La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura

7. La verità vincolata in una carta

Gli anni 2020 - 2021 saranno ricordati come quelli della pandemia da Covid-19. Per l'impossibilità a raggiungere la sede di lavoro, con un processo di neghentropia , è esploso il video-lavoro, con le reti digitali, da casa. Tale risposta ha rivelato la grande capacità del pensiero umano di saper gestire i fattori di crisi, aprendo nuovi spazi e nuove forme di cooperazione, segnando così il passaggio dalla Società efficiente a quella resiliente.  Antonia Colamonico

La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura

Quaderno n° 11 di Biostoria - Scienza e Metodo dello Sguardo multi-proiettivo

La verità vincolata

Antonia Colamonico (Aspetto epistemico-metodologico)

Marcello Mastroleo (Aspetto matematico-modellistico)

Tutti i diritti sono riservati - © 2017 - 2021

La realtà acquista significato storico nella relazione osservatore-osservato-osservazione, fuori da tale legame non può esserci conoscenza. Un osservatore ha senso in rapporto ad un osservato, questo acquista valore in relazione ad un'osservazione che ne delimiti i contorni, definendoli.  L'osservazione  a sua volta acquisisce una forma espositiva in  correlazione alla topologia mentale e sentimentale dell'osservatore. A. Colamonco
Da A. Colamonico. Il Filo, in Le stagioni delle parole. 1994

L'osservatore lente-bussola cognitiva

Il limite cognitivo del paradigma Moderno  è stato nell'aver isolato e estromesso l'osservatore storico dall'azione di lettura, ritenendo poco interessanti, ai fini dell'idagine, le modalità organizzative della mente-pensiero che danno forma alle medesime visioni. Da tale miopia si sono affermate le generalizzazioni con le letture uni-direzionali a uni-versi disciplinati, come tanti sistemi di saperi a sé stanti. Da tale strettoia, a livello dell'organizzazione del pensiero, si è generata una "geografia mentale" a compartimenti stagni, in cui sono stati tagliati i collegamenti e le interdipendenze tra le molteplici osservazioni, i piani delle letture e le costruzioni immaginative e ideative. 

In sintesi si è persa la spaziatura mentale dello scienziato rinascimentale, ad esempio, di un Michelangelo o Leonardo,  nel saper attuare i voli logici tra i molteplici campi d'interpretazione e di giustificazione dei fenomeni stessi.

La capacità di leggere le reti dei collegamenti vitali, richiede una mente esercitata a vedere oltre il semplice spazio del fenomeno locale, si pensi a Michelangelo nell'azione dell'affrescare il "Giudizio universale", egli ha saputo andare oltre la parete vuota e con un volo immaginativo, ha saputo mettere in rete le sue conoscenza religiose, pittoriche, anatomiche, psicologiche, cromatiche, emozionali, politiche... dando visibilità oggettiva al suo capolavoro.

Lo scienziato del mondo rinascimentale o anche classico, era prima di tutto un matematico, poi un astrofisico o un biologo o un chimico... 

La matematica si pone in un contesto differente di ragionamento; non osserva tanto il fenomeno-evento in sé come nella fisica, quanto gli enti astratti, numerici o geometrici, che aprono gli sguardi a delle sequenze ordinative, ad esempio la successione di Fibonacci (1202). Una simile indagine non ha come fine spiegare in una legge un fenomeno fisico e bloccarlo in una carta di lettura, ma cercare di capire le geometrie ricorsive dei processi vitali che ordinano le dinamiche storiche, indipendentemente se fisiche o astronomiche o chimiche o biologiche. L'occhio del matematico è in un certo senso trasversale alla discipline, poiché le attraversa tutte e le supera tutte.

Un esempio più vicino di tale impostazione di lettura e organizzazione di sguardo è il Frattale di Benoît Mandelbrot (Gli oggetti frattali. Forma, caso e dimensione. 1975); il matematico polacco si è interrogato non tanto sui fenomeni, quanto:

La ripetitività frattale, partendo da un segmento, dà origine ad un sistema frastagliato come ad esempio un fiocco di neve o una costa.
Calendario 2018

Per Mandelbrot, ad esempio, le figure geometriche classiche fatte di triangoli, cerchi (...) sono di poco aiuto nel descrivere le forme naturali poiché:

 “le nuvole non sono sfere, le montagne non sono coni, le coste non sono cerchi, la corteccia dell’albero non è levigata, né un fulmine viaggia in linea retta”.  

Egli infatti affermerà di aver inconsapevolmente scoperto la Geometria della Natura, ragionando sulle dimensioni fratte, non intere, di segmenti, triangoli... (frattali appunto).

Inizialmente lo studio di Mandelbrot fu letto come una stravaganza di ragionamento, molto sofisticato, ma di scarsa applicazione nel campo scientifico. Sono stati gli artisti che, appropriandosene, hanno fatto conoscere al pubblico tale studio, dando luogo a nuove inquadrature fattuali, non solo pittoriche. 

