La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura

4 - Il valore storico della presa di realtà

(Foto: A. Colamonico. 2017 - Struttura complessa di una radice)

La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura

Quaderno n° 11 di Biostoria - Scienza e Metodo dello Sguardo multi-proiettivo

Il valore storico della presa di realtà

Antonia Colamonico (Aspetto epistemico-metodologico)

Marcello Mastroleo (Aspetto matematico-modellistico)

- Tutti i diritti sono riservati - © 2017 - 2021

Una lettura a posizione a-topica.

I vestiti della realtà

Il Cosmo, tutto. acquista valore solo nella coscienza dell'uomo, poiché egli nell'azione del vivere è tenuto a conoscere, cioè ad apprendere, per poi immaginare proiezioni di processi fattuali possibili ed essere così mentalmente attrezzato a saper rispondere nella dialogica del divenire.

Per comprendere il valore dell'azione di presa di realtà, è  importante indagare sulla stessa concettualizzazione Realtà. La conoscenza nasce da una presa di posizione che colloca l'osservatore (ogni uomo) di fronte ad un quid che egli stesso colloca in una parola-significato (nicchia concettuale), che serva da cartamodello identificativo dell'appreso così vestito.

Distinguere la presa in sé dal concetto-modello di essa, elaborato dalla mente-pensiero, è importantissimo, in quanto la vita che si attualizza in ogni tempo presente non ha nomi, è l'uomo ad attribuire il nome  (funzione topologica della parola) il quale è la forma mentale, l'immagine appunto, utile per saperla riconoscere quando si ripresenterà in una nuova presa di tempo presente, successivo:

- La perdita del nome, ad esempio, implica la perdita della forma e con essa della realtà; non è un caso che le Civiltà, quando vivono una perdita di linguaggio, muoiano. Si pensi agli Egizi e alla perdita di significato del linguaggio geroglifico; lo stesso processo accade in un uomo colpito da Morbo di Alzheimer che perde il contatto con la vita non avendo più il ricordo dei suoi nomi e confini.

La parola Realtà è l'attribuzione di un significato ad un qualcosa d'ignoto che prende spazio-presenza nella mente, nel momento (t. 0) in cui attua il contatto; letto questo come una presa, con la quale si concretizza l'annodarsi del fuori-mente, al dentro-mente

La presa permette l'ancoraggio-nodo che tiene tale mente-pensiero saldo nella vita. 

Una conoscenza non temprata nelle prese di realtà è fantasiosa, in quanto priva di radici che la rendano concreta (con-creta = insieme alla creta-terra). La concretezza è il termometro con cui misurare il verso reale delle letture storiografiche che potrebbero rivelarsi facciate vuote, prive di storicità. 

Con una tale topologia di significato la Realtà assume due posizioni spaziali, quella a vuoto di parola (campo del non conosciuto - Realtà nuda) e quella a pieno di parola (campo di quanto definito - Realtà vestita).

L'errore della modernità è stato nel non aver distinto il piano di lettura da quello di vita. Nella lettura si è nel campo dei detti-parole, le concettualizzazioni; nella vita in quello dei fatti-eventi, gli accadimenti:

- Una realtà di soli accadimenti è muta, una realtà solo di concettualizzazioni è di carta.

