EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI MODELLO. DA ALEXANDER KLEIN A UNSTUDIO

Iniziamo col fare un riassunto di ciò che abbiamo visto in questo penultimo ciclo di lezioni:

- Spreadsheet, database e modelli

- Spreadsheet: lego e strutturo informazioni, organizzato in celle contenuto e risultato. La configurazione ad albero crea dei modelli interattivi dove al variare di un parametro tutto ciò che c’è sotto varia di conseguenza.

- Nei modelli gerarchici abbiamo una tabella informazioni legata da funzioni

- Database: è un salto dallo spreadsheet, informazioni legate da righe e colonne. Le colonne che sono campi omogenei mentre le righe sono delle entità.

Tornando al modello, all’interno di questo corso si parla di modello come creazione di informazioni. Parleremo di modello, non solo dal punto di vista architettonico.

Questa parola si apre a varie definizioni:

- Modello oggettivo: nasce nel Settecento e postula dei bisogni oggettivi dando risposte ovviamente oggettive. Che modelli? Ospedali, accademie, chiese, ecc. All’interno di questa tipologia ci si muove anche nel post-guerra quando c’era il bisogno di progettare nuove case. Il pioniere di questo modo di fare è Alexander Klein, il quale cerca di trovare dei modelli oggettivi che portino alla soluzione migliore. Studia dei modelli che vanno dalle funzionalità delle opere fino ad uno studio urbano.

- Modello prestazionale: questo deriva dalle idee di Cristopher Alexander evolvendo per un certo verso il modello oggettivo di Klein. In questo momento avviene un lavoro di suddivisione funzionale evitando lo zoning ma scorpora un sistema compresso dandogli una struttura “ad albero”.

- Modello strutturalista: non riguarda alla struttura di un edificio ma alle idee ipotizzate da Levi-Strauss. Dall’antropologia si passa all’astrazione, nasce una corrente filosofica, lo strutturalismo che afferma che ci sono strutture fisse e sottostrutture caratterizzate da una certa variabilità. La creazione di una sorta di struttura gerarchica.

- Modello diagrammatico: è il modello che ha sostituito i prime tre. Questo rappresenta quindi un evoluzione che abbiamo anche visto nelle lezioni precedenti con l’arrivo dei computer. Una cosa che più si avvicina per la spiegazione di questo modello è lo “schema” ovvero una corposa relazione tra le informazioni. Eismann è uno che lavoro con questo metodo.

Modello – forma che prendono le informazioni.

Diagramma – uno schema di informazioni.

Si inizia a parlare di modelli dinamici che possiamo ritrovare nei lavori di UnStudio con van Berkel. Un gruppo di architetti che vedono nelle loro opere dei prospetti sempre dinamici. Inoltre, il punto cardine dei loro progetti è quello di iniziare il lavoro da un “diagramma generatore”.

Tre lobi che si compenetrano sono dove si intercettano si crea lo spazio centrale.

Distribuzione: lo spazio centrale rimane vuoto, i core (spazi di servizio) vengono posizionati nel lato interno dei tre lobi adiacenti al lobo centrale. 

I percorsi sono organizzati sui lati invece esterni, e sono sostenuti da dei cavalletti che vanno a contribuire alla struttura dell’edificio.

Introduce così il concetto di mutabilità delle piante.


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