A  Parigi nel 1997 è stato  fondato  il movimento  dei   Frattalisti da un gruppo di artisti e come scrive il teorico del gruppo, il  critico d'arte  Henri-Francois  Debailleux - nel manifesto:

"Tutto brulica, vibra,  s'attorciglia, brilla,  sprizza,  esulta, sobbalza, danza,  volteggia,  palpita, sfarfalla,  turbina. Veniamo  precipitati  dentro vortici,  ritmi  e  turbinii come se la  testa  fosse  dentro  il cestello  della lavatrice... tutto si muove, tutto gira e in  tutte le  direzioni".  

Per comprendere il salto d'inquadratura da un occhio lineare a uno complesso bisogna soffermarsi a riflettere sul ruolo storico e funzionale dell'osservatore (ogni uomo) nell'azione dell'osservare.

Ogni azione di lettura parte da un soggetto che si ferma e contempla (salto di posizione da un fare, a un osservare un luogo-tempio che assume forma-nicchia dentro la mente). In tale prendere una distanza fisica  e mentale dal semplice fluire del tempo presente, il soggetto osservante si pone a lente-bussola della situazione che si mostra al suo sguardo

Egli con un atto decisorio stabilisce i bordi, confini del suo spazio d'osservazione, isola altri soggetti delle dinamiche e avvia una riflessione su tutto quello che il suo occhio rileva:

Il mutare degli sguardi determina il mutare delle mode, delle teorie, delle epoche, delle civiltà. 

Studiando la dinamica storica in un campo-finestra allargato a tutta quanta la presenza umana sulla Terra (tra 6 e 10 milioni di anni), si può cogliere, come in una sequenza filmica, che ogni cambiamento di prospettiva nell'inquadrare la realtà ha generato un frattura, una divisione nella linea temporale che,  come nel frattale di Mandelbrot, ha sdoppiato i processi creando una molteplicità di altri indirizzi e di sguardi nuovi con altre teorizzazioni:

Continuare a rappresentare la dinamica storica come una successione a linea retta è un non senso, una riduzione e schematizzazione molto lontana dalla realtà naturale.  Gli effetti di una simile impostazione sul piano mentale hanno prodotto, nel tempo, oltre a una fissità di sguardo, una rigidità cognitiva con uno stato di sofferenza sociale oltre che personale, essendo stato negato il valore alla plasticità della mente-pensiero, stato questo naturale di tutto il processo vitale. Le logiche a Caino del Mondo, descritte nei quaderni di Biostoria, nascono da una siffatta geografia mentale. Esse sono il risultato di una mente malata che di fatto ha smarrito il senso del limite del suo osservare e definire. 

Gli attrattori di lettura vincolano lo sguardo-occhio nella spaziatura della realtà in cui l'osservatore è immerso. Il Nulla o il Tutto, come poli d'attrazione della Coscienza, schiudono due dinamiche differenti di evoluzioni possibili; il primo implementa il grado d'entropia; il secondo lo frena. In tale bipolarismo  si colloca l'azione neghentropica che permette di intervenire attivamente nei processi, anche naturali, con le correzioni e tarature di dinamiche che allargano gli sguardi ai non ancora visualizzati e conosciuti.L'azione neghentropica, oggi, è comunemente definita resilienza, come la capacità naturale di un individuo storico di di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.  Si pensi al corpo che sa rispondere ad uno stato di malattia mettendo in campo le difese  immunitarie, conservando "memoria-eco" delle risposte., nel tempo.

In L'Eco di Acquaviva, 22 Nov. 2019 - Rubrica: Lo sguardo eco-biostorico, p.6

In L'Eco di Acquaviva, 29 Nov 2019 - Rubrica: Lo sguardo eco-biostorico, p.6

In L'Eco di Acquaviva, 6 Dic. 2019 - Rubrica: Lo sguardo eco-biostorico, p.6

13 Magg. 2020 in blog: https://occhiobiostorico.blogspot.com/

 13 Mar. 2020, in blog: https://occhiobiostorico.blogspot.com/


La Finestra mostra una forma frattale che emerge dal buio, il nero del campo. Lo sguardo lettore può isolare o la forma, o il campo e in tale modalità si può parlare di sguardo a uni-verso, che crea una mente disgiuntiva, oppositiva (o/o; o è bianco o è nero, o è bello o è brutto...) Sono tali logiche a creare le divisioni, con le gerarchie tra chi è primo e chi ultimo. Tra chi merita la 3a dose di vaccino per il Covid-19 e chi nulla.Ma c'è un'altra modalità osservativa , leggere contemporaneamente la forma e il campo come un unicum che insieme emerge dal perimetro-finestra, tale lettura congiunge (e/e), moltiplica i versi di lettura e permette il ribaltamento del significato dentro/fuoriLo sguardo democratico è copulativo, sa moltiplicare e quindi comprendere i multi-verso storici. Antonia Colamonico

Contorni e limiti quali effetti moltiplicativi di sguardi

Se l'osservatore dà i contorni alla realtà narrata e quindi conosciuta, allora è della massima importanza speculativa, imparare a ragionale sulle differenti mappature di pensiero per comprendere quali topologie di spazi mentali siano i più idonei a creare una Società democratica.