Pluri-verso di campi osservativi in un gioco di lettura

A te, che leggi la mia mappa.
La carta visualizza 4 campi di posizione nella lettura che aprono un intreccio di spazi di lettura dai significati sfumati:
  1. L'osservatore e l'oggetto Mappamondo due mondi scissi (sguardo moderno)
  2. Leonardo intravede la relazione tra l'osservatore e l'oggetto. I mondi sono coesi nel disegno, in un sistema unico, da tali letture è nato il Rinascimento italiano. Si osservi nel disegno l'attenzione data all'occhio ricercatore, probabilmente un cartografo, che focalizza traiettorie e lenti, da questa abilità proiettiva del pensiero è nata la tridimensionalità in pittura.
  3. Antonia vede la relazione: pensiero Leonardo, nell'atto di costruire il legame coesione + l'osservato-osservatore coesi e scissi.  Il campo si è ulteriormente intricato isolando una dipendenza nuova con un sistema legato a 4 mondi di lettura:
    1. osservato,
    2. osservatore, 
    3. dipendenza osservatore/osservato.
    4. dipendenza osservatore/osservato+carta pensiero Leonardo) . 
In tale spazio accresciuto si rivela la dipendenza osservatore-osservato-osservazione.
  1. Tu vedi Antonia che ha costruito la relazione osservato-osservazione-osservatore che ti permette di moltiplicare gli orizzonti delle possibili carte di costruzioni di realtà, semplicemente legando le carte ai contorni degli sguardi

Nella tua area d'osservazione esponenziale nasce la coscienza-sguardo a Spazioliberina del paradigma biostorico che saprà disegnare le coordinate degli approdi nel nuovo millennio.  
Ciao, buon viaggio e buone costruzioni.Antonia

In Fatto-Tempo-Spazio (A. Colamonico, 1993) è stato registrato lo "scarto spazio-temporale" tra il fatto che accade e il detto, la lettura di esso, come due topoi differenti; se, quindi sono due spazi-luoghi di tempi-momenti diversi, allora sono due nicchie storiche di differente valore direzionale (il verso del campo di costruzione):

La Coscienza aprendo nelle esplorazioni geografiche, fisiche, biologiche, astronomiche, politiche, psicologiche... gli spazi esterni/interni all'Io-sé; di fatto apre sé medesima edificando il suo pensiero, attrezzandolo a intravedere la vita a Realtà nuda con una molteplicità di operazioni come il collocandola, chiamandola... in una forma vestita dai significati sfumati che renderanno lo sguardo stesso sfumato, cioè attento e presente nel percepire ogni fragile movimento-eco del campo storico.

I significati sono le prese di posizione che rendono l'appreso interessante, inutile, bello, brutto, riproponibile, scartabile...  Nel valutare la coscienza edifica l'ampiezza del suo pensiero, per cui una coscienza-uomo ben organizzata saprà trasformare una realtà nuda in una realtà vestita a pluriverso e multi/spazio di crescite esponenziali: 

La creazione segue un processo evolutivo esponenziale con le gemmazioni degli spazi-tempi-fatti. Ma anche il pensiero è una costruzione naturale e quindi segue uno sviluppo esponenziale, che se non bloccato in una gabbia di linearità, acquisisce e comprende i pluricampi di realtà che si trasformano in multi-possibilità di risposte storiche. Si comprende solo così il peso-valore dell'imparare ad esercitare di libertà di funzione nello stesso osservare.

Porre il riflettore sul peso storico del soggetto uomo costruttore di conoscenza/coscienza, muta il fuoco nella lettura economica dei sistemi politico-culturali, in quanto la qualità di un sistema storico non è più misurabile sul possesso della migliore preda (sistema di caccia) o della maggiore estensione di terra (sistema agricolo) o della più ampia disponibilità di risorse e monete (sistema industriale), ma dalle ampiezze cognitive e attuative dei suoi abitanti che, sapendo miscelare le conoscenze con gli sguardi, sappiano creare le moltiplicazioni degli orizzonti osservativi (Sistema informatico):

Vedere lo spazio non equivale a vedere il tempo, sono due costruzioni topologiche differenti con altrettanti diverse possibilità di movimento dell'occhio-mente-mano. 

Il posizionarsi è funzionale al conoscere, ma soprattutto alle tipologie di sguardi-scenari che si genereranno, da qui:

Nel Rinascimento la scuole erano le stesse botteghe dei pittori, orafi, professori, bottegai a cui si riconosceva la funzione di maestro nell'educare l'occhio-mente-mano degli allievi a sapere (2° livello) il come vedere-elaborare-operare. Sono questi gli spazi a dentro/fuori cari a Leonardo che resero ampio il suo sguardo, arguta la sua mente e decisa la sua mano. Una realtà ben lontana dal modello tayloristico della scuola di massa in cui vengono allineati (rendere linea) oggi i ragazzi.

