La Coscienza Storica.

... Avrebbe letto nel suo ozio di poltrona, di dolci e di silenzio la trama di questo suo sogno che in sordina stava prendendo corpo, come altra presenza, nella sua presenza. Avrebbe snodato punto dopo punto la rete di quella coscienza, ancora bambina, che si divertiva a giocare con i legami delle immagini sbiadite di tutte quelle fini. Avrebbe dato a quel sogno che si infiltrava come vapore in un’ampolla, un’identità e una qualità. Si sistemò meglio sulla poltrona, mise in bocca un bignè al cioccolato che si sparse un po’ sul dito. Leccò il dito. Lo trovò buono. Chiuse gli occhi e vide sua madre che stirava, poi suo padre che scriveva, mentre fumava. Rivide la sua prima compagna di banco, non ricordava più il nome; l’estate ‘63; dicembre del ‘68 e la festa dei suoi diciotto anni. Sua sorella. La facoltà occupata e quel cieco che, accompagnato dal suo cane, parlava di primavere. Scorrevano uno ad uno tutti i visi che affollavano i suoi ricordi, alcuni erano privi della bocca, altri di un occhio, altri ancora di un sopracciglio e quello che aveva più amato era privo del volto. Era rimasto solo l’ovale olivastro, la voce morbida, il torace ampio e la mano calda. Poche briciole di tutto quel groviglio di emozioni, desideri, delusioni. Mentre era, così, sprofondata nelle foto del suo album, si tuffò in silenzio nella sacca del suo cuore e finalmente, dopo tanto cercare, intravide il filo che cuciva tutte quelle sequenze nella trama della sua vita. Solo allora Giovanna quieta si addormentò.

A. Colamonico. Il Sogno, da Ed Altro 1993. In Ordini Complessi, p.66. Il filo, 2002.

La Coscienza campo della memoria storica


Nel gioco dinamico degli stati di presente, l'elemento costitutivo della Vita è l'informazione:

  • Azione che prende forma, lasciando traccia-eco del suo passaggio.

"Ogni particella, ogni essere, dall’atomo all’essere umano, sembra contenere al suo interno un livello d'informazione, d'intelligenza consapevole… l’idea che all’origine dell’esistenza vi possa essere un elemento non fisico come l’informazione o l’intelligenza non sminuisce in alcun modo gli aspetti fisici delle nostre vite." G. L. Schroeder (L’Universo Sapiente. il Saggiatore, 2002).

Si può visualizzare la vita come un movimento cinetico di forme-identità che si sovrappongono, nei vari tempi di presente, come strati su strati di realtà che pur conservando memoria delle loro singolari identità, si perturbano e mutano vicendevolmente, anche per l'erosione del tempo:

  • Il seme ha in sé memoria della sua linea di evoluzione ad albero, così lo zigote a bimbo futuro, ma anche l'idea che si evolve in concetto, se letta come individuo storico, ha traccia-memoria della sua possibile evoluzione.

Ogni evoluzione ha bisogno di un campo-nicchia che è casa della sua possibilità di prendere realtà:

  • il seme, il terreno; lo zigote l'utero di una mamma, l'idea la mente-pensiero.

Ogni campo-nicchia può essere definito il campo di coltura della presa di realtà.

La presa storica è l'attualizzarsi dell'individuo in un attimo di presente.

A. Colamonico, Fatto Tempo Spazio. OPPI, Milano (1993).
Dalla carta si legge il legame temporale che fa di ogni singolo stato di realtà il nodo della Rete storica, a più strati organizzativi. Se non ci fosse l'azione della coscienza-memoria il passato, il presente e il futuro resterebbero slegati, frantumati, scissi.

La Coscienza-memoria storica svolge la funzione di anello collettore tra gli stati della vita, traghettandola dal Passato al Futuro:

  • la possibilità di una data forma vitale, di essere nella storia in un tempo 0, passa per una consapevolezza organizzativa che si può leggere come la traiettoria evolutiva che rende presente gli stati dei passati e dei futuri, in ogni tempo 0.

  • Se non ci fosse la memoria non si manifesterebbe l'identità storica.

  • La perdita della memoria è uno stato di follia del sistema che conduce alla morte dell'individuo, come perdita di coabitazione per effetto entropico.

La memoria della natura ha una sua organizzazione che si concretizza senza un raccontare, solo l'uomo sembrerebbe avere la facoltà mentale vedere il suo sé che ragiona e aprire una finestra dialogica tra il suo sé e il mondo intorno.

Il cervello umano è la forma più evoluta del sistema Cosmo, in quanto solo l'uomo può ragionare su più livelli di spazi cognitivi:

  • Oggi si comincia a parlare di forme di comunicazione tra le piante, tra gli animali, come i delfini, ma solo l'uomo sa ragionare sul suo sé che vede e agisce.

La coscienza umana, in chiave biostorica, è la capacità dialogica che nasce all’interno di ogni soggetto-uomo e gli fa assumere una pluralità di posizioni di lettura sulla realtà che osserva:

  • più complessi saranno gli spazi della sua coscienza e più chiara sarà la sua azione storica;

  • più diversificata sarà la sua geografia mentale e più grande sarà la sua capacità di comprensione del significato profondo della vita.

Sono proprio i significati, come gradi di senso-valore che rendono l’uomo protagonista o antagonista della scena storica; due ruoli, questi, che generano due dinamiche fattuali differenti che possono o implementare le quantità e qualità di vita o di morte.

Ogni scelta d’azione imprime una certa curvatura alla cresta biostorica, che può allontanare o avvicinare i campi di benessere/malessere.

