ARTE

Amore e psiche

L'opera rappresenta i due protagonisti di una favola mitologica di Apuleio. Nel 1788 Canova ricevette l'incarico da parte di John Campbell di realizzare un gruppo scultoreo raffigurante i due personaggi mitologici. Il processo di creazione dell'opera fu molto elaborato e durò cinque anni, come è testimoniato da una serie di disegni e bozzetti giunti fino a noi. Canova certamente rende omaggio all'equilibrio caratteristico della scultura classica: infatti l'incontro dei due corpi dà luogo a una composizione ad X grazie alla quale essi librano nello spazio e la luce scivola sulle superfici. L'opera è caratterizzata da un erotismo sottile e raffinato e gli occhi dei due giovani si contemplano con dolcezza. Le figure sono rappresentate nell'attimo immediatamente precedente al bacio, in un momento carico di tensione, la passione è palpabile. I corpi adolescenziali sono completamente nudi a eccezione di un drappo che nasconde le parti intime di Psiche. Lei è semi distesa con il volto rivolto verso l'alto per ricevere il bacio di Amore e sfiora con le dita i suoi capelli. Amore ha le ali spiegate, come se fosse appena arrivato per soccorrerla. Sorregge delicatamente il corpo della fanciulla con la mano destra , mentre con quella sinistra le sfiora in modo romantico il corpo, tradendo un desiderio innegabile ma non espresso esplicitamente. Sotto il tocco delle mani il marmo diventa magicamente carne. La visione del gruppo scultoreo è certamente frontale ma è comunque fruibile da tutte le visuali. Guardandola dal retro si vedono infatti la faretra di amore e la fluente chioma di psiche. 


Marianna D'Inzeo