La mente potenziata da lenti è in grado di variare, con un effetto zoom, i campi di osservazione che deformando la visione di realtà a occhio nudo, rendono più particolareggiata la lettura medesima.

Il fatto lascia nello spazio il segno del suo passaggio nella vita, il segno è un eco-appiglio informativo per la tessitura di una pagina storiografica. La pagina storiografica non è la Storia.

La dilatazione della coscienza personale e sociale nel passato-futuro è funzionale alla costruzione della memoria storica.

La realtà e lo sguardo: topologie e costruzioni

Se ogni azione di lettura effettuata dalla singola coscienza segna lo spartiacque tra il fuori-mondo e il dentro-io, trasferendo la forma del fuori nella forma del pensiero e quella del pensiero nella sagoma del mondo, assume grande valore economico investire sull'organizzazione del pensiero mutli-prospettico di ogni soggetto-uomo, posto a chiave-nodo della vera ricchezza della Società:

La direzione dello sguardo non è un fattore indifferente nell'apertura degli spazi-finestre di lettura della realtà, un occhio focalizzato sul presente-passato vede gli ordini chiusi ad esempio delle parole o teorie o rapporti... uno inclinato al piano presente-futuro gli ordini aperti. Il primo sguardo tende a irrigidire le posizioni cognitive in schemi di potere, il secondo è incline al cambiamento, mettendo in discussione le certezze per isolare gli ordini nuovi.  

La bivalenza chiuso/aperto è intrinseca alla stessa presa di realtà, come apertura di tre finestre-scenari quella degli ora, ecco, adesso... (campo del Presente), quella dei già fatto-appreso degli ieri, avantieri o l'altro ieri... (campo del Passato), e dei non ancora fatto-appreso i domani, dopo domani... (campo del futuro):

Un occhio vigile è fortemente presente nell'azione del vedere e, insieme, fortemente cosciente dei quadri dei passato-futuro che gli permetteranno di affermare i "mai più" e i "di nuovo". In tale consapevolezza sa esercitare la libertà di funzione storica. 

Le sovrapposizioni danno la profondità nella lettura dell'oggi che altrimenti risulterebbe una scena-finestra priva di memoria, da alieno alla storia: 

"... la visione cognitiva di finestra è una stratificazione di tematiche che coesistono nel tempo-spazio: è la mente dell’osservatore storico che costruendo le relazioni di analogia tra i fatti delinea i temi e non la storia ad organizzarsi per temi. La stratificazione della finestra storica è, dunque, una dimensione cognitiva propria dell’organizzazione analogica del cervello umano

Essendo la finestra storico-cognitiva per natura una stratificazione di dinamiche, si presta ad essere immaginata come tanti fogli trasparenti su ognuno dei quali l’osservatore ne disegna una, ovvero l’organizzazione cognitiva della storia, quindi della realtà, è la proiezione su un piano quadridimensionale (spazio-tempo), non di una porzione di superficie iper-sferica curvata nella quinta dimensione, ma bensì di un volume di tale iper-sfera. Ne consegue una visione cognitiva della realtà come proiezione stereografica di un insieme di iper-sfere penta-dimensionali osculanti, ovvero una specie di “iper-cipolla” (si veda Figura 1) che si presta ad essere sfogliata tema per tema

Struttura a iper-cipolla

Figura 1, da Gli enti biostorici

Risulta evidente che tale quinta dimensione è una dimensione di lettura; è esterna all'osservato e riflette il modo di strutturare la realtà dell’osservatore

La finestra storiografica come stratificazione di proiezioni, svolge la funzione di campo (Colamonico, 2002), all'interno del quale l’osservatore costruisce le relazioni fattuali tra i differenti temi. La finestra è dunque il terreno all'interno del quale si sviluppa il pensiero analogico-creativo (Colamonico, 2005), mentre lo strato della cipolla è il luogo del pensiero logico-riflessivo in quanto tutto quello che vi appartiene è già stato strutturato coerentemente. 

