#P.O.V.: sfidare e abbattere gli stereotipi di genere attraverso la promozione di menti sensibili 

#P.O.V.: challenging and flopping gender viral
cringe stereotypes by the hype of clean minds 


Giulia Cuozzo, Maria Ranieri, Ilaria Moschini



Abstract: 


Ormai da decenni, molteplici studi mostrano una correlazione positiva tra le pubblicità per l’infanzia e la costruzione di ruoli stereotipati da parte di bambini e bambine sin dalla più tenera età. Difatti, non avendo questi ultimi ancora maturato un’adeguata capacità critica, si rivelano più vulnerabili al potere attrattivo degli spot pubblicitari e non in grado di distinguere le rappresentazioni mediali dalla realtà, finendo per identificarsi - in base al proprio sesso biologico - nei modelli maschili o femminili che osservano e conformando ad essi i propri comportamenti, valori e precetti. In tal senso, si vengono a creare e rafforzare gradualmente convinzioni nascoste che influenzano la percezione sia del singolo soggetto sia della comunità. In particolare, gli anni della scuola primaria si rivelano cruciali in quanto gli alunni cercano conferme circa il proprio ruolo sessuale, considerando la pubblicità una fonte essenziale per conoscere il mondo circostante e acquisire informazioni su di esso. A tal proposito, la Generazione Alpha a cui i partecipanti alla sperimentazione appartengono – considera i social media come parte integrante della costruzione della propria identità e del proprio sviluppo, che ha inizio in età molto precoce. 

Attraverso l’acquisizione di specifiche conoscenze e competenze sia mediali sia semiotiche, il presente scenario di apprendimento mira a promuovere negli studenti la comprensione critica di come le pubblicità per l’infanzia favoriscano e alimentino la diffusione degli stereotipi di genere all’interno della società, focalizzandosi su due credenze ormai comuni e consolidate rispetto alla figura femminile: la concezione della donna dedita principalmente alla cura della casa e dei figli, nonché doverosa di sentirsi esteticamente piacevole, finendo così per oggettivizzare il proprio corpo. La sperimentazione si propone, altresì, di favorire negli studenti un uso consapevole e formativo dei media – con particolare riferimento al social network TikTok, estremamente diffuso tra i giovani , informandoli sui relativi rischi e sulle molteplici potenzialità, nonché rendendoli costruttori attivi di significati. A tal fine, gli alunni sono chiamati a produrre dei brevi video TikTok, caricati sul profilo privato di classe e volti a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche di genere. 



Parole chiave: 


 analisi e produzione mediale,  Analisi Multimodale,  Media Education,  media literacy,  pensiero critico



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DOI: 10.57596/1-04-01-2024 





Abstract: 


For decades now, several studies have shown a positive correlation between children's commercials and the construction of stereotypical roles by boys and girls from a very young age. Actually, not having yet developed an adequate critical capacity, children prove to be more vulnerable to the attractive power of advertisements and unable to distinguish media representations from reality, ending up identifying themselves - based on their biological sex - with male or female models they observe and conforming their behaviors, values and precepts to them. In that sense, hidden beliefs are gradually created and strengthened influencing the perception of both the individual subject and the community. In particular, primary school years turn out to be crucial as pupils seek confirmations about their sexual role, considering advertising an essential source to learn about the surrounding world and acquire information on it. In this regard, Alpha Generation - which the participants in the educational experimentation belong to - considers social media to be an integral part of one's own identity construction and development, which begins at a very early age.

Through the acquisition of both media and semiotic knowledge and skills, the present learning scenario aims at promoting students' critical understanding of how children's commercials favor and fuel the spread of gender stereotypes within society, by focusing on two now common and well-established beliefs in relation to the female figure: the woman's conception as devoted primarily to home and children's care, as well as dutiful of feeling aesthetically pleasing, thus ending up objectifying her own body. The experimentation also aims at fostering students' aware and educational use of the media - with particular reference to the social network TikTok, which is very popular among the youth -, by informing them about the related risks and multiple potentials, as well as making them active meaning creators. To this end, pupils are asked to produce some short TikTok videos, uploaded to the private classroom account and intended to raise public awareness of gender issues.


Keywords: 


critical thinking, media analysis and production, Media Education, media literacy, Multimodal Analysis



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DOI: 10.57596/2-24-01-2024