La potenza dell'errore
Classe 1 CS
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La potenza dell’errore: dalla scuola alla famiglia, dagli amici all'attività sportiva, in qualunque ambito della vita commettiamo degli errori che ci fanno crescere e imparare
Fin da bambini, siamo stati abituati a vedere l’errore come qualcosa che può accadere, ma che va possibilmente evitato. E sull’onda di questo pensiero, molte persone crescono intimorite dall’eventualità di sbagliare e dalle conseguenze che possono derivare da una scelta inesatta.
Spesso la paura di commettere errori ci porta a non metterci in gioco, ma bisogna pensare che “Si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perché non si è perfetti”. (Bob Marley).
Alcune persone, che sono particolarmente sensibili all’opinione degli altri, hanno paura di compiere errori perché non vogliono essere giudicate, ma è importante sapere che molto spesso sono proprio gli errori che ci aiutano a superare le nostre paure ricordandosi che è facile essere “avvocati dei nostri errori e giudici di quelli altrui”. (Antonia Gravina)
Poi, a volte, per paura di sbagliare mandiamo avanti gli altri dimenticandoci che “I rigori li sbaglia soltanto chi ha il coraggio di tirarli”. (Roberto Baggio)
Errare non è solo umano ma rappresenta in realtà un’opportunità. Dovremmo guardare gli errori come delle sfide da affrontare piuttosto che come situazioni da evitare. L’errore non è un mostro da cui scappare a gambe levate, ma un amico della mente.
E poi l'errore è importante perché ci aiuta a comprendere ciò che non abbiamo capito perché quando si sbaglia l'errore rimane impresso e quindi si impara a non ripeterlo più e a tentare nuove strategie e per questo è un’opportunità per migliorare.
Molte persone infatti, pensano che sbagliare non sia giusto, invece sbagliare è importante perché aiuta a maturare, a capire meglio la vita e a scoprire nuove cose.
“Molta gente potrebbe imparare dai propri errori se non fosse così occupata a negarli”. (Carl Gustav Jung)
Quando si commettono errori nei confronti delle persone è importante essere umili e riconoscere di aver sbagliato chiedendo "scusa".
E poi, come dice Bob Marley, “Non giudico le persone dai loro errori ma dalla loro voglia di rimediare”, quindi si deve sempre trovare la forza di rialzarsi e di rimettersi in gioco perché se è vero che quando si commette un errore all'inizio può dispiacere, poi però riflettendo si può capire qual è la cosa giusta da fare.
Si impara più dai propri errori che dai propri successi perché se non si fanno errori vuol dire che non si stanno sfruttando le proprie opportunità: “Una vita spesa a compiere errori non solo è più onorevole, ma molto più utile di una vita consumata a non far niente”. (George Bernard Shaw).
Anche dagli errori degli altri possiamo imparare cose nuove; l'errore ha un ruolo importante nelle nostre vite: è normale, utile e positivo.
E siccome “Non ci sono errori ma opportunità per conoscere le cose” (Ugo Foscolo), allora l'errore è un insegnamento che può portare a scoperte che non si pensava di fare.
Nella scienza, per esempio, alcune invenzioni sono nate per errore, come il ghiacciolo, la penicillina, lo spray idrorepellente. Anche le Americhe sono state “scoperte” per un errore di Cristoforo Colombo nel calcolo del diametro della Terra durante il suo viaggio verso le Indie che lo portò verso un nuovo territorio di cui non si conosceva l’esistenza.
Anche lo spray idrorepellente è stato inventato per errore: una giovanissima ricercatrice, Pasty Sherman stava lavorando ad un progetto militare quando un’assistente fece accidentalmente cadere un bicchiere che conteneva una sostanza chimica sperimentale, finendo sulla sua stessa scarpa da tennis. Provarono a rimuoverlo con tutti i tipi di prodotti ma tutti scivolavano via senza bagnare la scarpa e così capirono che quella sostanza poteva essere usata come spray idrorepellente.
Guglielmo Marconi ha inventato la telegrafia senza fili partendo da una credenza ritenuta sbagliata, ovvero che alcune radiazioni elettromagnetiche, le onde radio, potessero essere assorbite e riemesse dalla superficie terrestre. Fu proprio questa teoria errata a condurlo alla scoperta della ionosfera, lo strato dell’atmosfera che fa rimbalzare le onde radio e che viene oggi utilizzato per le telecomunicazioni. Questo errore gli ha permesso di vincere il premio Nobel per la fisica nel 1909.
Anche la scoperta della penicillina (il 7 marzo 1929), è stata frutto dell’imprevisto rinvenimento di un fungo all’interno delle piastre di coltura in cui Fleming coltivava dei batteri. Fleming infatti, prima di partire per una vacanza, aveva dimenticato in un angolo del suo laboratorio delle colture di stafilococco. Al ritorno, riaprendo il laboratorio, notò che
alcune di quelle colture erano state distrutte da un fungo, mentre le altre, più distanti, erano intatte. Analizzando quella muffa scoprì che produceva una sostanza, appartenente al genere “Penicillium”, in grado di uccidere i batteri.
Frank Epperson è passato alla storia per aver lasciato sul davanzale della finestra di casa sua un bicchiere di acqua e soda, con all’interno il bastoncino che aveva usato per mescolare le due sostanze. La gelida notte invernale nella città di Oakland, dove le temperature scendono di diversi gradi sotto lo zero, ha fatto il resto. Questa ingenua disattenzione ha portato all’invenzione del ghiacciolo.
“Gli errori sono necessari, utili come il pane, e spesso anche belli: per esempio la torre di
Pisa.” (Gianni Rodari)
E allora possiamo proprio dire che, se non vediamo gli errori come opportunità, quello che rimarrà nel futuro sono gli errori che non abbiamo commesso!
Come ci sentiamo quando commettiamo un errore? Beh, non così bene...