La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura

1. Preambolo

La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura

Quaderno n° 11 di Biostoria - Scienza e Metodo dello Sguardo multi-proiettivo

Preambolo

Antonia Colamonico (Aspetto epistemico-metodologico)

Marcello Mastroleo (Aspetto matematico-modellistico)

- Tutti i diritti sono riservati - © 2017 - 2021

A. Colamonico. Masseria Mofetta, particolare. Acquaviva delle Fonti, BA - © 2017

Posizione di Lettura a occhio-sguardo eco-biostorico

L'organizzazione della Mente è il processo medesimo di Conoscenza, il quale presuppone l'atto della presa storica, quale punto 0 dello Stato di Vivente.

Il corpo-pensiero, con il passaggio da uno stato di vuoto-assenza ad uno di pieno-presenza, inizia a prendere forma e spazio, vincolandosi, in un duplice legame alle Funzioni cerebrali (1) e al Campo d'osservazione (2), formando così la struttura topologica a dentro/fuori dell'Io-Sé nel Mondo e del Mondo nell'Io-Sé (dualismo io/habitat).

1.Le funzioni cerebrali

Le Funzioni cerebrali, distinte in quelle di base e quelle superiori, regolano il funzionamento del corpo e della mente come ad esempio la respirazione o il battito cardiaco, oppure regolano il sonno, la fame; ma anche il pensiero con le capacità di ricordare o parlare, immaginare e progettare...

Sono le funzioni cerebrali a rendere eco-inter-attivo il soggetto Sé con l'habitat, attraverso un flusso di feedback di input-eco (prese sensoriali) che, organizzati in stati cognitivi informano/deformano le conoscenze, modellando le prese di realtà in rappresentazioni mentali, da cui la stessa mente ricaverà le ipotesi d'azione con gli spazi attuativi del suo agire nell'ambiente.

L'habitat, a sua volta perturbato dall'azione, con un effetto di ritorno, il feedback, invierà alla mente un nuovo input-eco che come nuova presa di realtà, richiederà una nuova lettura con un nuovo riadattamento:

  • Il flusso di andate e ritorni delle risposte è il processo di comunicazione che è intrinseco alla costruzione della realtà tutta.

La molteplicità di risposte che l’umanità ha elaborato nel corso dei millenni, non sono altro che il risultato delle letture di echi informativi che evolvendo le mappe mentali, hanno evoluto il campo-habitat.

Il flusso informativo, occupando lo Spazio, letto questo con occhio eco-biostorico come la matrice della vita, può essere immaginato come una spirale che, perturbata da stimoli e rimandi, allarga lo spazio medesimo nel tempo, intricandolo:

  • Lo spazio e il tempo sono propedeutici ad ogni fatto e questo allo spazio-tempo, essendo interconnessi, tanto da costituire l'unità inscindibile della vita (Tutto è Bios-Storia = tutto è Fatto, tutto è Tempo, tutto è Spazio).

Tale nucleo costruttivo prende forma da un un seme, il quanto storico, letto come il promotore del radicarsi della vita che evolvendosi in strutture di strutture a multi forma e a multi spazi-tempo (processo di gemmazione dalla struttura a spugna), dà ordine al Tutto come un coeso, eco-inter-dipendente, che è in sintesi il processo vitale, se letto con una finestra-campo a punto infinito.

Ora selezionando, in una maglia d'osservazione ristretta che isoli dal Tutto il cervello-pensiero, anche questo è, a sua volta, un seme di fatto-tempo-spazio che si evolve e s'inspessisce, acquistando profondità (struttura a spugna), in quanto immerso, radicato nella vita del Tutto storico che dovrà imparare a decifrare, codificare, ricodificare con le molteplici funzioni cerebrali, per saper elaborare le azioni di risposta storica che lo facciano vivere.

Tra il dentro pensiero e il fuori mondo-habitat (visione a isolati) la vita viaggia sul filo dell'informazione, captata e organizzata dalle funzioni cerebrali che hanno il compito di rendere comprensibile le modalità del vivere.

Per comprendere il valore delle funzione cerebrali che rendono il pensiero radicato nel mondo e il mondo radicato nel pensiero, con un ricco sistema informativo, occorre comprendere come tutto parta da un fatto-azione che imprime una deformazione allo stato cognitivo-mentale di ogni singolo pensiero, in un tempo 0.

