Biostoria Quaderno n°9
Data pubblicazione: 3-mar-2015 15.08.09
Il Paradigma Eco-biostorico
Oltre la Complessità: Il paradigma Eco-Biostorico
di Antonia Colamonico © 2015
"... Solo conoscendo l'uomo allarga l'orizzonte del reale; il reale a sua volta, con la conoscenza, acquista un valore-significato nella coscienza:
Non esiste per l'uomo una realtà senza coscienza e non esiste una coscienza senza realtà. ..." (Da A. Colamonico. Fatto tempo spazio. Premesse per una didattica sistemica della storia, p.23 -24. Oppi, Milano 1993).
Indice
Togliere l'abito alle letture
Le carte di lettura semplici mnemotecniche
Prove tecniche di Osservazione
Il Presente anello di congiunzione Passato-Futuro
La moltiplicazione degli sguardi
Le trame storiografiche orditi di realtà
Ogni Osservatore storico bussola cognitiva
La finestra-lente coordinata cognitiva
La partecipazione alla Creazione
Gli ordini di conoscenza: i volti della Vita
Le impaginazioni storiografiche e i sistemi ordinativi
La dialogica esplorativa a tre universi
La lettura a feedback
Le Società organizzazioni cognitivo-psicologiche
La gabbia del Sistema Moderno
Il sistema a solo mercato
La discrasia delle società
La Società dell'uomo-immagine
La perdita di concretezza dello sguardo lineare
Le trascrizioni fattuali
Il sistema storico a corpo unico
L'organizzazione a congiunture
La democrazia è nella vita
Il Passato è morto
Modello di Società Planetaria a multi/sguardo
Sfumature: Ap-prendere e com-prendere
La Realtà frutto della relazione a uno/tutto Scienza-Conoscenza-Coscienza
L'attenzione rende presenti al divenire storico
Un esempio di cecità economica
L'apprendimento è intrinseco allo stato di vivente
Scenari di futuro e incidenza dell'azione di lettura
Il lato oscuro delle religioni e la Sintropia del Caos - Ordine della diversità
La democrazia organizzazione evoluta del pensiero umano
Volti nell'esercizio della Cittadinanza
la Democrazia dello Sguardo/mente
U/mani: I luoghi delle parole
La libertà di costruzione
La democrazia è una forma mentale
Gli indirizzi storici tra democrazia e tirannia
una pagina storiografica
La scelta etica della vita
U/mani: I luoghi delle parole
Il grado di democrazia di un uomo si misura dalla velocità con cui il pensiero sa generare le moltiplicazioni dialogiche, attraverso le entrate/uscite dai sensi-contesti disciplinari, elaborando altre sfumature di senso a costellazioni semantiche, secondo una struttura geometria a frattale di produzione delle parole, dei sensi, dei versi-indirizzi di lettura, delle teorie, dei fatti. L'abilità a costruire di volta, in volta il verso storico, si traduce in capacità operativa, di un uomo attrezzato mentalmente a saper affrontare l'imprevisto, letto come un'alea che è emersa non per annientarlo, ma per incanalarlo in una visione più aderente di umanità. La permeabilità mentale nell'elaborare le forme geometriche complesse degli spazi, ad esempio di matematici o poetici o fisici, è interconnessa alla capacità di saper snodare, annodare per implementare le parole e i linguaggi che non seguono nel cervello-uomo un'organizzazione a linea-uni-direzionale di successioni deterministiche di fonemi-parole, come in una pagina scritta a ordine alfabetico, ma a gemmazione di quanti-luce informativi che si armonizzano in scenari stellati di quanti-storici (le intuizioni) di multi-verso-indirizzo di fattuali e di fattibili. L'ampiezza del valore semantico della parola Democrazia, ad esempio, non è circoscritta nella semplice impostazione politica immaginata e realizzata nelle Polis greche con le agorà, ma piuttosto allo stato mentale di cittadinanza nella vita, quale modo più "naturale" di essere aderenti al divenire (essere a pelle-involucro, a casa, del movimento vitale) per saper accogliere le diversità del normale evolversi della storia, in ogni tempo 0 di presente.