La mente democratica è uno sguardo che sa misurarsi con l'imprevisto (alea), o meglio, lo assume a valore del suo osservare, senza indossare l'abito del giudicare o meglio del condannare. In Costellazioni di significati per una topologia del Pensiero Complesso (A. Colamonico, 2006) tale competenza osservativa è la modalità dello sguardo Cristologico che nasce intorno alla 5a dimensione di lettura (A. Colamonico, Ordini Complessi, 2002).

la Conoscenza si struttura in spazi dimensionali, lo spazio adimensionale è uno Spazio che assume una posizione ma non ha dimensioni fisiche, quindi uno spazio di valore 0, si pensi ad un punto su foglio di carta bianca:

Trasferendo, per analogia, le differenti aperture di spazio, nell'organizzazione e spaziatura mentale, si può parlare di pensiero unidimensionale, bidimensionale, tridimensionale, quadrimensionale, (...):

Parlare, ad esempio, di superficialità o di profondità di una affermazione è in relazione alla capacità in quel momento storico di costruzione dello sguardo. E. Morin parla di "homo spaiens e homo demens" che insieme coabitano in ogni coscienza (E. Morin.  Il metodo 5. L'identità umana. Milano, 2002), creando di fatto il chiaro/scuro delle procedure di costruzione nel giudizio storico o nell'azione-fattuale o nelle relazioni sociali o nell'impegno politico...  

Comprendere i vincoli spazio-temporali da cui sorgono le risposte storiche è importantissimo ai fini della comunicazione nelle dinamiche dialogiche (di-a-logiche = a + logiche). 

I contrasti o i conflitti nascono dalle incapacità di lettura dei pluri-versi in cui sono incastonate le risposte storiche:

Sia i primi e sia i secondi parlano di scelta giusta circa il loro verso di lettura, allora se entrambi agiscono per il bene, interessante è investigare i contorni, su cui ciascuno ha costruito la sua definizione di bene. 

L'indagine così si sposta dal piano delle azioni, a quello delle geografia mentali e degli spazi di costruzione del giudizio-valore storico. La possibilità di costruire un filo di comunicazione dialogica tra le due posizioni, potrebbe nascere solo se entrambi siano disposti a rileggersi, introducendo nel rispettivo sistema osservativo gli orizzonti di lettura dell'altro: 

La Società occidentale dovrebbe ammettere che il ruolo di madre della donna è in crisi, tanto da parlare di bassissima natalità (tasso di crescita 0), e quella talebana di povertà economica per il forte peso esercitato da un Passato ingombrante che fa annichilire ogni forma di possibile cambiamento.

Occorrerebbe per entrambi cambiare gli occhiali di lettura e virare gli orizzonti di riferimento nelle scelte di azioni (capacità neghentropica). Ma il farlo richiede una grande umiltà, un cuore mite, una sensibilità attenta, una mente libera e un'assenza di condanna, cioè occorre attuare un salto logico che apra uno scenario mentale nuovo (apertura logica) che dia a entrambi i contendenti una nuova possibilità di costruzione storiografica:

Aperture degli spazi intorno alle 4 dimensioni: lunghezza, larghezza, profondità, tempo.

Per comprendere le influenza degli scenari ideativi, nelle scelte storiche, si può tornare alla geometria:

Osservando le 5 forme geometriche - punto, segmento, quadrato, cubo, ipercubo - si possono calcolare i gradi di complessità, ad esempio:

Ogni forma ha un suo particolare campo-contorno di definizione e di indagine, si pensi alle geometrie euclidee e non euclidee; ciascuna delle quali apre dei campi di riflessione e relative teorizzazioni, con notevoli distanze tra loro. Con un esempio storiografico, si pensi alla distanza tra la cultura dei Conquistadores e quella degli Incas nella colonizzazione americana a partire dal 1500.

Calando l'esempio nella costruzione dello spazio della mente-pensiero, il punto equivarrebbe alla forma iniziale della mente di un neonato che ha in sé, come per un seme, delle molteplici possibilità evolutive, ma non ancora espresse o indirizzate verso una qualche forma di ragionamento o di immaginazione-ideazione. 

Il cubo applicato alla forma del pensiero, sarebbe uno spazio-mente arricchito, in grado di muoversi anche nella dimensione della profondità, oltre in quelle della lunghezza e della larghezza di una forma piana a quadrato:

Un pensiero a ipercubo ha la capacità di modificare l'orientamento non solo nello spazio, ma dello spazio medesimo (nella foto: la proiezione centrale di un ipercubo). 