Il soggetto per risponde dovrà attivarsi e ideare una risposta come nuovo fatto-azione di riequilibrio.

Musei vaticani, scalinata

Di risposta in risposta, il soggetto-mente singolare intesse la relazione io-mondo, proiettandolo in sé il campo-habitat e costruendone l'identità in una forma-confine che è il modello o carta di lettura e, da tale carta, poter ricavare gli spazi delle possibili risposte con cui intervenire.

Il viaggiare delle risposte è il processo comunicativo che in un 1° stadio di costruzione della realtà dà i confini al e al Mondo, mentre nei successivi stadi entra nelle modalità delle costruzioni topologiche che danno le profondità nascoste, dentro quei confini:

  • Il bambino, ad esempio, impara a distinguere l'io-sé bimbo dall'altro io-sé, mamma, come due forme a facce distinte, ma solo nel tempo, sovrapponendo una molteplicità di esperienze, egli potrà confrontarsi con la profondità dell'essere bimbo e delle essere mamma.

Ogni azione è dunque una risposta ad un input che, per concretizzarsi, richiede un atto di scelta che sveli alla mente un ulteriore spazio interattivo, come un 2° stadio d'organizzazione, in grado di vincolare lo sguardo-mente in uno spazio più organizzato, non solo limitato ai campi Io/Sé e Mondo-habitat di un sistema a 2 facce (1° stadio elaborativo), ma a spazio allargato ai campi di:

  • Sé - prese di realtà - proiezioni delle visioni-mappe - scelta delle risposte - habitat; posti nel confine di un sistema a 5 volumi, eco-dipendente.

Il 2° stadio introduce nella costruzione la profondità che evolve la stessa mente, intricandola. In tale spazio più evoluto si può iniziare a parlare di Coscienza distinta dalla Conoscenza, essendo un pensiero che indagando sul Tutto della Scienza, non solo scinde quel tutto in tante realtà, ma lo valuta approvando o scartando ciò che è buono, bello, utile... da ciò che è cattivo, brutto, inutile... in relazione ad una molteplicità di situazioni. Proprio in tale stadio l'osservatore entra nella stesso spazio della lettura, imprimendo il suo verso evolutivo alla dinamica dei fatti-risposta.

Per comprendere il salto organizzativo si rifletta che mentre le rappresentazioni d'azione sono molteplici, di fatto la risposta-azione è una sola.

Questo essere un uno, selezionato tra i molti, presuppone un altro livello osservativo (effetto zoom) ed un altro spazio organizzativo (processo di gemmazione) del occhio-cervello medesimo che, con il variare delle inquadrature-sovrapposizioni nella presa di realtà, evolve gli spazi del significato, come delle acquisizioni elevate alla seconda:

  • Questo è il livello in cui le proiezioni di possibilità, quali vettori, confluiscano in un unico punto del piano di costruzione, da cui prenderà nodo-casa l'azione-vettore d'uscita (la risposta). Tale nodo-casa è il punto-luogo in cui si attua il transito informativo dal dentro al fuori, mentre il piano di costruzione è la membrana che separa lo spazio-mente da quello mondo-habitat.

Topologia di una parola

Le forme di lettura. Gioco di Arte-a-parti.

Nei luoghi delle parole

La parola Informazione, in questo contesto eco-biostorico, assume un significato complesso che si presta ad essere scomposto e letto con un doppio verso di lettura:

a. In (stato in luogo = dentro) + Forma + Azione" come un sostare nella forma delle azioni.

Letto poi con con un effetto guanto che ne rovesci il verso di lettura:

b. Azione + Forma + In come l'azione che forma dentro.

Si possono così isolare i due campi delle informazioni, quello delle azioni vitali dell'io e del mondo (1) e quello delle forme vitali tutte (2), che sono coesi, in un dentro/fuori a cervello/mondo.

Per identificare le letture dei campi delle azioni è importante ricordare che in grammatica, tra le parti del discorso, le azioni sono verbi che in sintassi svolgono la funzione di nucleo centrale di ogni espressione e segnano il verso del significato logico, contornato poi da soggetto e complementi:

  • Si pensi all'espressione "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie." (G. Ungaretti).

Il nucleo intorno con cui è organizzato il significato logico è nello stare degli uomini, in trincea, come nella condizione delle foglie in autunno, quando con una semplice folata di vento cadono (sottinteso) tutte insieme, in forma copiosa.

