Andrea e Alessandra sono già sul posto dal giorno precedente per i preparativi. Ivan e Stefano sono arrivati oggi, Ivan in auto da Venezia, Stefano in treno da Mantova!
La giornata è piovosa e grigia fin dalla mattina, ma il buon umore e la carica non vengono meno.
Nel pomeriggio ci accompagna con il furgone al luogo di imbarco ad Ala TN nientepopodimeno che Alice Panato, pluricampionessa italiana di canoa discesa. Mentre andiamo il diluvio. All'arrivo ci fermiamo con il furgone sotto il viadotto autostradale per scaricare tavole e bagagli all'asciutto. Appena terminato ... magia, la pioggia smette! Riusciamo a montare le tende, a cucinare, a prepararci per la notte e metterci in tenda. Poi la pioggia ricomincia, ma ormai è fatta 🙂
Domani è previsto sole 😉
Stamattina, al risveglio nella valle in ombra, vicino al fiume, c'erano 6 gradi. Al momento di entrare in acqua il buonumore era generale: per il cielo azzurro, il sole, il livello dell'acqua cresciuto, l'emozione dell'avventura che iniziava ... Tutto è andato bene, discesa completata in appena 6 ore, ognuno di noi è caduto in acqua una volta in una rapida diversa. All'arrivo ci siamo sistemati nel grande prato del club, e dopo cena, di corsa alla nota gelateria di Bussolengo prima dell'orario di chiusura.
Entriamo nelle tende con desiderio di sonno e di rifugio da umidità e freddo...
4 gradi e tanta umidità al risveglio. Fortunatamente avevamo messo le mute nel capannone e si sono asciugate nella notte. Comunque il sole pian piano ci scalda e ci asciuga, partiamo contenti verso Verona. Trasbordata la diga di Chievo, l'attraversamento della città ci fa incontrare tante squadre di assistenza in acqua per i partecipanti alla famosa AdigeMarathon, che invece non abbiamo incontrato perché partenti dopo il nostro passaggio. Solito impegnativo passaggio della rapida al ponte di Pietra e al ponte della ferrovia. Ma ci aspettava altro ... Il paesaggio urbano termina rapidamente per farci entrare in una natura bellissima, interrotta dalla diga di Santa Caterina, che troviamo sorprendentemente aperta! Decido quindi per il passaggio in acqua dentro una delle paratoie. Poco dopo al ponte di San Pancrazio l'altra rapida importante, con onde di un metro. Il paesaggio continua naturale e bello, non siamo stanchi, ma il sole e la temperatura in calo mi fa decidere di fermarci prima del previsto, sul bellissimo prato del parco del vecchio porto di San Giovanni Lupatoto. Qui, durante la cena in comune alla luce delle lampade frontali, Michele - un amico di Stefano - ci porta simpatia, chiacchiere, birre e torte locali ...
Bellissimo il risveglio nel parco del vecchio porto fluviale. Un sole tiepido ha accompagnato i preparativi della partenza. Il trasbordo della omonima diga è stato abbastanza agevole. Pensavo di non incontrare più rapide in questa tappa, invece i primi 25km sono di classe 1, con una bella corrente e con un bel paesaggio naturale. Faticosi invece gli ultimi, con acqua piatta. Siamo arrivati, dopo 7 ore, al tramonto, con conseguente freddo. Il prossimo anno dovrò rivedere la tappa cercando uno sbarco finale arretrato.
Questa avventura percorsa insieme in 4 giorni è stata molto positiva e ha creato nuove amicizie. Tralasciando Alessandra, con cui ho percorso qualche migliaio di km, Ivan e Stefano, che non conoscevo, sono stati compagni di viaggio ideali: molto capaci nel campeggio selvaggio, senza paura, sportivi, con il giusto spirito. Due amici che vorrei rincontrare per altre avventure, in acqua e a terra.
Infine l'Adige, il protagonista di questa avventura, è un fiume che merita: bello, mosso, vario, relativamente pulito, con punti di rifornimento e di appoggio. È la mia quarta lunga discesa di questo fiume; ne farò ancora.
Bel percorso, belle rapide, ottimo l'imbarco e lo sbarco, anche per il parcheggio. Dall'imbarco una unica rapida importante poco prima del ponte SP33 (a 3km). A seguire fino a Roiago altre 4 rapide.
Classe: WW2
Lunghezza: 11,5km
Punto di imbarco
Punto di imbarco intermedio
Punto di sbarco
Bel percorso, facile, ottimo l'imbarco e lo sbarco, anche per il parcheggio. Il tratto successivo fino alla diga di Chievo non merita.
