MIF, 26 gennaio 2025


26 gennaio 2025, sintesi dell’intervisione musicoterapica 

riservata agli iscritti MIF inerente: 

Musicoterapia con gli anziani “fragili”.

Dalle canzoni al suono. 

Risonanze e metodica musicoterapica in evoluzione perenne

 


Domenica, 26 gennaio 2025, dalle ore 10:00 alle ore 13:00, ha luogo, in collegamento online, attivato dalla Collega Maria Grazia Bianchi, l’intervisione musicoterapica, riservata ai partecipanti dei Colleghi MIF, condotta dal Collega Paolo Parmeggiani sul tema: «Musicoterapia con gli anziani “fragili”. Dalle canzoni al suono. Risonanze e metodica musicoterapica in evoluzione perenne».

Partecipano all’evento: 


1.  Bonardi Giangiuseppe;

2.  Parmeggiani Paolo;

3.  Maria Grazia Bianchi;

4.  Boito Loredana;

5.  Giuseppe Poclen;

6.  Roberto Caroli;

7.  Crescenzi Valeria;

8.  Da Rold Marzia;

9.  Cassano Giacomo;

10.    Delicati Francesco;

11.    Venturi Barbara;

12.    Renato Pantaleo;

13.    Pasinetti Sandra;

14.    De Venuto Angela;

15.    Caldognetto Davide;

16.    Quaglino Biagio;

17.    Farina Marco;

18.    Cavallini Daria;

19.    Sofia Visani;

20.    Tortorelli Ilaria;

21.    Calderara Rita;

22.    Olivari Paola;

23.    Luchetta Giulia;

24.    Espina lisanti Julieta;

25.    Rossini Raffaella;

26.   Giudici Silvia.

 

Alle ore 10:00 inizio l’incontro ricordando ai presenti le “regole” sociali del nostro gruppo di intervisione musicoterapica, con particolare riguardo alla riservatezza ai contenuti che potrebbero emergere durante l’intervisione musicoterapica odierna e che soggiacciono, rigorosamente, alla legge della privacy.

Ho presentato il Collega Paolo Parmeggiani, evidenziandone, in particolar modo, la sua formazione musicale esclusivamente classica.

In estrema sintesi, Paolo Parmeggiani è un musicista che “sceglie”, dopo il conseguimento del diploma di Musicoterapia, di diventare musicoterapeuta.

Un Paolo emozionatissimo prende la parola con calma, pacatezza e, soprattutto, delicatezza e inizia a raccontarsi.

Il viaggio della musicoterapia di Paolo è costellato da alcune risonanze che sussistono tra il suono-musica che Paolo incontra e i rapporti che queste risonanze acustico-musicali hanno su di sé e con gli altri che incontra nel suo cammino di vita.

Tutto il racconto di Paolo si snoda sui rapporti che sussistono tra le “le humane musiche” vissute dal Collega e le “musiche instrumentalis” in cui risuonano.

Così dall’ascolto dell’organo, quando era bambino, allo studio del violino, nel Conservatorio bolognese, al perfezionamento strumentale in Ungheria, alla pratica professionale in orchestra, in età adulta, Paolo giunge alla musicoterapia e inizia il ventennale lavoro con gli anziani “fragili”.

“Fragili” perché sono persone che, oltre alla presenza o meno di un quadro patologico specifico, si sono trovati a trascorrere, loro malgrado, nella casa di riposo, l’ultima parte della loro vita. Questi anziani “fragili” si trovano nella condizione di aver perso la propria identità sociale, familiare, affettiva e soggettiva.

Il fine (terapia) della musicoterapia perseguita da Paolo è quello di ridare a queste persone una nuova occasione identitaria.

Per raggiungere questo fine, Paolo utilizza: la fisarmonica, il violino e le duecentocinquanta canzoni che conosce molto bene (musica).

Rimodulando il lavoro musicoterapico con gli anziani, intrapreso sin dagli anni novanta dal Collega Francesco Delicati, vero pioniere italiano in questa materia, il Parmeggiani, seduta dopo seduta, con tutti i mediatori che ha a disposizione cerca quindi di attivare nelle persone in cura le risonanze: analogiche, mnestiche, affettive, corporee, sintattiche che i suoi assistiti esprimono a livello verbale o non verbale.

I diari protocollari sono le testimonianze scritte dal Parmeggiani nei quali annota le risonanze di ogni incontro.

Questi diari protocollari diventano tracce mnestiche e storico-evolutive del lavoro sinora svolto.

Queste risonanze, delicatamente richiamate nel qui ed ora dell’incontro musicoterapico, donano ai partecipanti l’opportunità di riappropriarsi di una parte di sé dimenticata e ora ri-memorata riportata al cuore, al presente.

Per Paolo, la musicoterapia è: “Ridare appartenenza alla propria identità per poter ri-vivere, ritornare alla vita”.

E così ecco che anche molti Colleghi hanno iniziato a risuonare a loro volta con i temi sollevati da Paolo.

Ora Paolo narra l'evoluzione del suo "cammino" musicoterapico rivolto, non solo agli amati anziani fragili, ma a chiunque abbia una disarmonia emotiva e abbia il desiderio di ascoltarla e magari ri-armonizzarla. 

Paolo, musicista classico, educato alle forme armoniche e polifoniche, musicoterapeuta, attento conoscitore dalla forma-canzone, sposta ora il suo interesse, traboccante d'affetto, sul suono, sui rapporti armonici di ottava, quinta, quarta, terza, di pitagorica memoria e sulle loro implicazioni terapeutiche e introspettive. 

Non più il violino, la fisarmonica e le amate canzoni ma, i mediatori scelti da Paolo, ora sono le campane tibetane, utilizzate dal Parmeggiani con quella competenza, delicatezza e conoscenza musicale che possiede perché, per Paolo, nulla è lasciato al caso e ogni sua scelta, anche quella terapeutica, deve risuonare con sé professionalmente e affettivamente. 

Un nuovo cammino che molti Colleghi presenti, con mia sorpresa, hanno intrapreso già da molto tempo.

Vi lascio alla lettura delle loro risonanze mentre riesco a concludere l‘incontro, con estrema fatica alle ore 13:00.

Grazie Paolo

Grazie Colleghi per le vostre meravigliose risonanze

 

Giangiuseppe Bonardi

Coordinatore MIF