il fiume Adda in sup
da Vercurago LC a Cremona CR
1-5 settembre 2025
Avventura compiuta insieme ad Alessandra Pieroncini con due tavole da sup e con tutto l’equipaggiamento nautico a bordo. Avevamo cibo sufficiente, ci siamo riforniti solo di acqua di fonte ogni 1-2 giorni. Temperature miti o calde, pioggia il primo giorno e notte, poi sole.
Tavole sup gonfiabili: Hala 12’6” x 30” modificata, Itiwit 12’6” x 30” modificata. Pagaie con manico in carbonio da 200cm. Percorso complessivo: 147km, di cui 135km di Adda e 12km di Po, con 15 trasbordi, costati 11km a piedi e 16h di lavoro. Zanzare numerose. Nonostante io abbia girato a gambe nude tutto il tempo, anche in zone selvatiche, non ho preso alcuna zecca.
Non ripeterò più la discesa dell’Adda con equipaggiamento a bordo: troppo faticosi e frequenti e lunghi i trasbordi. Non scenderò più l’Adda dopo Lodi: troppo inquinata l’acqua, poco interessante il paesaggio, piatto e lento il fiume. Semmai mi imbarcherò dopo il rapidone di Bocca d’Adda per godere dello spettacolare ingresso dell’Adda nel fiume Po in uno dei suoi scenari più affascinanti e naturali: quello del ramo naturale dopo la diga di Isola Serafini. L’Adda potrebbe diventare un'attrattiva turistica per pagaiatori europei, per la bellezza dei paesaggi naturali, per le opere idrauliche storiche, per gli interessanti borghi che vi si affacciano … se solo si realizzassero almeno degli scivoli per gli sbarchi e gli imbarchi in corrispondenza delle opere idrauliche.
Ringrazio pubblicamente per avermi aiutato con informazioni e con accoglienza per questo viaggio:
l’amico Ignazio Ventura, per avermi suscitato l’interesse per l’Adda durante il nostro viaggio in kayak in Polonia
Marco, Massimo, Antonella Brusco, Simone Crippa, Davide D’Agostino, Felice Farina, Angelo Murovec, Nicola Orsini, Antonella Simoni, Silvano Tresoldi, per le preziose continue informazioni fornitemi per la navigazione
Canoa Kajak 90 asd, Canoa & Kayak Club Cassano d'Adda, LNI sezione Cremona, per l’ospitalità, senza la quale questo viaggio sarebbe stato ben più complicato.
Diario di viaggio
31 agosto - viaggio di avvicinamento
Lasciamo un’auto alla sede della Lega Navale Italiana di Cremona e proseguiamo con l’altra verso la sede nautica del Canoa Kajak 90 di Vercurago. Ci accoglie Felice Farina.
1 settembre - da Vercurago LC allo Stallazzo di Paderno d’Adda LC, 20km, 2 trasbordi
Ci imbarchiamo, con il cielo grigio e pioggia a tratti, sul lago di Garlate verso la diga di Olginate, trasbordata con poca difficoltà. Noto che il ponte subito a valle della diga offre delle rapide utili per scuola. Dopo il lago di Olginate si incontra ancora qualche piccola rapida in corrispondenza dei due ponti. L’arrivo a Brivio ci lascia di stucco per la sua bellezza. Emozionante l’incontro con il Traghetto di Leonardo a Imbersago LC. Poco prima della diga Nuova di Robbiate si sbarca a dx su un pontile e si prende la pista ciclabile per passare accanto alla diga vecchia di Paderno, che marca l’inizio delle famose Gole dell’Adda. Si prosegue lungo la pista ciclabile. Meritano frequenti incursioni nella boscaglia a fianco per ammirare le Gole dell’Adda, con i suoi orridi e rapide spaventose, che hanno ispirato la Madonna delle Grazie di Leonardo da Vinci. Si arriva allo Stallazzo, meglio se in tempo per esplorare la collina adiacente, con la statua di Leonardo, il Santuario della Madonna della Rocchetta e la vista dalla terrazza. Tutto il luogo, molto suggestivo, si presta bene a un bivacco per la presenza di fonte di acqua potabile, semplici wc alla turca, secchi immondizia, tavoli e panche, alberi.
