Ridurre le distanze, aumentare la sostenibilità: il cibo a km zero
Classe 2 CK
Classe 2 CK
Al giorno d’oggi si sente molto parlare degli alimenti a Km 0 e con la nostra classe abbiamo affrontato questo tema.
Gli alimenti a Km 0 sono prodotti locali che vengono venduti nelle vicinanze del luogo di produzione, hanno un prezzo contenuto dovuto ai ridotti costi di trasporto e hanno un’ottima qualità.
Ma è veramente sostenibile e vantaggioso acquistare prodotti a Km 0?
Abbiamo affrontato questo problema svolgendo diverse attività:
intervista all’agricoltore Enrico e visita del suo orto;
assaggio di due tipi di pomodori e valutazione delle loro caratteristiche;
ricerca su ricette umbre con prodotti esclusivamente a Km 0.
Eleonora Sirianni
Giacomo Baroni
L'intervista
Sabato 8 marzo 2025 abbiamo intervistato il signor Enrico Nappi, che è un agricoltore corcianese con domande sia rispetto ai prodotti che coltiva, sia rispetto alla vita che conduce il signor Enrico.
Lorenzo Gallo
Visita all'orto
Matilde Felicioni: Questa esperienza a parere mio è stata molto istruttiva perché ho scoperto tante novità come per esempio le tecniche di agricoltura, ma anche tante informazioni che ci ha fornito l’agricoltore sui diversi ortaggi, alcuni dei quali non conoscevo e non avevo mai mangiato. Grazie alle domande che abbiamo fatto durante l’intervista iniziale, mi sono divertita a conoscere tante cose ed è stato molto bello e curioso. Spero di rifarlo presto perché è stato molto interessante.
Marco Bisello Ragno: Con i miei genitori, da quando ci fu il Covid, visto che abitiamo in aperta campagna, abbiamo iniziato a coltivare molte verdure e piante da frutto in una parte del nostro uliveto che abbiamo trasformato in un orto. Quindi quasi tutte le cose che abbiamo visto già le conoscevo e facevo. Alcune notizie però sono state nuove e interessanti, come il letame ottenuto da scarti di un impianto di biogas (noi usiamo quello degli animali del nonno e il nostro Compost fatto con i residui organici) e la pianta di aglio selvatico che il Signor Enrico ci ha fatto vedere lungo le vie del paese. È molto simile al nostro aglietto, ma è spontanea. Ho riportato subito le notizie alla mia famiglia, che è stata molto affascinata da ciò che gli ho raccontato! Mi è piaciuta molto l’intervista perché io amo le cose che riguardano la natura e l’agricoltura.
Lorenzo Pampanella: Il signor Enrico ci ha mostrato alcune tecniche per piantare gli ortaggi e, pur avendo già visto un orto, per me era una cosa nuova. Ho notato che gli ortaggi erano più piccoli di quelli del supermercato. È stato tutto molto interessante.
Stefania Popa: Mi ha colpito il fatto che l’agricoltore abbia un legame così bello con la natura. Io conosco poco la natura, mi ha colpito tutto! Per me è stato bello, divertente, un'esperienza da fare in estate! Ho ascoltato ed è stato veramente interessante.
Matilde Tocco: Per cominciare questa attività mi è piaciuta molto, mi ha colpito come il contadino se la cavasse nel piantare le piante, muovere la terra e spiegare. Mi ha colpito un discorso che ha fatto, cioè quello quando ha detto che lui non lo fa come lavoro ma lo fa solo perché ama fare quel tipo di attività. Questa uscita didattica, anche se corta, mi è interessata davvero tanto e spero si possano fare altri tipi di attività come queste, istruttive ed educative. Sono contenta di aver passato una giornata di scuola a sapere come i contadini di oggigiorno lavorano.
Lorenzo Gallo: Sono stato colpito dalle risposte di Enrico alle nostre domande, dato che la maggior parte non era per nulla scontata. Sono stato colpito dal sapore dell’aglio, che non avevo mai mangiato crudo. L’aglio inizialmente non ha sapore, ma dopo si sente il retrogusto amaro che non ho gradito granché.
Giovanni Spataro: Mi ha molto colpito il fatto che il produttore ci abbia detto dell’esistenza di piante commestibili come ad esempio la cipolla di terra. Avevo già qualche informazione riguardo alle produzioni agricole ma non conoscevo nello specifico i prodotti coltivati nelle vicinanze di casa. Per me è stato molto istruttivo e interessante, ho seguito con attenzione ciò che il Signor Nappi ci ha raccontato.
