Riposozioniamo la bussola
Classe 3 CS
Classe 3 CS
Limitata a soli 1,6 miliardi di individui nel 1900, la popolazione mondiale ha registrato nel 20° secolo un incremento storico. Gli abitanti del pianeta sono diventati infatti 2,5 miliardi nel 1950, poco più di 6 miliardi nel 2000 e hanno raggiunto quota 8 miliardi nel 2023.
L’aumento della popolazione umana è ormai eccessivo e crediamo che oggi sia necessario pensare non solo al nostro benessere ma anche all’ambiente in cui tutti viviamo e dal quale tutti dipendiamo, forse senza rendercene abbastanza conto.
Il nostro mondo è ormai molto inquinato: c'è troppa plastica negli oceani e ciò danneggia l’ambiente marino; contaminiamo la terra, l’aria che respiriamo, e persino l’acqua e il cibo che ci sono necessari; molte specie di piante e animali sono a rischio di estinzione; è in atto un cambiamento climatico che provoca lo scioglimento dei ghiacciai e di conseguenza l’innalzamento dei mari.
Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di rendere il mondo più pulito, più vivibile, è lì che dobbiamo puntare l’ago della nostra BUSSOLA. L’uomo deve andare nella direzione giusta ma ora non lo sta facendo.
L’inquinamento sposta l’ago verso la direzione sbagliata.
Il rapporo tra uomo e natura
Il rapporto tra l’uomo e la natura è un legame profondo e complesso, che si è evoluto attraverso epoche preistoriche, storiche e imponenti cambiamenti ambientali. È necessario però pensare che l’uomo è nato dalla natura e ha imparato a sopravvivere con essa.
L’uomo ha sempre vissuto interagendo con l’ambiente. Fin dagli albori della storia dell’umanità si è servito del sole, del vento, del suolo, dell’acqua per i propri bisogni; ha abbattuto e bruciato alberi per scaldarsi; disboscato foreste per fare spazio prima a campi da coltivare, e poi alle città; ha coltivato i campi sfruttando al massimo le potenzialità della terra, senza immaginare di compromettere la fertilità del suolo; ha arginato corsi d’acqua, deviato fiumi, creato laghi.
L’uomo, con il passare dei secoli, ha colonizzato e ha imparato a sfruttare ogni tipo di ambiente (dai ghiacciai ai deserti) e ha migliorato il suo modo di vivere: ha pienamente soddisfatto le richieste di cibo, ha imparato a costruire case, palazzi e città, strade e ponti, ha imparato a sfruttare tutte le risorse di questo mondo.
Purtroppo però, invece di adattarsi rispettando la natura, ha cominciato a trasformare l’ambiente alle sue esigenze, provocando una lunga serie di danni e distruzioni. Tra le conseguenze di queste trasformazioni c’è stata la scomparsa di interi ecosistemi che talvolta ha portato all’estinzione di molte specie animali.
Le trasformazioni moderne, a partire dalla rivoluzione industriale, hanno progressivamente aumentato l’impatto sul mondo naturale, alterandone equilibri fondamentali. Insomma, possiamo dire che l’uomo ha un po’… “perso la bussola”. Si parla sempre più spesso di inquinamento, cambiamento climatico e danni all’ambiente e il responsabile principale è sicuramente l’uomo. Stiamo alterando il futuro della terra, senza pensare alle conseguenze a lungo termine.
Questi temi, di grande importanza, vengono portati avanti da molti attivisti, alcuni dei quali giovanissimi: basti pensare al fenomeno Greta Thunberg e ai tantissimi studenti che scelgono di sviluppare il topic per il proprio esame di terza media (la nostra “passione”, ci dicono i professori).
Per risolvere questi problemi ambientali tutti si devono impegnare con piccoli gesti in modo da aiutarsi l’uno con l’altro per ottenere un mondo più pulito e vivibile per tutti gli esseri viventi, ristabilendo gli equilibri nel rapporto tra uomo e natura.
