Il Palazzo si trova in Via Augusto Conti, in passato si ergeva la torre degli “Stipendiari”. L’edificio venne costruito nella metà del XV secolo su commissione di Tommaso Roffia e probabilmente fu il progetto di uno dei figli di Baccio d’Agnolo. Tra il ‘600 e il ‘700 fu ristrutturato e decorato da Bamberini.
La facciata fu ultimata negli ultimi anni del XVI Secolo e presenta forme decorative tipiche dello stile toscano rinascimentale.Nell’edificio ha sede il museo dell’Arciconfraternita della Misericordia. Museo dell'arciconfraternita della misericordia (Misericordia come confraternita per il soccorso degli infermi, esiste fin dal Medioevo in Toscana ma che a San Miniato viene fondata più tardi, intorno alla metà del '7oo per volere del vescovo Francesco Maria Poggi), all'interno della sala è esposto una piccola parte del patrimonio artistico e non solo della confraternita perchè ci sono sia le opere d'arte sia dei pezzi storici relativi all'attività della Misericordia (Ambulanza che veniva trainata da cavalli del periodo ottocentesco, carrofunebre, lampioni del '700 che venivano utilizzati durante le processioni, registri dell'attività quotidiana della confraternita). Alcune opere d'arte fanno parte della confraternita, altre facevano parte della collezione dei Roffia perchè il palazzo era il palazzo di residenza della famiglia; viene venduta alla confraternita della Misericordia nel 1901 (famiglia Roffia ormai estinta) e alcune opere sono state ritrovate all'interno e hanno fatto parte del patrimonio della confraternita. Alcune opere vengono anche dalla Santa Trinita (tema agostiniano perchè provengono da un convento francescano). Opere: ·
Proven
iente da Scuola Botticelliana (paesaggio fluviale, colori azzurri, sfondo). Realizzata da Domenico di Zanobi, allievo di Filippino Lippi e a sua volta allievo di Botticelli. Opera che proviene dalla Cappella di Santa Maria al Fortino che era una cappella che nel medioevo era annessa ad un ospedale (cappella fondata da medico di S.Miniato che si chiamava Giovanni
Chellini). Nell'opera si vede al centro Maria e il Bambino, in alto Dio Padre in corona cirocondato dagli angeli con ali rosse (angeli più vicini a Dio) e in basso una serie di Santi: di spalle Santi Cosimo e Damiano che sono i Santi protettori dell'ordine medico, al centro Santa Lucia, santa protettrice contro le malattie, San Sebastiano con la palma del martirio (santi che hanno subito il martirio sono tutti raffigurati col rametto di palma) e la freccia perchè fu trafitto dalla frecce nel suo martitrio e San Bartolomeo perchè il committente, cioè il figlio di Giovanni Chellini, si chiamava Bartolomeo. Al centro c'è una tavola che probabilmente è più antica del dipinto ma il pittore la ridipinge e attorno ci fa una cornice pittorica, cioè per abbellire la pittura antica ci si fa una pittura intorno. · Sposalizio di
Santa Caterina d'Alessandria. Opera che proviene dall'altare maggiore di quella che oggi è la Chiesa della Misericordia che però era la chiesa del convento agostiniano. Sulla parete dell'altare maggiore c'era stato portato un affresco raffigurante una Madonna con il Bambino che fin dal Medioevo si trovava sulla strada. L'opera è di Vincenzo Dandini e nell' ultimo restauro è venuta fuori anche la firma (Dandini fu mandato dal Granduca di Toscana a studiare a Roma nello studio de "Il Cortonese" perchè era interessato al barocco romano). · Deposizione lignea
del XIIsecolo (Autore ignoto): Gesù Cristo al centro e i dolendi (San Giovanni Evangelista e Maria). E' un tipo di scultura a grandezza naturale che verrà replicata per tutto il medioevo fino al '400. Questo però è uno dei primi esempi della storia di questo modello di scultura; uno simile c'è a Volterra e a Vicopisano. Risalente alla prima metà del tredicesimo secolo, non si sa da dove proviene (ritrovata all'interno dei locali del convento agostiniano). In origine era colorato ed è un tipo di scultura che verrà replicata molto era un modo per immedesimarsi di più e sentire più vicina la sofferenza.