In questa visione, il pensiero analogico è l’emergenza di un nuovo ordine logico da una sovrapposizione di differenti ordini indipendenti. Tale emergenza diventerà a sua volta un nuovo ordine logico che si andrà ad aggiungere ai precedenti strati proiettivi." (Antonia Colamonico - Marcello Mastroleo. Verso una Geometria Multi-Proiettiva della Mente. © Il Filo S.r.l. - Bari, 8 settembre 2010.)

 Il valore storico del nuovo sguardo eco-biostorico a multi-fuoco posizionale, si radica nel bisogno concreto della scienza:

- Come rendere intelligenti le macchine?

L'apertura del nuovo spazio d'osservazione sull'organizzazione del pensiero eco-biostorico ha un'effetto di ricaduta di grande valore politico-scientifico, nonché economico-culturale, in quanto permette di costruire un campo osservativo sulla relazione intelligenza artificiale/intelligenza naturale; cioè una finestra di lettura non sullo strato a campo isolato a solo macchine, ma su tutto l'insieme "cipolla" macchine-osservatore medesimo. 

Gli studi che vanno dalla modellistica matematica alla scienza applicata, dalle neuroscienze alla finanza...  hanno come meta (spanda d'approdo) la rottura dagli spazi chiusi dei PC (macchine idiote) al fine di renderli identità pensanti che sappiano intravedere i punti critici dei processi e sappiano intervenire sui di essi (processo neghentropico), anche senza l'aiuto dell'uomo.  

Una tessitura dialogica in un racconto

Gli ordini e i disordini informativi 

 Giochi di organizzazioni


Agnese


Adorava la poesia che cela le cose in un riflesso d'eco lontano. Aveva praticato sin da bambina i poeti, voleva carpirne l'arte. La vita le si porgeva come schiuma allo scoglio, viva, ridente ma facile a dileguarsi. In tale gioco di risacche la storia trovava trame nella sua mente e ogni trama un filo teso a quel grido primordiale che attraversando l'ignoto, apre al respiro della vita. Agnese stava cercando tra le righe colme di parole, quei sensi celati che si fanno chiavi di spazi ben più complessi. Della poesia quello che più l'attraeva era il vuoto di parole, quello spazio comunemente chiamato “scarto” che fa di un narrato, una lirica.

Stava preparando la lezione, per gli esami Montale era il più papabile, doveva trovare l'appiglio giusto per farne l'attrattore mentale dei ragazzi e renderli forti di fronte alla commissione.

Le tornò un verso: - Orditi non gridati si tendevano alle bigamie dei pensieri... come voce dei silenzi... Ecco, aveva bisogno di un ordito, quale traccia disposta a farsi nodo e, poi rete e, ancora tessuto. Lesse con ritmo calcolato le strofe più care di “Ossi di seppia”: - Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d'orto... abbaglia … meraviglia … travaglio … muraglia ... bottiglia.

La poesia è musica fattasi parola, - si disse - ogni parola è una particella topologica che crea uno spazio-nicchia nella coscienza e ogni spazio è una possibilità del movimento vitale che chiede d'essere allacciato ad un significato.  Ciascun significato è un universo di percezioni lievi che danno veste storica ad un detto che così agghindato si presta ad essere tramandato: di stanza in stanza, di uomo in uomo, di tempo in tempo.  Entrare nella psiche del poeta è imparare a percepire il movimento della sua anima. È un camminare in punta di piedi sulle sabbie mobili del suo sentito, di cui la parola è solo l'orlo. Praticare le spiagge montaliane - pensò ancora - è un aprirsi all'etica di un giusto, che resta scavata di fronte al ferro delle armi.  Nella sua poesia, così essenziale, c'è tutto lo stridore della battaglia che dà spazio alla stupidità delle frontiere, delle razze, delle divise e dei vessilli che tagliano i viventi in tanti scarti scomposti, come quelle “scaglie” di mare lontano o i “cocci aguzzi” in cima alla “muraglia”.

