Dove sta andando il mondo?
Classe 3 BK
Classe 3 BK
Crisi economiche, sconvolgimenti climatici e guerre sono campanelli d'allarme sulle strade intraprese fino ad ora. L'agenda 2030 come bussola per un futuro sostenibile
Lavoro dignitoso e crescita economica
Secondo il rapporto ASviS 2024, che abbiamo consultato e analizzato in classe, l’Italia occupa, purtroppo, la penultima posizione in Europa, davanti solo alla Romania, per quanto riguarda il “Lavoro dignitoso e crescita economica”, Goal 8 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Questo dato ci ha fatto riflettere su quanto la situazione sia critica. L’andamento nel grafico del tasso di occupazione, seppure in ripresa, è lontano dal valore target del 78%: per l’italia risulta, con elevata probabilità, non raggiungibile.
La tematica del Goal 8 si può riassumere nella seguente frase: incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.
Quasi 2,2 miliardi di persone vivono al di sotto della soglia di 2 dollari al giorno; l’eliminazione della povertà è possibile solo attraverso posti di lavoro stabili e ben pagati. Per farlo, l’Agenda 2030 propone i seguenti traguardi:
sostenere la crescita economica (8.1),
raggiungere standard più alti di produttività economica (8.2),
promuovere politiche orientate allo sviluppo (8.3),
migliorare progressivamente, entro il 2030, l’efficienza globale nel consumo e nella produzione di risorse (8.4)
Garantire entro il 2030 un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso (8.5)
Concepire e implementare entro il 2030 politiche per favorire un turismo sostenibile che crei lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali (8.9)
Il mondo ha subito numerose crisi, come quella del 2008 che ha avuto gravi conseguenze sull'economia mondiale innescando la cosiddetta grande recessione, da molti considerata la peggior crisi economica dai tempi della grande depressione dopo il crollo della Borsa di New York dell’ottobre 1929. La crisi del 2008 ha dato le sue avvisaglie nella seconda metà del 2006, quando è scoppiata la bolla immobiliare statunitense per l’erogazione di mutui ad alto rischio finanziario, che le banche e gli istituti di credito facevano a persone o enti a forte rischio di insolvenza. Addirittura in quel periodo furono emessi mutui “NINJA”, a gente con nessun reddito, nessun lavoro, nessun patrimonio. In tre anni, dal 2008 al 2011, la grande recessione ha fatto saltare 4 milioni di posti di lavoro in Europa. Solo in Italia, dal 2008 al 2015 sono stati persi oltre 930.000 posti di lavoro, di cui circa 580.000 posti in Sud Italia. Poi, nel 2020 è arrivata l’emergenza Covid, col successivo lockdown, e in quel frangente vengono persi oltre 500.000 posti di lavoro in Italia. Nel 2021, a complicare il quadro, c’è anche l'invasione russa dell’Ucraina, con i prezzi di alcune materie prime che volano alle stelle. Il potere di acquisto degli italiani cala repentinamente e molte famiglie cadono nell’indigenza.
Secondo le statistiche ISTAT sulla povertà, tra il 2021 e il 2022 l'incidenza della povertà assoluta per le famiglie in Italia è salita dal 7,7% al 8,3%, ovvero quasi 2,1 milioni di famiglie.
Nel 2023, con 5,7 milioni di "poveri assoluti” in Italia si è toccato il record storico del numero di indigenti dal 2014, anno in cui si è cominciato a fare questo tipo di rilevazione.
Abbiamo poi analizzato un grafico del 2023 dell'ASviS che riporta il grado di occupazione a Nord, a Sud e nel Centro Italia dai 20 ai 64 anni. A Sud la situazione appare decisamente critica con un tasso di occupazione del 52%, il che vuol dire che una persona su due non lavora. Al Centro siamo intorno al 71%, mentre al Nord si arriva quasi al 75%, vicini, quindi, al traguardo europeo.
Le proposte che abbiamo avanzato nella nostra discussione guidata in classe a riguardo di questa problematica sono state:
Migliorare le prospettive lavorative dei giovani sul mercato del lavoro grazie a un'istruzione mirata,
Stabilire una formazione professionale coerente con le scelte strategiche del Paese
Stabilire programmi specifici di lavoro al Sud, magari legati all’ambiente costiero, marino e al settore turistico.
Fonte:
La lotta contro il cambiamento climatico
È un dato di fatto, rilevato attraverso un sondaggio Ipsos nel 2023, che il Goal 13 “Lotta al cambiamento climatico” venga considerato dalla popolazione italiana il più importante tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. La diminuzione delle emissioni in Italia, dal 1990 al 2022, è stata del 18,6%.
Consultando il rapporto AsVis 2024, abbiamo parlato dell’obiettivo UE di ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas serra o inquinanti del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Visionando il grafico, anche qui, abbiamo compreso quanto sia difficile raggiungere questo obiettivo, specialmente per l’Italia, dove dal 2020 in poi si è vista una nuova crescita dei valori, rispetto al 2019, in cui eravamo in linea con la media europea.
Secondo fonti ISPRA nel 2023 diminuiscono le risorse idriche rispetto al precedente rilevamento, un fenomeno relazionabile all'aumentare della siccità e alla scarsità delle precipitazioni.
Il rischio è che l’Italia possa diventare, nel prossimo futuro, molto più arida e che l’innalzamento dei mari possa cambiare i connotati delle coste e interessare alcune città di mare. È bene tener presente questi scenari per andare nella giusta direzione.
Fonte:
Pace, giustizia e istituzioni solide
Secondo la visione dell’ONU, raccolta nel rapporto ASviS 2024, la popolazione globale si trova
attualmente in una condizione ad alto rischio per quanto riguarda il mantenimento della pace.
L’aumento delle tensioni internazionali insieme a una minore intesa internazionale per ridurre le conflittualità tra i popoli, sta portando l’umanità a un passo da un possibile conflitto mondiale, che come previsto da molti, avrebbe effetti catastrofici, persino apocalittici.
Dall’altra parte la spesa militare globale nel 2023 è stata pari a 2.443 miliardi di dollari, con una crescita del 6,8% rispetto all’anno precedente.
La lotta contro la violenza, la criminalità e il terrorismo è un principio democratico imprescindibile per una società civile. Nell’obiettivo per il 2030 c’è sicuramente da ricordare la lotta al traffico delle armi, la garanzia al libero accesso alle informazioni da parte di tutti, promuovere e far rispettare le leggi. Solo impegnandoci su questi fronti potremo acquistare un maggior senso civico e proteggere l’umanità.
Fonte:
https://asvis.it/rapporto-asvis-2024/