FINALE

0.Il MANIFESTO

L'immagine rappresenta la Driving force del nostro concept: la valorizzazione delle sponde dell’Aniene, trasformandole in una risorsa piuttosto che in una criticità. Sono luminose perché la componente dell'information Technology è fondamentale nell'ondata attuale. In un landscape abbandonato, come quello di Aniene Rims, l'informatica riporterà la vita: come un defibrillatore agisce su un corpo esanime, così il nostro concept è stato progettato con la missione di far rivivere le sponde del fiume, perché un organo nel quale non vi è più circolazione prima o poi collasserà.

1.INQUADRAMENTO

ANIENEFLOW_5

L’area 5, il luogo che ospiterà la nostra proposta progettuale, è stata scelta rispetto al suo grado di interesse. È quella che secondo noi, possiede le maggiori potenzialità, tra tutte quelle che ricadono nell’elenco del progetto “Aniene Flows”.

Rientra a far parte di una porzione di territorio ben più ampia, il Parco delle Valli, appartenente a sua volta alla Riserva Naturale dell’Aniene, vasta area verde protetta. Volendola inquadrare territorialmente, risulta essere delimitata a Nord ed Est dal quartiere Monte Sacro, a Sud ed Ovest dal quartiere Trieste. Da un punto di vista più urbano i suoi confini nell’ immediato intorno sono la ferrovia, con l’annessa stazione di Val d’Ala e il fiume Aniene. 

SERVIZI

Il Parco, attraversato dal secondo bacino idrico della Capitale, si compone di due piste ciclabili, di cui una collega Villa Ada e via Nomentana, un centro anziani, un campo da bocce, il “mercatino” di Conca D’Oro, un’area ludica per bambini, e un parcheggio di oltre duecento posti auto a servizio della cittadinanza. Risulta essere di proprietà del Comune di Roma, mentre la gestione è affidata a RomaNatura, l’ente che si occupa della salvaguardia delle aree protette. 

CRITICITÀ

La presenza della linea ad alta velocità rappresenta una frattura importante all’interno del Parco, considerato il polmone verde del terzo municipio, tanto da tagliarlo in due parti distinte. La prima, la più ampia, è quella più vissuta, data la presenza più consistente di servizi; la seconda, quella più piccola, è di fatto l’area da noi scelta. In generale, la mancanza di attrattive e i soli due ingressi, la rendono poco vissuta e abbandonata ad uno stato generale di incuria considerati anche gli insediamenti spontanei realizzati a ridosso del tracciato ferroviario. L’itinerario ciclo – pedonale è l’unico stimolo al passaggio in questo lembo di suolo. 

GEOLOGIA DEL SUOLO & LA FLORA

Il territorio risulta pianeggiante e costituito da un terreno in maggior parte ricoperto dai prodotti piroclastici del vulcanismo laziale (tufi e pozzolane). Questi prodotti sono stati utilizzati fin dall'antichità come materiale da costruzione. 

Una variegata vegetazione costituisce le vaste boscaglie ripariali che anticamente abbellivano le sponde del fiume Aniene. Pioppi e salici (1,2) rappresentano la componente arborea principale. Nelle aree prossime al corso d’acqua sono abbondanti la cannuccia di palude (3), graminacea dalla tipica infiorescenza a pennacchio, e la tifa (4), facile da riconoscere per il suo fusto nudo, l'infiorescenza a forma di spiga compatta di color ruggine e le lunghe foglie a nervatura parallela che venivano usate per impagliare i fiaschi e per ricavare le stuoie. La cannuccia di palude e la piccola lenticchia d'acqua (5), filtrano e depurano le acque. In primavera fiorisce il giaggiolo acquatico (6). 

FAUNA

Visti gli ambienti della riserva, è naturale che gli animali più interessanti che la frequentano siano legati all'acqua. Così, nelle aree golenali più pulite e nel reticolo dei canali collegati all'Aniene vive la rovella (1). Tra la vegetazione ripariale è possibile vedere il colorato martin pescatore (2). Entrambe sono specie protette da una direttiva comunitaria che tutela gli habitat naturali e seminaturali, la flora e la fauna selvatica. Il granchio d'acqua dolce (3) è un crostaceo facilmente osservabile nei canali della riserva. Vive sul fondo dei fossati dove si alimenta di particelle organiche presenti nel substrato, e anch'esso indica la presenza di acque pulite. Stessi ambienti frequentano altre specie come il pendolino (4), che costruisce il suo nido a forma di fiasco sulle sponde dei corsi d'acqua, e tra i rettili la sempre più localizzata tartaruga palustre (5). Tra i mammiferi sono presenti tra gli altri l'istrice (6), la nutria (7), la talpa romana (8), il moscardino (9), la volpe (10). 