Il cadere vincola la stagione "autunno" allo stato delle foglie ingiallite e morte che per similitudine il poeta paragona alla condizione dello stare dei soldati al fronte, pronti tutti a morire copiosi, sotto il fuoco nemico.

I due verbi-azioni Stare-Cadere con un intreccio di soggetti-luoghi-immagini-tempi racchiudono il significato in un doppio confine informativo, il primo circoscritto dalle parole (i detti) e il secondo più ampio dai sottintesi (i non-detti) che si possono tuttavia intravedere (carsismo della parola).

Il poeta, riflettendo sul personale stato di soldato, sembra voler indicare ad un ipotetico lettore futuro che quando vorrà comprendere lo stato di grande precarietà dei soldati al fronte nella guerra del 1914-1918, gli basterà guardare le foglie d'autunno (esempio di un filo-viaggio informativo tra un emittente e un destinatario).

Per definire, invece, i campi delle forme necessita un cambio di registro disciplinare in quanto il verso di lettura non è ancorabile alla grammatica-sintassi, ma alla geometria che le legge come un'occupazione ed un'apertura di Spazio, il quale resta inciso e modellato dal loro modo di essere collocati non in relazioni a parole, ma a delle immagini-figure, le forme appunto:

  • Si pensi ai "punti, linee, piani, angoli, volumi... frattali" che sono concetti applicabili a delle aperture di luoghi, che possono essere calcolati, proiettati, intersecati.... come ad esempio la diagonale di un poligono che lo divide in due forme altre, nel caso del quadrato in due triangoli.

Per cui le informazioni sono azioni-nuclei che modellano lo spazio matrice della vita, dando ad esso la forma-modo, dalle strutture più svariate; con tale inquadratura emerge la funzione topologica del linguaggio nel rivestire di forme-significati-indirizzi la vita tutta.

Se a produrre e codificare il linguaggio sono le funzioni cerebrali , allora esse entrano da protagoniste nel disegnare i contorni-spessori della realtà che altrimenti, privata del pensiero-mente dell'osservatore (ogni uomo) resterebbe sconosciuta, priva di bordi, forme, sensi, nomi...

Con un'ulteriore lettura, a grana più fine, il significato della parola informazione, ha racchiuso in sé il salto di prospettiva con il passaggio da uno stato chiuso, determinato e circoscritto (azione-verbo) a uno aperto alle probabilità (forma-modo), che svincolano i confini informativi a altri modi possibili di essere delle azioni-forme.

Chiarendo con un esempio:

  • In grammatica, i verbi modali come dovere, potere, volere nell'accompagnarsi ad un altro verbo all'infinito, esprimono, rispettivamente, la modalità della necessità, della possibilità, della volontà. Essi sono comunemente chiamati servili per la funzione di servizio che essi assolvono nei confronti del verbo all'infinito.

Trasferendo il significato dal piano grammatica a quello vita, si comprende come le informazioni servano la vita, rivelandone le modalità d'espressione o, se si preferisce, di costruzione.

Tali modalità sono i territori della Scienza tutta per elaborare le carte di realtà a pluri-mondi (i campi fisica, economia, semantica, politica...); ma le letture dei piani o processi delle modalità della vita, non sono la vita-azione, ma gli echi informativi elaborati dalla mente che apprende i come e i perché delle possibili situazioni vitali, filtrate dalle modalità del suo stesso cervello-occhio.

Ritornando al piano o campo grammatica, le espressioni:

  • Sono a Roma. Mangio la mela. La Terra è quadrata... non equivalgono come valore-significato a: Posso essere a Roma. Voglio mangiare la mela. La Terra deve essere quadrata.

La prima serie apre nella mente degli spazi chiari, definiti, assoluti; mentre la seconda apre ai significati sfumati dai contorni incerti, funzionali alle novità delle nuove possibilità di lettura. Antonia Colamonico

Una finestra osservativa: Casa Helbling, Innsbruck

2. Il campo d'osservazione

Il Campo d'osservazione è tutto quel complesso di Spazio, a nicchie multi-dimensionali, che avvolge il soggetto-osservatore in situazioni storico-vitali.