Quindi è un grado di libertà accresciuta, come se un airone volando contorcesse il cielo e lo ruotasse, modificandone la collocazione spaziale.

Ragionare sulla geometria della mente e delle sue proiezioni è importantissimo per apprendere a interagire con i personali modi di ragionare e di costruire il giudizio storico, svincolando così il pensiero dalla gabbie logiche dei luoghi comuni.

Ipercubo (tesseratto)  "Figura geometrica definita in uno spazio quadridimensionale (iperspazio), che può essere considerata un’estensione del cubo, così come questo è un’estensione del quadrato (figura bidimensionale) in uno spazio tridimensionale: un i. è il volume quadridimensionale spazzato da un cubo orientato secondo una terna di assi cartesiani e spostato lungo il quarto asse di una lunghezza pari al suo lato; le ‘facce’ dell’i. sono cubi, in numero di otto, ossia due per ciascuna delle quattro dimensioni." da Enciclopedia Treccani.

La costruzione di un pensiero a spazio complesso, nasce dalla 5a dimensione di lettura (A. Colamonico. Ordini Complessi. 2002), la finestra (A. Colamonico. Fatto tempo spazio. 1993), che dà il limite-contorno al campo di osservazione. Tale modo è il livello più evoluto, sin ora definito, di possibilità di sviluppo dello spazio-pensiero:

"Risulta evidente che tale quinta dimensione è una dimensione di lettura; è esterna all’osservato e riflette il modo di strutturare la realtà dell’osservatore:

La finestra storiografica come stratificazione di proiezioni, svolge la funzione di campo (Colamonico, 2002), all’interno del quale l’osservatore costruisce le relazioni fattuali tra i differenti temi. La finestra è dunque il terreno all’interno del quale si sviluppa il pensiero analogico-creativo (Colamonico, 2005), mentre lo strato della cipolla è il luogo del pensiero logico-riflessivo in quanto tutto quello che vi appartiene è già stato strutturato coerentemente. In questa visione, il pensiero analogico è l’emergenza di un nuovo ordine logico da una sovrapposizione di differenti ordini indipendenti. Tale emergenza diventerà a sua volta un nuovo ordine logico che si andrà ad aggiungere ai precedenti strati proiettivi." 

(da Antonia Colamonico - Marcello Mastroleo. Verso una Geometria Multi-Proiettiva della Mente © Il Filo S.r.l. - Bari, 8 settembre 2010). 

La maglia-finestra storiografica apre la mente alla profondità dello spazio-tempo. Da A. Colamonico. Fatto tempo spazio. Premesse per una didattica sistemica della Storia, p. 22. Oppi, Milano 1993.
La finestra storiografica è  la 5a dimensione di lettura,  che permette all'occhio-mente:
  1.  di poter ragionare su più campi osservativi, insieme;
  2. di  zoomare i gradi di finitezza dei campi, per una lettura più particolareggiata;
  3. di assumere la posizione a Occhio-Egli, per leggere le dinamiche relazionali in rapporto ai punti di vista e sistemi di aspettative dei soggetti storici che interagiscono in una dinamica fattuale.

Ragionare su più campi osservativi, in simultaneità, la nuova frontiera dell'Era digitale.

"L'io (osservatore, ogni uomo) pur vivendo nello spazio presente, che il suo occhio-mente costruisce, secondo le tre dimensioni di lunghezza, di larghezza, di profondità, può entrare con un salto di sospensione, occhio utopico, in una quarta dimensione e in una quinta: il tempo e il campo.Il tempo gli permette di viaggiare nel campo ecostorico dallo spazio passato a quello futuro; da tale errare egli impara a visualizzare oltre ad uno spazio di primi piani e di sfondi, le successioni di attimi, le durate, le permanenze e i mutamenti, i cicli e le congiunture.Il campo, o limite-contorno della finestra-maglia di lettura, può permettergli non solo di ampliare la profondità-altezza-lunghezza-tempo d'osservazione, bensì moltiplicare le stesse finestre di visione, semplicemente, aprendo in simultaneità più spazi osservativi.Il soggetto lettore-attore-abitante può raddoppiare le sue visualizzazioni, semplicemente delimitando, insieme, più aree di letture spazio-temporali, per studiare le contemporaneità o le simultaneità e così cogliere con un fuoco sdoppiato di fuori/dentro le: somiglianze/differenze o sintonie/antinomie o convergenze/divergenze o armonie/disarmonie o sintropie/entropie o convenienze/sconvenienze o uguaglianze/disuguaglianze. E così facendo impara a graduare o, meglio, a scalare le variazioni di campo io-habitat e a ribaltare i sensi- significati.Il campo d'osservazione, come limite/frontiera della lettura, è esso stesso una dimensione che racchiude porzioni di ecostoria,  divide e moltiplica  nei dentro/fuori i fuochi di lettura dello stesso campo uni-verso di osservazione: - La nascita di occhio-mente al plurale, in grado di immaginare gli ordini superiori, passa così per l'edificazione di una mappatura della realtà più simile a quella dell'occhio di mosca, in frado di moltiplicare e frammentare l'area degli osservati per meglio visualizzarli ed esperirli, che a quella di un occhio umano.  Lo sdoppiamento dei fuochi come ricaduta, implica l'accelerazione della dinamica di produzione delle sensazioni-ideazioni.". Da A. Colamonico. Ordini complessi. Carte biostoriche di approccio a una conoscenza a 5 dimensioni, p.80. Il Filo. Bari, 2002.