Aveva finito, sentì le palpebre anch'esse scavate, gli occhi l'avevano abbandonata per lo sforzo di voler vedere. Aveva squarciato il non detto del poeta e fatto l'orlo a giorno al suo osso di parola e ora, sfinita, poteva porgere quell'ordito a Marco, a Claudia, a Lidia e a Giuseppe che, all'esame, sarebbero stati in grado di annodarlo nel “tessuto” della loro forza. 

Da A. Colamonico. Il Grido, ordito 2, Agnese. © 2011

In sintesi si vuole trasferire nelle macchine la libertà di funzione che rende ogni uomo un soggetto co-partecipe alla vita; cioè un  decisore storico in grado di rispondere, anche, agli imprevisti. Tale novità impone necessariamente porre un riflettore sulle funzioni logiche/analogiche del pensiero che non può essere più letto come un recipiente vuoto da riempire, ma come un seme attrezzato a poter germogliare, seguendo il suo processo naturale.

Ecco il nodo storico che rende attualissime le ricerche biostoriche sulle dinamiche d'apprendimento di una mente-pensiero a frattale dalla struttura a spugna, in grado di saper proiettare i quanti-luce informativi (intuizioni) come su uno schermo, per visualizzare gli schemi di realtà, onde ricavarne le funzione delle relazioni tra i  fatti e le situazioni vitali, valutarne le ricadute con i ritorni con un semplice gioco di:

In matematica il concetto di funzione è basilare se si vogliono estrapolare le regole che associano tra loro due o più elementi secondo un preciso criterio di dipendenza. Anche il cervello-mente proiettando spazi nei tempi, si nuove sulle relazioni e dipendenze, per cui isolare i modi come si legano gli effetti e i ritorni è fondamentale per sapere anticipare il futuro che ha un'evoluzione aperta a più possibilità. 

E sono le gamme di possibilità a imporre la necessità della scelta, ma indagare su questa sposta il fuoco-finestra di lettura dalle possibilità di situazioni al decisore medesimo che attua la scelta. Essa scelta, infatti, è legata non tanto al campo del ragionamento, quanto a quello dell'emozione, i mi piace e non mi piace, che è uno spazio-nicchia altro. 

Per comprendere il sottile legame tra l'emozione e la cognizione è importante comprendere il denso di un prima e un dopo; ciò che precede da ciò che consegue. 

L'emozione è un tracciato non espresso, una dialogica muta (campo del vuoto), che instrada il pensiero verso un appreso

L'emozione lega il ragionamento in un itinerario privilegiato che introduce lo spazio del desiderato, ed è proprio il desiderio-emozione che rende le macchine dei cervelli monchi.

La nuova frontiera: la macchina pensante

La nuova frontiera della ricerca avanzata è protesa verso l'apertura dello spazio, elaborativo e applicativo, del computer, letto come:

Oggi, infatti, ogni ambito della realtà dalla finanza alla medicina, dagli elettrodomestici agli orologi, dalla guida delle automobili al monitoraggio delle abitazioni... è inter-connessa con un microprocessore che valuta e monitorizza le possibilità delle ampiezze operative. 

La meta è una realtà cablata a organismo unico di singoli e Società-ambienti a nodo/reti di reti, che renda possibile da ogni luogo la connessione e la lettura delle informazioni a tempo presente (t. 0). Una realtà tutta a portata di dito che dia il controllo e la fruibilità del territorio economico-finanziario, politico-sociale, geografico, privato... 