Ogni situazione è una coabitazione che permette la relazione dialogica trai soggetti e i campi che, perturbandosi vicendevolmente, convivono in una medesima frazione spazio-temporale (t. 0).

Le nicchie si collocano a contorno della scelta di risposta soggettiva.

Ogni risposta segna lo spazio, a tempo 0, come un'increspatura della superficie da cui partirà la "gemmazione" degli spazi-campi nuovi (crescita a frattale).

In biostoria il Fatto-Tempo-Spazio (campo dell'ignoto) sono l'unità costitutiva della realtà in sé che, se letta, nella coscienza dell'individuo è rappresentata con un detto-data-luogo (campo del conosciuto):

  • il piano della vita e il piano di lettura sono due differenti campi dell'unico processo vitale.

La coscienza costruisce la memoria storica che dà la consapevolezza del Sé nel Mondo, in quanto costruendo e interpretando i piani delle relazioni, inquadra i quanti storici in echi-nodi informativi.

Ogni costruzione parte da una compagine che fa da contesto che si interfaccia e annoda nella medesima presa storica e nel particolare appreso, nuovo. Tutti gli appresi restano impressi, come delle impronte nella memoria che li custodisce come nodo-quanti informativi (i guizzi a punti luce di consapevolezze), che affiorano nelle intuizioni o visioni di chiarezza storica.

La memoria registra non solo i fatti-risposta, ma anche i contesti in cui essi si sono attuati e da tale binomio risposta/contesto, nascono le geografie dei fatti/tempi/spazi/ con i quadri topologici delle consapevolezze.

Qualsiasi presa di realtà, perturbando lo stato di quiete della Coscienza, costituisce un nodo-appiglio informativo del processo d'esplorazione, onde ricavare conoscenze sui molteplici e frastagliati campi d'attuazione delle risposte storiche.

Maurits Cornelis Escher

La Coscienza svolge la funzione di segna-vento nell'orientamento di selezione e di costruzione delle risposte vitali. Essa elabora la consapevolezza del proprio sé nello spazio-tempo presente (il topos) in relazione agli altri sé-topoi; sviluppando di volta, in volta la facoltà d'assegnare o di togliere gradi di significato-valore alla forma delle relazioni io-sé/habitat:

  • Importante è ricordare che la mente costruisce le forme con cui riconoscere gli spazi e se stessa negli spazi.

Ogni visualizzato assume un significato che imprime il verso (indirizzo storico) alle letture, incanalando così i fatti verso quelle ipotesi di risposte, valutate possibili (si può fare).

Il veicolare il privato sé nella vita e viceversa, si concretizza con un complesso gioco di proiezioni geometriche, che incastrano la realtà tutta in carte mentali:

  • l'occhio-sguardo-mente fissa, in una molteplicità di posizioni-angolazioni-valutazioni-ribaltamenti di lettura, le immagini-sensazioni che gli danno i quadri-visione a frattale dei campi di Realtà.

Ogni immagine è una promessa di fattibilità, un'economia di tempo, una risorsa di vita concretizzabile.

In sintesi sono tutte quelle operazioni cognitive che rendono decifrabile, leggibile, dicibile e trasferibile il fitto tessuto eco-informativo della Spugna Storica, la quale, se depauperata dalla coscienza osservante, resterebbe semplice campo del vuoto storico-informativo, come il nulla del detto.

In relazione a quanto emerso dalla lettura a sguardo eco-biostorico, oggi, la formazione delle immagini assume un grande peso-valore economico, letto in alcuni ambienti come una una possibile nuova fonte di guadagnano.

Si avverte, infatti, un pericolo per tanta ricerca che legge il pensiero dell'uomo come il risultato di semplici funzioni neuronali che, se sapientemente orchestrate in logiche consumistiche, attiverebbero delle risposte automatiche e sfruttabili da un mercato ossessivamente focalizzato all'acquisto per l'acquisto.

In una simile tendenza c'è un pericolo strutturale per la medesima organizzazione della spugna mentale dei soggetti e per riflesso di quella storica generale, poiché deprimendo la coscienza, si nega valore alla naturale sua funzione di segna-vento e si trasforma i soggetti in ripetitori de-personalizzati, senza identità e senza un topos, di una realtà a sua volta senza identità e bordi che la circoscrivano in topoi.