2 settembre - dallo Stallazzo di Paderno d’Adda LC all’Isola Borromeo di Cassano d’Adda MI, 20km, 4 trasbordi
Con molta difficoltà (cancelli chiusi, frane, rovi, discese sgarrupate) ci imbarchiamo circa 300m a monte delle Piscinette di Porto d’Adda, in corrispondenza del secondo e ultimo caseggiato abbandonato lungo la pista. Questo trasbordo (iniziato il giorno prima) complessivamente è lungo 4200m e ci è costato 3,5 ore. Sbarco a dx al pontile del circolo canottieri prima della diga di San Gervasio. Di qui via strada e ciclabile, a tratti spettacolare (tornanti), dapprima in salita e poi in discesa, fino all’imbarco poco dopo il ponte sospeso pedonale. Questo trasbordo di 2000m ci è costato 2 ore. Seguono facili rapide fino al ponte di Canonica d’Adda. Il trasbordo successivo è per la 1. diga Fara Gera d’Adda a dx. Relativamente breve, è da menzionare per la pericolosa zona di imbarco: lo scarico violento della diga, prevalentemente a sx, ha creato una enorme zona di forte controcorrente a dx, di 100m x 100m. Essere presi da questa controcorrente, o peggio finire a bagno in essa, può avere conseguenze catastrofiche. Conviene imbarcarsi subito a monte del ramo laterale dx del fiume (bello!), se c’è acqua sufficiente; oppure andare a prendere il ramo di sx, ma in corrente favorevole alla ripartenza. Segue un bel paesaggio con a un certo punto una passerella pedonale che congiunge bei prati lungo il fiume. Seguono altri trasbordi per i quali rimando al foglio Adda, con tutti i dettagli. All’arrivo all’Isola Borromeo, ormai al buio, siamo attesi da Silvano e Davide, del Canoa Kayak Club Cassano d’Adda, in posizione stupenda sia per il luogo che per la logistica (in natura, ma vicino al paese).
3 settembre - dall’Isola Borromeo di Cassano d’Adda MI alla spiaggia della Capanna di Spino d’Adda CR, 20km, 6 trasbordi
Attraversando il fiume, è relativamente facile il primo trasbordo (a peso) del Traversino. Al ponte poco dopo occorre ispezionare. L’arco centrale, che sembrerebbe il più fattibile, aveva una forte corrente laterale in ingresso e i piloni sono rivestiti di lamiera: ho rinunciato e ho preferito un trasbordo in acqua su sassi sotto al primo arco di dx. Dopo il ponte meglio il ramo di sx, perché quello di dx era a raschiera. Al ponte ferroviario, con rapida, buono l’arco centrale. I trasbordi successivi sono dettagliati nel foglio sopra citato. Merita una menzione il trasbordo della diga Vacchelli, a dx, perché bisogna arrivare in prossimità di essa per prendere la lanca fino allo sbarco (quindi, attenzione a non finire contro la diga!). La tappa di questa giornata è quella più soddisfacente come corrente e come rapide, ma purtroppo ha numerosi e faticosi trasbordi.
4 settembre - dalla spiaggia della Capanna di Spino d’Adda CR alla spiaggia di Guastimone CR, 33km, 1 trasbordo
Prima della partenza andiamo a visitare la localmente nota Capanna dei Guardiani delll'Adda, una estesa e variegata costruzione in legno capace di accogliere molte persone nei vari ambienti. Costruita da un ex operaio locale, Leonardo Turi, ha spazi dedicati all’orto e all’arte, tutto da lui realizzato in 5 anni, periodicamente rovinato dalle piene, e ricostruito. Proseguiamo in acqua verso Lodi e verso l’unico trasbordo della giornata, in corrispondenza dell’Isolotto Achilli, al centro della città e sede di una associazione - Num Del Burgh - che ha realizzato sull’isola opere artistiche ottimamente integrate con l’ambiente. Dopo Lodi il paesaggio diventa poco interessante e il fiume riceve numerosi scarichi che rendono l’acqua sempre più torbida e marrone. Decidiamo il pernotto nel primo punto possibile, 21km dopo Lodi: la spiaggia Guastimone, ottima per lo scopo. Le zanzare ci assalgono …
5 settembre - dalla spiaggia Guastimone CR a Cremona, 54km, 2 trasbordi
Ci siamo svegliati con la voglia di terminare. Non è piacevole l’acqua sporca, non è piacevole l’assalto delle zanzare, non sono piacevoli i faticosi trasbordi, non è piacevole procedere in fiume con poca corrente, non è bello il paesaggio. Partiamo relativamente presto. Affrontiamo con fatica (2h) il lungo (1200m) trasbordo della briglia di Pizzighettone. E poi quello breve e curioso (su rulli, anche se poco funzionanti) del rapidone di Bocca d’Adda. Qui si risveglia l’interesse, per l’imminente arrivo al Po, che infatti ci lascia a bocca aperta per la vastità che ci si apre innanzi. L’Adda sfocia in un tratto selvaggio e poco frequentato del Po: il ramo naturale che scende dalla diga di Isola Serafini. Il traffico nautico infatti scorre sul canale artificiale diritto creato dopo la conca. Il ramo naturale infatti è lungo 14km, mentre il canale è lungo 5km. Pochi km dopo arriviamo finalmente alla MAC, con il suo pontile, sede anche della locale sezione della LNI. Il sole del tramonto ci accompagna mentre scarichiamo i bagagli e li trasportiamo su per la lunga scala …