In due documentate occasioni parla e precisa esplicitamente della sua patria samminiatese: Durante la dettatura delle sue “memorie” al suo biografo Las Casas, Napoleone racconta che i suoi erano originari di San Miniato. Precedentemente, nel novembre del 1813 a Parigi, aveva già detto a Gino Capponi di avere origini toscane e che i suoi parenti erano signori di San Miniato. Il 2 luglio 1796 salì sul colle per salutare l’ultimo dei Buonaparte, suo zio, il canonico Filippo; a ricordarlo, un numero della Gazzetta Toscana, edita proprio a San Miniato, e un quadro di Egisto Sarri (di proprietà della Cassa di Risparmio di San Miniato e conservato a Palazzo Formichini) in cui il condottiero corso entra a cavallo nel borgo toscano, con l’inconfondibile sagoma della Torre di Federico II sullo sfondo. Le fonti locali tramandano una visita del giovane Napoleone già nel 1778, quando il futuro imperatore e suo padre sarebbero venuti in Toscana alla ricerca della documentazione attestante le origini nobiliari della famiglia, necessaria per l’ammissione di Napoleone nel prestigioso collegio militare di Brienne. Nel museo dell’Accademia degli Euteleti è conservata tutt’oggi una maschera funebre in cera dell’imperatore.