Aver isolato alcuni meccanismi di risposte cerebrali, si pensi ad esempio ai neuroni a specchio, fa nascere in alcuni ambienti economici l'idea di poter pilotare le insorgenze dei bisogni verso fini prestabiliti, ma così agendo si rendono le menti slabbrate, prive di un bordo-confine che segni il perimetro nel passaggio dall'io-sé al campo-habitat e viceversa.

In tale linea di confine s'annoda ogni presa di realtà che rende consapevole quel singolo pensiero dei sui limiti e delle sue possibilità creative, differenziandolo (campo della libertà) dal non io-sé.

Come evidenziato già dal 1993 (Fatto tempo spazio), la libertà non è un'invenzione di un'élite che nell'ozio elaborò uno status socio-politico, ma il modo naturale d'evolversi e aprirsi della vita tutta alla dinamica del divenire.

La libertà è intrinseca al processo del divenire cosmico:

Uno sguardo dall'alto - Piazza duomo, Milano

"... La libertà non è un semplice principio astratto, non è un'invenzione di un'élite intellettuale che nell'ozio ha maturato un bisogno aristocratico. Essa è il modo naturale o biostorico di espletarsi della natura dell'esistere: la libertà è nelle cose, è delle cose. Il processo vitale si auto-rigenera nell'esercizio della libertà di funzione degli stati dell'essere, esercizio che è alla base delle interazioni spazio-temporali. La libertà è nella molecola di addensarsi in un corpo di materia, è nel tessuto di costituirsi in un corpo di organi, in un concetto di organizzarsi in una teoria.

La libertà è il gioco della scelta, come capacità a dare senso-significato (direzione) alle azioni, da cui nasce la risposta di evento. … La libertà è interna alla vita, essa non potrà mai essere sconfitta, si potranno avere delle implosioni con tirannie e domini, ma essa esploderà sempre in una nuova forma di fiore, di pensiero, di bambino, di sorriso. ... "

(Da A. Colamonico. Biostoria Verso la formulazione di una nuova scienza. Campi, Metodi, prospettive, p. 72. Il Filo. Bari,1998)

Uno sguardo dal basso - Ingresso cattedrale, Ferrara.

In una simile organizzazione a uno/tutto si può comprendere il valore pedagogico, nonché politico e socio-culturale, di un'azione educativa atta a rinforzare le capacità osservative a multi-sguardo di ogni singolo soggetto-allievo, essendo ogni coscienza-pensiero la chiave di volta nella costruzione del benessere/malessere personale e collettivo.

La coscienza del soggetto reale è il nodo-cardine di riferimento nelle letture della vita a 360°, essendo egli medesimo a importare/esportare, momento per momento, i livelli dei significati storiografici delle situazioni storiche in cui è immerso.

Egli, con un'azione osservativa, a tempi discontinui, attiva le operazioni cerebrali da cui poi nascono le mappe delle azioni fattuali; solo così gli spazi immaginativi possono intrecciarsi in quelli fattuali, rendendo coesi l'osservatore, le lettura e gli osservati (relazione a uno/tutto osservatore-osservazione-osservato).

La capacità proiettiva del cervello-mente altro non è che la funzione geometrica del pensiero che investigando e miscelando gli spazi-luoghi-echi informativi a dentro/fuori del sé:

  • proietta, ruota, vincola/ svincola, confronta, scarta... una pluralità di forme-sagome dai sensi finiti, a cui attribuisce un nome, un campo, un corpo, un bordo, una funzione-ruolo, un peso storico...

Ma l''edificazione di un'umanità ridotta a semplice cassa di risonanza di scelte esterne alle coscienze soggettive è funzionale solo al perdurare dei rapporti di potere di certe caste culturali, economico-finanziarie, però tale finalità storica, se fosse realizzata, innescherebbe un feedback negativo d'implosione non solo in ogni spugna del pensiero (campo ristretto), ma nella stessa spugna storica (campo allargato), per cui si genererebbe un'involuzione generale di tutto l'insieme individuo/mondo che riporterebbe ai sistemi preistorici (processo questo innaturale contrario al verso-vita) e approderebbe al nichilismo storico).

Ma il "se" è d'obbligo, in quanto apre la linea di fuga:

  • C'è in ogni mente lo spazio della scelta - libertà inalienabile - intrinseco alla medesima funzione biostorica del pensiero.

