Ridefinire i confini dell'architettura.

Evoluzione della definizione classica dell’architettura che si basava essenzialmente sulla triade vitruviana: Venustas, Utilitas e Firmitas.

La nozione di architettura si ridefinisce! Vitruvio ha basato la nozione dell’architettura su questi tre principi mentre oggi noi abbiamo una nozione di architettura molto più ampia rispetto a quei tempi.

È importante capire che i confini dell’architettura sono dinamici e non statici! Nuove crisi spingono ad un ampliamento di campo.

Obiettivo principale dei giorni nostri è quindi quello di cercare di capire come definire nuovi confini dell’architettura.

Per questo ci avvaliamo di due grandi esempi, così da mettere in moto il nostro pensiero.

1. PAESAGGIO

In particolar modo è importante capire come su questa noi possiamo riflettere. Alla base di un primo ragionamento, tocca capire come paesaggio e natura siano in realtà concetti diversi. Molto diversi. Infatti, la natura possiamo desumerla anche come “datum” presente e reale mentre il paesaggio è un interpretazione che nasce successivamente.

“Paesaggio è la rappresentazione estetica, condivisa collettivamente e culturalmente, ma in costante evoluzione, di una parte del mondo”

Non posso quindi parlare di paesaggio senza parlare della rappresentazione estetica che entra nella persona attraverso lo sguardo “soggettivo”. È inoltre una nozione condivisa perché vista anche da altri, da una collettività. Il paesaggio è mutabile e quindi con una continua ridefinizione.

Inoltre, non possiamo parlare di paesaggio senza parlare della pittura. Se noi pensassimo ad un qualsiasi paesaggio, la prima cosa che ci verrebbe in mente sarebbe un qualcosa che ha a che vedere con la pittura. Questa cosa sarà diversa da persona a persona e quindi avrà un valore soggettivo.

Paesaggio come valore sociale-estetico-politico. Politico perché va difeso.

2. PAESAGGIO MENTALE

Il paesaggio mentale è invece ad un livello ibrido che esiste essenzialmente nella mente del progettista che non ha ancora rivelato nulla a nessuno. È plasmata come idea ma è racchiusa nel segreto. Questo tipo di paesaggio può essere condiviso e diventare paesaggio o rimanere nella nostra mente ricordandoci che potrebbe avere grosse potenzialità.

3. STRUMENTO

La  creazione di nuovi strumenti può portare a delle criticità. Un esempio facile è l’arrivo della macchina fotografica nella prima metà dell’ottocento. Uno strumento per riprodurre ciò che già si riproduceva con i pennelli e che solo dopo poco tempo si iniziò a capirne l’utilità e le grossissime potenzialità che poteva avere una macchina del genere.

Nadar e le prime immagini del paesaggio dall’alto ci porta ad avere un nuovo punto di vista. Lo strumento induce ad una criticità, quest’ultima diventa modernità quando se ne prendono gli aspetti innovativi della tecnologia e non gli aspetti reazionari!

Koyré dice “lo strumento è materializzazione dello spirito”. Lo strumento musicale ne è un ottimo esempio.

Lo strumento può essere definito come:

-        Operativo: legati a delle prassi direttamente operative.

-        Cognitivo: la prospettiva, la matematica

 

LA SEZIONE AUREA

Misure che sono  desunte da elementi astratti ma che in realtà sono dei calcoli precisi che conducono alla creazione di forme e rapporti bene equilibrati. La nascita di f è quindi una relazione tra dati geometrici e non solo un semplice numero greco. Diventano molto importanti questi rapporti visto il fatto che venivano utilizzati nell’antichità per la maggior parte delle misurazioni essendo delle cifre e/o delle forme ben equilibrate.


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