Giacomo Baroni: Penso che questa esperienza che abbiamo fatto sabato sia stata veramente bella. Mi hanno colpito molte cose, in particolare il legame che c’è tra l’agricoltore e la natura e, nonostante abbia una certa età, continua a fare il suo mestiere con molta passione. Inoltre l’agricoltore non fa questo mestiere per guadagnare, ma lo fa per la sua famiglia e questo significa che lo fa con tanto amore. Un’altra cosa che mi ha colpito è che fa crescere le sue piantine da solo senza comprarle, ed è una cosa strana dal mio punto di vista, perché anche mio nonno coltiva, ma le piantine le compra e mi ha detto che partire da zero è un grande impegno. Quindi penso che Enrico dedichi molto tempo e passione al suo mestiere, che però piano piano sta purtroppo scomparendo.
Matilde Cellesi: Io sono stata molto colpita da quello che ci ha detto il Signor Enrico. Quando sono tornata a casa ho raccontato tutta la mia giornata alla mia famiglia perché sono molto curiosi di quello che faccio. Mi è piaciuta molto questa esperienza fatta sabato con tutta la classe.
Chanel Quispe: Sono rimasta stupita del bel legame che l’agricoltore Enrico ha con le piante, io conosco poco le piante e vedendo il signor Enrico lavorare mi ha colpito molto. Questa esperienza mi è piaciuta tanto, perché ho scoperto come si possono coltivare le piante che mangio solitamente ed è stato tutto molto interessante.
Filippo Cavallaro: Per me questa esperienza è stata molto istruttiva perché ho imparato molte tecniche agricole che non conoscevo, alcune delle quali possono servire nella vita di tutti i giorni.
Il signor Nappi, coltivatore diretto di Corciano, mi ha colpito per la conoscenza che ha della natura, per il rispetto per l'ambiente e per la passione che mette nella sua attività, che per lui non è un lavoro. La cosa che più mi è piaciuta è stato scoprire l'esistenza di piante naturali commestibili, come ad esempio la cipolla di terra. È bello stare a contatto con la natura e scoprirne i segreti che nasconde e spero che sempre più persone si appassionino come il signor Nappi.
Diego Batocchioni: Dell’esperienza fatta sabato sono rimasto impressionato dal sapore dell’aglio che non sa di molto all’inizio ma dopo inizia a piccare la lingua. Mi ha colpito soprattutto la passione del signor Enrico Nappi nel curare il suo orto e il fatto che mi veniva voglia di piantare delle piantine proprio come lui. Io non ho avuto molte esperienze di questo tipo forse quando ero piccolo ma non mi ricordo quasi niente. In sintesi è stato bello, e lo rifarei molto volentieri.
Gabriele Alunni: Durante questa mattinata ho visto come cresce frutta e verdura che arrivano direttamente al contadino del nostro territorio, senza fare troppi chilometri. È stato bello capire come queste coltivazioni siano diverse da quelle che vediamo nei supermercati, perché sono fresche, locali e più rispettose dell'ambiente. L’agricoltore ci ha raccontato con passione come lavora la terra e come sceglie i prodotti giusti per ogni stagione. È stata una bella esperienza per capire quanto sia importante mangiare cose che vengono da vicino.
Gaia Ceppitelli: La parte dell’intervista che più mi è piaciuta è stata quando l’agricoltore ci ha detto come fare del concime fatto in casa, perché anche i miei nonni a casa hanno un orto e così potevo confrontare le diverse tecniche utilizzate e anche quando ha detto che l’aglio selvatico è commestibile, anche perché fino a quel momento l'avevo considerato il bulbo di una pianta. In conclusione, la coltivazione km 0 rappresenta non solo una scelta ecologica e sostenibile, ma anche un passo fondamentale verso il rafforzamento delle economie locali.
Davide Felicioni: Durante l’intervista al signor Nappi sono rimasto molto perplesso e allo stesso tempo incuriosito. Sapere come il gentilissimo signore svolgeva la sua piccola attività è stato molto divertente. Nonostante sia stato molte volte nel paese di Corciano, non ero a conoscenza di molte cose spiegate dal signor Enrico. Sono rimasto particolarmente colpito dal fatto che lungo le mura del paese c'erano delle piccole piante d’aglio. Essendo appassionato del suo sapore mi sono subito cimentato nell’assaggio e, che dire, era buono ma molto forte con un gusto pungente. Durante l’intervista sono stato toccato dalle risposte di Enrico: si sentiva che la sua passione era fatta con il cuore, ci ha spiegato che fin da piccolo aveva messo le mani in un orto, che molte volte deve combattere contro insetti che potrebbero distruggere il suo operato nel quale, nonostante ciò, lotta contro (per esempio combatte gli afidi con insetticidi naturali). Dopo aver terminato l’intervista, il signore ci ha portato a vedere le sue coltivazioni. La cosa sicuramente più interessante è stato vedere da vicino come Enrico piantava, attraverso l’utilizzo di strumenti tra l’altro fatti da lui (in legno). Spero che questa esperienza ricapiti presto, chissà forse la prossima volta scoprirò qualcos’altro di nuovo.