Esempio di lettura a più occhi di una dinamica fattuale

Le aree luce e ombra con i valori (+ o -) nelle scelte del Congresso di Vienna 1814-1815
Esempio della portata storica dei vincoli di valore nella costruzione di realtà. Da A. Colamonico. Ordini complessi. Carte biostoriche di approccio a una conoscenza a 5 dimensioni, pp.83-84. Il Filo. Bari, 2002.
Gioco di finestre - Ravenna. Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Anno di consacrazione 549, affreschi.Quello che emerge dalla icone è il superamento delle mode (abiti, attrezzi, ... ) che rendono distante la civiltà bizantina anni luce. Per comprendere la morte di una Società necessita osservare i simboli che danno la rappresentazione degli spazi logico-mentali in cui si delimitano le azioni:
  • Se cambia la simbologia, automaticamente cambia la Società. 
Il cambiamento è dovuto alla perdita del significato storico
Oggi si è di fronte ad una perdita di significato del valore del perché e del come delle stesse azioni, si pensi allo scollamento tra i vertici dei partiti politici e le basi di elettorato che non si ritrovano nelle scelte adottate; oppure ai vertici della Sanità mondiale e ai movimenti no-vax che diffidano dei vaccini anti-Covid.

Il ruolo della famiglia, della Scuola, della Società nell'Era Digitale

Nell'Era digitale il "patrimonio" più prezioso non è un bene materiale, ma uno incorporeo, sfuggente, difficile da definire:

Si parla infatti di economia di tempo, in quanto i tempi di produzione dei beni si sono notevolmente accorciati, tanto da introdurre il nanosecondo come unità di riferimento per misurare la velocità con cui si muove, ad esempio, nella rete digitale l'informazione o un calcolo numerico eseguito da un PC

Come direbbe Eric J. E. Hobsbawm, "il Mondo è diventato più piccolo e più grande insieme" (Le rivoluzioni borghesi 1789-1848. 1962):

La riduzione dei tempi ha prodotto la velocità vertiginosa dei Sistemi storico-sociali e come effetto di ricaduta (processo di feedback) la caducità repentina delle mode:

Si direbbe quasi che la velocità abbia preso il sopravvento sullo stesso pensiero, spaesandolo come un terrestre che venga di colpo catapultato in un altro sistema stellare, molta cinematografia affronta simili trame. 

Il risultato sarebbe la perdita di identità, direbbe L. Pirandello, la perdita dei confini-bordi dei significati storici che togliendo valore-senso, innescherebbe il crollo del paradigma tutto della Società, sinora conosciuta.

La perdita è in sintesi un confine di senso che è stato reciso, aprendosi ad uno scenario nuovo non ancora definito; volendo chiarire con un esempio semplice: 

I termini acquedotto, vinoteca o teiera sono derivati che schiudono altri spazi di rappresentazione logica, perché un acquedotto abbia senso, necessita dell'acqua di un fiume da incanalare e portare verso una città... se si perdesse l'informazione acqua, automaticamente si smarrirebbe il significato di acquedotto. 

Un esempio storico di perdita di significato, sono le piramidi che furono lette come i granai egizi, prima degli scavi archeologici che federo scoprire, essere tombe. 

La perdita d'informazione azzera lo spazio mentale intorno al nodo-eco storico.

In un Sistema storico che tende a dimenticare che funzione dovrà svolgere la famiglia, la scuola, la Società tutta?

Per poter rispondere al quesito occorre fare chiarezza sulle linee di tendenza, verso cui si stanno evolvendo le trame storiche e nel contempo sui soggetti-attori storici che inseguono, ognuno per suo conto, un fine di realizzazione, concreta.

Partendo dai soggetti, oggi si possono isolare almeno 3 soggetti-tipo, essendo superate, nell'Era della Globalizzazione, le vecchie categorie a classi sociali nazionali; infatti se prima si erano identificati degli Stati sociali interne agli Stati, come poli delle dinamiche, interne agli Stati, economico-relazionali:

a partire dal nuovo millennio si possono isolare, con uno sguardo mondiale, tre gruppi-classi: 1. l'Élite globalista, 2. la Base amorfa, 3. Gli Uomini ombra.