In chiave di lettura eco-biostorica necessita un processo d'immersione nella vita, per svincolarsi dalle generalizzazioni che sono una riduzione cognitiva (realtà di carta) funzionale alle memorizzazioni storiografico-disciplinari, per ancorarsi al tempo presente, elaborando un'abilità di occhio-mente, libero emotivamente dalle conoscenze pregresse che potrebbero dare luogo ai pregiudizi generalizzanti. Ogni osservatore vive in uno stato di costante presente (t. 0) che si fa sparti acque, punto-luogo di congiunzione, tra un passato a più profondità e un futuro tutto da edificare...
La Realtà frutto della relazione a uno/tutto Scienza-Conoscenza-Coscienza
La definizione di realtà si deforma in relazione ai piani di lettura del rapporto tra osservato-osservatore-osservazione. Se in passato l'osservazione-carta (a 360°) assunse un valore di "Realtà Oggettiva", come dato concreto e obiettivo di ciò che è posizionato di fronte all'osservatore medesimo, oggi tale definizione si sta rivedendo un errore cognitivo. Quella che viene definita carta-oggettiva, altro non è che una negoziazione biostorica tra:
una molteplicità di appigli informativi (echi fattuali di un quid che si è mostrato) e le modalità di sguardo-mente-paradigma con corrispettive elaborazioni cerebrali ed emozionali dell'osservatore-osservante che espone la sua versione di Realtà Narrata, cioè interpretata, modellizzata, interiorizzata.
La versione è l'azione del dare un verso-inclinazione ai fatti che si flettono verso l'occhio osservante e con la sua mediazione, partecipazione, si riflettono verso il campo storico e ogni lettore altro.
Le mediazioni permettono le tessiture storiografiche disciplinari a più occhi. L'azione del flettere/riflettere è in sintesi la cardatura/tessitura delle trame fattuali ad opera del pensiero umano che nel gioco di andate e ritorni impara a posizionare l'io/sé nel mondo, apprendendo ad elaborare le proiezioni degli sviluppi possibili (piano dei fattibili).
L'aver posto un "limite-frontiera" all'oggettività delle letture, a 360°, vincola gli indirizzi di lettura e relativizza le portate dei fatti, amplificandoli e moltiplicandoli nello spazio-tempo. Con ogni verso-indirizzo si legga il verso storico al campo-nicchia osservatore-osservato e in tale annodare le letture e i campi non si riduce il significato-peso storico né alla vita, come il processo evolutivo a uno-tutto della Spugna Storica; né alle conoscenze (scienza tutta), declassandole a semplici "formalismi" di un relativismo de-naturalizzante:
Il relativismo apre al nichilismo che rende nulli i significati storici, ma l'azzerare il valore blocca l'evoluzione prospettica nelle coscienze osservanti, impedendole nell'azione dell'apprendere a saper attribuire il verso di lettura alla realtà. Il relativismo non può essere confuso con l'azione del relativizzare-vincolare le informazioni, le quali per essere fruibili vanno circoscritte e delimitate in una variegata molteplicità di prese fattuali/fattibili di costruzioni. In tale abilità a saper delimitare nasce l'azione dell'orlatura della realtà. ...
"Chi vive in un mondo di pensiero classico o medievale o ottocentesco è disadatto a vivere nel presente, e, peggio ancora, a partecipare attivamente al progresso e all’affermarsi del futuro." B. de Finetti
... Sul piano mentale, se si parla di un dentro/fuori, si possono percepire due spazi posti uno di fronte all’altro, divisi da una linea-membrana di confine. I due luoghi presuppongono la presenza di due realtà distinte che a prima vista si presentano come slegate e scisse; poi, ad una più attenta osservazione, esse, con un effetto a specchio, inizieranno ad armonizzarsi, insieme, dando luogo ad un’unica realtà con un grado superiore di complessità: si pensi ad una evoluzione a nube, in cui l’umidità e le correnti danno luogo alla nuvola. L’acquisizione della seconda tipologia di realtà, la nuvola, implica l’organizzazione di un occhio di lettura che sappia snodarsi in una successione di fotogrammi, di tipo filmico.
È importante puntualizzare che, se la conoscenza è vista come la capacità a fermare in un’immagine definizione la realtà, questa si allontana; mentre, se la conoscenza è un accompagnare, momento per momento, la realtà, questa si mostra in tutta la sua bellezza. La differenza si pone come il superamento della visione classica di conoscenza, che tendeva a rendere assolute e definitive le letture, con i relativi irrigidimenti ideologici. ...