La Spugna Eco-Storica
La Storia come Organismo vitale a corpo uno/tutto.
Le trame della spugna storica
rendono coesa la vita
La Vita è nell'insieme uno/Tutto che coabitando pulsa come Organismo Cosmico che permane pur stratificandosi, intricandosi e moltiplicandosi in nicchie e stanze spazio-temporali.
Di tale complesso vitale l'occhio-mente osservatore può cogliere solo "brandelli di muro" (G. Ungaretti, San Martino del Carso, 1916), piccole tracce o schegge che hanno una parvenza di interezza.
La parvenza è una riduzione, una sottrazione, dovuta al limite cognitivo:
l'occhio umano non può cogliere il tutto vitale in sé, ma solo campi ristretti che sottraggono gradi di complessità all'insieme storico.
Altro limite dello sguardo-occhio è nell'essere posizionato in una dimensione di eterno presente, l'osservatore (ogni uomo) infatti visualizza solo gli effetti di evento, i fatti, e non le trame che li hanno parotiti.
L'immagine del parto rende bene l'idea di gemmazione, quale procedura storica. Ogni gemmazione è una nascita e ogni nascita è una nicchia spazio-temporale nuova che va a rendere più complicato l'insieme Vita.
Delle trame passate restano solo piccole tracce, piccoli segni-echi che l'occhio, attento, trasforma in appigli informativi.
L'eco storico, come traccia-segno informativo della dinamica vitale, ha la funzione di rendere trama le linee-traiettorie di passato-futuro, in un tempo presente, per la tessitura delle azioni-fatti.
La metafora della tessitura riesce a far comprendere il legame passato-presente-futuro della permanenza storica in ogni tempo 0, di presente.
Il futuro è lo spazio-approdo dell'fatto, mentre il passato è il nodo-radice da cui la cresta di futuro prende storica.
Il susseguirsi degli stati di presente, sono le variazioni che modellano la traiettoria fattuale, legandola ai diversi campi-habitat (plasticità della Vita).
Il seme è la radice di passato dell'albero la trama di futuro, ma la forma che oggi io vedo è solo una fase storica che dà la particolare forma all'albero. Lo stato di ogni presente rende unico il processo, tale unicum è il risultato del costante ri-modellamento della forma albero con l'abitat.
La dinamica organizzativa della realtà parte da un quanto storico che è il nodo 0 del processo di presa di concretezza, la vita. Essa assume una forma e una direzione spazio-temporale che dà corpo ad una realtà vitale:
la forma è la sagoma-individuo, importante per l'identificazione da parte dell'osservatore;
la direzione è il processo evolutivo medesimo che apre ad una particolare inclinatura della dinamica di campo-individuo, nel tempo.
L'individuo e il campo sono i due agenti storici che si forgiano insieme, assumendo l'uno il riflesso-contorno dell'altro, in tale gioco del rispecchiamento-modellamento l'individuo si pone come il limite del campo e il campo limite dell'individuo, come in un abbraccio vitale, essi sono con-responsabili della direzione evolutiva del sistema Tutto che assume gradi più o meno ampi di vita/morte.
L'uomo ha accesso a brandelli-parvenze di realtà che gli danno la fragranza di una vita-presenza storica, come l'odore di ragù di una domenica mattina, passeggiando in un vicolo del centro storico. La fragranza rivela una presenza che di fatto sfugge (limite gnoseologico). Allora la mente-lente cognitiva dovrà attivarsi a dargli un nome e in tale operazione, racchiude il segno-eco in un significato. Il significato non è la res-cosa, che resta su un altro piano:
Accettare il limite è l'onestà intellettuale dell'osservatore.
- in ogni quanto c'è una quantità del tutto,
- in ogni nicchia c'è un eco di tutto,
- l'uno/tutto è la Storia che pur mutando permane in ogni fotogramma di realtà.
Ogni singolo evento ha una ricaduta che tende all'infinito.
Aprire la mente all'infinito è il compito storico.
L'osservatore storico assume una posizione di lettura che gli apre uno spaccato di realtà, vincolato dalla stessa posizione che si rivela come la gabbia concettuale che rende discreta la lettura e quindi soggetta ad essere modificata.
Ogni lettura storica è un'alterazione-deformazione di realtà, poiché ogni individuo storico piega-riflette a sé, come spazio cognitivo, quello che i suoi occhi vanno visualizzando e decifrando.
Ogni individuo storico è l'osservatore-attore-abitante della vita.
"... La trama come la rete informativa è la struttura a spugna con nodi-linee-vuoti che fa sì che gli eventi possano assumere nel suo interno un corpo spessore, una biofisicità... in tal senso l'eco-trama permette l'oggettivarsi del fatto che si intesse come contemporaneità finita nell'infinito storico: il finito quale quanto e l'infinito quale struttura a spugna, coabitano insieme nell'attimo di realtà, in tal modo il tutto è nell'uno e l'uno è nel tutto..." A Colamonico, Ordini Complessi. Il filo 2002.
Echi-trame di vita
nella spugna della coscienza
Ogni realtà biostorica è un frammento unico di vita e si può definire questo il valore storico di ogni reale che con la sua impronta informativa contribuisce all'edificazione della struttura Cosmo.
Quaderno di Biostoria n° 7
La Spugna Eco-Biostorica
Verso una Topologia della Mente/Habitat a corpo unico
Antonia Colamonico © 2012/2013
Indice saggio
Il tempo 0: l'attimo di presente.
Trattenere - La presa di realtà
La nicchia, campo storico.
La Comunicazione: La democrazia creatrice del processo dialogico, a individuo/campo.
Topologia del gioco - Gli spazi de-finiti del tempo 0
Antonia Colamonico. © 2012/2013