2.NFT (Non-Fungible-Token) l’opera d’arte nell’epoca della sua immaterialità

«l’arte non è un qualcosa di necessario per la vita, ma è considerata culturalmente accattivante dalla società in cui viviamo e viene compresa dalla maggior parte delle persone. Negli ultimi anni, artisti con capacità creative spiccate e conoscenze tecniche di livello hanno iniziato a sperimentare nuove forme d’arte digitale e, a mio avviso, per tutti questi motivi l’arte è il contesto che ha riscosso maggiore successo».

Serena Tabacchi, curatrice della mostra e direttrice del Museo d’arte digitale contemporanea (MoCDA)

IL PRIMO NFT

La prima diffusione dei token non fungibili risale al 2017, quando la società canadese Dapper Labs mise sul mercato un gioco basato su una collezione di “figurine digitali” di gattini chiamati CryptoKitties, unici e con caratteristiche differenti, scambiabili sotto forma di Nft sulla Blockchain di Ethereum. 

Inoltre, nuove applicazioni per la realtà aumentata e virtuale, come ad esempio per il metaverso, creano “luoghi digitali” dove mostrare le creazioni.

Arte NFT made in Italy 

ItaliaNFT è la prima piattaforma italiana di vendita di NFT dedicata al mondo dell’Arte e delle eccellenze Made in Italy, ideato da Achille Minerva e Marco Capria, due imprenditori appassionati di cryptovalute, blockchain e tecnologia. La mission può anche essere interpretata come un riappropriarsi del concetto di “Made in Italy”, inteso come fatto realmente in Italia e non bistrattato e copiato. “ItaliaNFT è solo il primo tassello di un puzzle molto più grande, già dal 2022 lanceremo una nostra cryptomoneta, una gaming experience e soprattutto il primo metaverso italiano. L’idea è quella, in un futuro non troppo prossimo, di inglobare l’utente in un’esperienza immersiva completa che permetta fruizione del contenuto digitale al massimo delle sue potenzialità”. 

“Welcome to the new Renaissance” 

“Rinascimento Digitale” individuato da ItaliaNFT per indicare, come nel Rinascimento Italiano del ‘400, un periodo di fioritura e innovazione, di sviluppo di nuove tecniche. 

“Quando gli NFT verranno finalmente utilizzati come uno strumento per valorizzare il mondo digitale in generale – concludono i due imprenditori – vivremo un ‘Rinascimento Digitale’  con una più equa distribuzione del valore nel mondo dei contenuti d’autore. Quindi una nuova rinascita nel mercato d’autore, non più basata sul copyright claim ma sulle transazioni blockchain.” 

Global NFT Exhibition banner

Giuseppe Lo Schiavo

L’opera più famosa di Giuseppe Lo Schiavo è “Technogenica”, è un cortometraggio di animazione in cui umanoidi, tecnologia e natura incontaminata collaborano in un atto performativo e teatrale. La tecnologia e i media digitali stanno diventando sempre più intrecciati nel tessuto della vita quotidiana e noi ci stiamo evolvendo insieme; e il processo è mutualistico. Il titolo Technogenica deriva da "Technogenesis", una tesi di Bernard Stiegler e N. Katherine Hayles clinicamente definita come un processo di "adattamento, l'adattamento tra gli organismi e i loro ambienti (umani e tecnologie) sottoposti a trasformazioni coordinate". Gli esseri umani sono sempre stati interconnessi con il loro ambiente e co-evoluti con esso. Questo processo è comune in natura, esempi sono coralli e barriere coralline, uccelli e nidi di uccelli, piante e ossigeno. Siamo parte della natura, così come tutto ciò che produciamo e usiamo. Allo stesso modo, la tecnologia fa parte della natura. 

"Onirica" è la terza opera NFT progettata da GLOS (Giuseppe Lo Schiavo)

L'animazione può essere suddivisa in 4 parti principali:

1 Sala esperimenti, connessione. Il cyber umano inizia l'esperimento collegando (in modalità wireless) il suo cervello al sistema. Questa scena è visivamente ispirata al Compianto di Cristo, un dipinto del c. 1480 dall'artista rinascimentale italiano Andrea Mantegna. 

2 Viaggio all'interno delle immagini generate dal cervello. Scene concettuali prodotte dal cervello. Ogni scena è stata progettata per trasmettere un concetto specifico, dall'ecologia al feticismo alla schiavitù dei robot. Tutte le scene sono sottoprodotti comportamentali della socializzazione.

3 Interferenza. Verso la fine dell'esperimento, la connessione del cervello con il sistema sta “perdendo il segnale”, producendo immagini distorte ispirate dall'input elettrico non corrispondente dai neuroni che si verificano nel cervello durante un'allucinazione.

4 Disconnessione. La connessione si interrompe e torniamo alla scena iniziale.

3.APPROFONDIMENTO TECNOLOGICO

GLI ENERGY FLOOR

L'energia cinetica è l'energia legata al movimento dei corpi, ovvero l'energia che un corpo possiede in virtù del proprio moto. In sostanza l'energia cinetica è il lavoro necessario necessario per far sì che un corpo acquisti velocità se questo parte da fermo ed è libero di muoversi. Quindi maggiore è la velocità, maggiore sarà l'energia cinetica del corpo. L'energia cinetica dipende dalla massa del corpo e dalla velocità di movimento. 