Il mal-essere e il ben-essere sono stati fisici che possono essere investigati, ogni indagine dà la fotografia dello stato di salute, questo non solo per l'uomo, ma per tutto il sistema cosmo.

La permanenza e il divenire storico come gli stati informativi della coscienza.

Nel susseguirsi degli stati di presente, la coscienza umana svolge la funzione d'amplificatore-collettore di situazioni storiche, quale rete informativa, in cui ogni eco-segno si colloca come nodo storico.

Nel gioco del portare alla luce le tracce delle immagini depositate, come in un ricamo, s'intessono le reti immaginative dei passato-futuri, con quella del reale, stato presente.

Si creano così:

  • La consapevolezza del sé e del mondo, come lo stato della permanenza nella nicchia spazio-temporale;

  • la consapevolezza del divenire, come il mutamento della forma-sagoma vitale che è sottoposta all'azione entropica del tempo.

In tale azione di tessitura-ricamo si costruisce la profondità della coscienza.

La profondità è funzionale alla gemmazione delle ideazioni.

John William Waterhouse -The lady of Shalott ___________________________

La veste

"Mi sta addosso come una veste lisa ... la vita lavata rozzamente con sapone nell'acqua inquieta di un fiume in piena, lasciata lì ... su quel cespuglio ad asciugare fra pungenti spine e dolci more, preda ora del vento freddo ora del caldo sole di luna stelle e di rugiada fresca del mattino, mi sta addosso ... sempre la stessa dagli anni di bambina, cresce con me ragazza infine donna colori sfumati di ricordi carichi ancora, di nuove speranze e sogni inventati mi sta addosso ... col pudore dolce di chi sa non esser bella eppure molto amata." Giovanna De Vita.
la coscienza-memoria ha la funzione di rendere coesi i piani di passato-presente-futuro che danno identità e spessore al soggetto storico.
Filippo Palizzi - La Fanciulla sulla roccia a Sorrento, 1871________________
"Dopo un po' impari la sottile differenza tra tenere una mano e incatenare un'anima. E impari che l'amore non è appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non è sicurezza. E inizi a imparare che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse.... E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto non con il dolore di un bimbo. Ed impari a costruire tutte le strade oggi perché il terreno di domani è troppo incerto per fare piani. Dopo un po' impari che il sole scotta, se ne prendi troppo. Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima, invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori. E impari che puoi davvero sopportare, che sei davvero forte, e che vali davvero." Karla Troiani
Gli immaginati storici sono gli stati del passato e del futuro che permangono come echi informativi di dinamiche, i vuoti di spugna, che hanno o perso forma o non hanno preso ancora forma. La forma è lo stato di realtà che prende visibilità nel tempo 0 di presente. (da A Colamonico, Ordini complessi. 2002)
La Forma-memoria dell'acqua.“…Il segreto della forma sta nel fatto che essa è confine, essa è la cosa stessa, e nello stesso tempo, il cessare della cosa, il territorio circoscritto in cui l’essere e il non più essere della cosa sono una cosa sola…” Georg Simmel

Esiste un codice informativo, intrinseco alla vita, che l'evolve secondo un processo ordinato che può essere rallentato o accelerato dalle condizioni ambientali. Tale processo intrinseco alla dinamica dell’universo è il processo di futurizzazione della storia, come autoreferenzialità dell’individuo, sia esso stella, fiore, nuvola, bambino, idea, sorriso che tende ad essere se stesso.

Gli scienziati, oggi, stanno estendendo il concetto di coscienza anche al mondo inanimato (secondo le vecchie carte di lettura), gli studi sull'acqua, ad esempio, stanno registrando delle modifiche nella forma in relazione ai messaggi del campo; la cosa non dovrebbe meravigliare, poiché in una organizzazione della vita come processo quantistico che si organizza in strutture sempre più complesse, cadono le vecchie gabbie settecentesche che creavano le divisioni nette tra:

  • animato/inanimato,

  • astratto/concreto,

  • reale/immaginario ...

Se la vita è il processo di naturalizzazione dello Spazio-tempo negli stati di presente, tutto è storia e tutto è vita, per cui le divisioni nette tra le forme naturali si rivelano dei pregiudizi.

Lavorare sulla coscienza per uscire dalla gabbia.

La coscienza nel suo lavoro di cucitura della realtà edifica anche la consapevolezza degli stati di gioia/sofferenza, per cui da un lato rende presente la vita nella sua univocità, dall'altro rende consapevoli del grado di senso-valore di ogni singolo stato, in relazioni alle proiezioni dei passati e dei futuri; in tale altra posizione la coscienza si pone come coscienza della coscienza.

Sviluppare una coscienza di 2° livello, per l'uomo, è funzionale al valutare e al correggere l'azione (processo neghentropico).


I tre spazi dialogici della coscienza , 1998

La Società della Conoscenza - Alla Palestra della Mente

Quaderni di Biostoria: n° 4

I campi della coscienza in Giacobbe e Isaia

Antonia Colamonico © 2006. Il Filo S.r.l. – Bari


Giacobbe e Isaia rappresentano gli spazi organizzativi della mente umana, intesi come i luoghi della consapevolezza/inconsapevolezza del sé, del mondo, di Dio che danno lo spazio-tempo alla struttura complessa del pensiero. ...


Miroslav Yotov
" ... La felicità è come un chicco di melograno, Spesso così piccola da essere invisibile all'occhio che non riesce a guardare lontano al di là del canto, delle stelle e del proprio cortile ..." Hamid Misk
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