Give a desk-to-my lesson
banco doppio (75x50x140 cm), marker, arnesi giocattolo
VS
Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Lezione di anatomia (The Anatomy Lesson of Dr. Nicolaes Tulp), 1632
olio su tela, 169,5×216,5 cm, Mauritshuis, L'Aia
descrizione sintetica da outdoor lesson
Questa installazione propone una procedura da eseguire virtualmente adoperando i piccoli arnesi messi a disposizione e collocati nel porta cartella, come alternativa alla sostituzione dei banchi doppi con quelli singoli. Il titolo va letto due volte: give a desktomy lesson (tieni una lezione di taglio del banco), give a desk to my lesson (regala un banco alla mia lezione). La richiesta nei riguardi dello spettatore di interagire nell'azione artistica richiama l'arte performativa sviluppatasi a partire dagli anni Sessanta, ma che ha i suoi precedenti già nelle serate dadaiste dei primi del Novecento.
Il riferimento figurativo è Lezione di anatomia (The Anatomy Lesson of Dr. Nicolaes Tulp) del 1632 nella quale Rembrandt descrive con estrema precisione l'operazione di dissezione di un cadavere per finalità didattiche. Anche nel nostro caso un corpo, il banco dismesso, è sezionato per favorire l'apprendimento in forma diretta.
Carne e sangue
Give a desk-to-my lesson_ Questo titolo va letto due volte, considerando lo spazio dei trattini solo alla seconda lettura. Sono due istruzioni fornite all'osservatore: 1. Give a desktomy lesson, Tieni una lezione di taglio del banco, 2. Give a desk to my lesson, Regala un banco (singolo) alla mia lezione. Sul banco è stata tracciata una linea tratteggiata per indicare con precisione il punto di incisione, che dividerà il banco in due parti uguali. Nel vano porta cartella laterale sono collocati tutti gli arnesi necessari per compiere l'operazione: sega, metro, taglierino e quant'altro. Si tratta evidentemente di una provocazione, anche perché gli arnesi-giocattolo sono incollati. L'operazione sarebbe in realtà possibile. Un istituto della capitale, l'Ic Elisa Scala, ha preferito procedere in questa direzione piuttosto che usare i banchi monoposto forniti dal Ministero. Affidandosi ad una ditta locale in difficoltà per il lockdown il costo della conversione del banco doppio in banco singolo si è rivelato molto più basso. Il progetto ha poi vinto il premio “Non sprecare” dell'università Luiss. Gli studenti dell’Istituto Casanova di Napoli invece hanno operato in autonomia (con il solo aiuto di un fabbro) e convertito i banchi doppi in 200 banchi monoposto. Sono poi stati premiati dal Capo dello stato Mattarella (targha per azioni collettive degli Alfieri della Repubblica).
R.I.
L'allegro chirurgo_ Per quanto cruda, l'immagine del Dr. Tulp che seziona un cadavere non mi ha mai scosso. Forse perché, ogni volta che la guardo, non riesco a non sovrapporvi quella stampata su una T-shirt che ho da anni nella quale gli allievi seguono con trepidazione il loro mentore che opera il paziente dell'allegro chirurgo. La scelta degli arnesi giocattolo per l'installazione è stata inevitabile.
R.I.
Performance_ L'invito rivolto all'osservatore ad operare in prima persona sull'oggetto, divenendo così parte attiva dell'azione artistica, è una pratica ricorrente nell'arte performativa.
Nel 1959 Allan Kaprow allestì presso la Rueben Gallery di New York 18 happenings in 6 parts. Il pubblico, sollecitato da stimoli pluri-sensoriali, era invitato a svolgere diverse azioni manipolando gli oggetti disponibili nelle tre sale divise da fogli di plastica trasparente.
Nam June Paik nel 1960, durante un suo concerto, dopo le prime note iniziò a piangere, scese in platea fece uno shampoo all'amico compositore John Cage, gli tagliò la cravatta e fuggì. Poco dopo chiamò al telefono per comunicare che la sua opera era terminata.
Yoko Ono, nel 1965, con Cut Piece tentò di liberarsi dal ricordo degli orrori della guerra lasciando che gli spettatori tagliassero il vestito nero indossato fino a ridurlo in brandelli, lasciandola nuda. Con il procedere dell'azione aumentava anche la partecipazione emotiva degli spettatori coinvolti.
il 2 giugno 1977, alla Galleria Comunale d’Arte di Bologna, va in scena la celebre performance Imponderabilia di Marina Abramovic, autodefinitasi poi Grandmother of performance art, e del suo compagno, il tedesco Ulay, che decidono di porsi uno di fronte all’altro completamente nudi sugli stipiti della porta d’ingresso della Galleria. Il rito del passaggio è enfatizzato dal restringersi del varco al punto che il visitatore è costretto a porsi di traverso dovendo così decidere chi fronteggiare: Marina o Ulay. La performance crea disagio al visitatore per la nudità dei due artisti e per l’imprevista necessità di operare una scelta ancor prima di entrare nello spazio espositivo vero e proprio, mettendo così a nudo gli istinti e le emozioni del pubblico. Quasi tutti preferiscono rivolgersi verso Marina, specialmente le donne e comunque molti assecondano la scelta di chi li ha preceduti.
R.I.
Esperienza diretta_ Nella storia si sono ripetuti vari esempi di "esperienze dirette". Per la stesura dell'Assommoir, Zolà predispose numerose schede dei personaggi del sottoproletariato da inserire nel romanzo, recandosi personalmente sui luoghi da rappresentare (metodo scientifico applicato alla letteratura). Sue Colley è un'insegnante che, inorridita dal sistema scolastico inglese, ha deciso di portare la sua famiglia in viaggio per 6 mesi in tutto il mondo per apprendere in modo diretto ciò che avrebbero solamente studiato su un libro. I ricchi artisti dell'aristocrazia europea potevano permettersi il lusso di intraprendere un viaggio in Europa, il Grand Tour, per osservare direttamente le più belle opere artistiche che avevano segnato le tappe principali della storia dell'arte.
RICCARDO PROIETTI 5E
Gemelli siamesi_ Nell'opera di Rembrandt il professore tiene una lezione di anatomia su un cadavere e i suoi alunni sono molto interessati alle parole dell’insegnante. Quindi è intuibili che vogliano sapere di più riguardo al corpo umano e sono pronti, in qualche modo, a "dividere" il cadavere per studiarlo più approfonditamente. Questo desiderio è espresso anche dai gemelli siamesi che, sicuramente, sono interessati al proprio aspetto e soprattutto al perché sono così e vorrebbero dividersi per scoprire come sarebbe la loro vita separati dai loro gemelli.
FEDERICO GOIOSI 3B