Celestina SALEMI

Celestina SALEMI

LUCI E STELLE SUL MEDITERRANEO Lumiéres et étoiles

sur la Mediterranée

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Nata nel 1950, vive e lavora a Palermo.

"... Esplorando a fondo le possibilità offerte dal mezzo pittorico, l'artista palermitana rinnova la tradizionale tecnica ad olio e genera una pittura ibrida, vibrante di simboli e colori forti... " dice Roberta Trapani.

Maria Teresa Prestigiacomo: Salemi con la sua arte, iperrealista, fa assaporare l'atmosfera mediterranea che l'artista traduce sulla sua pelle, come un film: poesie della natura... la maternità e l'amore, i suoi temi: la maternità si presenta tra le dita di una mano che accolgono alla vita un puccolo gufo; esso parla di una natura che nutre diversi pregiudizi nei confronti di chi é diverso..."

Recensioni, articoli, interviste: "Giornale di Sicilia", "Siciliauno", "Anteprima", Cultura & Spettacolo" , "Carmina Baccanalia", "Nuovo dossier",.

A Paris, con Maria Teresa Prestigiacomo,

Presidente Accademia Euromediterranea delle Arti,

presso la Galerie ART ET MISS.

Attraverso l’uso di colori innaturali voglio che emerga la vera realtà, quella che io sento essere la realtà. Il colore mi serve per far vibrare la tela delle mie emozioni… L’immagine fotografica è bidimensionale, con il mio pennello colorato io sfondo questa bidimensionalità.

Attraverso la pittura dimentico la realtà, immergendomi in un mondo sublimato che è il mio universo interiore. Col tempo mi sono resa conto di non poter far nulla per combattere quello che non mi va nella società e l’immersione nel mio mondo incantato, pieno di personaggi femminili, mi rasserena. Lo so che è un’illusione, tutti i miei quadri sono un’illusione. Il mio dissenso lo esprimo tramite questo isolamento. Le donne che rappresento sono la mia realtà, la mia isola.

A Paris, marzo 2010, con Maria Teresa Prestigiacomo, Presidente Accademia Euromediterranea delle Arti, allla Galerie ART ET MISS.

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Armata di colle, specchi e pietrisco Celeste Salemi raccoglie e ricompone la materia fluida, i frammenti taglienti della propria memoria. Tramite la fotografia, falcia il reale ogni qual volta questo punge la sua interiorità. L’uso della fotografia e la meticolosità della resa pittorica rimandano all’opera dei grandi maestri del realismo e a quella novecentesca degli iperrealisti americani. Tale riferimento evidente si sostanzia, tuttavia, di un’essenza profondamente femminile. All’analisi ed alla riflessione l’artista affianca, infatti, l’intuizione e l’emozione. I momenti e i volti che hanno avuto o hanno un valore essenziale nella sua vita interiore, vengono prima sottratti al tempo grazie al mezzo fotografico, per poi essere rielaborati soggettivamente sulla tela grazie ad una miscela di oli dai colori intensi, specchio di un’interiorità vibrante.

I soggetti rappresentati perdono in tal modo la loro appartenenza al mondo fenomenico, per essere proiettati in un’atmosfera da sogno. L’evocazione precisa dell’insieme e del dettaglio serve dunque a rendere tangibile, palpabile, il mondo non obiettivo del ricordo e delle risonanze interiori.

In Le mani di Lia, uno dei suoi ultimi autoritratti, l’artista si rappresenta in un momento intimo di sospensione spazio-temporale. Due mani sorgono in uno spazio mosso da vortici di un rosso vaporoso e sensuale. Solitarie e forti, affondano il corpo dell’artista nel liquido denso e cangiante della sua interiorità. La spinta prodigiosa di una sensualità rinnovata diventa un modo per entrare in contatto con la propria anima, lontano dai turbini destabilizzanti delle proprie pulsioni. Nell’aria, satura di vapori densi, i capelli ondeggiano ancora come fiammelle, ma le labbra si schiudono languide e le emanazioni di una ritrovata serenità interiore rilucono sulla pelle azzurra.

Colore prediletto da romantici e simbolisti, l’azzurro è un tono cromatico carico di valenze simboliche che ritorna in numerosi dipinti della Salemi. Nella poetica delle corrispondenze, il colore del cielo e dell’oceano traduce l’ansia di libertà e serenità interiore, quella stessa ansia che divora l’artista nella danza monotona, a tratti violenta, della quotidianità. ......... Roberta Trapani

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il quadro di Celesina SALEMI