Il nostro percorso ha avuto inizio dall’idea di riflettere sul concetto di Repubblica in modo trasversale, sfruttando materie come italiano, latino, filosofia, educazione civica. Poi, l’intento iniziale si è trasformato in altro. La trasformazione è avvenuta gradualmente. Tutti, nessuno escluso, me compresa, ci siamo messi in gioco e ci siamo fatti guidare, di volta in volta, non dall’ansia dei programmi da svolgere, delle interrogazioni da fare o compiti da effettuare, ma dal puro desiderio di percorrere un viaggio alla scoperta di un qualcosa che ora dopo ora, lezione dopo lezione, ha preso forma. Ci siamo accorti che il nostro obiettivo non era più la riflessione sul concetto di Stato da Platone a Campanella, ma la valutazione di nuove possibili strade da seguire, cercando di pensare a quali spunti di riflessione ci sarebbe piaciuto avere tra le mani osservando questa installazione. Ci siamo lasciati incuriosire e coinvolgere da citazioni, frasi, parole, idee, interviste, video, articoli su Isgrò, che ci hanno condotti ad un continuo e costante confronto per la realizzazione del nostro progetto. Abbiamo lavorato in presenza e in DaD, in classe e all’aperto. Ogni volta abbiamo sperimentato che la parola ha una forza incredibile: talvolta la guidiamo noi, altre volte ci guida lei. Poi, forse come Isgrò, ci siamo affidati a questo fluire e ne siamo diventati parte integrante. E’ stato un viaggio tra le parole: alcune cancellate, altre sostituite, altre riformulate.
BARBARA FORTUNATO, insegnante