La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura
9. Le topologie degli sguardi-realtà
La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura
Quaderno n° 11 di Biostoria - Scienza e Metodo dello Sguardo multi-proiettivo
Le topologie degli sguardi-realtà
Antonia Colamonico (Aspetto epistemico-metodologico)
Marcello Mastroleo (Aspetto matematico-modellistico)
- Tutti i diritti sono riservati - © 2017 - 2021
Indice Saggio-quaderno n.° 11: La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura
Preambolo Introduzione L'Osservatore lente-bussola cognitiva Il valore storico della presa di realtà Il volo I planisferi delle proiezioni storiografiche La verità vincolata in una carta di lettura Gli orizzonti a pluri/verso Le topologie degli sguardi-realtà
La forma multipla del Pensiero
La realtà prende forma nella mente del soggetto osservatore-attore-abitante della vita.
Egli osservando, manipolando, riflettendo, impara a proiettare una molteplicità di situazioni storiche che allargano il suo sguardo-orizzonte ideativo ad una complessità di visualizzazioni di spazi e di significati altri che danno alla stessa mente-pensiero una forma a multi spazi e a multi sensi di lettura:
ad esempio nel gioco una bimba impara ad elaborare trame significative di storie e in tale modalità costruttiva la sua mente è in grado di elaborare (processo che tende all'infinito) strutture in strutture di forme-sensi che daranno lo spessore storico non solo al suo habitat, ma alla sua stessa coscienza. Nel gioco si impara a dare e a toglier peso-senso alla Realtà. Realtà che nella bivalenza prende e perde Valore storico.
Il prendere o perdere valore è il processo che rende porosa la conoscenza (struttura a spugna), come il gioco di letto, non letto; di visto, non visto; d'immaginato, non immaginato; di compreso, non compreso; di definito, non definito... In tale bivalenza (0/1) si concretizza la possibilità di ampliamento e moltiplicazione dei significati e degli spazi, dei sensi, dei luoghi di lettura di una Realtà dai mille e mille volti o meglio dalle mille e mille sfaccettature e sfumature di senso compiuto.
Ogni singolare pensiero-uomo va letto non come una monade (G. W. Leibniz -1696) indipendente da declinare come chiusura, isolamento; - non esistono isolati nella realtà storica - ma una fitta e stratificate rete di nodi e maglie che danno anche al pensiero una forma dinamica e plastica, in relazione all'ambiente-habitat in cui è incorporato.
Il saper leggere il Pensiero come una struttura complessa di forme interconnesse, nasce da una particolare posizione di lettura del soggetto osservatore che con un doppio salto logico-immaginativo si colloca fuori dal Mondo (S. 1) e dal Sé (S. 2), assumendo uno spazio altro (S. 3) di possibilità osservativa che gli permetterà di sviluppare un ulteriore "topos" di ragionamento e di sentimento, intorno all'Io-sé nel Mondo.
Il nodo-cardine nella lettura eco-biostorica della realtà è nel porre lo Spazio come la matrice della Vita:
tutto è Spazio che assume una forma-contenuto che si differenzia da una forma-contenitore.
Il gioco di contenuto-contenitore permette all'osservatore di isolare delle sagome di realtà che assumono nella sua mente-coscienza un significato, delle proprietà, dei limiti...
L'osservatore, con la sua intelligenza e con la sua sensibilità, pone i margini-confini di lettura a tutto ciò che cattura il suo sguardo; definendo, posizionando, valutando, scartando...
Una realtà priva di osservatore è nulla. Solo nel vincolo individuo/campo-Habitat si costruisce la Realtà che assume una forma-spessore in relazione alla forma-spessore dello stesso pensiero-mente che dà il significato storico.
Il significato è legato al particolare soggetto osservatore che nell'attribuire il peso-valore, costruisce le armoniche di senso. Il porre l'osservatore come il cardine della costruzione di realtà , rende questa vincolata alla particolare mente che di fato ne costruisce il valore. Ogni mente edifica una sfumatura di realtà e ogni realtà conserva l'impronta del suo osservatore che l'ha definita e apostrofata.
Le topologia di Pensiero in relazione agli spazi vitali
Ogni epoca storica assume una sua particolare connotazione in relazione alla forma mentale del pensiero del suo abitante:
La foresta, il campo, la fabbrica, il computer sono ambienti non solo operativi, ma soprattutto ideativi, poiché vincolano, modellandolo, il pensiero di ogni particolare abitante (cacciatore-contadino-operaio-programmatore) ad una mappatura spazio-temporale di Realtà.
Il pensiero di un cacciatore o di un contadino o di un programmatore ha una maggiore libertà di immaqginazione-azione rispetto a quello di un operaio che imbrigliato nel sistema a catena di montaggio (taylorismo), perde la facoltà a immaginare altri spazi d'azione.
Il film Tempi moderni, in cui il protagonista entra nell'ingranaggio della macchina, spiega bene tale povertà.
Il taylorismo, definita organizzazione scientifica del lavoro, è stata una forma di gabbia cognitiva che ha imbrigliato il pensiero dell'uomo, industrializzato, in tanti campi-orizzonti sequenziali di tempi, vincolati alla semplice azione ripetitiva del legame uomo-macchina-catena di montaggio. Tale chiusura fu da subito letta come il grande limite che, impoverendo il campo d'azione, creava l'alienazione mentale di uomo a tempo ora-adesso.