Anche il nostro corpo in movimento produce energia cinetica e se all'inizio abbiamo detto che il nostro movimento può essere trasformato in elettricità è perché l'energia cinetica può essere trasferita tra gli oggetti e trasformata in altri tipi di energia. 

Un modello interessante è il "Pavegen": un tipo di pavimentazione intelligente che trasforma l'energia cinetica scaturita dai passi di una persona in elettricità e dati. L'idea di Kemball-Cook, un designer industriale, che insieme al suo team ha progettato questo pavimento formato da mattonelle triangolari con un volano posizionato in ogni angolo. La domanda sorge spontanea: Come funzionano? In parole semplici il suo funzionamento è dato dalla pressione esercitata sulla superficie del pavimento che mette in moto tre bobine da cui si genera poi l'elettricità. La pressione, e quindi l'energia cinetica da cui parte il sistema, può avvenire anche con una semplice camminata ed facile immaginare l'utilizzo di Pavegen soprattutto in luoghi affollati e di passaggio come centri commerciali, aeroporti e piazze. 

eTREE. Da un'idea di Sologic

"La strada per un ambiente più pulito e più verde passa attraverso l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili". Somiglia almeno nell'aspetto ad un albero e il suo nome certo lo richiama, e Tree ha i rami, si trova in un parco e produce qualcosa che all'uomo serve utilizzando luce solare. È nato con questo scopo speciale l'albero fotovoltaico. Non è ossigeno quello prodotto da eTree ma bensì elettricità. Sologic - startup israeliana che lavora su prodotti che rendon l'energia solare accessibile ai consumatori - ha recentemente installato il suo primo eTree nel parco naturale di Ramat Hanadiv, in Israele. Un'unità indipendente che produce energia pulita ma nel frattempo fornisce a tutti un luogo di comfort e riparo. Al di sotto infatti è situata una panchina  doce portersi sedere all'ombra. eTree è sormontato da un baldacchino di pannelli che producono energia dal sole 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Raccolgono luce solare e la trasformano in elettricità. L'albero fotovoltaico è alto 3.5 metri e copre un'ampia superficie. Oltre a produrre energia e a regalare ombra, eTree fornisce docking station per carica i propri dispositivi elettronici e fornisce una rete Wi-Fi gratuita. Garantisce inoltre l'illuminazione notturna con il suo sistema LED. 

Energia giocando e allenandosi!

La filosofia alla base di tutto è il gioco che trasforma il movimento in energia elettrica. Un parco per bambini con alcuni giochi e attrezzi per la palestra produrranno energia attraverso delle piastre piezometriche e superfici speciali che trasformano tutta l'energia dei bambini iperattivi ed entusiasti in energia elettrica. Il progetto innovativo di cui parliamo è stato realizzato da un team composto da Andrew Simoeni, Joel Lim, Funfere Koroye che ha adottato un approccio alquanto innovativo ed originale per trasformare il parco giochi in un piccolo parco di produzione di energia elettrica. L'idea abbastanza semplice in quanto nel parco giochi-palestra vengono installate delle unità build-in che posseggono delle dinamo che generano energia elettrica quando ruotano così da produrre abbastanza energia nei momenti in cui potrebbe venir meno.  

Queste unità possono generare apparentemente 31.5 Watt di energia per ogni ora di gioco sufficiente da alimentare 20 lampadine per un'ora intera. 

3.IL PROGETTO

Quello che faremo è andare a lavorare sulla sponda del fiume che ospita la stazione Val d’Ala.

Al percorso ciclabile già esistente verrà aggiunta un’installazione architettonica, una sorta di Totem o un Tipì che possa divenire una nuova centralità, facendo così riabitare le sponde del fiume. Essendo il “lotto” impostato in modo lineare, verrebbe facile pensare ad un’architettura lineare che alla fine appunto possa concludersi con questa centralità ottenuta progettando questo totem.

Lo spazio nel quale sarà presente il Totem sarà una sorta di nuova piazza, attorniata da vari elementi verticali che man mano che si avvicinano al Totem si alzano. Un modo per ricreare una sorta di natura artificiale. Questa idea verrà riportata anche sul percorso ciclabile che vedrà alcuni elementi architettonici lavorati “parametricamente” facendo riferimento al lavoro fatto da Cino Zucchi. Questi elementi potrebbero essere un sistema di “protezione” per i percorsi ciclabili all’interno della città che noi riportiamo in una scala più piccola all’interno dell’area. 

Il Tipì, cuore pulsante del progetto, sarà una struttura “green” che avrà il compito di creare delle situazioni particolari. Al suo interno, infatti, saranno presenti degli schermi che mostreranno delle proiezioni di opere NFT o video inerenti all’area dell’Aniene creando un’immersione con i visitatori.