Il cavaliere e la morte

Il cavaliere e la morte

Leonardo Sciascia,

Il cavaliere e la morte 

Editore Adelphi, Milano, 2007

Genere: Romanzo giallo


Il titolo del romanzo prende spunto da un’incisione del Cinquecento di Durer, “Il cavaliere, la morte e il Diavolo”, ed ha come protagonista un commissario di polizia, che lotta contro il male proprio come fa questo cavaliere. Il suo nome non viene fatto noto, ma viene definito come Vice, è molto malato, e in una delle solite mattinate, mentre sta contemplando l’opera di Durer appesa alla parete del suo ufficio, gli viene affidato un caso, deve trovare il colpevole di un omicidio, quello dell’avvocato Sandoz. Il primo sospettato è  Aurispa, amico dell’avvocato e autore di  molti altri crimini. Il Vice non ha prove concrete ed allora ne va alla ricerca, interrogando la signora De Matis, che era presente alla cena tra la vittima e il potente Aurispa, la signora Zorni ed infine il dottor Rieti, stretto amico di Aurispa. Il problema che avvolge le sue ricerche è però il non avere un supporto in quanto i suoi superiori stanno seguendo una falsa pista. Il Vice quindi si trova ad affrontare una battaglia in solitaria con la sua malattia e con gli astuti avversari.

La storia é ambientata nell’Italia settentrionale ed è abbastanza complessa, le descrizioni dei personaggi sono imprecise e il finale davvero inaspettato.

Il linguaggio in questo romanzo presenta tratti dialettali, ma in alcuni momenti é anche molto ricercato. 

Personalmente, ho trovato il libro particolare in quanto è come se ti portasse indietro nel tempo, nell’epoca di cui si parla, inoltre la lettura ti prende grazie alle numerose scene di suspence e di riflessione o analisi. Lo consiglio soprattutto a chi è un appassionato del genere giallo. 


Leo Grassi, classe I B