In Italia un tipico esempio di morfologia a canali intrecciati è il medio corso del fiume Tagliamento, in Friuli-Venezia Giulia, considerato l'ultimo fiume delle Alpi a mantenere intatta questa caratteristica in quanto preservato da massicci interventi antropici. [Wikipedia]
Descrizione Completa
maggio 2018: da Carnia al mare, 120km, WW2
giugno 2024 (idrometro 15cm/13cm): da Carnia a Dinzano (45km, WW2), da Dinzano a Latisana (45km, WW1)
nel parcheggio paese di Carnia, a circa 1.5km dall'imbarco:
94FP+92 Carnia, Province of Udine
a valle del ponte di via Tolmezzo, riva sx:
94HF+RQ Zona Commerciale-artigianale-industri, Province of Udine
Percorso affascinante lungo tutto il corso, con il letto che via via si allarga e il fiume si distribuisce in cento rivoli.
Lignano Sabbiadoro
J3WW+WQ Lignano Sabbiadoro, Province of Udine
Lignano Sabbiadoro, solo per il tempo di caricare
J3WW+XW Lignano Sabbiadoro, Province of Udine
3 giorni
vari trasbordi, anche lunghi, per sbarramenti artificiali
attenzione allo sbarramento tra i ponti di Venzone e di Braulins
al ponte di Braulins, gradino con sassi, meglio passare sotto le prime arcata sulla dx
al ponte autostradale A23, triplo gradino impraticabile: meglio calare a mano centro sx
dal ponte di Madrisio al mare, poco interessante
sup con pinne corte
Andrea Ricci, +393398808312, acquamossa@tiscali.it
- ciao Andrea! Con un po' di colleghi milanesi a fine mese scendiamo il Tagliamento in canoa, vieni?
Uno dei più bei fiumi d'Europa, dicono ... Da tempo volevo farlo; da anni lo sbircio con desiderio dall'autostrada: un letto di ciottoli bianchi disegnato da una, dieci, cento vene d'acqua turchese; in mille posti ti ci vorresti accampare per la notte.
Colgo l'invito di Valentina S.
Dopo un pernotto a bordo fiume, venerdì 25 maggio partiamo da Carnia, sull'affluente Fella. L'acqua, incredibilmente, è a 10°: non si direbbe che scenda dai ghiacciai. Con il mio sup ho autonomia di campeggio e di cibo per 4 giorni; dovrò procurarmi solo l'acqua, che in parte prenderò dal fiume. Ho anche un carrellino, che si rivelerà utilissimo nei 3 difficoltosi trasbordi della giornata, tutti in 4km: alla centrale di Ospedaletto, al viadotto di Braulins, e al viadotto della A23. Nel complesso, a valle del Fella, il Tagliamento è un fiume di 2° grado: qualche rapida manovriera, qualche onda.
I colleghi milanesi hanno tempi diversi dai miei, più rilassati. Io invece voglio percorrere i 120km fino al mare in 3 giorni. Li lascio dopo qualche ora e proseguo da solo. Dopo una quarantina di km dalla partenza mi accampo su una sponda rialzata; cucino di fronte al tramonto; accendo un fuoco all’imbrunire; silenzio; una gran pace nella natura ...
Sabato mattina il risveglio, con il sole che già alle 6 comincia a riscaldare la tenda. Di fronte ho il letto larghissimo del fiume, con la vena d'acqua principale proprio a fianco a me. A monte ancora si vedono bene le Alpi. A valle, il ponte della SR464 (Dignano). Misuro la temperatura dell'acqua: 13.5°.