L'Agenda 2030
Proprio per questo è stato realizzato il documento “Agenda 2030” che indica cosa potremmo fare nel futuro per ridurre l’enorme impatto dell’uomo, le varie forme di inquinamento e rendere le nostre azioni ecosostenibili.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda si articola in 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 traguardi, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale. Entro il 2030! Ormai siamo vicini!
Abbiamo scelto alcuni obiettivi da cui bisogna partire per migliorare la società, ovvero:
Goal 1: Sconfiggere la povertà
- aiutare sempre chi è più povero di noi, anche attraverso piccole donazioni;
- promuovere la coesione sociale, avvicinare centri e periferie, rafforzare la solidarietà e la partecipazione;
- assicurare che tutti gli uomini e le donne, in particolare i poveri e i vulnerabili, abbiano uguali diritti riguardo alle risorse economiche
Goal 2: Sconfiggere la fame
- eliminare tutte le forme di malnutrizione nel mondo;
- garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e applicare pratiche agricole resilienti che aumentino localmente la produttività e la produzione.
Goal 10: Ridurre le disuguaglianze
- adottare politiche, in particolare fiscali, ma anche salariali e di protezione sociale, per raggiungere progressivamente una maggiore uguaglianza tra i popoli, anche favorendo la pace tra di essi.
Invece, i nostri preferiti per migliorare le condizioni del PIANETA sono:
Goal 11: Ridurre l’inquinamento
- ridurre l'inquinamento pro capite prodotto dagli abitanti delle città, in particolare per quanto concerne la qualità dell'aria e la gestione dei rifiuti.
Goal 13: combattere il cambiamento climatico
- adottare misure urgenti e di impatto sostanziale per combattere il cambiamento climatico e tutte le sue conseguenze.
Ma cosa possiamo fare noi? Quali potrebbero essere le nostre azioni sostenibili?
Attualmente la maggior parte degli uomini presenti sulla Terra non si rende pienamente conto della situazione ecologica del pianeta. Ma forse ciascuno di noi può aiutare a ridurre una piccola parte di tutto l’inquinamento che sovrasta il mondo.
I consigli che noi abbiamo a disposizione sono tanti tra cui:
- utilizzare prodotti di plastica riciclata e non inquinanti;
- consumare meno plastica e magari utilizzare ripetutamente bottiglie di vetro o borracce per rifornirsi di acqua;
- stare molto attenti a non buttare rifiuti e piccoli oggetti per terra e nell’ambiente che ci circonda, qualunque sia, tanto più in quello urbano dove vive la maggior parte di noi;
- fare attenzione a differenziare i nostri rifiuti in casa e a scuola;
- spostarci a piedi o in bicicletta e comunque sempre favorendo soluzioni ecologiche come i mezzi pubblici per gli spostamenti brevi e quelli elettrici (da proporre alle nostre famiglie) per gli spostamenti lunghi e i viaggi.
Anche andando in vacanza possiamo diminuire il nostro impatto ambientale scegliendo strutture ecosostenibili. Inoltre dobbiamo cercare di far capire a Paesi anche lontani come l’Australia, molti Paesi dell’Asia tropicale e dell’Amazzonia che il disboscamento è una delle cause di maggiore degrado del pianeta. Per evitare che le foreste tropicali spariscano in questi Paesi ci dovrebbe essere una maggiore attenzione ed un’adeguata istruzione.
Ci dovrebbero essere anche, secondo noi, delle leggi che impediscano di abusare delle risorse naturali in modo eccessivo: questa sarà anche una nostra responsabilità perché quando toccherà a noi, dovremo scegliere le persone giuste che ci governino.
Secondo noi è molto urgente iniziare a compiere queste azioni, a perseguire questi obiettivi, perché se non facciamo presto (2030!) il mondo potrebbe iniziare a collassare e a non sostenere più tutti gli esseri umani e tutti gli organismi viventi che da anni, secoli, millenni - e forse molto molto molto più tempo - lo abitano.
Noi dove siamo?
Non siamo qui solo per fare danni e peggiorare la situazione.
Siamo qui con i piedi ben piantati per terra.
È ora di cambiare. Di riposizionare la bussola.