L'Etica della Vita

Gustav Klimt, Morte e Vita. 1910
Gustav Klimt, Il Bacio. 1908

"O frati... Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" .

(Inferno canto XXVI vv. 112-120) Dante Alighieri

Tra la vita e la morte c'è un equilibrio fragile

Il piano Etico si pone in relazione alla lente-carta cognitiva con cui l'occhio-mente umano legge in anticipo l'effetto della sua azione. Non tutti gli sguardi producono la medesima visione:

    1. Occhio lineare, come la successione di causa-effetto che rende concatenate le azioni in virtù del punto di vista-tornaconto di un solo agente storico che pianifica nel tempo il suo intervento sul campo. Gli eventi, in una simile carta, sono letti come semplice somma di azioni volute da un soggetto-attore ego/centrico che, programmando dal di fuori la vita, fa emerge le ragioni del sé, ponendo nell'ombra il campo-alter, che diviene l'area dell'indifferenza...

    2. Occhio circolare a 2 soggetti, come un rapporto individuo/campo a feedback in cui ogni azione presuppone un ritorno d'azione quale risposta del campo che permette di valutare la portata storica dell'atto e, nel caso, attuare un'azione di correzione. In tale carta i soggetti storici sviluppano una lettura a ego/alter , interna alla vita, come occhio duale che sa leggere a 2 fuochi, le ragioni dell'io e quelle del campo che non essendo l'area dell'indifferenza, si pone come quella dell'attenzione, della cura.

    3. Occhio circolare a 3 soggetti, come una comunicazione tri-a-logica, individuo/campo/infinito, in cui si intrecciano, nelle risposte d'evento, le dimensioni dell'io/campo con quella a punto infinito che indirizza le scelte in virtù di un significato a campo profondo, che permette la lettura dei valori universali - ponti di umanità di passato-presente-futuro. In tale piano di costruzione della mente, si può parlare di lettura a occhio di dio come garanzia del significato vitale dell'azione nel tempo-spazio in/finito. Il soggetto storico con una simile struttura mentale diviene il custode-garante-amante della vita come valore in sé, inalienabile, che lo guiderà nella scelta d'azione, in ogni stato di tempo 0.

Jacek Yerka
Le stagioni della storia, mostrano la ciclicità della vita, come un sistema di ritorni d'azione che si presentano in modo + o - gioiosi, in relazione al grado + o - virtuoso dell'azione iniziale che li ha avviati:
  • La vita presenta, sempre, il conto in un futuro + o - prossimo che diviene il costo della vita.
I 3 campi dialogici di uno sguardo-mente complesso. A. Colamonico Ordini Complessi. 2002
Struttura di uno Sguardo-mente Complesso, a frattali informativi. A. Colamonico, Biostoria. 1998

L'etica della vita, nasce da uno spazio logico-mentale organizzato su tre campi-finestre osservative

'L'organizzazione del Pensiero Complesso nasce da una capacità dialogica dell'osservatore che lo fa confrontare su tre spazi:

  1. lo spazio Io/Sé, quale campo di lettura del personale mondo cognitivo, ideativo, operativo...

  2. Lo spazio del Tu, come il campo di fronte al sé, come habitat-contorno che si relaziona con l'osservatore: la famiglia, l'ambiente di lavoro, la cultura, la natura ...

  3. Lo spazio dell'infinito, il luogo del non visto, dell'oltre il Sé e il Tu, uno spazio Utopico che ha un valore importantissimo per l'assunzione dell'occhio-mente Egli. La posizione a punto infinito fa osservare le relazioni vitali con un o sguardo distaccato e quindi più obiettivo.

Il piano dell’utopia è funzionale alla realizzazione dei programmi e delle visioni a lungo termine che aprono la logica a un grado più elevato e allargato di visione.

Solo in questa posizione matura della coscienza, entra il sentimento storico, come il grado più complesso d’elaborazione che evolve uno stato emozionale in un sistema sentimentale:

  • quando l’utopia è definita il piano dell’impossibile si fanno avanti gli egoismi privati delle oligarchie tiranniche. In tal senso necessita un costante controllo dello stato di salute delle menti individui-società.

La stessa tirannia è uno stato di sofferenza mentale e poi sociale che nasce da una incapacità elaborativa del pensiero, come un grado meno complesso di organizzazione che rende più limitate le letture storiche, quindi è uno stato di cecità.

Antonia Colamonico, epistemologa. 2018"Le parole dei poeti orditi di risposte al disordine dei miei pensieri. Gioco a tessere pagine nuove sui fili antichi. Anch’io ho voglia di tramare i grovigli dei tuoi pensieri." Antonia Colamonico, Il Filo. 1994


Verso una scienza dello sguardo

in un gioco di posizioni di lettura a più occhi.

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