Caos
catasta di banchi doppi, sedie e altre attrezzature dismesse
VS
Kurt Schwitters, Merzbau, 1923-44
installazione distrutta nel 1944, Hannover
descrizione sintetica da outdoor lesson
Caos manifesta una maggiore complessità e stratificazione rispetto ai primi due cumuli. Non ci sono infatti solo banchi o suoi componenti, ma anche sedie, grovigli di porta cartelle, appendiabiti e altre attrezzature scolastiche. Rispetto al caos si può affermare che esso non implichi tanto una condizione priva di regole e armonia quanto un ineffabile ordine di livello superiore.
La stratificazione di manufatti dismessi, qui iniziata ben prima del periodo pandemico, ha suggerito di chiamare in causa la straordinaria operazione portata avanti per vent'anni all'interno della sua casa-studio dal dadaista Kurt Schwitters: Merzbau, la prima opera ambientale o installazione, purtroppo distrutta da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale. Alfred Dudelsach racconta che con amorevole cura vi erano conservati e messi in ordine interruttori, etichette colorate di formaggio Camembert, bottoni colorati saltati via dai vestiti, biglietti del tram, in attesa di trovare un uso gratificante in creazioni future.
Pollock e caos_ Si potrebbe immaginare, se guardati con superficialità, che i segni di vernice lasciati sgocciolare da Jackson Pollock sulle sue tele siano casuali. Da un esame più attento ogni dipinto, nel suo risultato finale, ci sembrerà risolto e converremo che tale risultato non poteva essere diverso da quello che ci appare. Visto da vicino, il singolo segno, frutto di una precisa traiettoria, ha una sua autonomia. Se ci allontaniamo il segno interagisce con gli altri determinando in noi la sensazione che quei segni abbiano un destino comune.
La realtà emerge dal caos delle possibilità. [..] Terminato il montaggio, tutte le altre possibilità scompaiono e ogni traccia di casualità è scomparsa.
Paolo Legrenzi
È l’effetto carta moschicida di cui parla Musil ne L’uomo senza qualità.
È particolarmente interessante mettere a confronto le tele di Pollock con le immagini delle galassie o il sistema venoso, così come con una città vista dall’alto o con i rami di alberi visti dal basso.
Guardando oggi le tele di Pollock non si ha mai una sensazione di caos ma di quella stessa energia che si percepisce osservando una galassia o il sistema venoso del corpo umano.
Francesco Bonami
Gli studi di Taylor, Micolich e Jonas hanno analizzato la natura della tecnica di Pollock, scoprendo che alcune opere presentano le stesse caratteristiche dei frattali e che assomigliano sempre più a frattali con il passare del tempo e con il progredire della sua carriera. Si spingono ad ipotizzare che, in qualche modo, Pollock potesse essere consapevole delle caratteristiche del moto caotico e stesse tentando di ricreare quanto percepiva come una perfetta rappresentazione del caos matematico più di dieci anni prima che la stessa Teoria del caos fosse formulata.
R.I.
Entropia_ Non esiste una definizione unica di entropia ma assume significati diversi a seconda della disciplina e del contesto ove ne parliamo. Nel campo della fisica, in particolare quello della termodinamica, l’entropia può essere definita come il disordine che un sistema ha al suo interno. Questo ovviamente, a differenza di un sistema in ordine (e perciò con entropia uguale a 0) non ci dà nessuna informazione nel tempo perché rimane sempre tale: è immobile, statico. A differenza un sistema caotico, formato in realtà da un disordine strutturato o un ordine più complesso, ha entropia positiva; questo perciò è formato da energia in movimento e non è statico, anzi, è un sistema estremamente dinamico (a seconda del valore che l’entropia assume) dove le informazioni che ci dà nel tempo sono mutevoli e rendono la situazione in grado di variare in un certo lasso di tempo.
Nell’istallazione Caos, perciò, è come se a un sistema con un’entropia con valore molto elevato, fosse scattata una foto e vediamo la situazione come se fosse congelata, ma in realtà (magari in un universo parallelo), è come se questi banchi fossero in grado di ruotare, spostarsi, scontrarsi, attorcigliarsi in un ciclo potenzialmente infinito.