Quando parto la corrente mi spinge via veloce, ma presto mi accorgo che il livello del fiume è basso, rischio di toccare il fondo con la pinna e devo scegliere continuamente la via d'acqua più profonda. Sarà così per circa 25km, finché il letto del fiume si restringe e quindi il fiume diventa più profondo, poco prima del ponte della SP95: luogo molto gradevole e frequentato da gente che prende il sole e fa il bagno (la temperatura dell'acqua qui supera i 18°). Il paesaggio cambia: acqua fonda e trasparente in cui vedo i primi pesci, qualche bagnante sulla riva di ciottoli e sassi (in cui però arriva anche qualche fuoristrada a fare “evoluzioni”); e poi il fiume entra in un fitto corridoio verde, rigoglioso e inaccessibile. Con difficoltà trovo una spiaggetta per la notte.
La domenica mi avvio a concludere il percorso fino al mare: circa 30km di acqua piatta e ferma; a tratti sembra molto pulita e mi faccio un paio di bagni. L'arrivo è su una spiaggetta prima dello sbocco in mare. Chiamo un locale collega canoista che mi viene a prendere e mi riporta all'auto lasciata alla partenza.
Questo affascinante fiume mi rivedrà ancora …
Andare da solo per fiumi e' l'alternativa sempre in tasca quando non trovo colleghi disponibili.
Certamente andare in compagnia con un collega almeno altrettanto esperto e preferibilmente locale, quindi con conoscenza dei luoghi, ha dei vantaggi logistici (recupero delle auto) e di sicurezza.
Ma andare da solo ha il fascino impagabile di immergermi totalmente nella natura con i miei pensieri e con la coscienza delle mie forze.
- Il viaggio deve iniziare con una ricognizione del territorio, per la quale e' utile cercare persone del luogo che sappiano dare indicazioni utili; cosa non scontata e anzi raramente adempiuta, che' normalmente si parte con ampi margini di dubbio e di scoperta.
- Inoltre occorre risolvere il ben noto problema dell'auto lasciata alla partenza o all'arrivo.
Per entrambi questi fattori occorre entrare in contatto e in confidenza con i locali e costruire una piccola rete di solidarieta' intorno alla propria avventura.
E' cio' che, come per ogni mio viaggio in solitaria, e' successo per la discesa in due giorni del Tagliamento fatta il 18 e 19 giugno 2024 (lo scivo precisamente per mia memoria e archivio): 90 km in due tappe da Carnia a Dignano e da Dignano a Latisana.
Il mito del Tagliamento unico fiume libero d'Europa, e percio' Re delle Alpi [notevole che un fiume siccome Libero sia considerato Re, ma un uomo libero sia invece considerato quasi un reietto], e' una chimera; un po' come il Piave Fiume Sacro alla Patria sventrato dagli sbarramenti di cui parlavo in un altro rapporto. Infatti, e' vero che per gran parte del suo percorso non ci sono argini; ma sbarramenti, traverse, gradini, prelievi di ghiaia con modificazioni artificiali del suo letto, ci sono eccome, purtroppo, soprattutto nella parte alta.
Comunque, piu' famiglie conosciute in questi giorni mi hanno aiutato nella modesta impresa.
E allora Mimmo, con la sua BMW coupe' 328 benzina dell'anno 2000 ("mi mancano ancora 6 anni per iscriverla al registro delle auto storiche!"), mi ha portato (tavola sgonfia e arrotolata nel bagagliaio) fino alla partenza a Carnia.
E Cleto, ex agente di commercio in pensione, con la sua Opel Corsa guidata "nomen omen", mi ha ripreso a Latisana.
In mezzo, vicino Spilimbergo, le stupende famiglie di Vanilla, Silvano, figlie, generi, nipoti, che mi hanno praticamente adottato interessandosi a risolvere ogni mia richiesta.
Riparto quindi da solo, ma con nuovi amici (che probabilmente non avrei conosciuto se avessi disceso il fiume in compagnia, risolvendo ex ante ogni problema) e con immagini, negli occhi e nella mente, di un fiume sempre affascinante.
Aggiungo che ricordero' particolarmente questa discesa per il numero di volte in cui mi sono potuto abbeverare direttamente dal corso d'acqua (sapendo per esperienza dove e come farlo!).