La dinamica storica, a livello cosmico, si costruisce nello spazio-tempo di 2 indirizzi: la vita e la morte; come i due poli di attrazione che danno o tolgono visibilità fattuale. In tale ampiezza di versi-direzione si possono leggere le maggiori o minori durate dei Sistemi, delle vite, delle mode, delle economie, delle culture e delle parole medesime. Si parla, infatti, ad esempio di stagioni o tempi o lingue o epoche o stelle o mari ... morti in rapporto a tutta una realtà che pulsa, che occupa spazio, che consuma tempo... in sintesi viva.Il morire tuttavia lascia un segno-eco informazione del passaggio vitale che è la deformazione dello Spazio, il quale segnato dalle realtà storiche si modifica e si riformula continuamente. Proprio dalle letture degli echi-informativi la Coscienza isola e costruisce le trame della Spugna storica. Antonia Colamonico
(Foto da: Ordini complessi, p.33. 2002.)

Una cerchia questa molto ristretta, dalle altissime competenze e dal altissimo reddito, che ragiona quotidianamente sui tempi a lungo termine ed è in grado di anticipare e incanalare le tendenze storiche verso un domani, ai loro occhi, sempre più prossimo. In tale sfera nascono le letture dei grandi cambiamenti come la proposta di un Grande Reset (Great Reset) del World Economic Forum (WEF), maggio 2020, per ricostruire l'economia in modo sostenibile, dopo la pandemia del COVID-19; progetto questo che gli scettici leggono come la volontà dei poteri forti ad innescare un grande capovolgimento globale, dai contorni poco prevedibili e forse catastrofici.

Un esempio di come tale élite sia in grado anticipare il futuro è la risposta data da Bill Gates, nel 2015, in una conferenza del circuito Ted (gestito dall’organizzazione no profit The Sapling Foundation) alla domanda: 

Profezia avveratasi nel 2020 con l'arrivo della pandemia da Covid-19. Da sottolineare nella risposta: "I governi e le organizzazioni non governative stanno lavorando per minimizzare il rischio"; cioè c'è gente che lavorava già dal 2015 su delle proiezioni di soluzioni di un'ipotetica pandemia, con un grande investimento di moneta, di energie, intelligenza; mentre il resto dell'umanità si barcamenava tra spazi di ordinaria fattibilità (i problemi di tutti i giorni: 

In tal senso è appropriato il termine élite globalista, come classe sociale e politica che si pone al disopra e al difuori degli Stati nazionali e che legge il Mercato-mondo come un unica grande piazza di compra/vendita di beni dai volumi astronomici, con un giro di affari inimmaginabile sino a 30 anni fa. I magnati ad esempio del digitale sono molto più ricchi di quanto lo fosse stato un Re Sole o un imperatore bizantino o uno stesso petroliere arabo; questi a confronto sono piccoli borghesucci (secondo le scale di lettura del 1970), quasi poveracci.

"... La legge Biagi l'aveva studiata per l'esame di diritto del lavoro. Sulla carta non faceva una piega, ma nei fatti si era rivelata il mantice ipnotico della fisarmonica del precariato. Ogni piega: uno stage, un progetto, un co.co.co. … d'angoscia che attanaglia e soffoca nel fallimento di sé. ..." (da A. Colamonico. Irene in Il grido. Folata di pensieri in forma scomposta. 2011.

In tale nuova realtà sociale sono stati riassorbiti sia la medio e bassa borghesia e sia tutto il proletariato, i quali oggi vivono in uno stato di eterna precarietà che fa misurare le coscienza, con maggiore e minore intensità percettiva, con una realtà economica sfuggente, chiamata Società liquida:

Svanito il sogno di grandezza, tale gruppo-classe, nel 2021i, ragiona ormai solo su tempi medio-brevi, in cui il futuro appare nebuloso, dai contorni non prevedibili e quindi non immaginabili. Il non poter immaginare riduce le funzioni proiettive e anticipative del pensiero, restringendo di fatto lo spazio ideativo in cui prende casa il fatto-azione

Quando le Società perdono il valore storico dei principi-valore, quali cardini-cerniere nella scelta di risposte, si ha l'implosione di tutto il paradigma di riferimento e con esso di tutto il sistema economico-politico-sociale-culturale (effetto farfalla).