La capacità Proiettiva della Mente
Il Pensiero, in un gioco di vuoto/pieno di significato, edifica il suo spessore culturale e, come ricaduta d'effetto, operativo. Il saper agire, nello spazio abitativo, è strettamente collegato alla capacità spaziale dello sguardo-mente che dà la forma concreta alle immagini di realtà che di volta, in volta concretizza, come nel gioco degli scacchi, in cui il giocatore 1 anticipa le mosse del giocatore 2 e proietta le sue future risposte con l'obiettivo dello scacco matto:
Se il pensiero perde la capacità proiettiva, lo suo spazio vitale si restringe automaticamente e in tale diminuzione di visione e di Realtà, crescono gli stati di depressione. Una mente depressa è funzionale ad uno Stato autoritario.
Oggi si sta assistendo da un lato ad un'apertura degli spazi comunicativi con l'organizzazione a finestre a struttura Mondo; e dall'altro ad un'ulteriore riduzione del campo d'azione, da sistema fabbrica a sistema computer, magari dalla scrivania di casa, o a sistema quadrante cellulare o orologio.
Si parla già di sistema a microchip impiantato nel corpo che accelererà gli scambi informativi e commerciali, estendendo all'uomo quello che di fatto si fa già per i cani per monitorarli e identificarli in caso di fuga o abbandono. L'uomo potenziato tecnologicamente non avrà bisogno di appesantire la capacità elaborativa della sua mente, pensando, in quanto ci sarà un computer remoto, chi sa dove, che penserà per lui, agirà per lui, deciderà per lui...
La realtà Mondo sta perdendo, così, fisicità, isolando maggiormente l'uomo iper-tecnologico dell'era digitale in una nicchia asettica, afona; priva di odori, sapori, suoni...
Tutte quelle sfere sensoriali che l'umanità ha saputo sviluppare nei millenni, interagendo concretamente con gli spazi naturali e con gli spazi psico-mentali reali.
La perdita di realtà fisica è il prezzo che si sta pagando a tutto vantaggio di chi vuole solo per sé i campi d'azione, d'immaginazione, di libertà.
In questo nuovo millennio sta prendendo forma una nuova condizione di umanità che inevitabilmente presenterà una nuova struttura cognitiva con una difforme geografia mentale, che aprirà gli sguardi a differenti scale valoriali, a diverse scelte fattuali, ad altri versi di lettura nelle narrazioni fattuali che daranno il volto nuovo alle intere Società.
Verso quale futuro?
La nuova Umanità si presenterà:
a un occhio superficiale come un bellissimo involucro di grande comodità, in cui tutto sarà alla portata di un dito, che con un semplice clic potrà aprire scenari e ordini, azzerando le distanze.
A un occhio più accorto, come una gabbia dorata, una vera città dei balocchi, che assorbendo attenzione su attenzione, rende la singola Coscienza pigra, svuotata, schiava del tempo ora-adesso che fa dissolvere la profondità nel Pensiero.
La vera povertà non è la semplice privazione di cose, ma soprattutto l'assenza d'immaginazione nel sapersi proiettare nel futuro.
La nuova élite dominante nell'Era globale sarà formata da chi, consapevole del valore storico del saper pensare, sarà stato in grado di elaborare la gabbia-balocco Social, che catturando i pensieri della massa, condannerà questa, in uno stato di semplice fruitore passivo, asola dimensione vegetativa, priva di senso critico e soprattutto di libertà.
Se questa tendenza ad atrofizzare il pensiero non troverà alcuna forma di resistenza da parte delle coscienze politiche e sociali singolari e nazionali, si può ipotizzare una grande regressione cognitiva generalizzata che chiudendo gli spazi mentali, di riflesso chiuderà gli spazi economici, sociali, culturali.
Un esempio storico di recessione è nel passaggio dall'Impero Romano al Medioevo, che significò la perdita dell'uso della scrittura, delle tecniche agricole, dello Stato di diritto...
Ma bisogna sempre sperare che possa esserci un effetto farfalla che faccia invertire la tendenza autoritaria, aprendo le singolari coscienze a gradi più evoluti di pensieri.
Acquaviva delle Fonti, 17 aprile 2023
Indice Saggio-quaderno n.° 11: La struttura a frattale del Pensiero nella 5a dimensione di lettura
Preambolo Introduzione L'Osservatore lente-bussola cognitiva Il valore storico della presa di realtà Il volo I planisferi delle proiezioni storiografiche La verità vincolata in una carta di lettura Gli orizzonti a pluri/verso Le topologie degli sguardi-realtà
Idea Editoriale
Il saggio prende forma di sito, per superare il confine del libro. Aperto al Mondo, come pagine di un quaderno da sfogliare, in una nuova democrazia. L'autrice
Indice quaderno n° 1
Fatto tempo spazio - Premessa per una didattica sistemica della storia. OPPI, Milano 1973.
Premessa
“…l’uomo si differenzia da geranio, dal sasso e dal cane perché ha coscienza, cioè memoria del proprio essere che diviene. Uno studio che non fa nascere la coscienza non è dell’uomo, ma del geranio, del sasso, del cane…”
Disordine - ordine
La rete
I piani della rete
La maglia storiografica
La produzione dei fatti
L’appropriazione-trasposizione dei fatti storiografici
La dinamica e la lettura del processo storico
Ipotesi di costruzione della struttura chiave
I dualismi del processo storico