La mossa di apertura, cioè trasporre sul prato l’impronta delle tre ali del complesso, mira a mettere in discussione Il layout distributivo della maggior parte degli edifici scolastici che è evidentemente inadeguato a rispondere con efficacia alle attuali esigenze della didattica.
Nelle 5 aule della sezione Graffitismi sono ospitati 45 banchi doppi, 18 posti ogni 50 mq, in una Condizione più umana, evidenziando i limiti della pedissequa applicazione dello standard minimo mq/alunno. In quelle della sezione Disposizioni 51 sedie alludono, nell’ordine, alla condizione pre-covid (prime due aule), a quella della DAD, e, infine, ad una possibile condizione evolutiva post-covid (ultime due aule). Nei Rimontaggi si parte da una classe realmente capovolta per passare a distribuzioni libere che invadono anche il corridoio.
Nell’epilogo Tu e la Repubblica le «cancellature» di 4 articoli della Costituzione evidenziano questo testo: La Repubblica protegge la gioventù. Nessuno può violare la persona. L’arte e l’insegnamento hanno piena libertà se la scuola è aperta. L’istruzione, per almeno otto anni, ha diritto effettivo alle provvidenze che devono essere attribuite.
Emergono così tre indicazioni programmatiche per le nuove architetture scolastiche: puntare sulla flessibilità per rendere possibile ciò che oggi è imprevedibile, (ri)pensare qualitativamente lo spazio come essenziale medium comunicativo e investire in forma ben strutturata sulla scuola.