I vuoti della Spugna storica


"Se si osserva con un occhio biostorico, a maglie allargate, l’evoluzione della storia, questa non segue un iter lineare-sequenziale, come un’unica dinamica che si implementa secondo un ritmo regolare, ma si auto-organizza a differenti velocità, come i cieli di Van Gogh, che presentano dei campi di forze, a quanti, con accelerazioni, decelerazioni, fughe in avanti, stalli, esplosioni, implosioni. I differenti ritmi rendono confuse e fortemente complesse le letture sulle dinamiche degli Stati che subiscono una duplice forma di perturbazioni: interna alla stessa area storica, si pensi ad esempio alle lotte intestine nei Comuni italiani nel tardo Medioevo; esterna dovuta alle pressioni delle altre aree circostanti con cui si è obbligati ad interagire, si pensi ai ruoli del Papato e dell’Impero.Per comprendere tale dinamismo a differenti velocità, necessita partire dallo studio sulla dinamica dei quanti di evento nello spazio-tempo. Ogni avvenimento quando prende forma in un punto x dello spazio, crea una pressione sui campi vitali, deformandoli con un serie di effetti di ricaduta di eventi nuovi che si propagano a loro volta a 360° su tutti i sotto-campi dell’insieme storia. Per cui ogni variazione in un punto x della megastruttura, come insegna l’effetto farfalla, produce nel tempo uno squilibrio in tutto il sistema dei sottoinsiemi.Ogni evento nel suo oggettivarsi, imprime una particolare curvatura alla linea evolutiva. La curva che prende spazio-direzione, costituisce la cresta storica, come il nuovo corso-indirizzo che prende la vita in quel punto-area storica. La dipartita della distorsione oltre a creare la nuova strada, crea nel punto dove si è attuato il mutamento un vuoto-assenza di ricaduta.
  • Il vuoto è ciò che non ha più possibilità di sopravvivere.
In questa dinamica bio-fisica dell’organizzazione degli eventi gli stati di vuoto/pieni formano la Spugna storica che è vista come una struttura a corpo unico che si propaga nel tempo-spazio a differenti ampiezze. Ogni perturbazione conserva una traccia-memoria dl suo passaggio che rende la dinamica della vita come un tutto informato che tende verso un tempo infinito. Cercando di semplificare il discorso teoretico con un esempio storico, si pensi al fenomeno dell’emigrazione. Anche questo esodo forzato di umanità crea un sistema di vuoto/pieno che è innescato dagli stessi flussi migratori; per cui aree si svuotano ed altre si accrescono, il movimento è in parte giustificato dai ritmi di velocità che creano dei campi di forze, con due poli, uno positivo e uno negativo: la ricchezza di un’area, passa per la povertà di un’altra. "  Da A. Colamonico. I vuoti della spugna biostorica: l’emigrazione, Lunedì, 24 MARZO 2008.
La morte del Sistema Agricolo nel Mezzogiorno La nascita della sperequazione Nord/Sud fu il risultato di scelte politiche a seguito dell'industrializzazione che spostò l'asse economico nel triangolo industriale: Torino-Milano-Genova (area economica chiave). Cambiando gli sguardi, cambiarono gli indirizzi delle scelte e iniziò così l'esodo di massa, non ancora finito, delle popolazioni meridionali.
La morte delle industrie a seguito delle politiche di delocalizzazioneDalle finestre della foto emerge una vegetazione spontanea, si direbbe che la Natura abbia preso il sopravvento sul cemento; gli storici quando parlano del crollo dell'impero romano e della nascita del feudalesimo, raccontano che si ebbe l'abbandono delle città e l'esodo verso le campagne (processo di ruralizzazione dell'Occidente). Le città divennero "rovine" avvolte in quasi foreste, per le vegetazioni incolte, e luoghi abitati da animali selvatici che ne attestavano la morte.
Foto in alto: I fori Romani echi della grandezza di Roma. Foto in basso: una ricostruzione che dà l'idea della magnificenza perduta.

3. La moltitudine di Uomini ombra, prodotto della Cultura dello scarto - definizione di Papa Francesco, 2013: 

"Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più del semplicemente fenomeno dello sfruttamento e dell'oppressione, ma di qualcosa nuova: con l'esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l'appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati”, ma rifiuti, “avanzi." Da: Evangelii Gaudium – Franciscus, 24 novembre 2013.

Sono questi la stragrande massa di migranti delle grandi periferie geografiche, continentali e urbane, che vive con un reddito medio di qualche dollaro al giorno; senza un nome e senza un volto, come intrappolata in uno stato di solo presente (adesso, ora), che rende limitatissima la capacità proiettiva delle loro menti, intrappolate nella morsa della miseria totale:

"...Il sottile gioco di senso-direzione, isolato con lo sguardo eco-biostorico, ha una grande presa storica, poiché permette di tracciare le derive delle creste evolutive che mostrano un sistema a più versi (visione multi-direzionale); da un lato le società del consumo spasmodico  e dall'altro quelle della povertà totale:

pacchiano, senza fondo e chi in uno stato di totale assenza di beni e di diritti che rende scavate le loro coscienze di uomini-ombra, uomini-nulla. ...