Il mondo appare quindi una realtà tutta a tempo zero che si svela nelle letture con delle semplici videate, magari dall'orologio da polso, tutta racchiusa in un tempo presente a schermo globale

Quando si pensò alla Globalizzazione, negli anni '80, gli economisti e gli studiosi dell'era digitale non pensarono all'enorme giro d'affari a portata di dito delle multi-nazionali dalle logiche industriali, ma alla grande risorsa per l'umanità di poter essere presente in ogni luogo. 

Essi erano ingenuamente convinti che una Società a "Villaggio Mondo" avrebbe significato una ricchezza di democrazia per tutti i Paesi, ma c'è sempre un'ombra in ogni lettura; uno spazio di non letto che rende porosa e lacunosa la visione

Essi infatti non compresero che una realtà così presente a sé stessa, introducendo una vertiginosa accelerazione nei processi comunicativi e attuativi, avrebbe colto l'uomo stesso mentalmente impreparato, incapace di saper fissare la vita in un ordine dialogico complesso, a più logiche.  

La democrazia nasce dapprima nel pensiero e solo dopo nella struttura politico-sociale. La leadership delle imprese, educata alla linearità degli uni-orizzonti osservativi del sistema tayloristico, nel gestire il cambiamento intravide nella globalizzazione una grande opportunità di privilegio per se stessa. Infatti si è avviato lo scardinamento di tutti i diritti acquisiti dalla classe operaia e dalla media-borghesia, in nome di un efficientismo fortemente competitivo che togliendo aderenza alle prese storiche di realtà, ha di fatto innescato una dinamica di micro-sistemi a bolle pronte a dissolversi in un nulla di fatto, con la caduta della stessa fisicità dei sistemi. 

Si pensi alle bolle finanziarie che schiudono al nulla di fatto e alle relative ripercussioni economiche negative sui governi e cittadini. Oppure alla caduta del valore della stessa forza-lavoro, declassata a servilismo e precariato a vita. L'errore di superficialità valutativa fu nel non aver saputo prevedere che era necessaria una svolta epocale per lo stesso pensiero dell'umanità tutta, in un sistema digitale. 

Una realtà storica così complessa e ampia richiedeva un uomo nuovo,  a sua volta complesso e ampio negli orizzonti di veduta. Dove si intravide un'apertura di guadagno, gli uomini dalle logiche moderne (a tutto pieno) colsero una possibilità dell'affermarsi delle tirannie affaristiche, per scrollare di dosso, dalla Società, le prese democratiche, lette come impedimento ad un'economia monolitica

Oggi, a pochi decenni di distanza, si parla di crollo del sistema a economia globale, che ha creato povertà su larga scala. Ma, biostoricamente parlando:

Essi figli del modello industriale non seppero aprire uno spazio meta-informatico, meta-economico, meta-scientifico, meta-storico (spazi privilegiati dell'indagine biostorica) che desse le carte, a corpo coeso dei dentro/fuori degli io-Sé nel mondo per poter leggere gli spazi di possibili tirannie/libertà celate nella nuova era. 

Si pensi al crollo del valore della forza lavoro, al crollo del valore tempo-salario, al crollo del valore democrazia.

La gabbia cognitiva di uomo a tutto-ora dalla logica a tutto punto

La maggiore fruibilità dei dati informatizzati ha un grande limite sul fronte umano, quello di creare uno sguardo-pensiero ossessivamente tarato  sul tempo presente di uomo a tutto ora:

Una realtà fortemente presente a se stessa, inoltre, richiede livelli altissimi d'osservazione (a grande occhio) che la mente-uomo biologicamente non può soddisfare senza accumulare notevoli stati di stress, con fasi crescenti di malessere anche emotivo e per effetto di ricaduta economico-sociale. 