Classe: WW1
Lunghezza: 8km
Punto di imbarco
Punto di sbarco
Questo tratto di fiume è percorso dai raft di Adventure Südtirol. Prima parte ondosa di ww1. In corrispondenza di Senales una parte molto ondosa con larghe curve di ww2-ww3. A seguire una parte ondosa di ww1. In tutto la lunghezza è di 11km.
ottobre 2018, Andrea Ricci con Ernst e Alessandra, viaggio in sup da Merano a Verona, su una tavola da sup da 675cm, con 50kg di bagagli per campeggio nautico lungo il fiume, per 175km in 3 giorni, incontrando la domenica i partecipanti all’Adige Marathon.
ottobre 2016, Andrea Ricci in solitario .
ottobre 2015, Andrea Ricci in solitario e prima discesa assoluta in sup sull'Adige (rapporto sotto).
Bekannt durch den Adigemarathon kann die Etsch auch im mittleren Teil mit einigen lohnenden Abschnitten aufwarten. Wir sind die Etsch von Meran bis Verona gepaddelt.
Mit dem Maga-SUP in 3 Tagen von Meran nach Verona. Das war die Ansage von Andrea, der Mitpaddler für seine Gepäcktour im Vorfeld des Adigemarathon suchte.
3 Tage outdoor auf 175 Flusskilometern inmitten einer hochkultivierten und wunderschönen Landschaft, in der aber kaum ein Quadratmeter Wildnis zu finden ist.
Die Etsch auf italienisch Adige genannt, kenne ich bis jetzt nur von verschiedenen Reisen Richtung Süden, bei denen ein Auge immer versuchte einen Blick vom Fluss zu erhaschen, wenn dieser jeweils durchs Tal mäandrierend die Autobahn unterquerte und ich dann in Gedanken auf dem Fluss statt auf der Autobahn war.
Die Dritte im Bunde ist Alessandra aus Nazzano. Die Sonne steht noch hinter den steilen Berghängen als wir in der Morgenfrische des 18. Oktobers den von Andrea frisch gekauften nigelnagelneuen 22“- SUP mit rund 50kg Gepäck für 3 Tage beladen. Was ist nun schon wieder ein Fuss?, Nun das Brett ist 6.70m lang und derzeit das einzige dieser Länge in Italien und es bietet Platz für bis zu 4 Paddler die hintereinander darauf stehen.
Sportlicher Gebirgsfluss
Wir starten etwas ausserhalb von Meran bei schönstem Herbstwetter Richtung Verona mit Andrea hinten als Steuermann, Alessandra in der Mitte und ich „den Gefahren ausgesetzt“ vorne.
Anfangs noch etwas unsicher manövrieren wir das Board durch die leicht verblockte und flott fliessende Etsch. Der Fluss ist auf dieser Strecke „leicht revitalisiert“, will heissen, leicht aufgeweitetes Flussbett mit eher zufällig hineingelegten Blöcken und renaturierten Ufern mit Radweg, Alles schön gemacht und sportlich durchaus lohnend.
Nach kurzer Zeit sind wir ein eingespieltes Team und erreichen bei sommerlichen Temperaturen kurz nach Bozen den Zusammenfluss mit dem vom Brenner herkommenden Eisack.
Die Etsch ist nun ein breiter und wegen dem tiefen Wasserstand träge dahin fliessender Fluss sodass für die nächsten Kilometer paddeln angesagt ist. Rechterhand passieren wir die steilen Felswände hinter denen das Gebiet des Kalternsees liegt und schon bald wird das Tal breiter mit den Weindörfern Tramin, Kurtatsch und Magreid bevor wir das Südtirol bei der Salurner Klause verlassen und ins Trentino paddeln.
Kurz vor Trient fliesst die Adige in einem kleinen Naturschutzgebiet direkt unter senkrechten Felsen vorbei. Hier finden wir auf einer kleinen Fläche neben einem Radweg unser erstes Nachtlager. Wir sind schon am Aufbrechen als uns am nächsten Morgen die Carabinieri einen Besuch abstatten und uns freundlich aber bestimmt darauf hinweisen, dass das „Jedermannsrecht“ leider nur in Skandinavien gilt.
Nach langen Flusskilometern folgt Natur pur
Am zweiten Tag kündigt das Mausoleum von Trient von Weitem die Durchfahrt durch die Hauptstadt des Trentino an. Anschliessend folgen lange kaum enden wollende kanalisierte Flusskilometer die weniger die Sinne dafür umso mehr den Sportgeist ansprechen und so paddeln wir „bis die Arme abfallen“.
Vor Rovereto ändert sich das Flussbild wieder und wir fahren an in den Herbstfarben leuchtenden wild bewachsenen Ufern entlang mit, wie Andrea mitteilt, den nördlichst gelegenen wilden Apfelbäumen Italiens. Im pittoresken direkt am Fluss gelegenen Örtchen Sacco legen wir eine Pause ein. Hier begrüsst uns Chiara, die mit uns im Frühjahr auf der Tiberfahrt war. Nun sind es nur noch einige Kilometer bis zur Staumauer von Mori wo ein Teil des Wassers abgeleitet wird. Der Fluss mäandriert fortan gespickt mit kleineren Schwällen zwischen Kiesbänken in naturbelassener Landschaft.