La liberazione dai monopoli delle monarchie assolute ha spinto la ricerca scientifica in un vortice di superamento continuo che da un lato ha innescato l'esplosione delle informazioni, su una una realtà sempre più particolareggiata alla luce della ragione; ma che, onde garantire il continuo flusso del progresso tecnologico, dall'altro ha creato un vortice di disuguaglianza economica, culturale, sociale con una discrasia nelle velocità-ricchezze delle economie, delle intelligenze, degli Stati:

Allo stile di vita è legato non solo la moda con le tipologie comportamentali, ma soprattutto gli atteggiamenti mentali e le modalità dell''attribuzione del peso-valore storico. ..." (da A. Colamonico. La discrasia delle Società, in Oltre la Complessità - Il paradigma Eco-Biostorico. Psicologie economico-sociali. 2014 - 2015).

Queste tre identità sociali stanno sviluppando modelli di vita e topologie mentali differenti, con una distanza siderale che li divide; distanza che rende quasi impraticabile, come nel Teatro dell'assurdo di Eugène Ionesco, ogni forma di comunicazione tra loro.

Gli uomini della Società Globale, in questo 2021,non sono stati mai così vicini e nel contempo così lontani. 

Una videata di un'organizzazione di lettura a finestre-icone "Ogni trascrizione di realtà è un tessuto informativo isolato, organizzato e interpretato dall'osservatore che lascia la sua impronta di lettura. La trascrizione storica in una tessitura informativa, subisce una forma di distorsione differente se immagazzinata in un ordine a libro o a icona. ... L'organizzazione è vincolata alla modalità osservativa: - Vedere lo spazio non equivale a vedere il tempo. Uno sguardo prevalentemente a libro-pagina svilupperà una geografia della mente differente da uno a finestre-videate, tra le due modalità c'è una difformità visiva e organizzativa ... si pensi al divario tra la vecchia generazione a sistema tayloristico e la nuova, i figli di internet."

Ogni topologia apre uno scenario differente di famiglia, di scuola, di Società che rende intricato lo studio di una strategie educativa, valida per tutti:

Un bimbo brasiliano, ad esempio, che viva in una baraccopoli a contatto costante con il degrado e i rifiuti, svilupperà una capacità proiettiva di sguardo-mente molto condizionata dalla pochezza che lo circonda; per cui le sue aspirazioni, i suoi sogni, il suo impegno, le stesse aspettative di vita, saranno indirizzati alla  semplice sopravvivenza, nell'arco della giornata. Difficilmente gli arriveranno gli echi di altri modi di vivere che gli permetteranno di "sollevare il capo" verso un orizzonte più ampio. 

In tanta povertà i rapporti familiari si dissolvono, infatti nelle baraccopoli i bambini sono lasciati a se stessi, sono dei senza casa, senza punti solidi di riferimento adulto e sviluppano una mentalità a branco, intorno alla figura di un "bullo" coetaneo. 

Si potrebbe parlare, in una simile realtà, di una vera forma di regressione ad un livello di umanità di tipo preistorico, pre-agricolo, quando il villaggio era un semplice agglomerato di individui, non ancora organizzati in una Civitas.

Un ragazzo giapponese, invece, che viva in una realtà tecnologicamente avanzata saprà giocare in una realtà virtuale che lo farà misurare con dei mondi possibili che se pure virtuali, affineranno le sue capacità logiche, diversificando i suoi sguardi. Imparerà a graduare gli effetti di azione, misurandosi con più scale di riferimento. Sarà circondato certamente da una famiglia attenta e protettiva che saprà indirizzarlo verso un grado crescente di realizzazione del Sé. Non conoscerà la povertà, la fame:

Ritornando al quesito iniziale, per concludere, il nodo-chiave per una soluzione è:

La risposta potrà nascere solo da un'immersione nelle nicchie più profonde, della Coscienza-memoria privata e collettiva, per ritornare alle radici stesse dello stare insieme nella storia e con profonda onestà definire i nuovi contorni spazio-temporali, economico-sociali, politico-culturali entro cui proiettare le soluzioni possibili.


Acquaviva delle Fonti, 22 settembre 2021

Antonia Colamonico


Le Stagioni delle Parole racchiudono la dialogica mente/cuore di Spazioliberina: metafora poetica del Nuovo Paradigma Biostorico.

La dinamica Storica è un uno/tutto che si attualizza in ogni tempo 0 di presente, come una costruzione di Spazio/Tempo che tende all'Infinito. Saper agire a tempo 0 - unica dimensione di Realtà - richiede una mente che sappia fare dell'apertura logica, la sua risorsa vitale. Essere disponibili alla Conoscenza implica l'imparare a vivere, sapendo discernere, azione per azione, i gradi di vita/morte da imprime nella Spugna Storica.


La Raccolta (1991-1994) si divide in 3 parti:

Le filastrocche di Spazioliberina: Il tempo dello Spazio.

Ed Altro: I tempi del Tempo.

Il Filo: l'occhio eco-biostorico.