Una Società di stressati patologici è notevolmente costosa per la finanza degli Stati: 

Gli stati di ansia non gestiti sono acceleratori d'entropia, che possono produrre l'azzeramento degli apprendimenti. Si attua un'inversione di tendenza da uomo super-informato, a uno super-ignorante con lo spaesamento e corrispettivo smarrimento del come e del perché rispondere nella dialogica vitale:

La grande accelerazione tecnologica innescata sta incanalandosi verso una strozzatura economica a grande portata, che come un inghiottitoio potrebbe riassorbire tutto il progresso scientifico in un nulla di fatto, poiché l'uomo sradicato dalla sua coscienza storica, non sa più elaborare l'azione e si flette su se stesso, avvitandosi in uno stato di depressione continua che gli toglie ninfa vitale.  

Il quesito di rilevanza, in questa era storica, è: 

La risposta è semplice, rendendo da un lato le macchine un po' intelligenti per svincolare l'occhio umano da alcune operazioni, creandogli uno spazio di vuoto per la libertà a immaginare. Dall'altro dare dignità al tempo dell'ozio, tempo dell'attesa, tempo del vuoto di detto-fatto che dia gli stati del riposo, letti non come perdita economica o calo dell'efficientismo (tempo morto), ma come la grande ricchezza non espressa del pensiero tutto: 

In tal senso si può comprendere come sia l'uomo medesimo a costruire il suo spazio-vestito di realtà che da mono-cosmo si allarga a multi-cosmo, rivestendo la vita di sempre nuovi significati,  tutti funzionali  al benessere esistenziale privato e collettivo: 


Acquaviva delle Fonti, 29 Agosto 2017

Antonia Colamonico

Le carte di lettura aprono gli sguardi alla visione di realtà, ogni visualizzazione è modo particolare di attribuzione del significato

Carta a uni/verso di lettura.

Carta biostorica che riflette l'impostazione storiografica di C Cellario (1634-1707), a occhio uni-lineare, ancora presente nei libri scolastici. 

Osservando il modellino si possono cogliere le inesattezze spaziali di una visione lineare-temporale, ordinata sul un solo fuoco, Europa. Da tale inadeguatezza di struttura-lente di lettura nascono sul piano mentale le restrizioni di definizioni che aprono alla rigidità o meglio fissità dello sguardo-mente osservante con l'esaltazione degli ordine assoluti dei significati(A. Colamonico. 2007). Se si inquadrano i fatti storici, tarandoli sulle mappe cognitiva emergono le risposte fattuali come la naturale conseguenza logica; ora riflettendo su tale carta, perpetrata per 400 anni, si rileva come l'incapacità d'ammodernamento delle carte-modelli alle variazioni degli spazi osservativi e relazionali crei le strozzature evolutive, ad esempio, in tale limite cognitivo si può leggere la Colonizzazione delle Americhe come un'incapacità mentale dei Conquistadores che non seppero interpretare la novità storica mostratasi al loro sguardo con la scoperta dell'America (1492). 

La rigidità dell'occhio-mente è una forma di miopia osservativa che nasce dalla discrepanza nella corrispondenza tra piani di realtà e piani di riflessione che impedisce le letture a tempo presente, vincolando gli sguardi ai "sentito dire" di un passato ormai morto (A. Colamonico, 1993)

La Democrazia è una forma mentale

"... Con l'approccio di lettura biostorico si scopre la "Democrazia dello sguardo-mente", che Raffaello seppe tracciare nell'affresco La Scuola di Atene. Il pittore evidenziò nella rappresentazione l'aspetto dialogante dei filosofi e matematici che impressero il verso, funzionale, alla nascita del pensiero filosofico-scientifico. 

Osservando il dipinto tutti hanno pari dignità di pensiero con quel dialogare che si pone a democrazia, mentre l'idea-chiave veicolata è che la verità non è circoscritta in un solo sguardo. La verità ha bisogno di tutti gli sguardi per allargarsi a tutta la vita...." 

da A. Colamonico. Oltre la Complessità: Il paradigma Eco-Biostorico.  © 2015

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