LUCA CIMINELLI 5E
Il caos, l’uomo e la tecnologia_ Tetsuo: l’uomo d’acciaio è un film del 1989 di Shin'ya Tsukamoto. Comincia mostrandoci un auto-feticista che, installandosi una barra arrugginita in una gamba, ha una grave infezione e, correndo in preda al panico per strada, viene investito da un uomo e dalla sua ragazza. I due pensando fosse morto, decidono di lasciare il suo cadavere in un bosco, ma quando si accorgono che il ragazzo in realtà è ancora in vita si mettono ad amoreggiare per confondere i suoi ricordi e non farsi perseguitare dal fantasma. Ciò però non basta per confonderlo e il nostro protagonista, l’uomo che ha investito il ragazzo, si troverà ad essere trasformato piano piano in un’intricata composizione di metallo a causa probabilmente di una maledizione lanciata dal ragazzo investito che intanto osserva la sua vendetta compiersi da casa sua: una rimessa dove qualsiasi oggetto metallico esistente lo circonda e lo assorbe. Bulloni, barre di ferro, cavi di metallo aggrovigliati e molti altri oggetti d’acciaio sostituiscono la carne e l’animo del protagonista. Il suo corpo si trasforma in una composizione metallica sempre più complessa e disordinata fino a quando, alla fine del film, si fonde con ciò che rimane del ragazzo investito, formando un mostruoso essere fatto d’acciaio e dall’animo malvagio che vuole distruggere il mondo.
Questo caos vuole rappresentare quello portato dalla tecnologia nel nostro mondo: non è una critica bigotta, ma un avvertimento a non farsi assorbire e controllare. Forse, ogni tanto, dovremmo fermarci e prestare attenzione a noi stessi per evitare di perdere il controllo.
LORENZO MARKO TOMASSONI 2E
Enumerazione caotica_ Ogni cosa è dominata e controllata dall’ordine, che può rivelarsi in maniera chiara ed esplicita, ma può anche essere compreso dopo molto tempo e molta attenzione: appartiene proprio a questa categoria il caos inteso come ordine di livello superiore. Non solo nell'arte e nelle cose percepibili a colpo d'occhio, ma anche nella poesia o nella musica è importante l'ordine, regolato dall’uso adeguato dello stile e delle parole, che sviluppano le figure retoriche: una tra queste è l’enumerazione, un procedimento dell'amplificazione che consiste nell'elencare più parole o immagini non ripetuti in modo da trasmettere un'idea o immagine complessiva. Credo che sia affascinante come “l’enumerazione caotica”, intesa come ordine anarchico di parole, come accostamento di sintagmi dal contenuto vario dove il legame tra gli elementi è di semplice associazione d’idee e non di contenuti, possa essere inserita in un contesto poetico-musicale, offrendo un significato più forte rispetto ad un ordine preciso, come accade nella poetica di Gabriele D'Annunzio e di Eugenio Montale, dove sono spesso presenti questi elenchi di parole come nel primo libro delle Laudi "Maia" o nella poesia "La bufera".
LORENZO SANTONI 4H
Arte dei detriti_ Questa modalità operativa artistica si basa su assemblaggio di materiali di recupero, di rifiuti e in particolare di rimasugli appartenenti alla quotidianità. Kurt Schwitters nei suoi Merz, ad esempio, raccoglie frammenti e detriti appartenenti al paesaggio urbano come biglietti del treno e del tram, ruote, bulloni e addirittura manovelle, quindi tramite lo sviluppo di composizioni complete e originali rivaluta oggetti apparentemente destinati ad una fine. L’eccezionale sensibilità nei confronti dei materiali rappresenta il punto di partenza della propria esperienza estetica. Ci si avvale quindi dell’accostamento di qualsiasi tipo di oggetto, anche e soprattutto di quelli che usiamo giornalmente per giungere alla composizione delle opere.
Nelle installazioni diventa importante l’oggetto presentato, in questo caso banchi biposto e sedie, non più utilizzabili a fronte delle misure di restrizione pandemiche da COVID-19 e quindi destinati ad essere accantonati come rifiuti. È come se venisse evitato lo spreco della distruzione attivando un processo che trasforma gli oggetti accumulati nelle prime tre installazione, senza alcuna azione aggiuntiva.
CHIARA AVALLONE 3B
La luce nel caos_ Guernica, realizzato da Pablo Picasso nel 1937, rappresenta il bombardamento che colpì l'omonima città in quell'anno. Nell'opera ci sono diversi elementi posizionati in ordine caotico che trasmettono profonda disperazione ed angoscia a chiunque la osservi. Questo perché quando esplode una bomba, si crea il caos. Il caos è esattamente l’insieme privo di ordine razionale di diverse forme di energia. Infatti tutto ciò che rimane dopo un bombardamento nelle anime delle persone sono emozioni in completo disordine, emozioni spogliate dalla razionalità. Però questa è solo una condizione di origine, è il punto di partenza della nascita e della rinascita. Il caos è il punto di inizio della vita stessa. In qualsiasi cammino che noi compiamo, infatti, c’è sempre il caos ad accompagnarci. È quindi tutto un insieme di incertezza e dubbi, in cui però rimane sempre accesa una luce di salvezza e rinascita.
GIULIA CORPOLONGO 3B