Condizione più umana
cavalletto in legno, stampa su tela
VS
René Magritte, La condizione umana, 1933
olio su tela, 100×81 cm. Washington, National Gallery of Art
descrizione sintetica da outdoor lesson
René Magritte, trai massimi esponenti del Surrealismo, nel 1933 realizza La condizione umana, un'acuta riflessione sull'ambiguità dell'immagine. Ad una prima occhiata il dipinto mostra una finestra aperta al di là della quale si scorge un prato, un albero e delle montagne. Successivamente ci accorgiamo che davanti alla finestra è presente una tela su cavalletto che rappresenta lo stesso soggetto. L'inquadratura è tale per cui non c'è soluzione di continuità tra paesaggio oltre la finestra e paesaggio dipinto sulla tela. A questo punto sorge un dubbio: cosa troveremmo grattando via la parte di vernice del dipinto raffigurato, la tela bianca o ancora il paesaggio?
Condizione più umana propone, collocata su un cavalletto di legno, una rappresentazione fotografica della distesa di banchi prospiciente. Nell'immagine questi ultimi sono evanescenti e privi di ombre. Occorre posizionarsi in un punto preciso, quello dal quale è stata scattata la foto, per ottenere la stessa condizione del dipinto di Magritte: la perfetta corrispondenza tra paesaggio esterno alla foto e bordi della fotografia stessa. Il titolo rimanda al contenuto dell'immagine, cioè una successione di cinque aule da 50 mq che contengono ognuna nove banchi per diciotto studenti: una condizione più umana.
Quadro e cavalletto
R.I.
La condizione umana di Pascal_ La condizione umana é - per Pascal - una lacerazione irrimediabile, che è possibile superare solo uscendo da sé, cioè volgendosi verso la trascendenza. L’uomo infatti, essendo in una posizione mediana tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, una via di mezzo tra l’ignoranza assoluta e la sapienza assoluta, si trova nell’impossibilità di comprendere il fine delle cose, così come la sua esistenza. La sola a poter trovare soluzione al mistero della sua esistenza, è la fede. L’uomo deve vivere seguendo la così chiamata “scommessa con Dio”, nella quale deve scegliere tra il vivere come se Dio ci fosse e vivere come se non esistesse e se si vince, si vince il Tutto, se si perde, non si perde nulla. La condizione umana quindi è una forma tratteggiata che agli occhi degli uomini prenderà davvero forma - significato - solo al termine della scommessa, ovvero della vita.
NOEMI FRATINI 5E
Sliding doors_ ogni volta che un essere si trova davanti ad una scelta si generano nuove linee temporali, ognuna di esse è indipendente dalle altre, e quindi esistono infinite linee di universo. Ad esempio come immaginate questa situazione: state studiando per una verifica e ricevete un messaggio. Adesso vi si pongono due opzioni: continuare a studiare ignorando la notifica o leggere il messaggio. Indistintamente dalla scelta che fate si creeranno tre o più linee di universo parallele, una in cui avete continuato a studiare e quindi ricevere un possibile voto positivo alla verifica; un’altra nella quale avete letto il messaggio, avete risposto e poi posato il telefono (quindi ancora un possibile voto positivo alla verifica) e l’ultima nella quale avete letto il messaggio e continuato ad usare il telefono scordandovi di studiare e di conseguenza poi prendere un possibile voto negativo alla verifica; ovviamente oltre a queste ci sono altre possibili linee che potrebbero crearsi come esempio quella in cui vi assentate il giorno dopo per rimandare la verifica ecc.. Ora immaginate questo rapportato ad ogni singolo essere vivente e a ogni singola scelta, insignificante o no.
In “condizione più umana” è come se si potessero vedere linee separate che viste da un determinato punto di vista si uniscono oppure no: potresti osservare te stesso che va a prendere un pullman che non esiste, causando il collasso dell’universo stesso.
ROBERTO CROCE 2E
Farsa_ E se tutto quello che ci circonda fosse solo una semplice illusione? Non tutto ciò che appare potrebbe rappresentare la realtà. Solitamente ci rapportiamo alla realtà che ci circonda dando per scontato che essa sia vera e oggettiva. Siamo così convinti di questo che non ci fermiamo a metterla in discussione, la subiamo! Molte volte viviamo in un mondo che è soltanto un qualcosa creato da noi e dalla nostra immaginazione e credere che tutto ciò sia davvero reale.
Il film The Truman Show, ci mette davanti a questi dubbi: racconta la storia di uomo che vive a Seahaven, una città immaginaria creata appositamente per lui. Un posto in cui Truman è prigioniero, ma è anche un luogo felice dove non ha nulla da temere; è il mondo che potremmo definire “perfetto”, anche se si tratta di una semplice farsa. Eppure Truman si accorge che qualcosa non va cercando una via di uscita e come in “Condizione più umana”, c'è il desiderio di lasciarsi alle spalle la tela per buttarsi in ciò che non si conosce, nell’ignoto.
E allora ci si chiede se per uscire dall’illusione il prezzo da pagare è l’infelicità. In tutti noi vive un mondo perfetto dove ci rifugiamo quando qualcosa non va. Ma anche quel mondo diventa pericoloso se prende il sopravvento e ci distoglie troppo dalla realtà. In “Condizione più umana” c'è un filo sottilissimo che lega la realtà all’illusione, ciò che è fuori da ciò che è dentro la tela.
VIOLA DONATI 4H
Aula 3.1e1/2_ Il progetto realizzato nell'ambito di un workshop di tre giorni (a.s. 2016-17) parte da due considerazioni di fondo: 1. l’aula è lo spazio architettonico che ospita lo studente per 5/6 ore della sua giornata, cinque giorni su sette, 2. le condizioni spaziali, ambientali, psicologiche e percettive di quest’ambiente sono parametri essenziali della qualità della vita scolastica e determinanti nel processo didattico. Il seminario ha cercato di individuare alcune prime risposte ai molteplici bisogni degli studenti in termini di specifiche soluzioni tipologiche.
La proposta architettonico-logistica è scaturita da una interpolazione fra i desiderata degli studenti e i risultati delle ricerche attualmente in corso sul tema dell’aula scolastica tipo (aula 3.0 e aula 3.1). L’elaborato finale comprende sia un layout spaziale-funzionale pensato per gli ambienti dedicati alla didattica del futuro ampliamento della scuola, sia una ipotesi-tipo (progetto pilota) di adeguamento dell’esistente alle mutate esigenze delle dinamiche scolastiche.
R.I.