L'assaggio
Lunedì 10 marzo abbiamo continuato il nostro viaggio in merito ai prodotti a Km 0 con l’assaggio di due tipi di pomodori. Alcuni nostri compagni di classe sono stati bendati e hanno assaggiato due pomodori al fine di indovinare quello di provenienza italiana. Hanno iniziato valutando la consistenza del primo pomodoro (quello italiano) e poi del secondo (di provenienza marocchina). I nostri assaggiatori hanno poi assaporato tutti e due i tipi di pomodori ed hanno espresso le loro opinioni riguardo al sapore, cercando di capire anche le eventuali differenze nel gusto. La fase successiva è stata sentire l’odore dei due tipi di pomodoro e descriverne il profumo. Successivamente, per valutare l’aspetto, hanno dovuto togliere le bende e quindi hanno descritto le caratteristiche fisiche dei due pomodori.
Infine, è stato chiesto a tutti e tre gli alunni quale, secondo loro, fosse il pomodoro di provenienza italiana e due dei tre alunni hanno indovinato la provenienza.
Questa attività è stata molto interessante, perché ci ha permesso di capire che ci sono alcune differenze tra i prodotti italiani e quelli di origine straniera. Inoltre, non è stato così semplice identificare quale fosse di provenienza italiana, visto che il pomodoro di origine marocchina, essendo coltivato in un paese caldo, aveva delle caratteristiche apprezzabili.
Eleonora Sirianni
Maria Francesca Feola
Commenti degli assaggiatori:
Riccardo Frascati: L’esperienza di poter assaggiare diversi tipi di pomodori è stata molto interessante e credo dovrebbe essere riprodotta in tutte le scuole perché è un’attività divertente.
Alex Zoppitelli: Durante questa attività ho potuto sentire la netta differenza tra un pomodoro Italiano e uno di origine estera, precisamente del Marocco e, anche se è un paese abbastanza vicino all'Italia, la differenza di sapore e di aspetto era comunque evidente. Quello italiano era molto più duro e saporito e quello del Marocco, che invece era molto molle, però anche quello marocchino aveva un buon sapore.
Sara Messuti: Questa esperienza è stata molto coinvolgente e divertente. II tenere la benda sugli occhi mi ha dato una sensazione di mistero, non vedendo quello che io stessi facendo. Assaggiare due pomodori di due località diverse è stato molto bello soprattutto per aver provato a sentire le differenze tra il nostro pomodoro italiano e un pomodoro estero infatti i due pomodori erano diversi in tutto: aspetto, colore, sapore…penso che sarebbe bello riprodurre questa attività in tutte le scuole.
Schede di valutazione dei pomodori
Cucinare a Km 0… si può!
Ricettario
In base alla nostra esperienza, abbiamo compreso l’importanza dell'uso di alimenti a Km 0, grazie a quello che ci ha raccontato l’agricoltore Enrico. È stato molto gentile nel rispondere alle nostre domande e nel farci visitare il suo orto. Grazie a lui, abbiamo compreso quanto sia importante l’attività dell’agricoltore, la fatica impiegata in questo lavoro e ci ha colpito molto la passione e l’amore con cui svolge quest’opera. Sostenendo i produttori locali, riduciamo l'impatto ambientale dei trasporti e promuoviamo una cultura del consumo consapevole, che valorizza la freschezza e la qualità dei prodotti a chilometro zero.
Grazie alla ricerca sulle ricette con alimenti a Km 0, abbiamo scoperto che è possibile, nella cucina di tutti i giorni, utilizzare prodotti di provenienza locale; è stato interessante anche conoscere le varie aziende umbre che producono questo tipo di prodotti.
L’assaggio di prodotti con diversa origine ci ha fatto comprendere che, pur essendo lo stesso prodotto coltivato in luoghi diversi, può avere un sapore totalmente differente. Scegliere prodotti Km 0 non è solo un atto di consumo, ma una vera e propria dichiarazione di sostegno alla terra e alla comunità. Ogni volta che facciamo questa scelta, contribuiamo a costruire un futuro più sano, più giusto e più connesso con il nostro territorio.