il time-code (codice di tempo) è un numero progressivo che, nei formati analogici professionali veniva scritto sul nastro, con un codice digitale, in corrispondenza di ogni singolo fotogramma che poteva essere così identificato in maniera univoca. In genere ha la forma: hh:mm:ss:ff (ore, minuti, secondi, fotogrammi, questi ultimi numerati da 0 a 24 nei sistemi PAL e SECAM e da 0 a 29 nell'NTSC).
Il time-code viene visualizzato sul display dei registratori e delle videocamere, che in genere dispongono anche di un comando (spesso identificato come "data on screen") che permetteva di visualizzarlo in sovrimpressione alle immagini sul monitor di uscita. Questa funzione è particolarmente utile perché permette di effettuare una prima scelta delle immagini da usare per il montaggio senza impegnare l'attrezzatura per l'editing.
Erano muniti di time-code i formati Hi8, didital 8, DV, e tutti i formati broadcast; assieme al time code potevano essere registrati altri dati come l'ora e la data rilevate dall'orologio della videocamera Una caratteristica molto utile di alcuni sistemi di editing computerizzato è quella di mantenere il codice di tempo originale durante l'acquisizione di un video dal nastro. Questo permette, in fase di montaggio, di recuperare con rapidità le scene selezionate al momento della ripresa o durante una visione preventiva del nastro.
Gli attuali sistemi di registrazione basati su scheda o disco rigido hanno reso meno importante il codice di tempo, dato che ogni singola ripresa viene registrata come un singolo file, identificato da un numero progressivo e dalla data e ora di registrazione.
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