Privilegiare una coscienza azzerata e schiavizzata, di fatto esautora il soggetto-uomo del "libero arbitrio", quale esercizio della scelta tra il ben/fatto e il mal/fatto che produce la consapevolezza del personale topos vitale.

Un uomo senza coscienza del suo sé che diviene, in relazione all'altro da sé, ha un pensiero-forma non evolutosi a chioma (processo naturale), psicologicamente fragile, esposto passivamente alle mode che assorbe senza sapere elaborare, valutare e in tale incompletezza di costruzione non è riconosciuta la funzione d'antenna alla spugna mentale che assorbe, trattiene e riversa tutto quello che apprende (ruolo attivo), partecipando al processo vitale come co-creatore di risposte fattuali.

La democrazia è il livello più evoluto di costruzione del pensiero, a cui si apre, naturalmente, l'osservatore medesimo (ogni uomo), acquisendo uno spazio dimensionale più complesso d'elaborazione che rende più veloci le intuizioni o guizzi-luce delle possibili risposte-soluzioni.

Maurits Cornelis Escher

Acquaviva delle Fonti, 25 Agosto 2017

Antonia Colamonico

Il punto di vista eco-biostorico

La mia Biostoria più che una teoria dell'evoluzionismo della specie, di stampo ottocentesco, è un metodo di lettura, un occhiale-strumento d'osservazione, una maieutica-bussola cognitiva, poiché permette lo studio delle correlazioni tra le posizioni di lettura dell'osservatore (opportunamente monitorate ed organizzate in finestre di apprendimento) e le geografie degli scenari immaginativi, per scoprire le possibili amplificazioni degli echi informativi nell'organizzazione del pensiero/mondo, a topologia frattale.

La conoscenza, in tale spazio epistemologico (Fatto tempo spazio,1993), scaturisce dalla rilevazione che un ordito di realtà, per essere conosciuto, necessiti di una molteplicità di azioni-funzioni mentali, proiezioni, angolazioni, gradazioni di lettura... che rendano il gioco del vedere-comprendere un complesso caleidoscopico fatto di videate-osservative.

Sono queste che, tracciando il contorno-limite sia semantico, sia spazio-temporale della medesima osservazione, generano una geometria dello sguardo pluri-dimensionale, in coerenza con le intuizioni di Bruno de Finetti quando scriveva:

  • “La ... geometria si serve dell'intuizione spaziale, ma più che altro come di un potere magico per dare corpo e rappresentazione a concetti, situazioni, problemi di carattere generalmente non per se stesso geometrico, ma statistico, economico ecc.; insomma, per così dire, la dottrina dello schema mentale adatto per afferrare intuitivamente tutti i problemi pratici ... la matematica non è un meccanismo a sé da sostituire al ragionamento, ma è la ragionevole base e prosecuzione dell'ordinario ragionamento...” (di conseguenza) “La mancanza della diretta intuizione visiva nell'andare oltre le tre dimensioni non è da tale punto di vista un ostacolo meno esteriore e contingente di quanto la mancanza di dita nell'estendere la definizione di numero altre il dieci...".

Lo scarto tra il cervello-macchina e il pensiero-visione passa per quella possibilità multi-proiettiva che apre al gioco soggettivo di probabilità che fa elaborare gli spazi-mondi pluridimensionali che si fanno carte cognitive di una realtà anch'essa a multi-faccia e a multi-sfere, in cui è richiesta l'azione di risposta dell'osservatore-vivente.

Antonia Colamonico

La moltiplicazione degli sguardi

Carta di lettura dei 4 maggiori sistemi storici.

L'errore storiografico del paradigma moderno posto a cerniera della rivoluzione scientifico-industriale, è nel aver identificato la lettura-narrazione di un processo vitale, aspetto cognitivo, con la realtà naturale di tale processo storico, senza cogliere lo scarto informativo che naturalmente scaturisce dalla relazione osservato-osservatore.

Il soggetto e l'oggetto di lettura vicendevolmente si implementano e si vincolano in un accoppiamento strutturale che prende corpo nella stessa carta di lettura che è una semplice testimonianza di quell'incontro significativo e comunicabile...

Link

Carta biostorica di apertura degli spazi-sguardi storico-economici da L'osservatore dà il verso al futuro , in Il Piglio Eco-biostorico - Verso una scienza e metodo dello sguardo. Antonia Colamonico © 2013