Il tempo delle scelte
L'editoriale
Il tempo delle scelte
L'editoriale
Di fronte al bisogno di scegliere i ragazzi sgranano gli occhi, immaginano un futuro sterminato e provano a capire come saranno gli adulti che lo abiteranno. Sono molto giovani, alle prese con un'età complicata, un’età di mezzo, di grande energia e grandi imbarazzi. Li conosco bene: il primo numero del ‘Bonfigli Times’ 2024/2025 è stato realizzato dalle nove terze dell’istituto, e cioè dalle classi con cui sto portando avanti il progetto sull’editoria Per fare un libro. Un progetto biennale, che si chiude a maggio. Quindi li sto vedendo crescere, questi ragazzi, e sto imparando, dicevo, a conoscerli. Parlare di libri, di come le storie si raccontano e di come si fa a trasformarle in qualcosa capace di lasciare il segno nelle comunità più o meno grandi a cui apparteniamo è, posso garantirlo, un esercizio privilegiato.
Quando, io e i docenti, abbiamo deciso che la parola chiave di questo numero sarebbe stata ‘bussola’ abbiamo naturalmente pensato innanzitutto allo snodo cruciale di fronte a cui si trovavano gli studenti di terza. La scelta della scuola superiore, un passaggio fondamentale. Un passaggio caricato probabilmente di troppe aspettative: la vita, da adesso in poi, per loro cambierà moltissimo, e io scommetto che cambierà in meglio, però non è da questa scelta che dovrebbe dipendere la fisionomia delle donne e degli uomini che le ragazze e i ragazzi delle terze della Bonfigli, le nove terze dei tre plessi di Corciano, Mantignana e San Mariano, diventeranno. Sono molto giovani, hanno tutto il tempo per trovare il proprio posto nel mondo. Qualsiasi sia la decisione che prenderanno, il futuro gli riserverà senza dubbio la possibilità di prenderne altre che li condurranno lungo strade molto diverse da quelle che adesso potrebbero pensare. Insomma, è presto. Devono darsi da fare, certo, e si daranno da fare, e ogni volta che li guardo so benissimo che hanno tutto dalla loro parte: l’energia, l’imbarazzo, il tempo, tutto.
Per il ‘Bonfigli Times’, insieme agli insegnanti, hanno fatto lavori bellissimi. Basta sfogliare il magazine, leggere, guardare, ascoltare i loro pezzi. Dentro c’è molto di ciò che a noi adulti, a noi che ci trascorriamo il nostro tempo ogni mattina e a coloro che ce lo trascorrono a casa, di loro dovrebbe interessare.
Giovanni Dozzini