Nuova Soggettività

“Si capirà ora perché abbiamo usato nel titolo il termine "Nuova Soggettività" che di tutti gli auspicabili esiti è quello più decisivo. Se del Movimento Moderno la formula era, giustamente, Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività) la formula di oggi non può che essere, appunto, Nuova Soggettività”.

La frase che più mi ha colpito è la conclusione dell’articolo perché in un modo abbastanza convinto cerca di riassumere tutto quello detto nell’articolo.

È vero, inoltre, che il passaggio dall’oggettività alla soggettività nel mondo dell’architettura ha impiegato molto tempo e possiamo definirne un punto di partenza. Questo è il Bauhaus di Gropius che rappresentava delle novità per l’architettura dell’epoca ma che, se guardate oggi, sembrano molto legate al passato.

Il simbolo architettonico scompare quasi definitivamente all’interno del Bauhaus. Solo qualche anno più in là si comincia a riprendere in considerazione tale caratteristica di molte architetture del passato (vedi le chiese, alle quali vengono molto spesso collegate le varie correnti architettoniche). La trasparenza inizia a prendere spazio annullando di fatto la comunicazione.

La nuova architettura cerca di assimilare la tecnologia anche per restare al passo coi tempi creando così architetture “attive” che grazie all’informatica si adattano alle varie condizioni (vedasi la torre progettata a Barcellona da Jean Nouvel). L’ingresso dell’informazione nell’architettura ha inoltre permesso progettare in una maniera sempre più innovativa e sostenibile.

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