DENTRO I BIT: IL MONDO RASTER
Lezione che affronta i bit e al sua effettiva evoluzione.
Come si trasmetteva ai tempi di Leonardo da Vinci un disegno? Un’ipotesi era quella di creare “delle regole” creando una griglia che avrò io che mando il messaggio e il ricevitore. Dopodiché possiamo iniziare a “comunicare” anche grazie l’aiuto di un sistema “battaglia navale” codificando i punti da segnare in base al codice.
Le immagini raster si basano in principio proprio su questo pieno/vuoto con la problematica della risoluzione che va ad aumentare man mano che la griglia usata diventi sempre più grande. Una volta capito il sistema del pieno/vuoto possiamo comprendere che questo pieno può avere dei colori e quindi il raster può essere colorato. Inoltre, abbiamo iniziato a parlare della qualità dell’immagine raster e di come questa possa funzionare.
72 dpi è la risoluzione standard per lavorare sullo schermo. In Photoshop, c’è sempre la possibilità di decidere in che risoluzione lavorare con la 72 impostata come standard.
Altra risoluzione è la 150 dpi, una risoluzione intermedia buona anche a stampa, con delle dimensioni quadratiche. Per file di grandi dimensioni si usa quindi questa risoluzione qui con un livello di stampa accurato e di velocità ragionevole.
La soluzione da 300 dpi è detta di qualità tipografica ed è abbastanza grande. Posso però interpolare le dimensioni, aumentando il numero dei dots nel file spostando da 150 a 300 dpi. La qualità del raster non sarà quella di un 300 dpi originario ma sarà comunque abbastanza leggero e “leggibile”.
Quindi ricapitolando:
72dpi – per lavori a schermo;
150dpi – per lavori su fogli grandi;
300dpi – per lavori da tipografia.
Se ho bisogno di maggiore precisione, dovrò aumentare i dpi. Ad esempio, per la stampa “architettonica” dovremmo aumentare a 600 o 700 dpi.
Bisogna imparare a capire la qualità da scegliere perché è importante anche per l’ambiente. Infatti, se andassimo ad impostare delle qualità troppo alte si produrrebbe molta CO2 per la produzione di energia elettrica.
Un altro concetto, un po’ più complesso, è quello della profondità. Io posso leggere un colore all’interno di una palette di sedici colori. La profondità è impostata in bit che vanno da 4,8,16,32. Anche qui la profondità dipende dall’apparato di riproduzione e del macchinario usato.
L’immagine raster ha più “dettagli” del reale perché è possibile ingrandire ad un livello che nella realtà è inimmaginabile e possiamo individuare molti dettagli.
Sul finire della lezione si parla di autoritratti. Fare un nostro autoritratto che si basi sui ragionamenti dell’informatica e su Aniene Flows.
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