Rechterhand taucht das alte Aluminiumwerk von Mori auf. Ein Stück Industriegeschichte. Ein verlassener Ort an dem noch vor nicht allzu langer Zeit Leben herrschte und der Erwerb für viele Menschen brachte. Hunderte von Metern lange Industriehallen mit zerborstenen Fenstern und eingestürzten Dächern. Alles ist überwuchert, die Natur holt sich das Gelände zurück. Wir paddeln weiter und lassen unsere Gedanken kreisen.
Bei einer Autobahnbrücke werden wir nochmals sportlich gefordert. Das Hauptwasser fliesst direkt auf die zwei Brückenpfeiler in Flussmitte zu, doch wir schaffen das links haltend, zwar mit leichter Grundberührung und am Schluss alle auf den Knien. Eine Durchfahrt im Hauptwasser kann nur nach vorgängiger Besichtigung empfohlen werden.
Kurz nach Ala erreichen wir das zweite Wehr auf unserer Reise. Wegen dem tiefen Wasserstand ist die Ausstiegstreppe völlig verschlammt und wir müssen sie vom Brett aus zuerst mit dem Paddel freischaufeln bevor wir an Land und zu unserem Übernachtungsplatz gehen können.
Feststimmung in traumhafter Landschaft am Adigemarathon
Der dritte Tag beginnt mit flotter Fahrt Richtung Borghetto, dem Start für die ambitionierten Fahrer des Adigemarathon. Die Adige fliesst nun weitgehend naturbelassen durch die herbstliche Landschaft des unteren Etschtales mit beidseitig steil aufragenden Bergen. Linkerhand bereits die nördlich von Verona liegenden Monti Lessini und rechterhand der Monte Baldo, der uns vom Gardasee trennt.
Für einen Adrenalinschub sorgt das unter der Strassenbrücke von Rivalta liegende Blockstufenwehr mit einem guten Meter Höhendifferenz und entsprechendem Schwall. Die Einfahrt noch stehend, dann aber „vor sch…“ kurz vor den hohen Wellen auf die Knie fallend meistern wir das Wehr ohne Kenterung. Als ich zurückschaue waren auch meine Mitpaddler auf den Knien, dies so wurde mir gesagt, wegen dem Ruck meines Kniefalls. Nun wie auch immer, das Wehr endet auch für gestandene Kayaker oftmals mit einer Schwimmeinlage.
Nach Dolce holen wir die Genussfahrer des Adigemarathon ein. Hunderte von Booten, Kanus, Kajaks, SUP’s und Schlauchboote mit Paddlern in ausgelassener Stimmung oder einfach die Natur geniessend begleiten uns durch die nun folgende schönste Strecke unserer Tour, die Veroneser Klause mit ihren steilen Felswänden, bevor der Fluss dann aus den Alpen in die Po-Ebene austritt. Pescantina mit seinen stattlichen Häusern direkt am Fluss gelegen ist das Ziel des Adigemarathons. Wir lassen es links liegen, denn unser Ziel ist ja Verona und wir nehmen die letzten 10km unserer Tour unter die Paddelblätter. Nicht mehr ganz fit und jetzt auch noch mit Gegenwind paddeln wir auf der breiten Adige entlang an dicht bewaldeten Ufern Richtung Diga di Chievo.
Müde und glücklich erreichen wir unser Ziel kurz bevor der zuvor harmlose Gegenwind sich in einen veritablen Sturm verwandelt, begleitet von schwarzen Gewitterwolken über Verona, als Abschluss für drei sommerliche Herbsttage.
Negli anni '90 partecipai con il mio Taifun Slalom al raduno che annualmente Gengis organizzava per scendere l'Adige. Ci sono tornato finalmente con il SUP, il mezzo che negli ultimi anni mi ha fatto mettere da parte le mie canoe. Dal 2 al 4 ottobre sono sceso da solo da Bolzano a Verona, oltre 150km, WW2+, 2 dighe (Mori e Ala) con relativi trasbordi (a sinistra) di circa 1km, 15 ore complessive per la discesa. La domenica ho incontrato il gruppo amatori dell'Adige Marathon e anche Gengis: mi ha fatto molto piacere rivederlo sul fiume che mi ha fatto conoscere.
Trovo l'Adige un bel fiume da navigare e mi stupisco che non vi sia più un raduno che ne faccia conoscere almeno il tratto che ho detto, che attraversa un paesaggio nel complesso vario e bello; inoltre l'Adige è divertente con le sue facili rapide, diritte, in curva, a S, e anche qualche saltino.
La mia esperienza di discesa con il sup, e con una sacca stagna con 4kg di bagaglio a bordo (acqua compresa), è stata bellissima. Ho conosciuto famiglie locali che mi hanno ospitato, ho avuto momenti emozionanti sulle rapide, mi sono impratichito con i lunghi trasbordi.
Ho usato una tavola gonfiabile da 420cm e 12kg.
Andrea Ricci, +393398808312, acquamossa@tiscali.it