Le tigri di Mompracem

Le tigri di Mompracem

Emilio Salgari

Le tigri di Mompracem

Editore Einaudi, 1900

Genere: Romanzo di avventura.


Nel dicembre del 1849 il pirata Sandokan, soprannominato “la Tigre della Malesia”, dallo scoglio di Mompracem, un’isola selvaggia del Sud-est asiatico, giura di vendicare la sua famiglia, poiché è l’unico superstite dei regnanti del Borneo, spodestati dai bianchi. A seguirlo ci sono altri pirati, soprannominati “i Tigrotti” per la loro ferocia. Tra di loro c’è il suo amico fedele Yanez da Gomera, un avventuriero portoghese, considerato un fratello dalla Tigre.

Sandokan si dirige verso Labuan, ma il pirata s’imbatte in un incrociatore inglese che distrugge il suo equipaggio. Caduto in mare gravemente ferito, il protagonista si risveglia in casa di Lord James Guillok, capitano della nave dell’isola, viene curato perché nessuno sa la sua vera identità e si salva. In questa casa conosce Marianna, la nipote di Lord James, soprannominata dai Malesi “la Perla di Labuan” per il candore della sua pelle, e conquista il suo amore.

Durante una cena, il barone William Rosenthal lo riconosce e il pirata è costretto a fuggire, ma promette a Marianna di ritornare a prenderla.

Al ritorno nel loro covo, Sandokan e Yanez scoprono che in loro assenza i pirati sono stati attaccati dagli Inglesi, ci sono altri scontri, ma...una pausa dai combattimenti consente il matrimonio con Marianna. 

In seguito i Tigrotti vengono sconfitti e due capi finiscono prigionieri degli Inglesi, ma Sandokan riesce a liberare i suoi compagni e a ritirarsi a Giava con la sua amata, dichiarando di voler ritirarsi per sempre dalla lotta contro gli invasori.

Il romanzo è coinvolgente e affascinante, è adatto sia a un pubblico adulto sia ai più giovani, in quanto nel racconto si intrecciano amicizia, amore, spirito di avventura e sete di giustizia.

Il libro cattura l’attenzione del lettore che si identifica nel protagonista.

L’autore descrive dettagliatamente la natura incontaminata, i paesaggi di un’infinita bellezza, la terra, la foresta, gli abitanti della zona; parla anche delle piante e dei frutti con il loro nome specifico e racconta delle usanze delle popolazioni locali.

Salgari utilizza uno stile avvincente: il lettore viene coinvolto nelle diverse avventure, soprattutto grazie all’utilizzo di termini inerenti al senso dell’udito, della vista e dell’olfatto.

Il romanzo di Salgari trasmette ai lettori quella giusta suspence per non sospendere la lettura prima di giungere alla fine della storia.


Giuseppe Colavita, Classe II A