
Il verde è assoluta immobilità in una assoluta quiete. Ha i toni ampi, caldi, semigravi del violino.
Gli acromatici: il bianco, il grigio ed il nero, sono i colori della pausa musicale.
Il bianco è la pausa che precede il suono. Esprime purezza e luminosità.
Il grigio è nelle pause tra un suono e quello successivo. Esprime paura, inquietudine, specialmente nelle tonalità più scure.
Il nero è la pausa finale, dopo un’esecuzione musicale. E’ il colore della paura più profonda, delle tenebre, dell’angoscia.
Play a Kandinsky
V. Kandinskij - Giallo, Rosso, Blu - 1925
Abbiamo poi sperimentato le teorie fin qui esposte, ovvero i fondamenti della forma e quelli del rapporto tra colori, emozioni e strumenti musicali attraverso un applicativo della piattaforma Google Arts and Culture, ovvero un esperimento denominato Play a Kandinsky.
Il quadro Giallo, rosso e blu, del 1925, del Musée national d'art moderne di Parigi, diventa strumento di gioco e di comprensione delle teorie di Kandinsky e della sua arte astratta.
Di seguito un breve video di quanto sperimentato.
L’esperimento su Kandinsky è stato emozionante e costruttivo, questi alcuni dei commenti lasciati al termine dell’attività.